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Prigozhin fa sul serio?


PietroGE
Famed Member
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Non credo che le filippiche di Prigozhin di questi ultimi giorni abbiano dei precedenti, nel suo Paese o in qualche altro, tanto che in molti si chiedono se non sia una farsa in accordo con Putin per cercare di confondere i generali ucraini. Le mancate risposte del Cremlino adeguate a questo tipo di sfide pubbliche lascia sospettare che sia così. Resta però il valore mediatico di questo posizionamento e le sue implicazioni politiche. Prigozhin si è fatto così una immagine dell'uomo vicino al popolo e ai soldati che combattono, lontano dai burocrati della Nomenklatura, addossando a questi ultimi la responsabilità per le perdite nel suo gruppo e in generale dei soldati russi in Ucraina e questo tipo di immagine potrebbe pagare bene sia per un incarico di maggiore importanza nel governo Putin sia per il dopo Putin.

https://www.ilgiornale.it/?refresh_cens

La tregua tra i leader dell’apparato militare russo e il capo dell’agenzia Wagner, Evgenj Prigozhin, è durata appena 24 ore. Ed è terminata proprio nel momento in cui a Mosca era in corso la parata per le celebrazioni del 9 maggio. Prigozhin ha nuovamente puntato il dito contro i vertici della Difesa russa, accusandoli di “ingannare Putin” e di non essere in grado di difendere la Russia. Oltre che con le parole, il fondatore della Wagner ha affondato il tiro anche dei video girati, non a caso, all’interno di cimiteri militari appena inaugurati. Un modo per rendere palese l’alto numero di perdite subite dalla propria compagnia.

I video girati all’interno del cimitero
Alcuni giorni fa il “cuoco di Putin” si era mostrato visibilmente adirato contro la leadership militare. In un video aveva denunciato la mancanza di rifornimenti, di armi e di munizioni. E si era addirittura spinto in una minaccia molto grave per Mosca: senza ulteriori rifornimenti, avrebbe dato ordine di ritirarsi da Bakhmut. Dalla città cioè che i russi stanno provando a conquistare da agosto e la cui avanzata è stata resa possibile in questi mesi soltanto grazie all’apporto della Wagner.

Da Mosca hanno capito l’antifona e hanno da un lato assecondato Prigozhin, promettendo l’invio immediato di munizioni. Dall’altro però il Cremlino ha messo in chiaro di non voler più sentirsi sotto ricatto, annunciando l’invio delle milizie cecene di Kadyrov se la Wagner avesse lasciato le proprie postazioni. Alla fine la crisi è rientrata. Ma solo per poche ore. Perché, per l’appunto, proprio alla vigilia della festa del 9 maggio il fondatore della Wagner è tornato a mostrarsi in video. Questa volta non ci sono toni agitati. Prigozhin entra in almeno due cimiteri militari e porge una corona alla base di monumento ai caduti. “Siamo abituati ai monumenti della Grande Guerra Patriottica – dichiara nel video – alle fosse comuni dei soldati. Ora il nostro paese ha ricevuto nuovi eroi e un nuovo ramo della nostra storia”.

I cimiteri, secondo fonti di Telegram, si troverebbero nelle regioni russe di Krasnodar ed Ekaterinburg. Sono ricavati all’interno di foreste dove uno spazio è stato riservato alle sepolture appena avvenute. Tombe scavate di recente che ospitano combattenti Wagner deceduti in battaglia. Prigozhin passeggia tra i sentieri dei cimiteri e le telecamere indugiano sulle tante croci da poco apposte. Le inquadrature non sono certo casuali. Sembra quasi che il leader della principale milizia privata russa voglia rendere partecipe lo spettatore del tributo di sangue dei suoi uomini. L’impressione è infatti quella di terreni interamente occupati dai corpi di chi è morto in trincea, un’immagine che evoca tante perdite e tante difficoltà incontrate sul campo. Non proprio un assist al Cremlino. Al contrario, il video sembra mettere ulteriore pressione a Mosca e al ministero della Difesa.

La nuova accusa contro i vertici della Difesa
Ed in effetti il video girato tra i caduti è servito come vero e proprio preambolo al nuovo attacco. Nel pieno delle celebrazioni del 9 maggio, Prigozhin è tornato a farsi vedere su Telegram. I toni non sono quelli dei giorni precedenti, non ci sono scatti d’ira come riscontrato la scorsa settimana. Il leader della Wagner appare calmo e seduto all’interno di uno studio. Indossa gli occhiali e legge alcuni fogli che tiene in mano. Le parole sono però ancora una volta lame affondate contro la leadership della Difesa.

“Lo Stato russo non è in grado di difendere il Paese – ha dichiarato – e la leadership dell’esercito di Mosca sta cercando di ingannare il presidente Vladimir Putin. Un soldato non può morire per la totale stupidità della sua leadership”.

Non solo, ma Prigozhin ha anche denunciato indietreggiamenti da parte dell’esercito. “Da Bakhmut – ha proseguito – il nostro esercito sta scappando. La 72esima brigata è fuggita da Bakhmut e ha lasciato tre chilometri quadrati, per i quali sono morti 500 wagneriani”. Poi un lungo elenco di promesse a suo dire disattese. “Il ministero della Difesa della Federazione Russa non ha mai fornito a Wagner le munizioni promesse – si legge ancora nelle sue dichiarazioni – è arrivato solo il 10 per cento delle munizioni richieste. La questione delle munizioni deve essere risolta perché gli ucraini lanceranno una controffensiva a breve”.

Infine, un’invettiva diretta contro le celebrazioni odierne del 9 maggio. “Basta con le comparse in tv, il Giorno della Vittoria è dei nostri nonni, noi non abbiamo meritato un singolo millimetro di questa vittoria”. Lo scontro è tutt’altro che chiuso. L’illusione di una “pax” tra Wagner e vertici della Difesa è durata poche ore. E si è rotta nel giorno più importante per la propaganda di Putin. A Kiev non si fidano: c’è chi parla di una strategia russa per confondere i generali ucraini. Ma di certo, le parole di Prigozhin non lasciano indifferenti. Soprattutto chi, tra i russi, inizia a vedere con una certa insofferenza il mancato raggiungimento degli obiettivi militari nel Donbass.


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oriundo2006
Famed Member
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Prigozhin dà voce alla critica interna in Russia, quella che giustamente si chiede se tutto ciò non poteva essere evitato o risolto in altro modo, senza infliggere ai popoli russi e slavi tutto questo dolore, tutte queste morti, tutti questi pianti di vedove, orfani, amici, fidanzate, madri e padri. Atroce cosa che testimonia l' esistenza di un 'piano' scritto e realizzato a più mani.

E' però contestualmente l'emergere di una consapevolezza nei sottoposti che possiamo provare ad indicare anche noi.

Quale ? Per capirlo dobbiamo metterci al posto delle 'intelligenze' che muovono le cose nella Storia. Non è troppo difficile farlo. Tu hai di fronte una situazione che vede un equilibrio, precario ma fondato su di uno status quo decennale, in cui si sono 'solidificati' elementi economici e sociali che hanno condotto la politica ad uno stallo completo: stallo evidente nelle democrazie di cartapesta che abbiamo ma anche nelle dittature. Queste ultime sono state distrutte nell' Islam in un modo od in un altro: oggi quei paesi sono allo stato liquido, quello in cui la sopravvivenza immediata fa premio su tutto. L' istinto di sopravvivvenza impedisce persino di pensare e questo è un bene per chi davvero comanda.

Rimangono le 'democrazie'. Cosa di meglio che una reviviscenza dei fantasmi passati per ripeterne l'esito storico e consentire la desolidificazione dell'attuale ? 

Si prendono due o più 'piccioni con una fava'. Innanzitutto si denigra in modo totale il nazismo, che già di suo era ( diventato ) feroce ed oppressivo, per poi distruggerlo ancora una volta. L ' Ucraina è il campo privilegiato per questo.

Naturalmente perchè la cosa riesca occorre un povero imbecille manipolato, un attore, che svolga assai bene l' infame compito e che sia ebreo, tanto per dare un 'pathos' supplementare alla cosa: i goy impazziscono di fronte all' idea che Sion sia dalla loro parte.

Basta farglielo credere: il disastro che ne seguirà travolgerà tutto e tutti e saranno poi gli 'storici' a giustificare tutto e tutti in nome della 'follia' umana, comodamente assisi su qualche cattedra di una università-fucina-ideologica con ricche prebende a corredo: che sia mai che capiscano la cosa...meglio pagarli bene...

A seguire o precedere ampie celebrazioni con messe cantate e squilli di tromba a corredo, con discorsi di imbecilli di stato come epitaffio funebre delle loro stesse idee: ma non lo sanno e fingono la cattiva coscienza spacciandola per buona.

Successivamente, dopo aver 'erased' tutte le formazioni politiche e tutte le configurazioni politiche possibili ed immaginabili ( manca solo la monarchia ma è solo questione di tempo ) sopravviverà il solo nudo e spietato potere di pochissimi sui tantissimi.

Questi ultimi saranno sopravvissuti a talmente tante prove da accettare tutto ed il contrario di tutto pur di esser finalmente lasciati in pace.

Se poi i 'tantissimi' saranno in realtà assai meno, tanto di guadagnato.

Meglio ancora.

Il 'work in progress' sarà perfezionato ulteriormente se necessario. Ma non lo sarà: con le armi moderne assassinare in un batter d'occhio milioni di disperati è cosa facile ed indolore alla stessa volatile coscienza dei criminali.

Del resto, se siamo simili a 'dio' di cosa mai dovremmo pentirci ? Schwab può dormire sonni tranquilli e pure il suo ex amasio Harari. Sfugge loro l' idea che potrebbero essere ' l' 'ultimo uomo' sulla Terra. Ma oramai per loro l' idea stessa di 'uomo' è priva di significato: conta solo quella del loro démone, implacabile entità che li guida e comanda in questa lucida follia.

 


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oriundo2006
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https://www.orazero.org/il-dossier-prighozin-crepuscolo-degli-dei-o-maskirovka/

Una disamina di certi aspetti dell' intervento di Prigozhin rimasti in ombra anche nei nostri interventi, in particolare le asserzioni stupefacenti per cui:

''..La Russia è sull’orlo di una catastrofe..''

''.. Le élite russe sono in trattative segrete con le élite occidentali..”

e l' intervento della commentatrice Elena Panina:

''..Lo scopo dell’attacco notturno, a giudicare dalle riprese video, non era il Cremlino stesso e nemmeno la cupola del Palazzo del Senato, ma il pennone sulla cupola con un duplicato dello stendardo del Presidente della Federazione Russa. Il gioco del simbolismo è già roba prettamente britannica. Una sorta di ‘promemoria’ da parte di Londra, alla vigilia dell’incoronazione di Carlo III, per ricordare che il conflitto in Ucraina si sta ancora sviluppando secondo lo scenario anglosassone e all’interno del quadro da loro stabilito”.

A questo punto, quanti di noi avevano posto in luce tutte le ambiguità dell' Operazione Speciale si trovano confortati nel sapere che primo, non sono i soli ad avere dubbi, e che, secondo, questi dubbi sono confermati dai fatti, e che, terzo, questi 'fatti' impongono una ampia riconsiderazione del percorso del NWO.

Se questi pareva essere 'contrato' e messo in ombra dalle strategie politiche e militari del Kremlino, pare adesso che si sia in pieno 'work in progress' grazie al tradimento delle gerarchie russe: una operazione speciale sì, ma perchè condotta a più mani volte a favorire il Grande Piano.

Anche questo, vorrei sottolinearlo, è un terribile 'remake' di quanto avvenne negli anni '30 del secolo scorso e che costituì la base dell'accordo poi esplicito fra Stalin e le elites anglosioniste a dispetto delle ciarle propagandistiche sulla Guerra Patriottica o sulla lotta per realizzare il comunismo internazionale.

A questo punto, ogni qualsiasi previsione sul nostro futuro può essere sia falsa sia vera.

 

 

 


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