Gulf spill and Gulf current: both at end?
PROPAGANDA
Mentre scrivo è in atto il test di tenuta in pressione del nuovo tappo che dovrebbe definitivamente sigillare il pozzo nel Golfo del Messico.
Il test potrebbe durare dalle 6 alle 48 ore e, nonostante la stessa BP abbia annunciato che non è possibile stabilire a priori se ci saranno o meno perdite di petrolio e gas durante la procedura, per ora sembra che le valvole stiano tenendo.
La notizia è di quelle buone, ma la BP nel suo ultimo comunicato ha messo le mani avanti dichiarando che l'interruzione del flusso durante il test non è garanzia della chiusura definitiva del pozzo.
Fonte: www.bp.com/genericarticle.do <http>
REALTA'
Purtroppo la situazione è ben più complicata e disperata di come ce la vorrebbero dare a bere i media ufficiali.
Durante i preparativi del test si è verificata una perdita di notevole entità da un condotto secondario che sembra essere stata isolata e riparata prima dell'inizio del test vero e proprio.
Questa l'immagine ripresa dalla webcam montata su uno dei ROV (remotely operated vehicle):
Fonte:ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/07/15/visualizza_new.html_1852963993.html <http>
La violenza di fuoriuscita del materiale da questa nuova falla, osservabile fino a ieri in streaming a questo indirizzo: http://www.bp.com/sectionbodycopy.do?categoryId=9034366&contentId=7063636 , fa seriamente riflettere sull'efficacia dell'intervento messo in atto dalla BP.
Se anche fosse vero che la falla secondaria è stata sigillata a tempo di record (come ci non è dato sapere e neppure il motivo per cui, se è così facile tappare le nuove, la falla originale perde da mesi senza che si riesca a fare nulla per fermarla), quello che è avvenuto apre scenari molto preoccupanti.
La pressione del pozzo infatti, nel caso venisse definitivamente sigillata la perdita principale, potrebbe sfogare lungo il condotto in profondità, mettendo a rischio la stabilità del fondale oceanico con la conseguente apertura di numerose faglie sottomarine da dove potrebbe fuoriuscire il materiale in maniera incontrollata ed incontenibile.
Immaginate una cannuccia dal fondo del quale venga pompata dell'aria per mezzo di un piccolo compressore.
Ora immaginate di sigillarne l'estremità superiore.
Se la cannuccia è ben fissata al compressore e se il tappo superiore tiene, dove pensate che sfogherà l'aria?
Ovviamente la cannuccia esploderà lacerandosi lungo il bordo e l'aria uscirà dalle varie fessure che si saranno formate.
Se ora immaginiamo il pozzo come una cannuccia, nel caso la pressione sfogasse come nel nostro esempio, i materiali in fuoriuscita si aprirebbero la strada in superficie attraverso gli strati rocciosi, aprendo numerose faglie ed indebolendo l'intero fondale in prossimità del pozzo.
Il Vice Presidente della BP Kent Wells ha condiviso la medesima preoccupazione.
Non a caso gli scavi dei pozzi di alleggerimento, che ricordiamo essere i pozzi scavati per deviare il flusso del pozzo danneggiato una volta intercettato, sono stati sospesi.
Il primo dei due pozzi di alleggerimento infatti, che ormai corre parallelo all'originale, rischierebbe l'esplosione a causa dell'aumento di pressione di questo dovuto al tappo appena applicato!
Fonte: www.floridaoilspilllaw.com/work-on-both-relief-wells-halted-bp-worried-tests-could-cause-the-back-side-of-the-relief-well-to-be-blown-out
CONTINUA ...
Fonte: http://puntodiorigine.splinder.com
Link: http://puntodiorigine.splinder.com/post/23019665/gulf-spill-and-gulf-current-both-at-end
16.07.2010
intanto ha sortito l'effetto di far salire le azioni della BP in borsa