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Brancher, un ministro a giudizio


Tao
 Tao
Illustrious Member
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A Roma un vecchio detto sostiene che «non si è veri romani se non si sono saliti i tre scalini di Regina Coeli», lo storico carcere della capitale. Berlusconi lo ha leggermente modificato: «non si può essere ministri senza essere stati coinvolti nelle varie tangentopoli». Così ieri dal cilindro del leader maximo è uscito fuori un sodale, nominato ministro: Aldo Brancher. A lui il dicastero (senza portafoglio, ma non è un problema) per l'Attuazione del Federalismo. Un ministero, assicura Tremonti, «low cost, molto low cost». Una cosa è certa: tra 8 giorni come effetto della nomina Brancher non sarà in aula per difendersi dall'accusa di appropriazione indebita.

Nato a Trichiana - meno di 5 mila abitanti in provincia di Belluno - 67 anni fa , prima di intraprendere la carriera politica è stato prete paolino e braccio destro di Don Emilio Mammana, il famoso sacerdote che ha portato «Famiglia cristiana» a essere uno dei più venduti settimanali italiani. Brancher si occupava di pubblicità. Poi, però, Brancher lascia la tonaca per una gonna, cioè i paolini, per una donna. Ovvero si «spreta» e tenta di fare l'imprenditore: produce cassette di plastica a Castelnuovo Scrivia, ma gli va male. Allora, ricordandosi di essersi occupato (non male) di pubblicità, nel 1982 entra nella famiglia Mediaset. Prima in Pubblitalia con Marcello Dell'Utri, poi in Fininvest con Fedele Confalonieri che gli affida i «progetti speciali». Cioè i rapporti con i partiti per gli spot elettorali sulle reti della Fininvest. E' il trampolino di lancio per la carriera politica nel «partito azienda» come deputato nel 2001. Poi la rielezione nel 2006 (con la nomina a vice presidente del gruppo di Forza Italia) e nel 2008. Ma prima della discesa in politica Brancher passa qualche guaio.

Nel 1993 fu, infatti, coinvolto nella Tangentopoli milanese e passa 3 mesi (in silenzio) a San Vittore. A inguaiarlo è il segretario dell'ex ministro della sanità, De Lorenzo, che racconta delle pressioni Fininvest per avere una larga fetta della campagna anti-aids e poi per sdebitarsi gli porta 300 milioni in due rate. Viene scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, ma condannato in primo grado per falso in bilancio e finanziamento illecito al Psi. Poi interviene la Cassazione: Brancher viene «assolto» grazie alla prescrizione del reato di finanziamento illecito e per la depenalizzazione del falso in bilancio. Depenalizzazione, neanche a dirlo, fortemente voluta dal governo Berlusconi.

Ma non è finita: si apre il capitolo Fiorani, ex amministratore delegato della Banca popolare di Lodi, arrestato nel 2005 dopo il tentativo di scalata alla Banca Antonveneta. Fiorani parla molto e riferisce di molti finanziamenti fatti alla lega (Calderoli) e a Brancher. In particolare i Pm di Milano trovano un conto alla Popolare di Lodi intestato alla moglie di Brancher, con un affidamento e una plusvalenza sicura di 300 mila euro in due anni. I rapporti con Fiorani erano iniziati nel 2000, in occasione delle elezioni comunali. Le testimonianze (di autisti e uomini di fiducia) riferiscono che «Calderoli preferisce i contanti», di incontri segreti all'Autogrill di San Donato milanese e via dicendo. Poi nel 2005 (a parlare è Fiorani nel verbale di interrogatorio del 19 giugno 2007) «Brancher nel corso di un incontro a Roma, mi fece presente che lui a Calderoli avevano bisogno della somma di 200 mila euro per la campagna elettorale». Somma consegnata a Bracher, anche se non c'è la prova che Calderoli abbia ricevuto la sua metà. Tanto che per il ministro leghista il Pm di Milano ha cheto l'archiviazione.

Il processo contro Aldo Brachel è, invece, iniziato. Si dovrà difendere dall'accusa di appropriazione indebita in relazione ai soldi incassati da Giampiero Fiorani nel'ambito di uno stralcio dell'indagine sulla scalata dell'Antonveneta. Il processo è inizato, ma è praticamente fermo: varie udienze sono state rinviate a causa del legittimo impedimento dell'ex sottosegretario diventato ora ministro. Una perché Bracher era alla Fiera di Hannover; poi per impegni parlamentari. Le ultime udienze saltate sono state a inizio giugno. La prossima il giudice Anna Maria Gatto l'ha fissata per il 26 giugno. È prevista la testimonianza di Fiorani. Ma l'udienza sicuramente non si terrà.

Galapagos
Fonte: //www.ilmanifesto.it/i
Link: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100619/pagina/03/pezzo/280766/
19.06.2010


Citazione
Mari
 Mari
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3691
 

Bossi ha tuonato!

Bossi: c'è un solo ministro e sono io - 20 giugno 2010
http://tv.repubblica.it/copertina/bossi-c-e-un-solo-ministro-e-sono-io/49270?video

😆


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