Setta di Monti o elite economica? Ecco cos'è il gruppo Bilderberg
C'è un'aura di oscuro complottismo intorno al "gruppo Bilderberg". Secondo quanto scritto da Dagospia, sarebbe in corso a Roma una riunione super segreta di questa enclave "para-massonica". Le leggende intorno al Bilderberg, luogo in cui i potenti decidono le sorti del mondo, si sprecano. Ma non trovano conferme. Contro la presunta riunione si è scagliato il leghista Mario Borghezio, che chiede al premier Mario Monti se "agisce in nome e per conto del Bilderberg". Altri hanno definito il gruppo "una setta". Ma basta scorrere l'elenco degli invitati per accorgersi che non è esattamente così
Mercoledì, 14 novembre 2012 - 1000
Paolo Fiore
draghi monti 2
C'è un'aura di oscuro complottismo intorno al "gruppo Bilderberg". Secondo quanto scritto da Dagospia, sarebbe in corso a Roma una riunione super segreta di questa enclave "para-massonica". Le leggende intorno al Bilderberg, luogo in cui i potenti decidono le sorti del mondo, si sprecano. Ma, al di là del fatto che i partecipanti sono personalità di prestigio, trovano poche conferme. Come non trova conferma l'indiscrezione di Dagospia: in 60 anni di storia, infatti, mai il gruppo si è discostato da una regola: la riunione avviene una volta l'anno. Il summit 2012 si è già tenuto, lo scorso giugno, negli Stati Uniti. E non s'intravedono ragioni per cui ci debba essere un incontro straordinario.
Ma, dicono i complottisti, si tratta di un appuntamento segreto. Tanto che non se ne trova traccia "neppure sul sito ufficiale dell'organizzazione". Forse perché l'incontro non ci sarà. Il punto, comunque, è un altro: le riunioni del gruppo Bilderberg sono "segrete" perché blindate, riservate ai partecipanti, e non perché mosse da non si sa quale intrigo economico-massonico. L'organizzazione del convegno annuale non è oscura: i partecipanti accedono solo su invito e non hanno mai fatto mistero della loro presenza. Ma, si obiettano, "i potenti" si riuniscono in alberghi lussiosissimi e circondati da imponenti misuere di sicurezza. Non risulta però che altri convegni politico-economici, si tengano di solito in motel di fortuna. Se poi il problema è la "clausura", neppure questo può sorprendere: i partecipanti sono personalità influenti che, vadano in banca o a fare la spesa, sono di solito circondati dalla sicurezza.
Contro la presunta riunione si è scagliato il leghista Mario Borghezio, da sempre "vigile" sul gruppo Bilderber. "Se alla cena e al summit segreto a Roma interviene il Premier Monti e/o qualcuno dei suoi ministri - dichiara ad Affaritaliani.it - abbiamo il diritto di sapere. Se vi partecipano direttori di giornali, importanti anchorman, manager pubblici che influenzano la politica, l'economia e la finanza, abbiamo diritto di sapere. Se, ancora una volta, tutto avverrà nell'ombra - continua l'esponente del Carroccio - con esclusione di ogni orecchio e sguardo indiscreto, in un'atmosfera orwelliana di assoluta e blindata segretezza, siamo di fronte alla più evidente fattispecie di partecipazione ai lavori di una società segreta che tutto lascia pensare essere pienamente individuata dalle norme di cui alla legge, tuttora vigente nel nostro Paese, contro le società segrete". Borghezio conclude con una domanda: "Lei è presidente del governo italiano in nome e per conto del Bilderberg?"
L'ipotesi del complotto è piaciuta anche a Libero, che ha definito Bilderberg "la setta di Monti". Il presidente del Consiglio è stato spesso protagonista del summit. Ma l'appuntamento, per quanto elitario, non si può certo dirsi intimo: gli invitati sono circa 120. Niente cappucci a forma di cono e stanze oscure, ma solo un luogo di incontro e scambio. La lista degli italiani che hanno fatto parte del gruppo è nota. Ci sono banchieri (da Profumo a Passera), Monti, Mario Draghi. Ma sono stati invitati giornalisti (De Bortoli, Rossella, Gruber, Riotta), industriali (Agnelli) e politici (Prodi ed Enrico letta). Questo è l'elenco degli ultimi due decenni, ma, andando ancora più indietro si leggono nomi per nulla sospetti, come Alcide De Gasperi e Carlo Azeglio Ciampi.
1990 – Glen Cove, New York, USA
Giovanni Agnellinrico Braggiotti
Raul Gardini
Mario Monti
Romano Prodi
Renato Ruggiero
Paolo Zannoni
1991 – Baden Baden, Germania
Giovanni Agnelli
Giampiero Cantoni
Gianni De Michelis
Mario Monti
Renato Ruggiero
1992 – Evian-les-Bains, Francia
Giovanni Agnelli
Mario Monti
Sergio Romano
Renato Ruggiero
Paolo Zannoni
1993 – Atene, Grecia
Giovanni Agnelli
Mario Monti
Renato Ruggiero
Barbara Spinelli
Marco Tronchetti Provera
1994 – Helsinki, Finlandia
Giovanni Agnelli
Umberto Agnelli
Alfredo Ambrosetti
Franco Bernabè
Innocenzo Cipolletta
Mario Draghi
Mario Monti
Renato Ruggiero
1995 – Zurigo, Svizzera
Giovanni Agnelli
Umberto Agnelli
Mario Draghi
Renato Ruggiero
1996 – Toronto, Canada
Giovanni Agnelli
Franco Bernabè
Mario Monti
Valter Veltroni
1997 - Lake Lanier, Georgia, USA
Giovanni Agnelli
Umberto Agnelli
Carlo Rossella
Stefano Silvestri
1998 – Turnberry, Ayrshire, Scozia
Giovanni Agnell
Franco Bernabè
Luigi Cavalchini
Rainer Masera
Tommaso Padoa-Schioppa
Domenico Siniscalco
1999 – Sintra, Portogallo
Agnelli Umberto
Franco Bernabè
Francesco Giavazzi
Paolo Fresco
Alessandro Profumo
2000 – Genval, Bruxelles, Belgio
Giovanni Agnelli
Umberto Agnelli
Alfredo Ambrosetti
Franco Bernabè
Paolo Fresco
Gianni Riotta
Renato Ruggiero
Giulio Tremonti
2001 – Stenungsund, Svezia
Franco Bernabè
Mario Draghi
Gian Maria Gros-Pietro
Mario Monti
Gianni Riotta
2002 – Chantilly (Virginia), USA
Mario Draghi
Mario Monti
2003 – Versailles, Parigi, Francia
Alfredo Ambrosetti
Rodolfo De Bendetti
Franco Bernabè
Mario Draghi
Mario Monti
Marco Panara
Corrado Passera
Roberto Poli
Paolo Scaroni
2004 – Stresa, Italia
Alfredo Ambrosetti
Rodolfo De Benedetti
Franco Bernabè
Ferruccio De Bortoli
Lucio Caracciolo
Mario Draghi
Gabriele Galateri
Francesco Giavazzi
Cesare Merlini
Mario Monti
Corrado Passera
Gianni Riotta
Paolo Scaroni
Domenico Siniscalo
Giulio Tremonti
Marco Tronchetti Provera
Ignazio Visco
2005 – Rottach-Egern, Germania
Franco Bernabè
John Elkann
Mario Monti
Tommaso Padoa-Schioppa
Paolo Scaroni
Domenico Siniscalo
2006 – Ottawa, Canada
Franco Barnabè
John Elkann
Mario Monti
Tommaso Padoa-Schioppa
Paolo Scaroni
Giulio Tremonti
2007 – Istanbul, Turchia
Franco Bernabè
John Elkann
Mario Monti
Tommaso Padoa-Schioppa
Paolo Scaroni Paolo
Domenico Siniscalco
Giulio Tremonti
2008 Chantilly, Virginia, USA
Franco Bernabè
Mario Draghi
John Elkann
Mario Monti
Tommaso Padoa-Schioppa
2009 – Atene, Grecia
Franco Bernabè
Mario Draghi
John Elkann
Mario Monti
Tommaso Padoa-Schioppa
Romano Prodi
Domenico Siniscalco
2010 – Sitges, Spagna
Franco Bernabè Franco
Fulvio Conti Fulvio
John Elkann John Mario Monti
Tommaso Padoa-Schioppa
Gianfelice Rocca
Paolo Scaroni
2011 – Sant Moritz, Svizzera
Franco Bernabè
John Elkann
Mario Monti
Paolo Scaroni
Giulio Tremonti Giulio
2012 - Chantilly, Virginia, USA
Franco Bernabè
Fulvio Conti
John Elkann
Lilli Gruber
Enrico Letta
http://affaritaliani.libero.it/economia/bilderberg141112.html
Monti festeggia un anno da premier: a cena con gli amici massoni
Tra imbarazzi e silenzi, mezzo governo è andato al summit del gruppo Bilderberg. Mario in prima fila...
Politici, amministratori, economisti, europeisti, imprenditori di stato, top manager: ecco chi si è attovagliato con la lobby più potente della finanza mondiale...
di Brunella Bolloli
Attovagliati con vista mozzafiato sui tetti di Roma, i potenti del mondo hanno brindato ai loro affari e, forse, anche a un anno di governo Monti. Più che una cena sembrava un consiglio di amministrazione con i big della finanza, dell’imprenditoria e dell’industria venuti apposta nella Città Eterna per decidere le sorti dell’Europa (chi commissariare e chi no) e dell’Italia in particolare. Sessione straordinaria dell’esclusivo club Bilderberg, conclave dei grandi e potenti uomini d’affari che ogni anno, dal 1954, sceglie una località per i suoi meeting internazionali. Più che una loggia una lobby, anche se i maligni ironizzano su grembiulini (come nella massoneria) e burattinai occulti, forse perché il club è protetto da una massiccia e impenetrabile cortina di mistero e i temi trattati riguardano i destini del pianeta. Gli aderenti sono gli unici a conoscere date e luoghi dei summit, comunicare con la stampa è vietato. Sarà per questo che avere conferma della partecipazione del nostro premier, Mario Monti, è un’impresa. Dopo una giornata di rimpalli e silenzi, alla fine da Palazzo Chigi arriva la conferma: il premier è andato alla cena e ha tenuto una breve relazione (“speach”) sulle questioni economiche e i temi dell’eurozona. Il nostro premier è uno dei pochi italiani ammessi al Bilderberg. Figura negli elenchi da quando era docente di Economia alla Bocconi, poi Commissario europeo (una volta è andata anche Emma Bonino ma ora non più), da rettore ed è rimasto da premier. Anzi. Pare che Super Mario non si perda una riunione del prestigioso consesso. È sulla lista Bilderberg da protagonista. Al pari di Paolo Scaroni, Ad di Eni e soprattutto di Franco Bernabè, presidente della Telecom Italia e gran cerimoniere della tre giorni romana. È targata Telecom, infatti, la regia dell’evento con cena da mille euro a testa sulla Terrazza Caffarelli preceduta da una visita guidata ai Musei capitolini, per l’occasione chiusi al pubblico nell’ala del Palazzo dei Conservatori.
E, del resto, quando ricapita di avere in Italia i pezzi da novanta del business internazionale? Il sobrio Monti, che ieri ha ricevuto Cameron e ha parlato al telefono con Obama, deve averne approfittato per festeggiare il suo primo anno al governo. Invito esteso alla sua squadra di ministri, sebbene trovarne uno che dica «sì, ci vado» è impossibile. Perché la regola aurea è che l’invito al Bilderberg non si smentisce mai né si conferma, ma il «no comment» è assertivo. A parte, dunque, Enrico Mentana, che ha smentito di esserci, l’elenco comprende: Lilli Gruber ed Enrico Letta (forse sono andati insieme alla cena dopo Otto e mezzo), Rodolfo De Benedetti di Cir, Alberto Nagel di Mediobanca, Mauro Moretti delle Ferrovie, Fulvio Conti, Angelo Cardani, Enrico Cucchiani di Intesa, la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, Gabriele Galateri e altri, circa un centinaio di persone. Perché oltre ai big italiani la lista dei super potenti comprende: Tom Enders, ceo della Eads, Marcus Agius di Barclays, il canadese Edmund Clark boss della Td Bank, Kenneth Jacobs numero uno di Lazard e pure l’americano capo dell’Alcoa Klaus Kleinfeld, che spera di non essere contestato dopo la chiusura dell’impianto in Sardegna. Perché è ovvio che tra i nostri rappresentanti del governo e i super boss stranieri ci sono parecchie questioni da discutere, sulla pelle degli italiani. Conflitto di interesse per Monti? Di sicuro Francesco Storace, leader della Destra, è categorico: «Il premier non vada alla riunione di Bilderberg». Critica anche Giorgia Meloni. Blitz dei ragazzi della Giovane Italia fuori dall’Hotel de Russie: «Vogliamo sapere perché 130 personalità influenti si accordino per decidere le sorti degli stati. Monti ha il dovere morale di riferire il Parlamento sugli esiti di questo incontro, perché è una vergogna che un premier partecipi a riunioni segrete, nelle quali si influenzano i futuri dei popoli a guadagno della tecnocrazia e della finanza». E dopo la cena, oggi riunione segretissima. Top secret anche quella.
Monti, il mediocre, essendo al soldo della massoneria inglese, è un traditore. peccato che non sia in vigore il codice militare di guerra...perchè ai traditori riserva qualche etto di piombo.
Io invece avrei gradito che si auto-invitasse mezza Roma munita di pece e piume per far fare a questi sfasciatori di stati sovrani un bel itinerario della vergogna... ma questi è probabile che davanti ad una situazione del genere, facciano intervenire forze del disordine armate fino ai denti... ponendo fine alla questione su chi siano le pecore e chi i lupi...
Adesso gli hanno dato in pasto al popolo il Bildeberg, una lobby come altre 100. Pure Lilly Gruber, figuriamoci un pò, che decide i destini del mondo.
Quando però ai giornalisti gli dicono tu non devi scrivere una riga sull'ERF, che pure è un atto ufficiale Europeo, che inchioda i Paesi, finchè non è firmato, quelli non scrivono una riga. Ma il Bildeberg........segretissimo. Svelato. Anche il menù magari.