Notifiche
Cancella tutti

Quando le armi chimiche erano “buone” (e made in Italy)


psy
 psy
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 325
Topic starter  

“Mentre Washington medita se bombardare o meno Damasco a causa dell’uso di non identificati agenti tossici in Siria, alcuni documenti declassificati dalla Cia rivelano che 25 anni fa gli Stati Uniti hanno concesso a Saddam Hussein di usare senza pietà gas chimici letali nella guerra contro l’Iran”.
La rivelazione, ripresa da Russia Today, è stata fatta dall’importante rivista statunitense di geopolitica Foreign Policy.
Ma non solo contro l’Iran, afferma il magazine fondato da Samuel Huntington, Saddam usò le armi chimiche anche contro le popolazioni curde. Tutto questo, come detto, con la consapevolezza e il tacito benestare degli Usa, nonostante ufficialmente l’Iraq di Saddam fosse considerato anche all’epoca uno Stato canaglia. “Ma la politica dell’amministrazione Reagan durante gli anni ’80 era di accertarsi che l’Iraq avesse potuto vincere la guerra”.

Il coinvolgimento italiano

Ma non finisce qui, ecco che arriva il botto: Foreign Policy rivela anche che l’industria militare irachena non era ovviamente in grado di produrre armi chimiche da sola, ma che per realizzarle dipendeva pesantemente da materiale straniero. E tra i Paesi coinvolti si cita esplicitamente l’Italia come una delle fonti di queste “speciali forniture”:

«Iraq was about to buy equipment from Italy to help speed up production of chemical-packed artillery rounds and bombs; and that Iraq could also use nerve agents on Iranian troops and possibly civilians»

E pensare che proprio ieri il segretario di Stato americano John Kerry, riguardo l’utilizzo di gas letali in guerra, ha dichiarato: “L’uso di queste armi, come il tentativo di coprirne il ricorso, offende tutta l’umanità“. E come dargli torto?

E ora la Siria

Intanto in Siria continuano a spirare venti di guerra. Usa e Gran Bretagna continuano a soffiare sul fuoco. La Russia ha parlato di conseguenze “estremamente gravi” in caso di intervento in Siria. Il tutto per un attacco chimico che avrebbe effettuato il leader Bashar al Assad nei sobborghi di Damasco il 21 agosto contro i ribelli, ma su cui molti analisti internazionali esprimono seri dubbi.
Ma la stampa occidentale è pronta con la solita campagna di odio e fango, come già visto innumerevoli volte nel recente passato. La stampa di quegli stessi Paesi che hanno assolto l’uso di armi chimiche quando era fatto a fin di “bene”.

Fonte: http://www.eastjournal.net/medio-oriente-quando-le-armi-chimiche-erano-buone-e-made-in-italy/33406


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Da che pulpito viene la predica.
L' America ha arruolato microbi, batteri, armi biologiche, insomma la scienza intera al servizio del profitto.
Leggere: James P.Baxster nella sua storia dell' "Office of Research and Development", dove espone particolareggiamente i grandi risultati della ricerca statunitense durante la seconda guerra mondiale, sia in campo offensivo (gas, esplosivi, ecc) che in campo medico.
L' Ufficio Ricerche e Sviluppo (OSRD) era stato creato dal presidente Franklin D.Roosevelt per applicare il massimo impegno scientifico allo sforzo bellico.
Leggere anche: World Armament and Disarmament SIPRI Yearbook, 1984.
Nel 45 si pensava di bombardare il Giappone con mezzi chimici ma conclusero che si sarebbero trovati con miglioni di affamati sul bilancio e la bomba atomica risolse il problema.
Vedere ancora: Richard A. Preston e Sydney F. Wise, "Storia sociale della guerra" Mondadori.
Storia delle guerre; Rizzoli.
Ne è passato di tempo da Tucide nella "Guerra del Peloponeso",
alle armi più raffinate nell' età dei Lumi spagnoli,francesi, inglesi e come conferma l' "Enciclopedia Americana" l' america diffuse intenzionalmente il vaiolo tra i pellerossi, ecc.
Le ricerche continuano...
Appunto da che pulpito viene la predica.


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Tanto per "dire" allo stadio presente al capitalismo la scienza ofre l' applicazione genetica alla guerra per esempio la manipolazione dei microbi.
Ovvero non si limitano a selezionare i microbi in base alle mutazioni genetiche casuali ma aprono prospettive di ricerca verso agenti "nuovi".
E' stato persino ipotizzato l' utilizzo della differente sensibilità delle razze e certe malattie per la produzione di agenti che colpiscano in modo differenziato i belligeranti.
E l' America è all' avanguardia.
Insomma da che pulpito viene la morale.


RispondiCitazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14327
 

son d'accordo con te babuskin.
Inoltre nel corso del tempo, si son viste lettere indignate che parlano di "nazionalità delle armi" come se ci fosse una nazionalità giusta per le armi che se sono francesi, per fare un esempio, allora non uccidono...

lo spiega meglio Cedolin
http://marcocedolin.blogspot.it/2011/04/lemmario-di-guerra-armi-italiane.html


RispondiCitazione
Condividi: