Notifiche
Cancella tutti

8 settembre 1943: dalla festa al dramma

Pagina 1 / 2

helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

8 settembre 1943: dalla festa al dramma
A 70 anni dall'armistizio escono libri e riflessioni
08 settembre, 08:35

Sorcinelli, data su cui riflettere
AUDIO L'annuncio dell'armistizio (ASCOLTA)

Abbracci in piazza dopo l'annuncio dell'armistizio, l'8 settembre 1943. Erano le otto di sera dell'8 settembre 1943 quando fu dato l'annuncio dell'armistizio dell'Italia con le forze Alleate. Guarda le foto 1 di 6 Abbracci in piazza dopo l'annuncio dell'armistizio, l'8 settembre 1943. Erano le otto di sera dell'8 settembre 1943 quando fu dato l'annuncio dell'armistizio dell'Italia con le forze Alleate.
8 settembre 1943: dalla festa al dramma

di Paolo Petroni

Erano le otto di sera dell'8 settembre 1943 quando fu dato l'annuncio dell'armistizio dell'Italia con le forze Alleate. L'Italia accese i fuochi, suonò le campane, cantò e ballò persino nelle aie, per strada e nelle piazze in preda a un'euforia che durò poco. In realtà l'8 settembre fu uno dei giorni più enigmatici e tragici della storia politica, sociale e militare d'Italia. E fu anche il giorno delle scelte, delle attese e di una memoria (non sempre condivisa) che protagonisti, più o meno noti, hanno riversato nella scrittura e nella testimonianza, raccontando, in un modo o nell'altro, quello strano giorno in cui la guerra che doveva o sembrava finire, non finì.

A 70 anni da quel giorno ancora se ne discute e escono alcuni libri per ricostruire e fare il punto. Si va, per citare solo i titoli usciti di recente, da ''Otto settembre'' dello storico Paolo Sorcinelli (Bruno Mondadori, pp. 230 - 18,00 euro) a ''La tragedia necessaria. Da Caporetto all'otto settembre'' di Mario Isnenghi (Il Mulino, pp. 146 - 10,00 euro), da ''1943'' di Marco Gasparini e Claudio Razeto (Castelvecchi, pp. 284 - 16,50 euro) alla ripubblicazione del classico ''I nemici di Mussolini'' di Charles F. Delzell (Castelvecchi, pp 672 - 29,00 euro). E a questi viene da aggiungere naturalmente l'antologia di ''Storie della Resistenza'' a cura di Domenico Gallo e Italo Poma, appena edito da Sellerio (pp. 420 - 15,00 euro) e il bel libro di Vittorio Cimiotta che, per temi e figure, ripercorre la storia ''da Giustizia e Libertà al Partito d'Azione'', sottolineandone la forza esemplare, oggi più che mai, di ''Rivoluzione etica'', come dice il titolo (Mursia, pp. 374 - 20,00). Così come 'La seconda guerra mondiale. Una breve storia' (pp. 222 - 14,00) dello storico britannico Norman Stone appena pubblicata da Feltrinelli nella collana Storie. Fin dall'inizio l'Italia unita procede per fratture, da Porta Pia a Caporetto e lo stesso accadde con l'8 settembre 1943, cui il libro di Isnenghi si dedica estensivamente interrogando anche la memorialistica dell'epoca, illuminano lo scollamento tra le differenti anime del paese e testimoniano quel disincanto di massa e quella perdurante estraneità di larghi settori della società che sono all'origine dei malesseri identitari che continuano ad affliggere il nostro paese. Nelle caserme gli ufficiali parlarono alla truppa, le compagnie si sciolsero e, come scrisse Meneghello, le strade si affollarono di "due file praticamente continue di gente, di qua andavano in su, di là in giù, pareva che tutta la gioventù italiana di sesso maschile si fosse messa in strada, una specie di grande pellegrinaggio di giovanotti".

Tutti a casa, come diceva il titolo di un celebre film di Luigi Comencini? Non proprio: sarebbe stato troppo bello, visto che la realtà si rivelò presto dura e nefasta, chiamando ognuno a scegliere se camminare verso Nord, dove si sarebbe presto costituita la Repubblica di Salò o andare verso Sud, dove erano gli alleati, come ricostruisce e spiega Sorcinelli. Da una parte chi grida al tradimento e resta fedele ai propri giuramenti e alle proprie idee e, dall'altra, chi sale in montagna per resistere e cercare di liberarsi di quella che diventa subito un'occupazione nazista. Alla ''Storia della Resistenza armata al regime fascista'' è dedicato il bel libro del 1960 dell'americano Delzell, scomparso nel 2011 e che resta un punto di partenza centrale per lo studio della lotta di liberazione, ricostruendo l'opposizione a Mussolini dalla dissidenza cattolica degli inizi e dal delitto Matteotti in avanti, lungo il ventennio e sino all'8 settembre e la lotta armata. Certo che il 1943 resta uno degli anni più aspri e emblematici della storia italiana recente, col crollo del fascismo, mesi di fuga e disonore, ma anche di orgoglio e riscatto, fine e inizio. Li ricostruiscono due giornalisti, Gasparini e Razeto, utilizzando tutti i documenti possibili, gli articoli di giornale italiani e stranieri, rapporti ufficiali, materiali storici del nostro esercito e dei comandi alleati, discorsi, lettere, diari ( da Bottai a De Bono e Ciano), ricordando che fu l'anno anche del 25 luglio, dello sbarco in Sicilia, come della ritirata di Russia e delle ultime battaglie in nord Africa. Ed è comunque da quelle radici, nel bene e nel male, che germoglia l'Italia come l'abbiamo oggi.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2013/09/08/8-settembre-1943-festa-dramma-_9264654.html


Citazione
AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

Certo che il 1943 .... , fine e inizio.

Fine di una gran brutta autonomia sovrana, inizio di un ancor peggiore sudditanza dorata.

Dopo 70 anni la doratura si è consumata, resta solo la ruggine e la stupida fedeltà all'oppressore.

70 anni di bugie, di segreti, di spudoratezze sempre più evidenti e clamorose, che hanno reso stupida metà della popolazione e impotente quanto rassegnata l'altra metà.

70 anni sono un tempo più che sufficiente per diluire le colpe dei padri.
Due generazioni sono anche troppe per saldare i debiti, per quanto fossero pesanti.

Adesso basta, il tempo delle bugie di regime è consumato; presto se ne accorgeranno anche gli stupidi, ovviamente fuori tempo massimo.


RispondiCitazione
clack
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 407
 

Alberto, concordo in pieno con la tua analisi ma dissento sulle proporzioni.
Il processo di istupidimento collettivo è pressoché totale, è al 99%, forse più.
Non ce ne rendiamo conto perché siamo una minoranza fin troppo rumorosa e in gran parte autoreferenziale. Ma confinata in spazi ristretti ed evitati da chi ha subito quel processo, più simili a una riserva indiana o meglio a un ghetto di lebbrosi.
Tutto questo grazie a un'azione eseguita da un lato a livello propagandistico, e dall'altro su una lenta ma perenne deriva annullatrice delle coscienze, affermatasi a livello semantico prima ancora che ideologico, che ha distrutto, o riposizionato mediante un disassamento di ampiezza mai sperimentata prima, tutti i punti di riferimento in base ai quali era possibile rapportarsi in maniera ragionevolmente corretta a eventi, progetti e idee.
Essa ha fatto in modo che chi non ne è stato coinvolto o lo è stato solo in parte, e quindi insista a non voler sottostare anche solo ad alcune delle mistificazioni proprie della narrazione diffusa a livello di massa, per analizzare i fatti da un punto di vista autonomo e possibilmente non influenzato dagli stereotipi oggi imperanti, sia identificato dai più come un maoista, un pericoloso eversore. O più semplicemente un pazzo delirante da manicomio criminale. E prima ancora come un totale e irrecuperabile indottrinato, in quanto tale portatore di idee e significati da non tenere in alcuna considerazione.

Ne ho potuto prendere coscienza in questi giorni, dato che ho provato a smontare alcuni luoghi comuni tra i più frequentati dal cosiddetto popolo della (falsa) sinistra, circostanziandone una ad una le motivazioni con dovizia di argomenti e particolari. I quali,per chiunque sia in grado di effettuare la lettura di un testo e sia in grado di comprenderne il significato, andava a formae un quadro di strema chiarezza.
I risultati che ho ottenuto sono quelli appena descritti. Non fosse che per il fatto che le persone comuni sono state portate alle condizioni di non essere più in grado di affrontare un discorso minimamente complesso. Il limite è ormai quello del Tweet o dell'SMS, dopodiché non si riesce più ad applicare la concentrazione necessaria a comprendere un qualsiasi significato.
Tutto questo è il prodotto di un'azione propagandistica martellante, condotta anche mediante la forzata diffusione di strumenti di comunicazione che sembrano essere stati progettati proprio a quello scopo, che va avanti da decenni e dalla quale l'individuo non può avere tregua in alcun momento della sua vita cosciente.

Gli ultimi due centrati esclusivamente sulla questione berlusconiana, che ritengo la madre di tutte le armi di distrazione di massa utilizzate in questo paese.

Di essa non ci si è limitati a sfruttare il mero potenziale distraente, come si potrebbe immaginare. Bensì la si è dotata di tutti i mezzi necessari, curando che operassero sempre più in condizioni di monopolio, affinché potesse materializzare fino in fondo il suo potenziale di annichilimento delle coscienze. Facendo in modo che acquisisse il predominio culturale del paese, con il suo tramite si è prodotto regresso mentale, degenerazione valoriale e idiotizzazione collettiva. Proprio perché la sua modalità di comunicazione degenerata e distruttiva delle coscienze e dei valori, è divenuta egemone e la sua narrazione è andata a issarsi al primo posto assoluto nell'immaginario collettivo della parte più influenzabile del paese, che poi è la maggioranza.
Tutto questo per poterne sfruttare i risultati ai fini della concretizzazione del progetto autoritario in base al quale è stato deciso di utilizzarla.
Ne deriva non più una contrapposizione ideologica o programmatica, che se esiste è tale solo per mere questioni di immagine o di tifoseria, che vengono sfruttate ai fini di divisione quale mezzo atto a facilitare l'esercizio del potere.
Un volta scremate le differenze apparenti, che per l'appunto sono solo di facciata, quel che rimane è una poltiglia indistinta e indistinguibile, non solo in termini politico-governativi ma anche soprattutto a livello umano. Di qui la mancanza di reazioni anche di fronte a eventi e questioni di importanza fondamentale, che in altri tempi avrebbero causato una risposta forte dalla parte più consapevole della cittadinanza. Che proprio per quanto detto finora è stata eliminata o comunque ridotta a una minoranza insignificante. Tutto il resto è stato reso pilotabile a volontà su questioni insignificanti e marginali o comunque di portata molto inferiore rispetto a quelli che sono i veri problemi e scandali del paese.
A questo proposito il processo a Berlusconi recentemente conclusosi verteva su un'evasione di qualche mione di euro. Mentre invece lo scandalo MPS è prezzato in decine di miliardi ma è ormai insabbiato. Questo dimostra che si è perso non solo il senso delle proprzioni, ma si instaurato anche il principio che solo alcuni, sempre gli stessi, debbano essere chiamati a pagare delle loro malefatte. Oltretutto usate per coprire questioni di portata enorme, come il destino cui si vuole assoggettare il paese mediante il vincolo esterno, che prevede il disfacimento del tessuto sociale e produttivo del paese, per farne una regione coloniale asservita agli interessi delle potenze egemoni a livello continentale.

Ritengo essenziale l'argomento della questione berlusconiana, insieme a tutti i suoi risvolti, per cui nelle prossime reitererò questo commento in forma di articolo nel forum, sperando che attorno ad esso si sviluppi la discussione.
Grazie.


RispondiCitazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3172
 

@Clack: concordo parola per parola. Come ho scritto in un post relativo all'articolo di Quaglia in 'prima', penso che l'origine di tanta passività mentale e ... fisica sia in una 'deresponsabilizzazione' dell'individuo di fronte alle scelte che vengono fatte 'dall'alto', di modo che questi si senta sempre e comunque INDENNE dalle conseguenze delle altrui azioni purchè provenienti dall'autorità costituita: '' bono e cheto che tu te la cavi sempre purchè non prendi MAI posizione su nulla. Non ti riguarda'. Questa è stata la 'regola' prima dell'homo italicus da tempi immemorabili ed in larga parte c'è da dire che gli è andata complessivamente bene, ai codardi ( leggere questo per schiarirsi le idee: http://www.keinpfusch.net/2013/08/scrivere-di-onore-e-coraggio.html ) ma un po' meno agli altri...Con la recente presa di posizione del Papa forse questa idea si è incrinata ( l'autorità 'civile' e quella religiosa sono in disaccordo dopo decenni di false unanimità ) e forse solo oggi possiamo incominciarne a parlare proprio per questo. In realtà siamo VINCOLATI alle azioni che vengono prese in sede 'politica' in nome nostro anche se non lo vogliamo ( ma se rimaniamo silenti ) e comunque tutti ne subiamo le conseguenze. Il 'che ci possiamo fare' non vale piu' a tenerci fuori dalla storia. Che busserà assai presto anche dalle nostre parti reclamando il prezzo del sangue.


RispondiCitazione
eresiarca
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 761
 

Attenzione che il link a Keinpfusch.net porta ad un'imamgine porno...


RispondiCitazione
Earth
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 383
 

Se lo copincolli il link funziona, se gli clicchi sopra porta ad un'immagine porno. Questa dinamica e' voluta dal creatore del sito o glie l'hanno hackerato, ma visto le tettone a bordo pagina mi fa propendere per la prima.


RispondiCitazione
Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

una lenta ma perenne deriva annullatrice delle coscienze, affermatasi a livello semantico prima ancora che ideologico, che ha distrutto, o riposizionato mediante un disassamento di ampiezza mai sperimentata prima, tutti i punti di riferimento in base ai quali era possibile rapportarsi in maniera ragionevolmente corretta a eventi, progetti e idee.

E cosa pensi che fosse il cosiddetto Rinascimento, quando la borghesia volle far fuori l'aristocrazia per mezzo della scienza?

La Cina di quel periodo ci offre uno spaccato sociale straordinario, una prova del nove perfetta.
http://www.appelloalpopolo.it/?p=2330

La conquista o riconquista del potere passa attraverso quel "livello semantico prima ancora che ideologico" che citi. Livello che può essere acquisito attraverso la manipolazione dell'inconscio collettivo, cioè la narrazione sociale. Chi possiede i media possiede la narrazione, e questo pone degli invalicabili scogli sul percorso della democrazia: se ciò che il popolo pensa è indotto, come può esprimere liberamente delle scelte?


RispondiCitazione
Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

Certo che il 1943 .... , fine e inizio.

Fine di una gran brutta autonomia sovrana, inizio di un ancor peggiore sudditanza dorata.

Dopo 70 anni la doratura si è consumata, resta solo la ruggine e la stupida fedeltà all'oppressore.

70 anni di bugie, di segreti, di spudoratezze sempre più evidenti e clamorose, che hanno reso stupida metà della popolazione e impotente quanto rassegnata l'altra metà.

70 anni sono un tempo più che sufficiente per diluire le colpe dei padri.
Due generazioni sono anche troppe per saldare i debiti, per quanto fossero pesanti.

Adesso basta, il tempo delle bugie di regime è consumato; presto se ne accorgeranno anche gli stupidi, ovviamente fuori tempo massimo.

Quoto tutto, anche le virgole.


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

A chi interessa l'argomento, segnalo: Controstoria della liberazione di tal Gigi di Fiore. Lo ho trovato interessante perché aiuta a capire gli intrallazzi con i mafiosi, un tessera in più per capire il complicato puzzle dello strapotere mafioso nel nostro paese.


RispondiCitazione
Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

A chi interessa l'argomento, segnalo: Controstoria della liberazione di tal Gigi di Fiore. Lo ho trovato interessante perché aiuta a capire gli intrallazzi con i mafiosi, un tessera in più per capire il complicato puzzle dello strapotere mafioso nel nostro paese.

Basta leggere il libro di Alfio Caruso, "Arrivano i nostri", per capire come la mafia abbia aiutato gli americani e sia stata aiutata in questo anche dagli antifascisti siculi.
Lo dico senza aver voglia di rinfocolare la vecchia e a mio modo di vedere, stomachevole diatriba fascismo/antifascismo.


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

A chi interessa l'argomento, segnalo: Controstoria della liberazione di tal Gigi di Fiore. Lo ho trovato interessante perché aiuta a capire gli intrallazzi con i mafiosi, un tessera in più per capire il complicato puzzle dello strapotere mafioso nel nostro paese.

Basta leggere il libro di Alfio Caruso, "Arrivano i nostri", per capire come la mafia abbia aiutato gli americani e sia stata aiutata in questo anche dagli antifascisti siculi.
Lo dico senza aver voglia di rinfocolare la vecchia e a mio modo di vedere, stomachevole diatriba fascismo/antifascismo.

Recentemente ho letto libercolo molto molto interessante donatomi da un forumista che non nominerò per evitare preconcetti, ufficialmente un libro sull'architettura razionalista del ventennio ma è molto di più, per altro è pure divertente il che è strano anche solo scriverlo in quanto si tratta di un saggio. Si chiama "Fascio e martello" , l'autore si chiama Antonio Pennacchi. se avrai tempo/voglia di leggerlo potrai capire/leggere tra le righe chi erano gli antifascisti siciliani che hai nominato.
Attento che rischi di avere una crisi di identità politica! a parte le battute, vale davvero la pena! 😉


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

E al di la di questo, e senza voler rinfocolare (in senso contrario al tuo)... inizio a pensare che Mussolini sia stato il personaggio più ambiguo a cui l'Italia abbia dato i natali... più scavo, più ho bisogno di "assitenza", c'è da uscirne matti! Inizia come socialista figlio di socialisti, si fa finanziare dalle categorie più conservatrici dell'epoca (industriali e grandi proprietari terrieri) in funzione anti bolscevica, utilizza il momentaneo potere militare per arrivare alla politica, poi inizia uno strano gioco in stile "demo" in cui cerca di non scontentare i conservatori, in cui cerca di ricucire i rapporti con il Vaticano pur essendo un mangiapreti... infine cerca di fregare i conservatori che lo avevano aiutato/usato favorendo i ceti meno abbienti... addirittura facendo diventar legge istanze che appartenevano più all'anarcosindacalismo che al socialismo. Mentre faceva tutto ciò, propagandava uno strano culto militarista e gli italiani ringalluzziti si rapavano la testa per somigliargli, usavano bossoli di cannone come portamatite e baionette come tagliacarte...
Come potesse durare uno così... già mi par strano sia durato 20 anni...


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Cit: come potesse durare uno così...
L' ascesa di Mussolini e Hitler la trovi qui:
Lev Davidovic Bronstein detto Trotzky (1879-1940) "La terza internazionale dopo Lenin" 10 giugno 1933.


RispondiCitazione
Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

Recentemente ho letto libercolo molto molto interessante donatomi da un forumista che non nominerò per evitare preconcetti, ufficialmente un libro sull'architettura razionalista del ventennio ma è molto di più, per altro è pure divertente il che è strano anche solo scriverlo in quanto si tratta di un saggio. Si chiama "Fascio e martello" , l'autore si chiama Antonio Pennacchi. se avrai tempo/voglia di leggerlo potrai capire/leggere tra le righe chi erano gli antifascisti siciliani che hai nominato.
Attento che rischi di avere una crisi di identità politica! a parte le battute, vale davvero la pena! 😉

Conosco Pennacchi di cui ho già letto un paio di romanzi, leggerò senz'altro quanto mi consigli. Crisi di identità politica? Un po' dura che un fascio-nazi-social-comunista-pagano-gilanico-rosso-bruno-giallo-verde-bianco come il sottoscritto abbia crisi di identità. 😉

Rispondendo anche al tuo post successivo, è da un bel po' che non credo più alla Storia "ufficiale" e alle verità assolute. Mussolini? Personaggio complesso, ambiguo, tutto ancora da decifrare, non il male assoluto e nemmeno il bene assoluto, un po' come tutti noi, con un suo lato positivo ed un suo lato negativo, con luci e ombre, un uomo, insomma.


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

Mussolini? Personaggio complesso, ambiguo, tutto ancora da decifrare, non il male assoluto e nemmeno il bene assoluto, un po' come tutti noi, con un suo lato positivo ed un suo lato negativo, con luci e ombre, un uomo, insomma.

Sicuramente è stato un personaggio molto italiano.
Quel libro mi è stato regalato perché si discuteva di quegli anni, in particolare mi chiedevo la ragione del consenso degli anni 30 (domanda lecita se si pensa all'ascesa, specialmente per un romagnolo, specialmente per un ex comunista simpatizzante anarchico). L'ascesa schierato con gli italiani più possidenti e con tutto ciò che ha comportato, la caduta con il trascinamento del paese nel baratro della ww2 e la guerra civile... il regime con delatori in ogni condominio e il reato di opinione, con gente che migrava in Sud America... perché ad un certo punto piaceva agli italiani uno così? Questa la mia domanda, in parte ho trovato risposta convincente. Grande Pennacchi, e scrive in un modo che potrei farlo leggere anche ad un bambino certo che porterebbe a termine la lettura. Leggero e simpatico.


RispondiCitazione
Pagina 1 / 2
Condividi: