La vaccinazione contro il coronavirus comincia a mostrare i primi effetti. “Nella fascia della popolazione over 80 – ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro in conferenza stampa – c’è una decrescita dei casi legata alla campagna vaccinale. Nell’ultima settimana la forbice si sta aprendo ed è un primo segnale importante“. Allo stesso tempo, però, si osserva una “leggera ricrescita” dei casi Covid a livello nazionale, dovuta soprattutto a un incremento “nelle fasce più giovani“. “Siamo in una posizione abbastanza favorevole rispetto all’incidenza di altri paesi, ma l’epidemia è soggetta ad ondate e quindi bisogna sempre avere grande attenzione“, ha avvertito Brusaferro. Specie di fronte ai numeri dell’ultimo monitoraggio della cabina di regia, che hanno portato il ministero della Salute a spostare Campania, Molise ed Emilia Romagna in zona arancione. “Sono ormai poche le regioni a rischio basso, l’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio sfiora 1″, ha aggiunto il presidente dell’Iss. “Tutto ciò ci mostra come lo scenario apparentemente stabile è in realtà in scivolamento verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti“. Come quella inglese, che “nella migliore delle stime ha una maggiore trasmissibilità del 39%“.

A questo proposito arriva la sollecitazione di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, a prendere misure più severe per contrastarle. “Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana. Quindi all’interno delle regioni vanno fatte delle zone rosse“, ha spiegato. “La britannica è più diffusa e diventerà dominante, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre“. L’obiettivo è anche quello di proteggere la campagna di vaccinazione di massa, su cui il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, registra un’accelerazione. “Siamo arrivati a 3,3 milioni di dosi di vaccino somministrate. Da lunedì a giovedì abbiamo incrementato le dosi”, ha spiegato, fino alle 82mila in un giorno effettuate ieri. Locatelli cerca poi di tranquillizzare i tanti genitori allarmati dalle notizie sull’aumento dei casi tra i bambini. “Nella popolazione pediatrica c’è un certo incremento nel numero dei casi”, ammette, “ma per evitare allarmismi bisogna dire che dati disponibili nella letteratura medica ci indicano come a fronte di un incremento dei pazienti pediatrici non c’è evidenza di un peggioramento dei quadri clinici“. Insomma, i bambini si contagiano di più ma si ammalano poco. “I dati dimostrano che rispetto alla primavera scorsa il quadro clinico dei bambini è addirittura meno severo“, conclude il presidente del Css.