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UN PAPA COMUNISTA


mystes
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Papa Francesco, durante un'intervista con il giornalista argentino Gustavo Sylvestre

Papa Francesco ha detto nel corso di un´intervista a un giornale argentino che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva è stato condannato senza prove, solo sulla base di indizi, riferendosi a una giustizia che "non è giusta".

La dichiarazione di Francesco è stata rilasciata al canale di informazione argentino CNN. L'intervista è andata in onda giovedì scorso ed è stata registrata prima che il Papa fosse ricoverato in ospedale per un'infezione respiratoria.

Secondo Francesco Lula è stato "vittima" del lawfare - un termine che si riferisce all'uso improprio del sistema legale e delle leggi per fini politici o persecuzioni personali.

Secondo il Papa, il lawfare inizia con quei giornalisti che spianano la strada, in questo caso "i media", che "squalificano e buttano fango su una certa persona con sospetti e prove inventate".

"Quindi si fa un primo sommario, e sono questi sommari giganteschi dove non si trova (il reato), ma  che servono per condannare (quella persona) il volume delle supposte prove raccolte è sufficiente a farlo condannare", ha aggiunto. "Dov'è qui il reato? Beh, sì, sembra di sì. Quindi Lula è stato condannato", ha completato Il giornalista Gustavo Sylvestre  che ha concordato con Francesco.

Francesco ha fatto riferimento anche all'ex presidente Dilma Rousseff. "A proposito di Brasile, cosa è successo a Dilma Rousseff? Il giornalista della TV argentina ha aggiunto che "l'hanno rimossa per un atto amministrativo minore".

Il Papa non ha risparmiato elogi all'ex presidente. "Una donna con le mani pulite. Una donna eccellente", ha detto. "Volevano metterla in prigione come Lula, ma non ci sono riusciti".

Il giornalista ha anche affermato che sia Lula che Dilma sono "innocenti condannati".

Francesco si dichiara d'accordo. "Sì. In Brasile è successo in questi due casi". Secondo il Papa, i politici  che adesso sono al governo hanno la missione di smascherare una Giustizia "che non è giusta".

Francesco ha anche rivelato che durante il periodo in cui Lula era in prigione, si è incontrato due volte con i comitati che chiedevano la sua liberazione. "Quegli incontri sono stati guidati dal sig. Amorim. Una volta è venuto l'attuale presidente dell'Argentina”.

“Si Fernandez era presente a quella riunione", ha ammesso.

 

Francesco minimizza il comunismo e invita a combattere l´ideologia di destra.

Papa Francesco si è detto preoccupato per l'avanzata dell'"ultradestra" nel mondo e ha usato un versetto della Bibbia per giustificare la sua posizione sociale sul comunismo. Le dichiarazioni del Papa sono state rilasciate durante un'intervista al canale argentino di estrema sinistra C5N, andata in onda giovedì scorso.

Alla domanda su quale sia l'"antidoto" per combattere la cosiddetta ultradestra, Francesco ha difeso la "giustizia sociale".

"Non c'è altro [antidoto]", ha sostenuto il Papa. "Se volete discutere con un politico o con un pensatore dell'ultradestra, parlate di giustizia sociale".

Francesco ha anche parlato di ciò che di solito risponde quando gli viene chiesto se è un comunista. Il Papa ha tergiversato e ha usato il passo di Matteo 25 per giustificare la sua posizione.

"Padre, lei è comunista? La mia carta d'identità è Matteo 25", ha detto. "Legga Matteo 25 e veda se chi l'ha scritto era o non era un comunista. Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito. Questa è la regola di comportamento. Comunista? Comunista!".

Nella stessa intervista, il Papa ha difeso l'attuale presidente del Brasile, Luiz Ignazio Lula da Silva, e l'ex presidente Dilma Rousseff, sostenendo che entrambi sono innocenti. Il pontefice ha anche affermato di aver partecipato a incontri volti a favorire la liberazione di Lula dal carcere.

 

Fonte: https://revistaoeste.com/brasil/papa-faz-o-l-perseguicao-ao-petista-e-elogios-a-dilma/

 

 

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Detrollatore II
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Ma che schifo! Non immaginavo che lo ammettesse così platealmente!
Certo, con l'immancabile accostamento (totalmente improprio, visto che trattasi dell'esatto contrario...) dei comunisti al solidarismo e alla carità cristiana.


sarah hanno apprezzato
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mystes
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Le dichiarazioni di Papa Francesco su Lula attuale presidente del Brasile e Dilma ex presidente hanno fatto discutere molte persone.
Prima di essere ricoverato in ospedale per problemi respiratori, Papa Francesco, ha rilasciato un'intervista in cui ha dichiarato che Lula è stato condannato senza prove e che Dilma Rousseff ha "le mani pulite". Non so come stia andando l'igiene dell'ex presidente, ma alla prima affermazione ringrazio il Papa per l'opportunità di ribadire che Lula è stato condannato per corruzione e riciclaggio di denaro. E che oggi è lì, tutto tronfio, a presiedere il Brasile.
Di fronte alle parole del Sommo Pontefice a una rete televisiva argentina, le reazioni sono state diverse: la piú diffusa "il Papa è comunista". Essendo il comunismo incompatibile con la Dottrina cattolica, è un po' sorprendente che tante persone lo abbiano accusato di appoggiare una dottrina politica nemica della religione cristiana.
Altri si sono spinti oltre e dalle loro menti superbamente creative hanno elaborato teorie secondo le quali il Papa è, come minimo, l'anticristo. Al massimo, un infiltrato di George Soros la cui missione non è altro che distruggere la Chiesa dall'interno. La necessità di vivere in un momento storico determinante con conseguenze imponderabili è una costante del nostro tempo.
Per quanto ho potuto capire, la rivolta e la rabbia dei piú hanno origine da un'idea sbagliata: il parere  del Papa sull'incarcerazione di Lula e sull'onestà di Dilma Rousseff. È un'opinione che non rappresenta solo l'assoluzione di Lula e che non conta nulla; è praticamente un accordo con i metodi di questa politica corrotta che, purtroppo, é il veleno corrosivo di molte classi dirigenti in Europa e nelle Americhe.


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oriundo2006
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Sta soltanto di raddrizzare la barra della politica sociale della chiesa cattolica sia per cattivare consensi ( o non perderne di vecchi e nuovi ) sia per far dimenticare in parte il papato dell' oltraggioso giampi II, anticomunista viscerale, sino a lisciare il pelo del demone pur di averne vittoria, ma sopratutto antirusso come i polacchi sanno essere, sino ad indicare l'arricchimento personale come miglior forma 'adeguata' di vita nella modernità ( me lo ricordo bene questo dettaglio ) solo per svilire in nesso sociale 'comunistico' per eccellenza, ovvero il primato dato alla società ed ai suoi nessi comunitari e non agli individui con i loro 'animal spirits' appetitivi, già alquanto potenti di per sè.

Dunque nulla di radicalmente nuovo: tranquillizzatevi il papa non è comunista: è solo un politico che vende un prodotto, ammodernadolo a propria convenienza.

Ma c'è qualcosa che in sito come Sa Defenza, non molto apprezzato qui ma dagli spunti a volte interessanti, viene riportato: 

https://sadefenza.blogspot.com/2023/04/benjamin-fulford-il-nuovo-ordine.html

qui si cita la revoca papale della 'dottrina della scoperta', cassandola come non cattolica ( ''..The “doctrine of discovery” is not part of the teaching of the Catholic Church..'' ).  Questa dottrina permise ogni sorta di vessazione ai danni dei popoli non cristiani nei secoli ed il papa attuale la emenda dal novero delle regole di fede.

Direi dunque che non c'è alcun 'criptocomunismo' nel papa attuale, dato che già giampi II, ad onta del suo viscerale antisocialismo, maschera di un suo più ampio disegno contrario anche e sopratutto alle altre forme di cristianesimo, aveva già chiesto 'perdono' per le infamie della Conquista nelle Americhe ( ed anche altrove: vogliamo dire dell' Inquisizione in Italia ad esempio ? Ma qui tutto si tace ).

Il messaggio evangelico è indubbiamente contrario alla ricchezza e direi per estensione ad ogni arricchimento 'more spiritualibus' di anime per loro  conversione, specie se forzata. Del resto il suo profeta aveva chiaramente detto che era venuto per reindirizare al 'padre' quel giudaismo perverso che si era corrotto per molteplici ragioni, anche e sopratutto per aver scambiato il luogo di culto per eccellenza ( il tempio ) per un luogo di cambiavalute, dimenticando ed anzi obliterando per sostituzione 'dio' con il 'mammona': e non per convertire i 'gentili' ( sarà paolo a farlo ).

Fin qui nulla di nuovo, mi sembra, tenuto conto che la reviviscenza o meno del socialismo dovrà percorrere, se lo farà, altre vie ed altre forme che non siano quelle cristiane, sulla cui impalcatura poggiava tanto del socialismo reale dei paesi dell' est: dunque affermare o negare il socialismo 'ex catholica cathedra' lascia veramente il tempo che trova, essendo chiaro che nessun papa ha veramente desiderio di elargire a poveri e bisognosi il tesoro della chiesa, che ne fa una potenza economica di primo piano a livello internazionale, nè oggi un uomo qualsiasi può pensare che i nostri problemi abbiano a che fare con la redistribuzione delle ricchezze che, ove avvenute, hanno creato problemi insormontabili, spesso a danni dei poveri reali.

Quando la Cina ha levato dalla miseria nera 800 milioni di disperati lo ha fatto non col marxismo ma col capitalismo.

Spiace ma è così. Dunque la stretegia è quella di indirizzare lo sviluppo in senso intelligente, pianificandolo. Su questa base 'estensiva', se vogliamo 'recuperare' parte del significato originario della protesta sociale di prima e dopo il messaggio cristiano, e 'propositiva' si giocheranno le politiche sociali del futuro...chiaramente contrarie alla guerra in tutte le sue forme. 

 

 


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ekain3
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Uffa, ma i primi cristiani erano comunisti, nel senso letterale del termine, perché mettevano tutto in comune, fra loro non esisteva la proprietà privata, (vedi Gli atti degli apostoli). Certo non erano marxisti, questo è un altro discorso...  Anche la  classe dirigente di Sparta, gli Spartiati, in teoria lo erano:  un comunismo aristocratico, perché esiste anche quello...

Certo papa Francesco è tutto tranne che marxista, quando era vescovo in Argentina, si oppose duramente alla Teologia della Liberazione, quella sì di matrice marxista, che teorizzava e metteva in pratica la lotta di classe, dalla parte dei più poveri e oppressi. Lui stesso denunciò due preti combattenti rivoluzionari marxisti e li consegnò al regime.

Bisognerebbe distinguere sempre fra comunismo e marxismo.   

Non dimenticare che appena eletto papa, Bergoglio,  il Papa “gesuita” Francisco (Pepe in spagnolo) ha fatto beati più di 500 preti fascisti delatori che furono giustamente e legalmente fucilati dal Governo Repubblicano, l'unico legale. Fascista era in Argentina, fascista rimane in Roma.

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Detrollatore II
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Ekain, il dilemma si risolve indagando sulla parola comunismo. Esiste prima di Marx? Se sì, allora puoi usarla per accezioni positive. Se è nata con Marx può avere solo accezioni negative.
Ma c'è anche un'altra parola ed è quella che dovrebbe interessarci secondo me: comunitarismo. 


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oriundo2006
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Ma Marx non era 'comunista': nel Capitale asserì che questa era solo una forma TRANSITORIA di appropriazione collettiva delle 'risorse' della società prima  'private', per poi evolvere rapidamente in una nuova forma di società, su cui non volle fare previsioni, tranne quella ( implicita ) di un radicale 'umanismo'.

Su questa linea di tendenza 'evolutiva' si prodigarono le migliori intelligenze del dopoguerra a segnalare possibilità, esiti e anticipazioni di una società radicalmente differente da quella segnata dalla dicotomia capitale-lavoro: perchè il capitale può essere privato o pubblico ma la condizione fondamentale della scissione 'ontologica' tra possessori e non possessori dei mezzi di produzione non cambia di una cippa.

Il possesso comune o CONDIVISO di un bene o di un complesso di beni pare obiettivo impossibile oggi se non a livello ideologico ( ma forse la cibernetica aiuterà ): ma il comando dell' uomo sull' uomo ( altro aspetto determinante che coinvolge qui direttamente il rapporto di lavoro subordinato come espressione moderna di un antico rapporto di servitù 'personale' ) può e deve essere mitigato in una società orientata umanisticamente: oppure definitivamente azzerato come 'comando' eteronomo in una nuova forma di antroposofia.

Cosa avviene oggi INVECE ? La guerra ha reso manifesto il comando sino all'esito estremo della morte: è espressione dunque di un rapporto totalitario del 'sistema' sull' uomo' singolo, che deve dare il tributo del sangue perchè inserito in una totalità 'totalizzante'. Dall' una come dall' altra parte, a prescindere da chi abbia o meno 'ragione'. La 'ragione' 'politica' diventa alibi autoritario per 'rinforzare' il comando, l' ideologia mediatizzata sua ferrea complice, le altrui atrocità il suo motivo legittimo formale: tutto sostiene una dialettica sociale 'negativa' perchè volta ad asservire l' uomo nella sua singolarità impotente al solo scopo della distruzione, sua e dei suoi simili. La guerra diviene distruzione della forma-merce non più utile alla sua valorizzazione: ed insieme dell' uomo precedente la stessa, anche lui soggetto alla storica transitorietà delle sue idee e dei suoi valori nel nome della sua completa indifferenza.

Il massimo dispiego dei mezzi militari, osannato come simbolo della propria potenza militare e industriale è 'potere' coercitivo 'cosalizzato' che indica e rappresenta infine la sostanziale ininfluenza delle persone: conta solo se collabora ciecamente a quello collettivo in una società che ha fatto del dominio sul singolo il segno della sua vittoria totalizzante sul tutto, specie sulle forze della natura, intesa come un 'quid' di malvagio da dominare ovunque e comunque. Nel singolo reso automa di una macchina bellica complessiva, come nell' insieme delle forze sociali indirizzate al dominio sull'altrui vita, come infine sulla natura, entità 'negligeable' di cui nessuno davvero si preoccupa, nè in pace nè tantomeno in guerra, vediamo il segno orrendo della nostra epoca disumana.

All' uomo reso impotente dal dominio collettivo della tecnica sulle sue semplici facoltà 'naturali' non viene lasciata scelta, se non quella di 'negare il negativo' in forme e modalità tutte ancora a divenire. Se questo divenire ci sarà: e ci potrà essere probabilmente solo nel nome di un radicale individualismo...condiviso !

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PietroGE
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Vedo che sta facendo confusione tra concetti molto differenti :

  • Il comunitarismo dei primi cristiani non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con il comunismo.
  • Il Vangelo non è contro i ricchi, non propone di abolire la proprietà privata o di togliere i beni a nessuno.
  • La ragione unica per l'esistenza di una Chiesa di Cristo sulla Terra è definita nel Vangeli di Matteo in modo che non lascia adito a dubbi o confusioni : ..Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato... (Mt 28, 16-20) . La Chiesa di Cristo non esiste quindi per la pace nel mondo o per la fratellanza tra i popoli, anche se queste cose indubbiamente aiutano, il suo scopo è la conversione del mondo alla religione cristiana.
  • Per l'uguaglianza sociale e l'assistenza esistono i governi e la Croce Rossa . La Croce e la Croce Rossa sono due cose separate e distinte, anche se purtroppo esistono gruppi di cristiani che la pensano, sbagliando, diversamente. Sto parlando della Teologia della Liberazione alla quale appartiene, chiaramente da quello che si deduce dalle sue posizioni, questo Papa.
  • Il declino della chiesa cattolica è anche frutto di queste posizioni, iniziate dal Concilio Vaticano II, che hanno generato confusione e allontanamento nel corpo dei fedeli. Quello che il CVII avrebbe dovuto fare era una riforma profonda del clero, si sarebbero potuti evitare molti degli scandali che hanno scosso la chiesa negli ultimi decenni.

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ekain3
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Chi era Jorge Mario Bergoglio prima di diventare Papa? 

Prima della sua elezione da parte del conclave pontificio, il ruolo di Jorge Maria Bergoglio nella “guerra sporca” in Argentina era noto e documentato. Era noto al Dipartimento di Stato americano. Doveva essere noto a uno o più dei 115 “Cardinali elettori” del Pontificio Conclave che si è riunito nella Cappella Sistina il 12 marzo 2013. Inutile dire che sia la Gerarchia cattolica che la comunità internazionale hanno chiuso un occhio. E i media per “omissione” sono rimasti in silenzio.

Jorge Mario Bergoglio non solo ha sostenuto la dittatura militare, ma ha anche svolto un ruolo diretto e complice nella "guerra sporca" (la guerra sucia) in collegamento con la giunta militare guidata dal generale Jorge Videla , portando all'arresto, alla prigionia, alla tortura e la scomparsa di preti e laici cattolici progressisti che si opponevano al governo militare argentino.

“Mentre i due sacerdoti Francisco Jalics e Orlando Yorio, rapiti dagli squadroni della morte nel maggio 1976, furono rilasciati cinque mesi dopo. dopo essere state torturate, altre sei persone associate alla loro parrocchia rapite nell'ambito della stessa operazione sono “scomparse” (desaparecidos).”

Per amara ironia, i due sacerdoti mandati nella camera di tortura erano impegnati nella Teologia della Liberazione contro la quale Bergoglio all'epoca era fermamente contrario.

Non dimentichiamo che, poco dopo la sua investitura nel marzo 2013, papa Francesco è stato descritto dai media britannici come aver portato in Vaticano la “teologia della liberazione”, sulle orme di Francesco d'Assisi.

Quella era un'affermazione priva di senso ("fake news"): nel 1976, l'intento di Bergoglio (in collegamento con la giunta militare) era di schiacciare la Teologia della Liberazione.

Nel 2005, l'avvocato per i diritti umani Myriam Bregman ha intentato una causa penale contro il cardinale Jorge Bergoglio, accusandolo di cospirazione con la giunta militare nel rapimento nel 1976 di due sacerdoti gesuiti.

Diversi anni dopo, i sopravvissuti alla “Guerra sporca” accusarono apertamente il cardinale Jorge Bergoglio di complicità nel rapimento dei sacerdoti Francisco Jalics e Orlando Yorio e di sei membri della loro parrocchia (che erano scomparsi), (El Mundo, 8 novembre 2010  )

(Immagine a sinistra : Jorge Mario Bergoglio e il generale Jorge Videla)

Tutto questo era noto prima della sua investitura. Perché non è stato rivelato al grande pubblico? I cattolici di tutto il mondo ignorano totalmente "Chi era papa Francesco I", Jorge Mario Bergoglio.

Il seguente articolo è stato scritto per la prima volta nel marzo 2013 in seguito all'elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio a papa Francesco I da parte del conclave vaticano. Modifiche minori sono state aggiunte a maggio 2013.

Michel Chossudovsky, Global Research, 1 gennaio 2020 

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mystes
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Ulteriore chiarimento sulle sparate politiche di Francesco:

I capi di Stato dovrebbero essere ben consigliati sulle informazioni che ricevono, per non commettere errori quando danno notizie su fatti che riguardano le relazioni diplomatiche internazionali.
Papa Francesco ha dato una notizia che ha fatto il giro del mondo. Il pontefice ha affermato che il presidente Lula è stato condannato dalla giustizia brasiliana senza prove. Francesco ha anche affermato che l'ex presidente Dilma è una donna esemplare.
Si da il caso che il presidente Lula è stato condannato in prima istanza dalla 13ª Corte del Tribunale federale brasiliano. La sentenza è stata confermata dall'8° Collegio del Tribunale Regionale Federale del Brasile, che ha aumentato la pena a 12 anni e un mese di carcere.
Successivamente, con una decisione unanime, il 5° Collegio del Tribunale Superiore di Giustizia ha confermato la condanna di Lula e ha ridotto la pena a otto anni e dieci mesi. La condanna è stata confermata dal Tribunale Supremo Federale, che ha poi sospeso il procedimento ritenendo che il foro competente fosse quello di Brasilia. In questo modo, la magistratura federale di Brasilia avrebbe dovuto procedere. Tuttavia, ciò non è stato possibile a causa della prescrizione del processo.
Pertanto, il Papa ha fatto dichiarazioni roboanti sull'operato della Giustizia brasiliana, senza conoscere la regolarità dell'operato di quella Giustizia.
Quanto all'ex presidente Dilma, è stata sottoposta a impeachment dalla Camera dei Deputati e il suo mandato è stato revocato con la maggioranza.dei voti e confermato dalla Suprema Corte.
Quello che voglio dire, ricordando tutti questi fatti, è che l'intera nazione brasiliana attende una ritrattazione da parte del Vaticano, in relazione alle notizie prive di fondamento giuridico, divulgate dal capo di Stato della Santa Sede.

 

 


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