Donald Trump ha prestato giuramento come 47° presidente degli Stati Uniti ieri a mezzogiorno circa ora locale.
Si tratta del secondo caso presidente ad essere eletto per mandati non consecutivi: prima di lui vi era riuscito solo Grover Cleveland (1837-1908), che fu in carica dal 1885 al 1889 e dal 1893 al 1897.
Nel suo discorso inaugurale, Trump ha delineato come intende creare una nuova «Golden Age», un’«età dell’oro» americana, toccando questioni che vanno dall’indipendenza energetica alla riforma dell’immigrazione, fino alla fine delle guerre in tutto il mondo e alla colonizzazione di Marte.
«L’età dell’oro dell’America inizia proprio ora», ha annunciato Trump, aggiungendo che gli Stati Uniti «saranno presto più grandi, più forti e molto più eccezionali che mai». Il nuovo presidente descritto gli ultimi quattro anni come una serie di «tradimenti» del popolo americano da parte di «un sistema radicale e corrotto» e ha dichiarato la data del suo insediamento come «Giorno della Liberazione».
«Da questo momento in poi, il declino dell’America è finito», ha affermato Trump, descrivendo le sue prossime azioni esecutive come l’inizio «del completo ripristino dell’America e della rivoluzione del buon senso».
Trump ha annunciato l’immediata sospensione di «tutti gli ingressi illegali» negli Stati Uniti attraverso il confine meridionale, il ripristino della sua politica di far aspettare i richiedenti asilo in Messico, la fine della pratica di rilasciare gli immigrati illegali negli Stati Uniti e l’avvio della deportazione di «milioni e milioni di criminali stranieri» nei loro paesi di origine.
I cartelli della droga messicani saranno considerati organizzazioni terroristiche straniere, mentre le bande criminali straniere che hanno preso piede in alcune città degli Stati Uniti saranno perseguite ai sensi dell’Alien Enemies Act del 1798, ha affermato il neo-presidente. Come riportato da Renovatio 21, circola l’idea che Trump voglia adibire le forze speciali dell’esercito a combattere le narco-mafie americane, lasciando i militari liberi di agire in maniera «scatenata».
Gli Stati Uniti sono seduti su vaste risorse naturali che possono garantire la loro indipendenza energetica e il loro potere globale, ha sostenuto Trump. Ha detto che avrebbe dichiarato un’emergenza energetica nazionale, consentendo nuove trivellazioni per petrolio e gas, mentre avrebbe abrogato il «green new deal» che i democratici hanno cercato di attuare.
«Esporteremo energia americana in tutto il mondo. Torneremo ad essere una nazione ricca, ed è quell’oro liquido sotto i nostri piedi che ci aiuterà a farlo», ha detto. «Drill, baby, drill», ha detto il presidente, cioè «trivella, piccola, trivella».
Trump ha annunciato la sua intenzione di rendere gli Stati Uniti «di nuovo una nazione manifatturiera», promettendo di rivedere la politica commerciale per proteggere i lavoratori americani, istituendo l**’External Revenue Service per riscuotere tariffe e dazi sulle importazioni.**
«Invece di tassare i nostri cittadini per arricchire altri paesi, applicheremo tariffe e tasse ai paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini», ha affermato.
Gli Stati Uniti stanno per porre fine alla politica di «tentare di manipolare socialmente razza e genere in ogni aspetto della vita pubblica e privata», ha detto Trump, annunciando che da lunedì la politica del governo degli Stati Uniti è che «ci sono solo due generi: maschile e femminile».
«Forgeremo una società che non tiene conto del colore della pelle e che è basata sul merito», ha affermato il nuovo presidente, respingendo le «teorie politiche radicali e gli esperimenti sociali» inflitti agli americani, compresi i loro militari.
Promettendo di tornare a «costruire l’esercito più forte che il mondo abbia mai visto», così che gli Stati Uniti possano «rivendicare il loro legittimo posto come la nazione più grande, più potente e più rispettata sulla Terra», Trump ha detto che intende essere un unificatore e un pacificatore.
«Misureremo il nostro successo non solo in base alle battaglie che vinceremo, ma anche in base alle guerre a cui porremo fine e, forse ancora più importante, in base alle guerre in cui non saremo mai coinvolti», ha affermato.
Gli Stati Uniti cercheranno di riprendere il controllo del Canale di Panama, che ha «totalmente violato» il trattato del 1977 che lo aveva restituito collaborando con la Cina, ha annunciato Trump durante il discorso inaugurale.
Tra le smorfie di Hillary Clinton, sempre più livida e sconvolta, Trump ha annunziato che il Golfo del Messico verrà ufficialmente rinominato Golfo d’America e che la cima più alta del Nord America tornerà ad essere conosciuta come Monte McKinley, in onore del 25° presidente. Il nome ufficiale è stato cambiato in Denali nel 2015.
Trump non ha fatto alcun riferimento alla Groenlandia nel discorso inaugurale, nonostante nelle ultime settimane abbia affermato che il controllo dell’isola autonoma danese era una questione di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Nessun riferimento, inoltre, è stato fatto ad un’eventuale annessione del Canada, pure lanciata, forse come boutade, negli scorsi giorni.
È tempo che gli americani «agiscano di nuovo con coraggio, vigore e la vitalità della più grande civiltà della storia», ha affermato Trump verso la fine del suo discorso, sostenendo che gli Stati Uniti devono comportarsi come una «nazione in crescita», che espande territorio e ricchezza.
«Perseguiremo il nostro destino manifesto tra le stelle, lanciando astronauti americani per piantare le stelle e le strisce sul pianeta Marte», ha annunciato, riferendosi alla dottrina dell’espansione continentale dei primi giorni degli Stati Uniti e all’ambizione del suo sostenitore Elon Musk – presente sullo sfondo, visibilmente in solluchero – di colonizzare il pianeta rosso, al quale Trump ha promesso Marte entro il 2028.
Trump si è soffermato anche sulla questione dei vaccini, dicendo che i militari che sono stati espulsi dall’esercito per aver rifiutato il siero genico sperimentale saranno reintegrati nelle forze armate con tanto di stipendi arretrati.
«Questa settimana, reintegrerò tutti i militari ingiustamente espulsi dal nostro esercito per essersi opposti all’obbligo vaccinale anti-COVID, con l’intero stipendio arretrato» ha detto il presidente tra gli applausi.
«Negli ultimi anni, la nostra nazione ha sofferto molto. Ma la riporteremo in vita e la renderemo di nuovo grande, più grande che mai. Saremo una nazione come nessun’altra, piena di compassione, coraggio ed eccezionalità. Il nostro potere fermerà tutte le guerre e porterà un nuovo spirito di unità in un mondo che è stato arrabbiato, violento e totalmente imprevedibile» ha concluso Trump.
«L’America sarà rispettata e ammirata di nuovo, anche da persone di religione, fede e buona volontà. Saremo prosperi, saremo orgogliosi, saremo forti e vinceremo come mai prima. Non saremo conquistati, non saremo intimiditi, non saremo spezzati e non falliremo. Da questo giorno in poi, gli Stati Uniti d’America saranno una nazione libera, sovrana e indipendente. Staremo saldi, vivremo con orgoglio, sogneremo audacemente e nulla ci ostacolerà perché siamo americani. Il futuro è nostro e la nostra età dell’oro è appena iniziata».