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Un percorso già battuto


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Arthur Gonzalez

Secondo la notizia diffusa dalla blogger ufficiale di Washington, Yoani Sánchez Cordero, e riprodotta dal sito "Café Fuerte", la Sottosegretaria di Stato, Roberta Jacobson, ha fatto visita alla sua casa durante il suo breve soggiorno in Avana per concordare, con il governo, il processo di ripristino delle relazioni tra gli USA e Cuba. Questo incontro con la controrivoluzionaria pagata dagli USA chiarisce la condotta del governo USA nella sua strategia anticubana, la signora Jacobson ha ribadito che: "I fini della politica del mio paese sono esattamente gli stessi di prima". "E' un processo complesso e lungo, ma non lasciamo da parte la questione dei diritti umani e della democrazia, perché sono anche al centro di questa nuova politica".

Per quanto riguarda il ruolo della Chiesa Cattolica, l'alta funzionaria ha riconosciuto l'attivismo di Papa Francesco per realizzare il processo di ripristino delle relazioni tra i due paesi ed ha aggiunto: "Il ruolo della Chiesa di Roma e anche della Chiesa a Cuba, sarà molto importante".

Questo non è nuovo, è plasmato nel "Piano Bush" o "Verbale della Commissione per una Cuba Libera", approvato nel maggio 2004, con un capitolo dedicato al ruolo che devono svolgere le chiese nel sospirato processo di Transito verso il capitalismo a Cuba.

Roberta Jacobson ha detto di aver avuto una conversazione con il Cardinale cubano ed Arcivescovo di L'Avana, Monsignor Jaime Ortega, e ha riconosciuto davanti ai "dissidenti" che "ci sono diverse iniziative da parte della Chiesa cubana in determinati settori, volti a cambi economici, educativi ed in altri settori".

Le affermazioni della Sottosegretaria di Stato fanno riflettere, nell'esporre il ruolo che, nella distruzione del socialismo (intendasi Transizione Pacifica), assegnano alla Chiesa, che è coerente con i piani sovversivi del suo Governo.

Per avere un quadro più preciso si devono rileggere alcuni concetti contenuti nel Capitolo religioso del cosiddetto Piano Bush, come i seguenti: "Le organizzazioni religiose possono svolgere un ruolo indispensabile nella Transizione verso una Cuba libera". "Le organizzazioni religiose, tra cui la cattolica e alcune confessioni autenticamente protestanti indipendenti, hanno la più rapida crescita e le alternative, potenzialmente più forti, allo Stato cubano ...". "Diverse ONG nord americane stanno lavorando per sviluppare workshop con ministeri, chiese e personale laico, con un interesse comune, fornire aiuti umanitari come veicolo per rafforzare la società civile a Cuba". "La politica USA sarà appoggiare la partecipazione di tutti i gruppi religiosi veramente non-politici, sia nella Transizione come nello sviluppo di una Cuba libera". "Queste organizzazioni di base possono essere una forza stabilizzante durante i periodi della Transizione e una forza importante, a lungo termine, nello sviluppo della società civile per proteggerla da un ritorno al totalitarismo". (leggasi socialismo).

Di fronte a tale evidenze non c'è dubbio che gli USA eseguono lo stesso Piano che sviluppò contro la Polonia socialista, nella decade degli anni '80 del secolo scorso, qualcosa riflesso nel volume 139 No. 8 della Rivista TIME, pubblicata il 24 febbraio 1992, in cui si afferma che durante l'incontro del presidente Ronald Reagan, con Papa Giovanni Paolo II, si stabilì la cosiddetta "Santa Alleanza".

In questa strategia, i due leader convennero sul modo per destabilizzare i governi socialisti dell'Europa Orientale, a partire dalla Polonia.

È una pura coincidenza? Nella politica USA una tale possibilità non è data.

Senza dubbio intendono applicare una vecchia ricetta, ma per Cuba ciò è un cammino già battuto.


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