Leggo in questo interessante articolo che il Venezuela ha modificato la nota tripartizione dei poteri ( esecutivo legislativo giudiziario ) aggiungendovi il potere elettorale e quello cittadino-morale.
Su quest'ultimo non riesco a situarlo in concreto nella dinamica dei poteri dello stato, a parte ritenere quest'ultimo un potere estraneo, per cosi' dire, al complesso della cittadinanza definito 'classicamente': come in effetti e' per sua stessa 'essenza'...e c'e' poco da fare, purtroppo.
Piu' semplice e' la disamina del potere elettorale, che e' potere diretto e non mediato da altre istanze, tranne quella esperibile in caso di contestazioni, per via del ricorso alla suprema corte costituzionale.
Un paese da scoprire personalmente, se non fosse cosi' violento. E qui, come in tanti altri paesi del mondo latino-americano, gioca ancora il residuo storico della Conquista, che ha azzerato le mediazioni culturali possibili autoctone con la loro connessione sociale autonoma ed ha lasciato solo la violenza dei conquistadores come metodo di ... governo preferito.
La legittimita' dunque del potere si basa si' sulle elezioni ma sopratutto sul potere delle armi, come del resto ovunque nel mondo, avendo lo stato, ovvero chi lo dirige, il monopolio della forza, come i testi costituzionali affermano senza vergogna.
Andare oltre significherebbe davvero essere 'rivoluzionari', destituendo di potere regolativo nei fatti la violenza militare, senza dimenticare l'aspetto falsamente 'culturale' imposto che ha nome e vigore nel mondo cattolico ( specie gesuita ) insieme con la massoneria ( ci sono articoli sulla presenza di logge anche all' interno della sinistra 'ufficiale' con nomi notissimi ) ed altre consorterie elitiste.
Questi sono i veri gangli del potere, li' e qui ... il resto sono pii desideri, per quanto importanti.
Sul volgere del 1992 lessi un libro: "Anno 501, la Conquista continua", di Noam Chomsky; mi aprì uno squarcio su un mondo attraverso le sue epoche, ed aprì anche la mia mente.
Oggi, forse, potremmo affermare che 'la conquista riprende'.