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Come ci fottono facile facile: CIE e stai contento


GioCo
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https://www.cartaidentita.interno.gov.it/

Oggi sono andato a rinnovare la carta di intentità. La carta di identità (lo ricordo per i distratti) è un documento OBBLIGATORIO richiesto dal nostro ordinamento giuridico.

Personalmente ne avrei fatto anche meno, ma nel vecchio ordinamento che osservava il vecchio contratto sociale era necessario per essere identificati come cittadini di questo paese. Per ciò era una necessità collettiva oltre che un bene pubblico.

Ora? Tutto passato, tutto finito. Ora siamo nella nuova normalità che ci piaccia o meno. Peccato che però nessuno se ne sia accorto, infatti non sento parlare nessuno della carta di identità elettronica e preciso subito che uscito dall'ufficio anagrafe del mio comune mi veniva da vomitare per lo schifo. Come è possibile che una massa così cospicua di cittadini trovi normale la procedura di questa nuova carta di identità? Una procedura che avrebbe letteralmente scatenato i partigiani rimandandoli sulle montagne, nel secondo dopoguerra?

Ma procediamo con ordine perché SONO CERTO che la maggioranza assoluta di chi leggerà queste righe, e non saranno in molti dato il titolo e l'argomento, farà fatica a vedere ciò che per me è l'Abisso spalancato a un passo dai nostri piedi, così chiaro ed evidente che mi manca il fiato nel cercare di descriverlo. Poi la voglia nel vedere l'indifferenza del mio prossimo. L'Abisso verso cui veniamo spinti inesorabilmente, come le mucche al macello.

Vedete, il mio demone stavolta non è d'accordo a farmi scrivere questo pezzo. Me lo lascia fare, ma ritiene sia di brutto gusto. Un po' come dire a una persona che ancora spera di cavarsela che è finita, il macello è il solo luogo che gli rimane da scoprire e non assomiglierà a nulla che possa immaginare. Insomma fargli il vuoto davanti, quel vuoto a cui si preferisce persino una brutta certezza.

Una signora di mezza età mi precedeva nell'orario che avevo per l'appuntamento. Si siede e osservo tutta la procedura che dall'inizio alla fine mentre la racconto diverrà già chiaro cosa significa a chi mi segue. Lei è candida e ingenua come un animaletto e restituisce subito la vecchia carta di identità che è obbligatorio restituire, perché simbolicamente rappresenta la rinuncia al vecchio ordinamento, ma la poverina non gli da certo questo significato lei è solo lì come me per rinnovare un obbligo. Le chiedono se vuole dare il consenso per la donazione degli organi come fosse normale associare questo dato alla carta di identità, lei infatti rimane basita e chiede se i dati rimangono nella carta, l'operatrice dietro lo sportello le risponde sorridendo che si, comparirà sulla carta ma non stampato sopra, dentro nel microchip, poi verificherò che la domanda della donazione è retorica, la risposta inutile e il consenso lo si da per tutt'altro, ma procediamo. Davanti allo sportello c'è un miniscanner e l'operatrice chiede alla signora di prendere le impronte.

LE IMPRONTE? Cosa diamine se ne fa il comune delle nostre impronte? Quello è un dato biometrico estremamente sensibile e si può (oh pardon, "si poteva") chiedere solo in caso di condanna e arresto durante la procedura di identificazione e solo per i casi gravi perché la polizia potesse tenere traccia. Quindi è chiarissimo che non siamo solo pronti a diventare vacche da macello per la sperimentazione perpetua sui nostri corpi a piacere delle farmaceutiche, venduti a peso come nei mercati del bestiame, ma anche vigilati come se ci preparassimo a diventare un gigantesco carcere o l'equivalente di un allevamento intesivo per animali umani, tracciati e tenuti stretti al guinzaglio, perché diventiamo un bene consumabile a piacere per qualcun altro. Più che schiavi quindi, non aventi più diritto di quanto ne hanno le cose e ci avviamo verso tale destino con spensieratezza e ingenuità disarmanti.

La signora esegue quanto richiesto dall'operatrice e mette gli indici sull'apparecchio, tre volte bisogna ripetere l'operazione per ogni dito delle due mani. La donna guarda l'operatrice che gli aveva chiesto di premere bene le dita e dice "ho fatto tutto giusto? Sono stata brava?" e devo reprimere un moto intenso di disgusto. Fare buon viso a cattivo @GioCo, ma la mia curiosità prende il sopravvento a quel punto e voglio saperne di più. Aumento l'intensità della mia attenzione, il momento lo richiede, mi concentro un attimo per i fatti miei, il tempo necessario perché la donna finisca il rituale.

Tocca a me. Presento i documenti tra cui la denuncia di smarrimento della mia carta di identità. Non ce l'ho. L'operatrice mi chiede allora delle foto tessera di almeno 6 mesi fa. Ce le ho ma sono vecchie le devo rifare. Mi indica una di quelle macchinette automatiche per le foto tessera che si trova dentro il comune ma ci vogliono 6€ e ci metto parecchi minuti a scoprirlo perché l'informazione è nascosta tra le pubblicità e le mille altre indicazioni su come introdurre il denaro o fare le foto. La dislessia non mi aiuta. Non ce li ho. Vado a prelevare. Una seccatura dietro l'altra, lo so che è anche dovuto al mio netto rifiuto per tutto questo. Ma il peggio deve ancora arrivare. Dopo qualche tentativo trovo un bancomat che ancora distribuisce tagli piccoli, da almeno 10€, dato che la macchinetta da resto ma non accetta banconote più grandi. Mentre compio l'operazione penso all'intera faccenda: sono obbligato a fare qualcosa che dovrebbe essere un servizio gratuito del comune e già sono costretto a tirare fuori 6€ perché il comune non ha una straca%%o di videocamera da dare allo sportello dell'anagrafe per prendere l'immagine del mio volto, ma ce l'ha per farlo all'ingresso e controllare se ho la maschierina "correttamente indossata" con tanto di voce elettronica e segnale rosso che mi avvisa nel caso non ce l'ho "correttamente indossata". La casa che rende folli nelle 12 fatiche di Asterix era già più sensata.

Torno alla macchinetta delle foto e scopro che le istruzioni scritte fuori sono sbagliate. Tanto ce la guida verbale e video che ti segue passo passo DOPO aver messo i soldi: al posto di quelle sbagliate non era meglio specificare il costo e che sarebbe seguita la guida elettronica? Una guida per deficienti che prevedeva pure di poter rifare a piacere la foto finché non veniva "bene", attenta quindi all'estetica ma non alla sostanza, ma tanto è quello che ci viene chiesto di essere, dei deficienti che non rompono il ca%%o e seguono il programma di qualcun altro, pedissequamente sbagliato perché in continuo frenetico aggiornamento caotico ma comunque senza scampo anche se per qualche motivo cinico esteticamente gradevole.

Dopo quell'esperienza me ne torno allo sportello con in mano le foto tessera. Non verranno prese in consegna, mi saranno restituite intatte con breve operazione. Perché scannerizzate e questo mette il tappo a chi mi stava per rispondere che ce ne era bisogno per una carta di identità. No, ce ne era bisogno per romperti i coglioni con "la procedura", apposta, perché è questo il futuro, uno futuro in cui tutto sarà una continua rottura di ca%%o, non potremo più essere lasciati in pace per fare nulla, nemmeno le cose più semplici e obbligatorie, perché è questo che significa "data mining", estrare da te dati, da ciò che sei e fai, in continuazione, scavando in tuo anfratto più intimo, senza pietà, per estrarre valore come si scava nelle carni della bestia da macello.

Un FURTO che nessuno vuole vedere. Un futuro che rimane nelle tasche capienti dell'evidenza evidente, perché non c'è "cuor di leone" che abbia coraggio di andarle a pescare per vedere di cosa si tratta.

Ora comunque la procedura può proseguire. L'impiegata mi chiede se voglio dare il mio consenso per donare gli organi. Faccio segno di no. Stampa dei fogli e me li porge per firmare. Sono tre, due per la donazione, identici e uno per il deposito della firma. Quindi oltre le impronte, la foto, la firma. Mi chiedo quando mi chiederanno il sangue e non è una battuta, per ricavare le analisi e ovviamente il DNA. Credo a breve e forse sarà un aggiornamento rapido inserito in una delle infinite assurde procedure fatte col culo prossime venture dall'amato drago, adatte alle bestie come dovremo abituarci che saranno.

Il drago, penso, un essere di cui potessimo vedere il daimon, la sua rappresentazione archetipica più significativa, immagino comparirebbe una di quelle grosse lumache viscide e rosse senza guscio ma con la cresta spelacchiata da gallinaccio muoversi dentro la sua propria bava lentamente come fosse marciume. Un "drago" si, ma repellente e adatto alla palude.

Leggo i fogli e scopro che non firmo per dire che nego il consenso, ma per dire che accetto il trattamento dei dati sanitari in deroga alla legge sulla privacy. Per ciò la richiesta è una scusa per dare accesso ai miei dati sanitari tramite la mia carta di identità. Posso fare ricorso nello stesso comune e dopo aver letto ad alta voce chiedo facendo finta di scherzare come commentassi tra me e me "chiassà quanti avranno fatto richiesta per non dare diritto al trattamento dei dati sanitari in questo comune". La guardo curioso, e dietro al vetro vedo che fa spallucce e mi risponde "non lo so" ma è evidentissimo che dall'espressione la risposta era "nessuno".

Questo noi siamo infatti da quando la schifezza viscida comanda questo paese, NESSUNO. Nessuno che sia identificabile diversamente da una oggetto ovviamente, un oggetto pronto per essere immesso sul mercato del bestiame un tanto al chilo. Fai un sorriso cocco bello per il tuo social preferito che sei su questo canale, dove tutti sono felici e non possiedono più niente. Perché tutto sarà spolpato, fino all'osso e poi come per i porci dato che non si butta niente, le ossa saranno ridotte in farina e forse come il "soylent green", green come tutto del resto, sarà buon cibo per le nuove generazioni di sorci, farina con cui fare dolci che andranno a ruba. Ne sono sicuro.

Firmo e restituisco all'impiegata. Tanto cosa può capire? Mi devo mettere a lottare con un intero sistema basato esclusivamente sulla follia malata dei posseduti dall'Inferno? Per carità, come già fece Dante, guardo e passo. Di come le cose si mettono per costringerti ad essere ciò che comunque non sono, non me ne frega niente. Li trovo tentativi patetici e miserabili, di cui posso solo provare un certo ribrezzo.

Mi chiede le impronte. Me le richiede. Me le richiede ancora e a questo punto l'impiegata è visibilmente imbarazzata. La macchinetta non le accetta. Gli fanno schifo le mie impronte per quanto gliele prema adosso non le vuole, tanto l'antipatia è reciproca e per quanto mi riguarda può fottersi e non mi cambierebbe nulla se si fulminasse in quel momento.

Finalmente pare digerirle. Si può procedere. Penso che è finita ma la donna ha in serbo un altra sopresa: sono 22€ e 21 centesimi mi dice con un sorriso, "paga in contanti o con la carta?".

Rimango di sasso. In una frazione di secondo cerco di capire la domanda e al contempo se devo rispondere o meno con sarcasmo ma la tipa è seria e aspetta una risposta. Per fare una cosa obbligatoria che mi chiede di rinnovare un documento pubbblico che sono costretto a fare, devo pure pagare e salato?! Ma non ho mai sentito che la bestia che va al macello deve pagarselo il servizio di macellazione!!! Echecca%%o NON HANNO MISURA.

Poi mi calmo rapidadamente ricordandomi che è ovvio, l'esagerazione è il marchio della bestia e si deve per forza esagerare, non può esserci misura per l'inferno, non è il posto giusto.

Quindi mi ricompongo rapidamente e penso che non ho 22 euro in contanti. In verità avendone presi 30 al bancomat per obbligarla a darmi 10€ e dopo aver ricevuto il resto di 4 euro dalla macchina per le foto tessera ce li avevo, ma al momento non ci ho riflettuto abbastanza, la tipa aspettava e non potevo stare a fissarla troppo a lungo, non era brutta ma nemmeno la monnalisa, cioè un opera d'arte intendo. Quindi dovevo spicciarmi. Scelgo la carta e subito penso che pure quei dati saranno connessi all'identità digitalizzata ma tanto la frittata è stata fatta molti anni prima di questo mio pallido e assurdo moto di stizza davanti all'inevitabile, tanto valeva non fare troppe storie davanti all'innocenza del Gentile (come ci ricorano i massoni della vecchia scuola). Candidi come colombe e furbi come... bah, porgo la carta e pago. Non vedo l'ora di uscire ma abbiamo passato le 12 e l'ufficio "cogli l'attimo" della Vaccaroni (QUI) è già in chiusura.

Esco dal retro e chiudendo il cancelletto esterno leggo un grosso cartello di carta attaccato con lo scoth e dentro un busta di plastica trasparente con scritto "ingresso riservato ai dipendenti del comune". Penso, bene non ai cittadini che però almeno possono sempre uscire dal culo di sta schifezza come lo stronzo e per un attimo mi passa per la mente "lo sfondo" dell'impiegata allo sportello. Strano e surreale come tutta la faccenda. Era quello di un altro impiegato, un parapleggico che in silenzio scriveva un tasto alla volta non so cosa al computer in evidente difficoltà e che mi ha ricordato Stephen Hawking quand'era ancora in forma e poteva almeno muovere ancora un dito. Allora ho ripensato al vecchio contratto sociale, quello della carta della nostra costituzione, rimasto poco più che carta da culo che si può riassumere in "il lavoro nobilita l'Uomo", ma è lo sfruttamento a prescincere che è stato sempre praticato, per lo stipendio e lo spremiagrumi sociale dell'operaio medio che ha dovuto conquistarsi pezzo a pezzo diritti già messi sulla carta e poi mai concessi "gratis", perdendo per strada il lume del senso, della misura e della ragione, calci dopo calci presi durante le tante manifestazioni. Il lavoro, il cui rappresentate massimo poteva ora essere quell'impiegato ridotto a fare da sfondo allo sportello dell'anagrafe, un po' come gli impiegati dei fast food fanno da sfondo al cibo spazzatura. Perché al posto di chiedere l'indipendenza politica ed economica di cui il paese non godeva essendo uscito sconfitto dalla guerra, si mise a fare scioperi per una mela marcia in mensa. "Micraggine" fu definita dal comico satanista (Grillo). Ignoranza sapientemente eterodiretta dove poteva fare meno danni, preferisco definirla io. Perché chi sapeva e poteva opporsi fu comunque eliminato.

Il destino era già scritto e con il beneplacito di quelle potenze spirituali che ora si appiattiscono a strisciare sotto gli idoli della Pachamama quando un tempo volevano dare istruzioni al Mondo. Ca%%i duri come li avrebbe definiti il mio buon vecchio, guardandoli per quelli che sono. Paduli, li avrebbe definiti qualcun altro, tutti che volano ad altezza della Vita.


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fiurdesoca
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sono solidale con te, questa umiliazione l'ho patita a febbraio.

stessi sentimenti ma non sarei mai stato bravo come te a descriverli.


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Teopratico
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Un applauso! 


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ducadiGrumello
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pezzo molto amaro e molto bello. Se per qualche motivo (che comunque non vedo all'orizzonte per ora) dovessimo sfuggire ai passaporti vaccinali, fra questi nuovi documenti di identità e l'imminente valuta digitale siamo comunque in gabbia. Intanto il GDPR dorme sonni profondissimi


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IlContadino
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Ma porcaccia la miseria, la mia carta d'identità è scaduta da un mesetto, me ne sono accorto il giorno della scadenza, l'ho tirata fuori quando la forestale mi ha notificato un verbale di divieto di sosta. L'avevo fatta quindi dieci anni fa, non era stata questa aggressione all'individuo. Non sono andato a rinnovarla perché credo non mi facciano entrare in comune senza mascherina, e ormai voglio ottenere il record di non indossabilitá, ancora non l'ho mai messa, ma ora che conosco questa procedura trita coglioti cercherò di evitarla fino a quando mi sarà possibile. Tanto ormai, illegalità per illegalità, metto anche questa nel carniere. Grazie GioCo della condivisione;) 


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GioCo
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@ilcontadino, come ti capisco e al contempo capisco anche che le info sono essenziali. La tua carta rimarrà valida fino a fino anno comunque, causa covid per editto imperiale della corte del drago. No, il tuo comune ti permette regolare accesso, a prescindere, ma ti prenderà come in tutti i luoghi pubblici di una certa importanza da quando si sono potuti riorganizzare per la riapertura, la temperatura (come minimo) e pretenderà come già al super che tu indossi la mascherina tutto il tempo che starai dentro i locali. Ma su quello c'è già più lassismo (per ora) nel senso che ti capiterà di vedere dipendenti senza e/o mezza abbassata con fuori il naso, perché portarla tutto il giorno è un po' diverso che portarla per un quarto d'ora, i bambini a scuola ne sono testimoni (purtroppo). Sono diffuse le macchinette cinesi, che avrai forse visto in qualche ristorante se ci sei capitato, piazzate all'ingresso, che somigliano a (o sono?!) grossi smartphone, quasi dei tablet messi su un trespolo. A volte credo siano proprio tablet. La telecamera frontale è impostata di default e a seconda del prototipo visualizza una guida per l'inquadratura del volto. Di solito un quadrato o un ovale. Non appena viene inquadrato un volto (qualsiasi, anche quello del tuo cane o di asino se ce l'hai) ti dice la temperatura e altri dati biometrici. Che sia di origine cinese non ho dubbi, dato che lì su ste cose sono più avanti.

L'uscere ha il compito di rimandare a casa quanti non rispettano i parametri, ma non sono dei buttafuori palestrati, anzi spesso sono pure disabili, quindi al massimo faranno la voce grossa.

Mi dispiace poi avvisarti che se vorrai continuare a fare qualsiasi cosa, sarà obbligatorio per te farla. Il rischio che corri è una spece di "fermo continuo per identificazione" che non è un arresto ma ti portano in caserma per il tempo necessario a "capire chi sei" (anche se lo sanno benissimo) e ti ricordo in che paese ti trovi. Quello di Bolzaneto. Una volta che sei dentro in teoria il fermo non può prolungarsi più di un certo tempo (mi sembra o 24 o 48 ore, ma non sono certo, perché nei casi in cui il sospetto è straniero l'indentificazione probabilmente si prolunga perché deve includere il contatto con l'ambasciata di riferimento). E ovviamente non puoi essere maltrattato in alcun modo. Ma di nuovo, ti ricordo "il clima".

Per cui, lo dico esclusivamente per il tuo bene e il bene dei tuoi cari, china la testa. Non vivi sulla luna e non puoi impedire ciò che ormai è fatto. Ma nel caso informati bene sui rischi che corri. Mi sembra che di strumenti ne hai ben più affilati dei miei...

 


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Cristoduli
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Grazie @Gio.co per aver condiviso questo incubo e le tue considerazioni viscerali.

I no andavano detti molto tempo prima, questo non ci fa colpevoli a oltranza se ora iniziamo a dirli, solo che ci amareggia pensare che se i no li avessimo detti prima, forse tutto ciò non sarebbe nemmeno potuto succedere. Quindi un po' colpevoli lo siamo, per aver lasciato che le cose arrivassero fin qui.

Ma come tutti gli esseri umani, siamo peccatori (peccato =amartìa in greco =sbagliare, fallire il risultato, il bersaglio). Il peccato vero non è cadere, il peccato vero è non rialzarsi


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Petrus
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Sono un po' di anni che manco dall'Italia ed effettivamente, sovrapponendo questo racconto col passato che ricordo rende in maniera chiarissima la rotta che si sta prendendo, molto molto negativa.
Tuttavia, per quanti dati vengano estorti anche solo per il rinnovo di una carta d'identità, questi dati sono solo per un controllo passivo della popolazione.
Il pass per ora vaccinale, in seguito semplicemente "pass se fai quello che ti ordiniamo", invece, è uno strumento attivo, profondamente diverso: nessun dato biometrico piu o meno carpito può bloccarti l'accesso al negozio di alimentari, o al pronto soccorso, od alla tua fonte di sostentamento.
Il pass, invece, fa esattamente questo: finché si accende la luce verde passi, il giorno che spunta la luce rossa sei finito, bloccato, spento... Controllo attivo, o se vuoi stivale premuto in faccia per sempre di orwelliana memoria. Questo è ciò che lo rende diverso dall'accesso ai tuoi dati, che siano attraverso una CIE, lo spiare le tue comunicazioni elettroniche o il tracciare il tuo telefonino. Questo è quello che chiunque, che sia inoculato o no, dovrebbe temere ed avversare con tutte le forze.


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GioCo
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Postato da: @petrus

Sono un po' di anni che manco dall'Italia ed effettivamente, sovrapponendo questo racconto col passato che ricordo rende in maniera chiarissima la rotta che si sta prendendo, molto molto negativa.
Tuttavia, per quanti dati vengano estorti anche solo per il rinnovo di una carta d'identità, questi dati sono solo per un controllo passivo della popolazione.
Il pass per ora vaccinale, in seguito semplicemente "pass se fai quello che ti ordiniamo", invece, è uno strumento attivo, profondamente diverso: nessun dato biometrico piu o meno carpito può bloccarti l'accesso al negozio di alimentari, o al pronto soccorso, od alla tua fonte di sostentamento.
Il pass, invece, fa esattamente questo: finché si accende la luce verde passi, il giorno che spunta la luce rossa sei finito, bloccato, spento... Controllo attivo, o se vuoi stivale premuto in faccia per sempre di orwelliana memoria. Questo è ciò che lo rende diverso dall'accesso ai tuoi dati, che siano attraverso una CIE, lo spiare le tue comunicazioni elettroniche o il tracciare il tuo telefonino. Questo è quello che chiunque, che sia inoculato o no, dovrebbe temere ed avversare con tutte le forze.

Ovvio @petrus. Ma ancora più ovvio è che far diventare attiva la CIE (come il pass per i militari in zona militare) è cosa certa, dato che è già predisposta ed è più sensato. Ora si deve perseguire un idea teatrale, quella di contrastare una gravissima pandemia che se no ci ucciderà tutti e quindi è evidentissimo che non si può acccostare all'identità. Ma ancora più ovvio è che la CIE è il lasciapassare per andare in giro in UE e più in generale nel mondo, una sorta di passaparto+CI. Ce l'avevamo già? Ma certo! Non è chiaro forse che sta gente ci deve vendere caro ciò che già possediamo rubadocelo prima? L'azione è quella esatta dell'anomima sequestri. Vuoi di nuovo i tuoi cari? Vuoi mantenere ancora la tua famiglia? Vuoi vivere una vita serena come quella di prima?
 
Beh, allora cedi al ricatto e paga!
 
A me pare talmente evidente che faccio fatica a parlarne, perché lo do per scontato, ma capisco che un conto è "saperlo" ben altro è verbalizzarlo e assumerlo come coerente rispetto ciò che abbiamo già accettato, cioè ai significati che stiamo dando al Mondo e alle cose che vi accadono.
 
Poi, per quanto riguarda i dati biometrici, forse non ti è chiaro il motivo per cui sono richiesti che è più importante della stessa richiesta "tecnica". La CIE è la tua identità elettronica, il tuo personale marchio identificativo univoco in rete. Non è chiaro? A me hanno subito rilasciato un codice, che è il MIO condice unico identificativo che sostituirà tutti gli altri, CF incluso! Perché la mia fiscalità, il mio profilo anagrafico, il mio stato di salute, la mia mobilità, i miei contatti, saranno tutti in rete e tutti "raggruppati" con molta facilità. Come si fa con le mucche, si potrà cosi mungere dati a piacere e a prescindere dalla volontà individuale. Lo fanno già, ma da adesso in poi e con l'internet delle cose si potrà fare su scala inimmaginabile per l'utonto medio, qualcosa che va oltre ogni più criminale e spudorata fantasia.
 
La risibile risposta, il ditino del bimbo usanto per difendersi che "tanto non ho niente da nascondere", diverrà la frusta di Minosse che deciderà la sorte di ogni "identità" digitale a suo insindacabile giudizio e nessuno, nessuno, nessuno, si può sottrarre. Un ca%%o di minchione di Salvini, sarà perseguibile come uno stronzo qualunque e se anche qualcuno pensa che si potrà sottrarre perché più furbo la sua sorpresa sarà solo più amara. Gli unici che si "salveranno" fanno parte delle élite e in un certo senso nemmeno quelle. Perché il controbilancio di quella salvezza non lo vorrei nemmeno prendere in considerazione, t'assicuro! Loro in un certo senso pagheranno il prezzo più alto, ma crederanno di no. Sono il massimo del fesso che si sia mai visto, ma proprio per questo irriducibili nei propositi.

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sarah
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Ottime osservazioni. Lei descrive le stesse sensazioni che avrei provato anch'io in un'esperienza simile. Spinta dal Suo resoconto, ho controllato la scadenza della mia CI ( tra qualche anno, pfff... ) ma non è certo sollievo quel che ho provato e il livello di allarme, frustrazione e disorientamento mi accompagnano ormai ogni giorno. Se posso permettermi una riflessione che non posso definire " ottimista " poichè la logica elementare me lo impedisce ma che per lo meno deriva dal mio spirito di osservazione direi questo: 

per la prima volta leggo e ascolto persone come Lei che vedono il vero significato di queste pratiche, di questi comportamenti apparentemente "normali" ma incredibilmente lontani dalla vera dimensione dell'uomo. Non era mai accaduto. Nessuno, a prescindere dal proprio livello economico o culturale, aveva mai veramente provato fastidio nel compiere gesti "obbligatori" come il rinnovo di un documento. Ora invece sta accadendo. Lei probabilmente mi risponderà che siamo pochi, che naturalmente la maggioranza non si accorge di nulla rendendo vane le nostre disapprovazioni che, tra l'altro, non possiamo nemmeno manifestare a causa di uno strano "tacito consenso" generale. E' vero, ha ragione. Però sta accadendo e ciò non ha precedenti. Io penso che se da un lato abbiamo ragione di credere che fosse già tutto scritto nella storia più o meno recente di questo paese, dall'altro però stiamo anche testimoniando un momento storico estremamente pregnante e dagli esiti incerti. Le vere intenzioni del potere "politico" stanno venendo rapidamente allo scoperto, chi le sostiene evidentemente ha molto meno timore di prima a renderle manifeste ma non credo sia certo dell'esito. Quando da ragazzina vedevo le rappresentazioni cinematografiche di quei racconti distopici sul futuro mi ero data questa spiegazione: l'uomo ha paura di quello che può diventare, teme ciò che potrebbe fare ai suoi simili e a se stesso, per questo alla fine non lo farà. Certo, io sono nata ben dopo l'ultima guerra e quindi sono stata "illusa" di vivere in un mondo retto da principi condivisi di sicurezza reciproca. Ora realizziamo lo sbaglio. Ma non credo che la malvagità possa essere infinita e non incontrare ostacoli, prego che sia così. Al di là del luogo ( virtuale ) in cui le abbiamo espresse, le nostre sono voci libere e sono vere, qui e ora. Allora sarà molto difficile, probabilmente, ma forse non già del tutto scritto. Saluto tutti cordialmente


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