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Radicali di Syriza. Piano per l'addio all'euro


giorgiogio48
Honorable Member
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Panagiotis Lafazanis, leader della Piattaforma di sinistra: "Nazionalizziamo le banche, cancelliamo buona parte del debito e usciamo dalla moneta unica. Sarà difficile all'inizio ma poi l'economia ripartirà subito". Via ai negoziati con l'ex Troika, giallo sulle richieste di nuove misure.

MILANO - L'ala radicale di Syriza scopre le carte e presenta il suo piano per uscire dall'euro. "Voglio aprire il dibattito sul ritorno a una nostra valuta nazionale, un tabù per il nostro partito", ha detto Panagiotis Lafazanis, leader della Piattaforma di sinistra, formazione che rappresenta circa il 30% del Comitato centrale presentando il suo progetto ai militanti. "Dobbiamo nazionalizzare le banche - ha spiegato - varare una riforma fiscale per redistribuire più equamente la ricchezza, cancellare buona parte del nostro debito, restaurare la democrazia in Grecia e garantire la trasparenza dell'informazione". Poi si potrebbe dare l'addio alla moneta unica. " Nella prima fase è ovvio che ci sarebbero delle difficoltà per il paese - ha ammesso Lafazanis -. Ma grazie alle politiche progressiste l'economia tornerebbe rapidamente a tirare".

La formalizzazione del progetto è un guanto di sfida diretto ad Alexis Tsipras, destinato con ogni probabilità a infiammare il dibattito interno a Syriza e a rendere più concreta l'ipotesi di una scissione. Proprio ieri il premier, intervenendo a un comitato ristretto della sua formazione, aveva annunciato l'apertura di un ampio confronto per capire come procedere dopo le divisioni delle scorse settimane, culminate con il voto contrario al nuovo memorandum di quasi 40 dei 149 deputati di Syriza in Parlamento. Il presidente del Consiglio vorrebbe rinviare il redde rationem dopo la firma del compromesso con i creditori (da raggiungere entro il 20 agosto, quando ci saranno da rimborsare 3,5 miliardi alla Bce). Ma è improbabile, viste le tensioni di queste ore, che riesca a procastinare troppo. Anche perché appare sempre più realistico che Atene possa andare alle urne in autunno per le elezioni anticipate, visti gli scricchiolii del partito di maggioranza relativa e le difficoltà dell'inedita intesa trasversale di unità nazionale che ha approvato i primi due pacchetti di riforme chieste dai creditori.

I nodi del resto stanno già arrivando al pettine. I rappresentanti di Bce, Ue e Fmi hanno iniziato gli incontri sotto il Partenone per mettere a punto l'intesa che consentirà di sbloccare 83 miliardi di aiuti alla Grecia. Risolti i problemi logistici, ora si tratta di affrontare quelli sostanziali. Il primo è la possibilità che Bruxelles chieda al governo di approvare prima del 20 agosto un altro piano di interventi: sul tavolo c'è la definizione degli interventi sulle baby pensioni e il taglio agli incentivi fiscali agli agricoltori. Tsipras aveva cancellato questi provvedimenti dall'ultimo blocco approvato in aula proprio per evitare divisioni ulteriori. Un portavoce della Ue ha però ventilato l'ipotesi che si debba votarli entro metà agosto, come ulteriore gesto di buona volontà. Un pressing che rischia di far saltare i fragilissimi equilibri raggiunti in Parlamento, rendendo ancora più in salita il cammino del premier.
Da: http://www.repubblica.it/economia/2015/07/28/news/i_radicali_di_syriza_scoprono_le_carte_ecco_il_piano_per_l_addio_all_euro_-119963709/?ref=HREC1-10


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Vimeno2
Eminent Member
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Link preciso?


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Immagino quale potrebbe essere il sottotitolo dell'articolo: opposizione Syriza reagisce, i poteri forti tremano 🙄


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

vorrei specificare che sfigas e co esattamente come podemos (nu gazzu) SONO PRO EURO SENZA SE E SENZA MA e lo dicono da anni...

questa storia stile james bond della strategia "segreta" serve solo a dare lustro a dei meri traditori


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