La fiducia sarà votata mercoledì al Senato e giovedì alla Camera.
Il governo del banchiere Draghi è una schifezza inguardabile. E non solo per i ministri politici su cui è impossibile non ironizzare, ma ancor di più per il profilo di quelli tecnici, espressione del mondo delle grandi imprese, della ricerca e delle università private e di Comunione e Liberazione. La transizione ecologica è una presa in giro affidata a uno di Leonardo Spa, la più grande azienda produttrice di armamenti del paese, passato per la Leopolda.
Coalizione della vergogna
È la grande coalizione della vergogna, la sintesi della miseria di classi dirigenti che hanno prodotto il declino del paese e la crescita delle disuguaglianze. Il sostegno di M5S e LeU dimostra che in parlamento non ci sono forze di rottura né di sinistra.
Questo governo non è il mare minore ma il peggio che avanza. Contro questo governo neoliberista l’unica scelta di sinistra è l’opposizione sociale e politica. Rifondazione Comunista propone a tutte le soggettività della sinistra sociale e politica di lavorare insieme per la costruzione di un’alternativa.
Se non ora quando.
Bonelli, Verdi:
“Rimaniamo stupiti di fonte alla scelta di Roberto Cingolani come nuovo ministro per la Transizione ecologica al quale, in ogni caso, rivolgiamo i nostri auguri di buon lavoro”: inizia così il post sui social di Angelo Bonelli, presidente della Federazione Nazionale dei Verdi, che non ha partecipato alle consultazioni con il nuovo presidente del Consiglio Draghi. “Per il bene dell’Italia, auspichiamo che Cingolani, Direttore del dipartimento di tecnologia dell’azienda Leonardo di Finmeccanica, leader nella produzione ed esportazione di armi, possa avere le giuste competenze per guidare la necessaria transizione ecologica. Avevamo immaginato, in questo ruolo, una figura come quella del professor Enrico Giovannini ma siamo pronti comunque a cooperare con il nuovo ministro Cingolani”. Poi, se la prende con Beppe Grillo, che avrebbe rinunciato a un’ipoteca già posta sul nuovo Ministero per la Transizione Ecologica per ottenere la riconferma del dicastero agli Affari Esteri.
“Beppe Grillo ha compiuto un disastro e per difendere Luigi Di Maio al ministero degli esteri ha rinunciato ad avere un ruolo sul ministero della transizione ecologica confermando quanto la sua sia stata un’operazione strumentale che non fa affatto bene all’ambiente: ci vorrebbe più ecologia della politica”.
“Ci auguriamo che Cingolani affronti l’emergenza smog nelle città che rappresenta una crisi ambientale e sanitaria senza precedenti, con investimenti importanti su un’infrastruttura strategica come il trasporto pubblico locale, adeguando il Piano energia e clima agli obiettivi europei sulla CO2, dismettendo le trivelle a oggi presenti nel Mar Mediterraneo e i finanziamenti alle fonti fossili in favore di investimenti cospicui sulle energie rinnovabili e per il raggiungimento dell’indipendenza energetica basato sulle energie pulite”, conclude Bonelli.