1. Il referendum e la democrazia in Italia
L'altra sera sono andato a un'assemblea pubblica a Roma sul prossimo referendum, indetta dal Movimento 5 Stelle. Presenziavano vari esponenti locali e nazionali del Movimento e il relatore era Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Sala stracolma e giudice Imposimato scatenato contro chi tira le redini della politica mondiale, contro Renzi, contro Napolitano, contro Trump e - parole rarissime al giorno d'oggi - contro un governo che penalizza i settori più deboli della società.
Contro una "riforma" truffaldina della Costituzione che letteralmente, parole sue, lo "disgusta".
Un referendum a risposta suggerita
Così come è disgustosamente truffaldino il quesito che ci verrà sottomesso. Roba del tipo "Sei a favore della riforma del sistema bicamerale che farà risparmiare sui costi della politica?" [1]. E come fai a dire di NO? Non vuoi forse risparmiare sui costi della politica? Peccato due cose. La prima, non formale ma sostanziale, è che eventualmente a quella conclusione ci dovevo arrivare io, in piena libertà. La seconda è che è una balla. Renzi gira dicendo che i risparmi saranno di mezzo miliardo di euro all'anno, ma la Ragioneria Generale dello Stato (non un organismo qualsiasi) ha calcolato un risparmio di circa 48 milioni. Un decimo. Una balla sesquipedale. Inoltre i grandi sprechi (ovvero le truffe a danno dei contribuenti), come la svendita degli uffici pubblici agli amichetti perché li possano poi affittare a peso d'oro ai medesimi uffici, molto facilmente aumenteranno in un parlamento dove una parte, la Camera, è sotto la dittatura del governo mentre il rimanente Senato non sarà nemmeno elettivo (e Imposimato ha ricordato che una delle prime misure del Fascismo fu l'avocazione al governo della nomina dei senatori).
Vediamo se il presidente della Repubblica avrà l'impudenza di lasciar passare questo quesito.
CONTINUA QUI http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=126559&typeb=0&prima-che-muoia-la-democrazia-e-inizi-la-guerra
Scriverne o parlarne a cosa serve?
Ciò che realmente conta sono le azioni.
Un sordo/muto/cieco è sensibile solo al contatto. >:)
1. Il referendum e la democrazia in Italia
L'altra sera , ...presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. ... giudice Imposimato scatenato contro chi tira le redini della politica mondiale, contro Renzi, contro Napolitano, contro Trump e - parole rarissime al giorno d'oggi - contro un governo che penalizza i settori più deboli della società.
Contro una "riforma" truffaldina della Costituzione che letteralmente, parole sue, lo "disgusta".
Si scoprono rivoluzionari alla fine, però hanno campato una vita succhiando dalla mammella, soprattutto chi come i "primi presidenti" chiappano oltre settemila euri mese di pensione, oltre a "tfr" di migliaiaia (centinaia) di euri.
Non si rischia niente, da vecchi con le saccocce piene ad inveire a chi prima facevi la guardia.
Hanno sempre saputo che la nostra democrazia era una presa per i fondelli, dal primo presidente al quello della cortecostituzionale, mai applicata per quello che vi era stato scritto, ed ora recitano a copione.
Sono d'accordo con chi mi precede.
Curiosità, ma che centra Trump? B)
Meglio, che sia chiaro che il voto è una protesta per il sistema referendario, se fallisse anche di 1 voto sarebbe più epocale ancora. Altrimenti ci racconterebbe di come siamo nei sonni profondi del "de profundis", cioè in ogni caso ci racconterà molto più che se non fosse truffaldito.
A parte questo, la notizia per correttezza andrebbe pubblicata in "notizie dall'Italia" ... credo.