E' di oggi la notizia di altri caduti italiani nella guerra in Afghanistan. I lavoratori di tutto il mondo devono imparare ad individuare i loro obiettivi immediati: non le missioni all'estero che possono sembrare una battaglia per la vita, ma non liberano nessuno dalle proprie catene. Ma poi, a che serve difendere la vita quando questa è fatta di grandi sofferenze per moltissimi? L'impegno deve essere in casa contro il profitto. La crisi economica è terribile e sta causando enormi sofferenze alle popolazioni di tutto il mondo. Solo in Grecia decine di suicidi. Ma anche in Italia, e nessuno porta il conto. Tutto questo perchè è sbagliato il modo di produrre.
Oggi si avvia una produzione solo se c'è la prospettiva di un profitto. I lavoratori devono liberarsi dalla schiavitù del profitto e realizzare la messa in comune dei mezzi di produzione; fatto ciò si deve produrre solo per soddisfare i bisogni di tutta la popolazione anche se non ha i soldi per comprare. Basterebbe il loro lavoro. Il profitto può arrivare solo se c'è chi compra la merce. Oggi la gente la gente è sempre più povera e non ha i soldi per comprare e perciò le fabbriche chiudono o non si aprono. Ciò appare un circolo chiuso e mortale. Ma bisogna romperlo. Questa si che è una vera questione di vita o di morte.
Da: http://amici-di-galileo.blogspot.com/2010/08/afghanistan-per-i-lavoratori-una-sola.html