Notifiche
Cancella tutti

Svizzera: scorte per la catastrofe.


Daniele
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 370
Topic starter  

In Italia e' poco nota la ripresa delle esercitazioni della Svizzera, ed anche un aumento dei suoi preparativi in vista di chissa' quale evento negativo. Un sistema di allarme nazionale e' gia' attivo per arrivare in un numero enorme di smarphone. Si teme l'implosione dell'Unione Europea, la guerra tra Nato e Russia o qualcosa legato ai cambiamenti climatici? Ecco due articoli per capire meglio:
http://ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1424298277


Citazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

La Svizzera invita i cittadini a fare scorta di cibo per almeno 10kg
Cosa fare in caso di catastrofe? La Svizzera rinforza il suo sistema di autodifesa invitando i cittadini a fare scorta

Fino agli anni '90, avere una scorta di cibo per almeno 10 kg, in Svizzera era una norma di legge del sistema di auto difesa così come i rifugi anti-atomici nazionali, ora messi in vendita ed aperti al pubblico. L'attuale responsabile dell' Erns, esercitazione della rete integrata Svizzera per la sicurezza, Tony Frisch, ha proposto la riapprovazione di questa legge invitando i cittadini a fare scorte alimentari già da subito. Secondo l'Erns le famiglie devono essere pronte anche a scenari catastrofici.

Svizzeri pessimisti?

Già lo scorso novembre il popolo è stato coinvolto in una simulazione di catastrofe ove lo scenario prevedeva una pandemia di influenza e carenza di corrente elettrica a causa di un attacco informatico. Il risultato ha fatto notare che i cittadini non sono preparati nella giusta maniera a questo tipo di situazioni. Probabilmente è questa la ragione per cui si sta pensando di obbligare le famiglie ad avere una scorta alimentare. La Svizzera non vuole di certo procurare allarmismo, ma è necessario che tutti siano preparati alle diverse evenienze.

Cosa fare in caso di catastrofe?

Il quotidiano Svizzero, 'Le Matin', la scorsa settimana ha pubblicato un articolo avente come titolo: Cosa fare in caso di catastrofe. L'articolo riportava una lista dettagliata di alimenti da acquistare per ottenere una giusta scorta adatta ad una famiglia di 4 persone. La lista, oltre ai generi alimentari, prevede anche l'acquisto di una torcia elettrica, batterie e prodotti per l'igiene.

Non tutti sanno che

Avere una scorta di cibo in casa non è poi così sbagliato. In caso di sciopero dei trasporti e calamità naturali di certo ci aiuterebbe. L'acqua occupa il primo posto di importanza in ogni classifica.

A seconda dei pericoli che potrebbero manifestarsi, è possibile creare un kit con tutto ciò di cui potremmo aver bisogno.

Può sembrare banale ma impariamo i numeri di telefono dei nostri familiari a memoria. Da una recente ricerca è emerso che il 42% degli americani non lo ricorda.

Per evitare di rimanere senza computer sono disponibili in vendita dei comodi caricatori solari con accumulatori aggiuntivi.

http://it.blastingnews.com/cronaca/2015/02/la-svizzera-invita-i-cittadini-a-fare-scorta-di-cibo-per-almeno-10kg-00276083.html


RispondiCitazione
vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

Oddio, e' la solita doppia solfa.

Da un lato i media italici che si accorgono della Svizzera ad ogni morte di vescovo, su argomenti solitamente molto secondari, ma che verosimilmente fanno audience in Italia.

Facciamo il punto.

La cultura di avere delle scorte alimentari e' vecchia come il cucu' in Svizzera.
Risale perlomeno alla 2a guerra mondiale, ma continuo' nel dopoguerra.
Ogni famiglia aveva la sua bella "scorta di guerra', era un modo di dire: Olio, riso, zucchero, ecc. Quanto bastava per ca. sei mesi. Il governo tramite i media indicava come costituire questa scorta alimentare. Parallelamente l'esercito ha sempre fatto questo esercizio, tante' che fra le reclute girava la locuzione "carne di scimmia" quando si vedevano rifilare per pranzo delle strane e vetuste scatolette di carne in scatola. Erano le scorte alimentari dell'esercito che venivano aggiornate.
Poi c'e' la cultura della difesa antiatomica. Anche quella risalente al periodo della guerra fredda. Quasi ogni casa ed edificio pubblico ha il suo bunker antiatomico. Di solito adibito a cantina o refugium peccatorum. Suppergiu' il 90% della popolazione ha un posto nel rifugio in caso di catastrofe atomica.

Per quanto riguardo il test delle sirene pubbliche, viene fatto ogni anno, per cui non si vede dove stia la novita'. Non essendo una novita' l'allucinante ignoranza italiana sui fatti svizzeri. Che sono poi fatti al confine nord, mica fatti papuasici.

Fareste bene in Italia a seguire un po' piu' solertemente le notizie sulla Svizzera. Primo vi istruireste un po' su come puo' organizzarsi una societa', secondo tocchereste con mano come funziona la democrazia, quella vera. E come funziona una societa' multiculturale che parla lingue diverse e professa religioni diverse.

No, in Svizzera non si sta fiutando un bel niente, ma si e' coscienti di essere sotto attacco subdolo. Da parte della 5a colonna interna al paese. Da parte degli USA e anche dell'UE con in prima fila la Francia e pure quel bel paese politicamente e mediaticamente spaventoso che e' ormai l'Italia. Non parlate ai ticinesi di Italia politica, per carita'!

Purtroppo va detto che la mentalita' previdenziale del dopoguerra oggi come oggi ha i suoi limiti. Proprio per via della globalizzazione, si dovrebbe fare scorta pure di medicinali, lampadine, frutta e verdura, ecc. ecceterorum. Perche' anche un paese con pochi abitanti come la Svizzera, in tempo di guerra capace di alimentarsi con produzione agricola propria, oggi dipende dall'estero non solo per l'insalata, ma perfino per le lampadine, per le batterie, l'aspirina, ecc. ecc.

Per non dire del know how artigianale andato perso con il cosiddetto moderno stile di vita.

Secondo me i veri saggi, sono coloro che perseverano a condurre uno stile di vita vecchio stampo, piuttosto fuori dal mondo, con produzione propria del cibo e del combustibile (legna) che serve per tirare avanti. Sono questi i veri previdenti, che soffrirebbero meno in caso di catastrofe generale.

Il resto, scorte di olio comprese, sono solo contorno, una specie di ricordo di cosa si dovrebbe fare se si fosse nell'immediato dopoguerra. Sono una scorta per mettere a posto la coscienza.

Sulla questione delle scorte alimentari gia' gli Inca erano ben organizzati. Avevano siti di stoccaggio dei cereali che servivano come scorta negli anni di cattivo raccolto. Lo stato si occupava delle provviste in caso di catastrofe.
Mezzo millennio fa.

Nel 2000 e passa in Italia ancora ci si meraviglia se cio' accade: la forza dell'ignoranza. Che l'UE non abbia nessuna scorta di beni di prima necessita' per la propria popolazione e' piuttosto palese. L'unica scorta di cui dispone in abbondanza l'UE e' quella dei diktat e pure della disinformazione. O dell'informazione distorta.


RispondiCitazione
xeliox
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 113
 

Mio fratello vive e lavora a Zurigo.
Un Po di settimane fa diceva che hanno cominciato a dare alla popolazione o cmq invitavano a fare scorta di Ioduro di Potassio (pillola anti radiazioni).


RispondiCitazione
xeliox
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 113
 

A Quanto pare lo fanno ogni 10 anni:

Distribuzione di ioduro di potassio grazie alla Farmacia dell'esercito

Coloro che abitano nel raggio di 50 chilometri da una centrale nucleare riceveranno in questi giorni nuove pastiglie di ioduro di potassio. Le pastiglie sono prodotte in Svezia e distribuite in Svizzera tramite la Posta. Il coordinamento è affidato alla Farmacia dell'esercito in seno alla BLEs.
10.11.2014 | Comunicazione BLEs

Ingerendo pastiglie di ioduro di potassio la tiroide viene saturata di iodio. Nel caso in cui dovesse verificarsi una fuoriuscita di radiazioni radioattive da una centrale nucleare, si potrebbe così impedire che si depositi dello iodio radioattivo nella tiroide. Una tale eventualità potrebbe, infatti, indurre gravi malattie cancerogene anche a distanza di anni.

A dieci anni dall'ultima distribuzione di pastiglie di iodio, queste hanno nel frattempo raggiunto la loro data di scadenza, per cui i gestori delle centrali nucleari devono ora distribuire nuove pastiglie. Come era già stato il caso nel decennio scorso, l'acquisto e la distribuzione vengono effettuati tramite la Farmacia dell'esercito (Farm Es). La Farm Es è l'unico organo federale in possesso delle necessarie autorizzazioni legali per poter produrre, importare e vendere medicamenti.

http://www.lba.admin.ch/internet/lba/it/home/aktuell/mitteilungen/Kaliumiodid-Verteilung_dank_Armeeapotheke.html


RispondiCitazione
Condividi: