senza la sovranità nazionale i faccendieri possono solo decidere di quale agenzia di escort avvalersi, difficile da capire?
Evidentemente....
Alberto B. Mariantoni
Non è che io, con il mio intervento, voglia in qualche modo cercare di difendere l’indifendibile Berluska.
Chi mi conosce, sa perfettamente quale sia, e sia sempre stato, il profondo ed irriducibile antagonismo che mi contraddistingue nei confronti delle “idee” e del modo di fare o di agire di questo “personaggio”. E questo, sin dall’epoca in cui, l’ancora aspirante guitto in questione, era un semplice e spavaldo palazzinaro (Milano 2) che finanziava sotto-banco (in nera, naturalmente… e dall’estero!) il Partito socialista dei Pellitteri (a Milano) e dei Craxi (a Roma).
Ciò che, invece, tende particolarmente a deprimermi ed a rattristarmi profondamente, è vedere la maggior parte dei miei compatrioti ergersi, di volta in volta (spontaneamente o a comando subliminale?), ad inflessibili ed impietosi “moralisti” dei comportamenti privati di un qualunque Sirchiana, Boffo, Marrazzo o Berluska, e fregarsene altamente, se:
- l’Italia continua ad essere occupata, dal 1945 ad oggi, da più di 100 Basi ed istallazioni logistiche e miltari USA e NATO;
- i nostri figli ed i nostri fratelli continuano a morire, per conto terzi, in guerre (per la “pace” ed il “bene” dell’umanità, s’intende!) che direttamente o indirettamente non ci riguardano;
- il nostro Paese, da ex soggetto della propria politica, è diventato semplice oggetto della politica degli altri;
- i maggiordomi (di destra, sinistra, centro) che ufficialmente ci governano, per conto degli USA – e come i “ladri di Pisa”, di giorno litigano (o fanno finta di litigare…) e la notte vanno a rubare assieme… – non hanno altra preoccupazione quotidiana che quella di continuare a riempirsi le tasche, sulle spalle ed alla faccia del “popolo bue”;
- la sovranità monetaria continua ad essere delegata a dei banchieri privati e/o alla speculazione finanziaria internazionale;
- il “bravo” Marchionne e la “cara” famiglia Elkhan. zitti zitti – con la complicità di alcuni sindacati, il concorso volontario o sotto ricatto delle maestranze dei loro stabilimenti ed il beneplacito indiretto e soddisfatto della Marcegaglia – hanno praticamente azzerato 200 anni di conquiste sindacali e ricondotto il mondo del lavoro all’epoca delle abominevoli e schiavistiche condizioni di sfruttamento umano che già esistevano presso le liberistiche officine di Liverpool e di Manchester del 1760/1830;
- i migliori “gioielli di famiglia” della nostra industria nazionale – senza tenere conto della cartolarizzazione delle sorgenti, delle spiagge, dei fiumi, dei laghi, delle caserme e dei pubblici monumenti – continuano ad essere privatizzati e/o svenduti, a licitazione privata ed a prezzi simbolici;
- la precarietà del lavoro viene, ogni giorno di più, resa incerta ed insicura, da una banda di delinquenti con il colletto bianco che – per guadagnare di più ed ammassare più profitto personale o aziendale – non esita affatto a proporci gli “standard” della Cina (cioè, al massimo, 100 euro al mese, per 14 o 15 ore giornaliere, domenica compresa!);
- la scuola e le università – ridotte ormai al lumicino – non sono più in grado di formare adeguatamente nessuno, pur continuando instancabilmente a sfornare, a catena, pseudo-diplomati e pseudo-laureati, validi soltanto per la disoccupazione permanente ed irreversibile;
- nei nostri ospedali, si entra, magari, con una tonsillite o un’unghia incarnita, e si esce quasi sempre per i “piedi”…; quando non ne usciamo con qualche recondito strumento chirurgico inavvertitamente o sbadatamente ricucito dentro al nostro corpo…;
- gli OGM, gli insetticidi, i pesticidi, i fungicidi, gli erbicidi e le diossine –senza contare gli stabilizzanti, gli antiossidanti, i coloranti ed i conservanti – circolano indisturbati ed impuniti sugli scaffali dei nostri supermercati e le tavole della nostra alimentazione:
- la droga e l’alcool sono diventati il banale e spensierato diversivo quotidiano delle giovani generazioni;
- i servizi pubblici delle nostre città, anche se privatizzati, sono fatiscenti ed inefficienti, e servono unicamente a sistemare, vita natural durante (con posti reversibili o trasferibili a parenti, amici e compari…), le diverse e variegate clientele della politica e del sottogoverno;
- la corruzione ed il malcostume, come se nulla fosse, imperano e dilagano a tutti i livelli della vita pubblica e privata;
- la quasi totalità dei canali televisivi che invadono ogni giorno, a pagamento o a canone, la nostra privacy – come se non avessimo cultura o storie autoctone da raccontare – ci trasmettono ininterrottamente, fino alla noia, programmi volutamente fuorvianti o imbonitori e, in tutti i casi, esclusivamente veicolatori della sola american way of life;
- etc.
Insomma, la cosa che mi disturba e mi disgusta di più nei ciclici e formali atteggiamenti “moralizzatori” dei miei compatrioti, è che l’uomo della strada continua sistematicamente a correre dietro ai soliti “conigli di pezza” della disinformazione galoppante ed a scandalizzarsi ufficialmente delle “pagliuzze” che gli vengono studiatamente ed interessatamente fatte balenare davanti agli occhi, e non si cura affatto dei veri e propri “pali della luce” che tutti assieme, purtroppo, continuiamo innegabilmente a portare saldamente conficcati nel didietro, da più di 66 anni!
Bravi fratelli Italiani! Continuiamo pure così…
Altro che «Popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e di trasmigratori»…
Ben presto – da indefessi e confermati omuncoli, ominicchi, pinglianculo e quaqquaraquà quali, da anni, ormai, in ogni occasione, dimostriamo di essere – non ci resterà nient’altro da fare, per cercare di assicurare la nostra futura sopravvivenza quotidiana, che tentare disperatamente di immedesimarci di nuovo – e, forse, per qualche secolo ancora… – nel “ruolo” dell’Italiano tanto caro agli anglo-americani di tutte le risme e di tutte epoche: quello dei cantastorie, degli sciuscià e delle signorine in S.p.e.!