È di ierilaltro la notizia, riferita in Italia da un dispaccio di agenzia Ansa, che la moglie del comandante militare di Hamas, Yahya Sinwar, recentemente ucciso a cannonate in una azione militare israeliana, sia adusa al lusso smodato a tal punto da comprarsi una costosissima borsa dello stilista Hermés per poterla sfoggiare nei tunnel sotterranei di Gaza:
Idf posta foto moglie di Sinwar nel tunnel con la borsa Birkin
'A Gaza hanno fame, loro amavano i soldi', valanga di commenti
dove, sotto un fermo immagine di una telecamera che la ritrae, possiamo leggere:
Imperversa sui social in Israele il fermo immagine, postato dal portavoce in lingua araba dell'Idf su X, della moglie di Yahya Sinwar che cammina lungo un tunnel il giorno prima del massacro del 7 ottobre, traslocando con il marito e i due figli, portando al braccio quella che sembra la famosa borsa Birkin di Hermés, del valore di 32mila dollari.
il dispaccio prosegue informandoci che:
"Anche se gli abitanti di Gaza non hanno abbastanza soldi per una tenda o per le necessità basilari, vediamo molti esempi dell'amore speciale per il denaro di Yahya Sinwar e di sua moglie...", ha commentato il portavoce dell'esercito Avichay Adraae.
sempre lo stesso informato portavoce militare ci rammenta che tale borsa, dedicata dal marchio di lusso a tale Jane Birkin (parente di Carneade Birkin), ha un valore di 32.000 $.
Questo a metà giornata del 20; nel tardo pomeriggio dello stesso giorno la notizia viene ripresa ed arricchita di particolari significativi: il di lei marito Yahya Sinwar viene denominato "il macellaio di Khan Younis" e infine segue una gustosa querelle circa l'autenticità o meno della medesima borsa, lasciando intuire che se la passione per il lusso della coppia è certa, meno sicuro è che se lo potessero permettere; aggiungendo denigrazione a denigrazione.
Andando a controllare l'origine della notizia, il post su X del portavoce dell'esercito israeliano dove si trova l'immagine della donna nel tunnel confrontata con un modello in colore nero della borsa di Hermés, si può notare la vaga simiglianza comune a tutte le borse dell'universo; tuttavia salvando l'immagine della donna ed ingrandendo sulla borsa stessa si possono distintamente osservare le tracce di una manipolazione: qualcosa è stato coperto e qualche dettaglio è stato riorientato.
https://x.com/AvichayAdraee/status/1847738011435635085
Fortunatamente si può trovare in video integrale di quel fermo immagine sul portale della Rai:
La moglie di Sinwar nel tunnel di Gaza con la borsa Birkin da 32 mila dollari, il video dell'Idf
nello svolgimento del quale si osservano distintamente scintillare delle minuterie metalliche, anelli di collegamento del manico e il pendaglio della cerniera, del tutto assenti nella borsa di Hermés, ed un sistema di chiusura completamente differente; dettagli che nell'immagine pubblicata su X sono stati evidentemente rimossi. Per sicurezza si può verificare la morfologia di detta borsa sul portale del produttore:
https://www.hermes.com/it/it/content/297713-birkin/
Quindi si tratta di una fabbricazione e il portavoce mente nel tentativo di manipolare il lettore arabo. Infatti lo scopo viene chiaramente dichiarato al termine del dispaccio:
Fake o vera, certe immagini hanno un impatto potente, e tutti quei beni che la famiglia Sinwar si è portata sottoterra per vivere comodamente durante la tempesta che stava per abbattersi sulla Striscia, sono un duro colpo alla propaganda pauperista di Hamas.
(Per inciso notiamo come i bombardamenti indiscriminati su una città, sui suoi ospedali, sulle sue tendopoli di sfollati inermi, siano assimilabili ad un evento naturale, probabilmente dovuto al surriscaldamento globale.)
Ecco dunque il vero scopo dell'operazione: screditare un individuo che ha combattuto per il suo popolo, per la sua terra e nella sua terra; un individuo che a 62 anni, in ottima forma fisica, mentale e spirituale, conduceva personalmente le azioni militari contro il nemico invasore; un individuo sobrio, lucido ed efficace che, fino all'ultimo, ha posto la causa della propria gente davanti alla sua stessa vita; un individuo che può risultare pericoloso in morte quanto lo è stato in vita, assurgendo a simbolo per altre generazioni di palestinesi e di arabi in generale.
Che l'esercito sionista conduca una tale operazione ingannevole non sorprende; lascia basiti che la stampa nazionale abbracci tale manovra senza condurre una minima verifica sulla sua consistenza.
Quale incommensurabile differenza fra un Sinwar e le cariatidi dell'autorità palestinese, che restano al sicuro delle loro tane mentre anche in Cisgiordania il nemico invasore sequestra, opprime e sovente massacra la popolazione che loro dovrebbero difendere.
Di Yahya Sinwar si può trovare un video dove proclama:
"Noi abbiamo paura / di morire in un letto / o in un incidente stradale,
ma non temiamo la morte / sulla via della nostra fede / la nostra patria / la nostra santità."
Hai combattuto una buona battaglia; riposa in Pace, guerriero; che Iddio ti abbia in gloria!
الله يرحمه
Anche fosse, purtroppo ciò non toglierebbe nulla al viscidume di politici e comandanti - spesso fiancheggiati e sostenuti dalla loro nazione - che hanno massacrato e massacrano donne, anziani e bambini. Non in combattimento, ma allo scopo principale di versare sangue e infliggere sofferenza. Ma loro sanno bene che il pubblico deve essere "lavorato" con le emozioni; sono quelle la chiave d'accesso che crea i fatti e li rende "veri". Quindi, un po' di risentimento per chi (forse) possiede qualche orpello di lusso e tutto va bene, una morte più che meritata. Una tecnica comunicativa che qualcuno conosce bene e che con poco sforzo è stata insegnata anche ai nostri pennivendoli e teatranti.