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Varsavia, la locomotiva d'Europa


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Viaggio nel Paese dell´Est che ormai è il nuovo Eldorado d´Europa. Dove la crescita economica è reale, non il frutto di bolle finanziarie

Grattacieli e negozi di lusso. Nell´ex comitato centrale comunista ora c´è la Ferrari L´immigrato polacco che "ruba" il lavoro? Ormai è uno sberleffo sui manifesti Da domani la Polonia è presidente di turno dell´Ue. Un Paese che è cambiato profondamente dopo la rivoluzione dell´89: economia in crescita e una nuova prosperità Che ha cancellato la memoria della guerra fredda I grattacieli all´orizzonte quasi evocano Miami, Sidney o Shanghai, dall´oblò del moderno jet della Lot in rotta d´atterraggio, ma sono sempre a distanza civile dalla città vecchia. Il Boeing si abbassa ancora e scorgi una marea di case da primo mutuo, ferrovie e autostrade in costruzione. L´aeroporto sembra Monaco di Baviera, la valigia arriva dopo cinque minuti. Benvenuti nella nuova Polonia: il paese che con la rivoluzione dell´89, appoggiata da Gorbaciov, avviò la caduta del Muro, è da domani presidente di turno dell´Unione europea. Cambiata a fondo, come l´Estremo oriente: economia in volo, la seconda locomotiva della Ue dopo la Germania, politica stabile, niente estremisti né risse in parlamento, consenso bipartisan tra liberal al governo e conservatori e postcomunisti all´opposizione sul gioco di squadra per il sistema-paese. Tuffo nel futuro, se ricordi ancora la terra bruciata dell´occupazione nazista e poi il socialismo reale. Eccoci nel nuovo Est che sorpassa il Sud dell´Unione.

Giovani eleganti, ragazze splendide e mai volgari, shopping centers degni di Francoforte, più Bmw e Mercedes che da noi. Prosperità diffusa da middle class in decollo, non nuovi ricchi e nuovi poveri. Quando passeggi a Krakowskie Przedmiescie verso il centro storico distrutto dalla Wehrmacht dopo l´insurrezione e ricostruito, perdi la memoria della guerra fredda.
A un passo dal monumento a Copernico, nel campus dell´Università dove nel marzo ‘68 la polizia di Moczar represse nel sangue e con una purga antisemita la prima rivolta giovanile europea, passeggiano laureandi che puntano alla nuova City di Londra o a Shanghai. Tratti umani del passato li ritrovi solo parlando con la gente: è rimasto l´ottimismo di sfida, la voglia di vincere. «Per fortuna nel 2009 siamo usciti dalla crisi meglio di altri paesi», dice Dominik Radziwill, sottosegretario alle Finanze. «Sostenere l´economia ci è costato molto, un aumento del deficit al 7,9 per cento del prodotto interno lordo, L´obiettivo resta riportarlo al tetto di Maastricht, il 3 per cento, l´anno prossimo. La crescita economica ci aiuta e ci aiuterà: 4 per cento l´anno scorso e probabilmente anche quest´anno».

L´economia è vitale: economia reale, produttiva, non bolle immobiliari o finanza speculativa come in Irlanda o in Spagna, notano a Unicredit, la banca italiana che ha il ruolo di punta nel sistema creditizio polacco. L´economia polacca «ha da anni una crescita importante ma strutturata, e basata sull´economia reale, sia per consumi e domanda interna sia per capacità produttiva nei settori manifatturieri e nell´esportazione», sottolinea Massimiliano Pasi, direttore in Unicredit Varsavia, «e le banche operano in modo molto prudente, conservativo». Aiutano molto, certo, i fondi europei: il 2,2 per cento del prodotto interno lordo. «Ma li utilizziamo secondo i più severi criteri europei», fa notare Radziwill: infrastrutture, strade, ferrovie, aeroporti, e incentivi a ricerca scientifica, alta tecnologia, pubblica istruzione. Tetti a debito e deficit, come in Germania, qui sono dettame costituzionale. All´aumento dell´inflazione, la Banca centrale reagisce alla Bundesbank o alla Mario Draghi, con la scure dei tassi.

Nuove industrie e nuovi grattacieli ogni mese, l´autostrada per Berlino in costruzione a tempo di corsa. 22 anni dopo l´89, la Polonia è il più grande cantiere d´Europa. «Da noi in Borsa gli affari volano», afferma entusiasta Marcin Przeslowski, alto dirigente della Piazza Affari di Varsavia. Un palazzetto ipervetrato, che per ironia sorge dietro l´enorme monolito granitico, l´ex sede del Comitato centrale comunista al cui pianterreno sorge oggi la concessionaria della Ferrari. «Le grandi privatizzazioni, dalle telecomunicazioni alle banche al settore energetico, sono passate dalle nostre stanze». Non da inciuci tra oligarchi. Piccole e grandi imprese polacche, fa notare un diplomatico occidentale, cominciano a investire anche nei servizi e nell´economia reale in Germania, o nel Nord e Nordest italiano. Prosperano, lasciati in pace dal potere, anche i media: Adam Michnik, l´eroe dell´opposizione nella guerra fredda, è ai piani alti di Agora, big editoriale dell´Est intero.

La nuova prosperità, a Varsavia, la incontri dietro ogni angolo. Nell´Europe building con i suoi negozi esclusivi nel cortile con la fontana, costruito da sir Norman Foster, nei grattacieli e shopping center che fanno ombra al Palazzo della cultura, il grattacielo staliniano tanto simile all´hotel Ukraina a Mosca. Centri storici restaurati alla grande, pieni di negozi e affollati di giovani, li vedi da Danzica a Cracovia, da Poznan a Torun, in ognuna delle tante città d´arte. «Non siamo né in Russia né nei Balcani», dice un imprenditore tedesco: «Il rigore della Tributaria e la nuova polizia investigativa anti-corruzione (Cba) qui fanno paura come in Germania a chi è tentato di sgarrare».

L´aggancio al sistema tedesco è la chiave del successo, fa capire Rafal Baniak, sottosegretario all´Economia. L´incubo dell´idraulico polacco disoccupato che emigra all´Ovest e ruba lavoro a francesi, tedeschi o italiani, una metafora cara a Sarkozy nei suoi comizi, qui ormai è preso in giro dai manifesti dell´ente per il Turismo: «Resto a casa, vieni anche tu a visitare il mio paese», dice dal poster un bel modello in tuta da stagnaro, sullo sfondo d´un centro storico rinascimentale. Un boom fatto da tanti nuovi imprenditori, molti ex rivoluzionari di Solidarnosc. Come Krzysztof Olszewski e sua moglie Solange: si conobbero dopo il golpe di Jaruzelski, esuli e studenti a Berlino Ovest. Oggi la Solaris, la loro azienda (un´ex industria militare privatizzata bene) fornisce gli autobus urbani più moderni e tecnologici persino all´esigente Berlino. Ed enormi giacimenti di gas di scisto nel sottosuolo polacco fanno sognare a Varsavia e alla Ue tutta l´indipendenza da Gazprom.

A poche ore d´intercity da Varsavia, incontri un altro volto del boom polacco. Nella splendida Cracovia, ieri città di Wojtyla e culla del dissenso. «Meno di un milione di abitanti, 210mila studenti, puntiamo sul capitale umano», dice Marek Sowa, giovane governatore liberal della provincia. Cracovia con i suoi atenei è centro-pilota delle zone economiche speciali che i polacchi finanziano con i fondi Ue. Parchi tecnologici, locations per nuovi impianti delle multinazionali, laboratori finanziati dalle università dove neolaureati, aziende straniere e giovani imprenditori lavorano insieme. Sgravi fiscali a chi investe, dal 40 al 70 per cento. «Così abbiamo creato 9.900 nuovi posti di lavoro in pochi anni», vantano entusiasti Michal Bogdanski del "park lifescience" e Dawid Janosz dell´autorità per lo sviluppo regionale. L´università dell´antica Cracovia, dove la Gestapo sterminò tutto il corpo docente e nel dopoguerra i dissidenti sfidarono Mosca, si lancia come Cina o Corea nel mondo delle eccellenze globali.

Andrea Tarquini
Fonte: www.repubblica.it
30.06.2011


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illupodeicieli
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Sarà perchè "96 membri del governo polacco spariti in un colpo" in un incidente (?) aereo, mi pare proprio un anno fa circa?


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thomasmalory2008
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Scommetto che l'Ungheria invece è sporca e cattiva


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grilmi
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Sarà perche l'aspettativa di vita e di 72 anni, e si va in pensione a 68? (con pensioni da fame)
Sarà perche se si entra in un ospedale ci sono altissime probabilità di uscirne con uno stato di salute peggiore di quando si è entrati?

Chi lo sà...

Le tasse sono basse in confronto all'Italia...però servizi inesisteti.

Aggiungo inoltre una gran voglia di ostentare ricchezza ,da parte dei polacchi, che in realtà non c'è.


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Tonguessy
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Post: 2779
 

Benvenuti nella nuova Polonia: il paese che con la rivoluzione dell´89, appoggiata da Gorbaciov, avviò la caduta del Muro

Ah, Gorbaciov dice il fumettista di Repubblica? E i miliardi elargiti a fondo perduto da Woytila a Solidarnosc con finalità anticomuniste invece? Forse invece di aiutare Walesa e soci sono serviti ad acquistare Ferrari e BMW? Comunque fatevelo un giretto in Polonia. Se siete in buona salute invece del salone dell'auto di Ginevra fatevi un giro per Cracovia. Portatevi l'articolo nella 24 ore e chiedete alle persone per strada dove sono finite tutte le auto di lusso. Magari ne sanno qualcosa.


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