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Vendita di armi: la Francia nel top 3


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Per qual­che ora, senza nes­sun pudore, c’è stata l’esaltazione: final­mente, la Fran­cia è riu­scita a ven­dere all’estero dei Rafale, aerei mili­tari di alta tec­no­lo­gia. Un “contratto-elefante” del valore di più di 5 miliardi di euro (com­prende, oltre a 24 Rafale, anche una fre­gata FREMM, il Nor­man­die, e dei mis­sili), che sarà con­cluso lunedi’ con l’Egitto, dove si recherà il mini­stro della difesa, Jean-Yves Le Drian. Il Rafale esi­ste da molti anni ed è la prima volta che rie­sce ad essere ven­duto all’estero. Troppo sofi­sti­cato, troppo caro. Ma adesso l’industria delle armi fran­cese esulta: il mega-contratto con l’Egitto potrebbe sbloc­care le trat­ta­tive in corso da anni con l’India (che aveva in pro­gramma l’acquisto di 124 Rafale), con il Qatar e per­sino il Bra­sile, un tempo inte­res­sato, potrebbe ripen­sarci. Governo e auto­rità cer­cano di far dimen­ti­care un po’ l’identità dell’acquirente: l’Egitto del gene­rale Al-Sissi. La Fran­cia, “patria dei diritti dell’uomo”, cerca di nascon­dere con un certo imba­razzo la ven­dita dei Rafale a Sissi. La destra non ha pro­blemi e mani­fe­sta sod­di­sfa­zione. Il Ps tace, imba­raz­zato. I Verdi denun­ciano “una con­se­gna di armi di guerra a una dit­ta­tura mili­tare nota per le vio­la­zioni dei diritti dell’uomo e spari con vere pal­lot­tole con­tro i mani­fe­stanti”. Il Pcf è più imba­raz­zato, visto che la ven­dita dei Rafale signi­fica posti di lavoro assi­cu­rati in Fran­cia. Per il Pcf, il Rafale è “uno stru­mento di difesa nazio­nale e di indi­pen­denza nei con­fronti delle armi sta­tu­ni­tensi”. Ma al tempo stesso, la ven­dita all’Egitto rischia di “con­tri­buire signi­fi­ca­ti­va­mente alla corsa agli arma­menti in Medio­riente” e la Fran­cia, con que­sta ven­dita, “appog­gia una stra­te­gia regio­nale egi­ziana bel­li­ci­sta, che ha il soste­gno del Qatar e dell’Arabia saudita”.

I van­taggi eco­no­mici hanno avuto il soprav­vento su tutto, anche al prezzo di ren­dere illeg­gi­bile la poli­tica estera di Hol­lande, che intrec­cia affari con Sissi, che già inter­viene in Libia, e ha fatto pres­sioni sulla coa­li­zione inter­na­zio­nale per inter­ve­nire in Siria con­tro il regime (e Daech). Ma con il “contratto-elefante” (cioè di più di un miliardo di euro) con l’Egitto, Parigi con­ferma la terza posi­zione mon­diale come mer­cante d’armi, con­qui­stata nel 2014 (die­tro a Usa e Rus­sia, ex aequo con la Gran Bre­ta­gna). I tre quarti delle ven­dite d’armi fran­cesi sono dirette in Medioriente.

Anna Maria Merlo
Fonte: www.ilmanifesto.info
14.02.2015


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