Corrispondenza dal Giappone.
Per i Gaipponesi il problema maggiore non e' il nucleare, ma la ricostruzione dopo il disastro.
Due ospiti, come al solito professori o ingegneri di questo o di quello, dicono la loro sulle difficolta' della ricostruzione e sul futuro nucleare in Giappone
Corrispondenza "nucleare" da Osaka su Fukushima, le tracce di plutonio sono un cattivo indizio.
Cosa sta succedendo nella centrale di Fukushima.
La vogliamo capire che le centrali nucleari non si spengono!
Troviamolo un vocabolo piu' consono.
La questione del raggio di evacuazione ridicolo e di evitare il panico.
il prof. David Alexander dice la sua anche su questo, sulla difficolta' di evacuare milioni di persone.
Tokyo (12 Mio di abitanti, 35 Mio compresa l'area metropolitana circostante)
Aria di apparente normalita'.
Dettagli rivelatori.
Si percepisce la preoccupazione, sempre composta.
Come evacuare 35 Mio di persone, si puo' fare?
di nuovo il prof. Alexander si esprime.
l'ingegnere dice la sua sugli errori di costruzione delle centrali
cosa potrebbe succedere in altri paesi?
dopo Fukushima?
Alexander, la difficile questione di stabilire il livello di protezione
Podcast di 30 minuti:
http://podcast.rsi.ch/ReteUno/Modem/MODEM1930-29-03-2011.mp3
ricostruire su una zona impestata ed altamente radioattiva?
Impensabile, lo credo.
Sono tornati ad abitare Hiroshima i Giapponesi!
Sono tornati ad abitare Hiroshima i Giapponesi!
Si, ma a che prezzo? Le radiazioni che colpiscono immediatamente dopo l'esplosione sono di elevatissima intensità, e ti portano a morte per cause acute; dopo poco però si diffondono nell'ambiente, diminuiscono di intensità e non sono in grado di ucciderti direttamente...tra l'altro le esplosioni di Hiroshima e Nagasaki erano "in atmosfera", e non al suolo, se non ricordo male anche per permettere alle radiazioni di "diluirsi" e non contaminare irreparabilmente il luogo.
Quello che subentra dopo sono gli effetti mutageni, che possono farti virtualmente di tutto, ma a lunga distanza di tempo. Questo è quello che rende anche difficile stabilire quanti morti sono causati dalla radioattività, un tumore o una leucemia ti possono venire anche per altre cause, quindi puoi fare solo un calcolo statistico ovviamente approssimativo. Stesso discorso per l'uranio impoverito delle moderne ogive. 👿
Insomma, nessuno è in grado di quantificare le deformità, i morti, le neoplasie derivanti dal vivere in quelle aree. Io non ci vivrei, questo è certo.
I giapponesi sono tornati ad Hiroshima, ma tutte le statistiche epidemiologiche a seguire le democratiche bombe atomiche sono adeguatamente rese impopolari. Chi ha voglia di leggere noiosi numeri su aborti, malformazioni, leucemie e cancri in genere?
Magari qualche fotografo fa la sua bella mostra degli orrori (Ucraina e poligoni sovietici, s'intende, mica Hiroshima o Nagasaki o Saint George in Arizona, un'altro interessante esempio degli orrori del fallout radioattivo).
Qualcuno s'è mai interessato alla strana incidenza di tumori nelle troupe cinematografiche dei western? Quelli veri, intendo, non quelli di Sergio Leone girati in Basilicata.
Qualcuno s'è mai interessato all'incidenza tumorale nel nord est Italia, dove secondo la protezione civile di Zamberletti non c'era nessun pericolo, ne' a Maggio 1986 ne' gli anni dopo?
Qualcuno s'è mai interessato allincidenza leucemie infantili nei pressi delle centrali nucleari integre?
Qualche ingeniere s'è mai accorto che la fissione nucleare è un processo intrinsecamente instabile, per cui se manca l'energia elettrica per controllarla, va tutto affanculo (Fukushima 2011)?
Qualcuno si è mai chiesto se le scorie dimezzano la pericolosità in un anno, piuttosto che dieci, mille, diecimila, diecimilioni, sedicimilioni (iodio-129)???
Lo tsunami ha fatto un grande lavoro, anche mediaticamente, portando l'attenzione sulla nostra insana attività di apprendisti stregoni. Eravamo spettatori distratti ed assuefatti agli orrori di ogni giorno (grazie Bush, Obama e sgherri NATO) per cui serviva qualcosa di grosso per destarci dal torpore.
Ci stavamo preparando la fossa con i fantasmagorici EPR del ladro Scajola e l'indecente oncologo Veronesi. Ora qualche milionata di persone starà male e morirà prematuramente: facciamo che stavolta non ce lo scordiamo? Facciamo che il loro sacrificio non sia inutile?
Condivido tutto quello che dite. La mia frase lapidaria e' una semplice constatazione. Forse e' l'indole giapponese, forse e' l'uomo fatto cosi' che va ad abitare nei posti piu' impensati, per esempio attorno a vulcani per nulla morti.
La percezione del nucleare e' forse anche questione di generazioni. Chi ha vissuto Hiroshima sulla propria pelle o quasi, ne porta ancora i traumi. Vedere il documentario "Spiritual UFO" di cui ho postato il link sotto la rubrica segnalazioni. Li' dentro ci sono anche delle foto riprese subito dopo il bombardamento infame di Hiroshima. La disperazione palpabile del contattista giapponese viene chiaramento dal trauma di Hiroshima.
La generazione di Piero Angela, Veronesi, del compianto Felice Ippolito e' stata abbagliata dalla potenza del nucleare, piu' che dalla sua sofisticazione. Infatti il nucleare basato sull'uranio e' molto primitivo che piu' primitivo e' difficile immaginarselo. Il principio e' fermo ai tempi di Fermi. La sofisticazione, se di sofisticazione si puo' parlare perche' e' qualcosa di estremamente pesante, riguarda la tecnologia di contorno: raffreddamento, sicurezza. Stiamo assistendo a quanto sia geniale il principio del raffreddamento attivo (che grosso modo presuppone che la centrale- se non quella un'altra - continui ad erogare energia elettrica anche se in panne).
Le generazioni di oggi cominciano a rendersi conto della primitivita' del nucleare. Mi viene in mente un paragone: e' un po' come se quelli che scoprirono per primi come sfruttare l'elettricita' si fossero concentrati a produrre fulmini tremendi e giganteschi, ovviamente da ingabbiare in contenitori di proporzion incredibili, superprotetti per via dei voltaggi in gioco. In un mondo simile il transistor sarebbe inconcepibile, anzi addirittura le vecchie valvole termoioniche non vedrebbero la luce. Figuriamoci poi dei circuiti integrati, dei microprocessori. Tutto questo tipo di sviluppo nel nucleare e' di la' da venire.
Eppure non manca la materia di studio. Qualche sparuto testardo s'e' accorto che trasmutazioni nucleari avvengono regolarmente nella materia vivente. Dunque senza tante smargiassate da supertecnici del nucleare all'uranio.
Spero che le generazioni che verranno si dedichino a studiare questo lato del nucleare, che ovviamente ai militari non interessa per nulla.
Oggi come oggi siamo una civilta' indegna di maneggiare il nucleare. E non solo quello. Forse anche di maneggiare il cosiddetto progresso in se'.
Ascoltare bene cosa dice Billy Meier nel documentario "Spiritual UFO": sono 32mila anni che "loro" hanno eliminato la criminalita'. Fra parentesi hanno eliminato anche i soldi, vivono mediamente 1050 anni e lavorano 2 ore al giorno. Fantascienza? Parrebbe di no, a quanto pare noi siamo "loro" discendenti. E poi lo chiamiamo progresso!