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Aiuto! Ho ereditato una pelliccia E adesso che faccio ?


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
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Cara Liberazione animale,
pur non considerandomi un'animalista militante, seguo con molta partecipazione la vostra pagina e i vostri ragionamenti mi convincono praticamente sempre. E' per questo che ho pensato di scrivervi per sentire un parere su un problema. Mia madre non c'è più e mi ha lasciato... una pelliccia di visone. Non veniva da una famiglia abbiente, e quando mio padre in occasione di un anniversario importante la invitò a Pavia a scegliere una pelliccia per lei si realizzò un sogno, nutrito credo guardando le dive dei film della sua giovinezza. Era una donna semplice, a Roma non fa neanche freddo, se l'è messa pochissime volte. E poi l'ha esplicitamente destinata a me. Sapeva che disapprovo assolutamente le pellicce, ma le sembrava comunque di lasciarmi una cosa bella e preziosa. Ora è nel mio armadio, non la metterei mai, prende un sacco di posto, io e mia sorella la chiamiamo "l'animale morto". Che si può fare in un caso del genere? C'è un modo di utilizzarla degnamente, senza "tradire" troppo mia mamma e contemporaneamente rispettando gli esseri viventi sacrificati per cucirla?
Grazie se avete consigli da darmi
Laura Vandini, Roma

E' piacevole leggere con quanta sensibilità e scrupolo la nostra lettrice affronti questo dilemma, che peraltro riguarda molte persone. Come Laura scrive, la pelliccia che sua mamma aveva indossato, peraltro in poche occasioni, rappresentava un simbolo sociale in un'epoca oramai lontana, dominata dai modelli provenienti dagli Stati Uniti dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Per un animalista del 2010, l'argomento pellicce rappresenta una sorta di mistero indigesto. Chi vede gli animali come veri e propri individui, semplicemente diversi da noi, fa molta fatica, infatti, a comprendere le ragioni di chi si ostina ancora oggi ad acquistare un prodotto del tutto sostituibile, costato una morte spesso atroce a tanti animali. All'Età della pietra, sacrificare animali per utilizzarne la pelliccia era l'unica maniera per sopravvivere al freddo. Ai giorni nostri, chi ancora propone questo genere di "moda" (anche notissimi marchi del panorama italiano) non fa che dimostrare di essere ancorato a modelli di tipo preistorico.

Chi invece, come Laura, della pelliccia si vuole sbarazzare, perché, pur rappresentando un'eredità affettiva, le suscita un rifiuto di natura etica, ha varie possibilità di fronte. Da un punto di vista animalista, sono da escludere soluzioni "moderate", come ad esempio quella di rivendere la pelliccia o di regalarla ad un laboratorio per la concia di nuovi capi. Questo per il rifiuto a contribuire all'uso del corpo animale a fini commerciali. Meglio quindi pensare ad altre strade, come quella di destinarla ad un istituto che si occupa di persone senza fissa dimora, bisognose di ripararsi dal freddo. Una soluzione originale potrebbe essere, invece, la donazione proprio ad un'organizzazione che si occupa di promuovere manifestazioni contro l'uso delle pellicce. Nel corso di simili iniziative, oramai tradizionalmente si utilizzano vere pellicce, imbrattate di vernice rossa, a simboleggiare il sangue e la sofferenza generati della produzione di questo capo d'abbigliamento. Questa potrebbe essere anche per la nostra lettrice una maniera etica per dare una nuova vita alla pelliccia della mamma, oramai inutilizzata. Senza, va sottolineato, alcuno spirito irrispettoso o demonizzatore verso la scelta di chi era cresciuta in un'epoca in cui le battaglie animaliste ancora neppure esistevano.

Gualtiero Crovesio
Fonte: www.liberazione.it
16/09/2010


Citazione
NerOscuro
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 209
 

Una soluzione originale potrebbe essere, invece, la donazione proprio ad un'organizzazione che si occupa di promuovere manifestazioni contro l'uso delle pellicce. Nel corso di simili iniziative, oramai tradizionalmente si utilizzano vere pellicce, imbrattate di vernice rossa, a simboleggiare il sangue e la sofferenza generati della produzione di questo capo d'abbigliamento. Questa potrebbe essere anche per la nostra lettrice una maniera etica per dare una nuova vita alla pelliccia della mamma, oramai inutilizzata. Senza, va sottolineato, alcuno spirito irrispettoso o demonizzatore verso la scelta di chi era cresciuta in un'epoca in cui le battaglie animaliste ancora neppure esistevano.

Gualtiero Crovesio
Fonte: www.liberazione.it
16/09/2010

A me sembra solo un ulteriore scempio. Perfino continuare ad usare la pelliccia per quel che è, visto che nulla potrà riportare in vita gli animali usati per fabbricarla, è un gesto più etico che distruggerla.


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