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Contanti, perché in Italia circolano molte più banconote da 500 euro di quante ne vengono emesse?

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Detrollatore II
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di Federico Fubini

Contanti, perché in Italia circolano molte più banconote da 500 euro di quante ne vengono emesse? Foto di Pixabay/Pexels

Meglio andarci piano con i giudizi sulla legge di bilancio, perché sta ancora cambiando a ritmi vorticosi. Per i complimenti e le critiche aspetterei almeno lunedì sera, quando il governo dovrebbe vararla dopo una rapida e faticosa gestazione.
Per quanto riguarda il rapporto degli italiani con il fisco, si è capito però che la premier e la sua maggioranza sono attratti da due campi di forza contrastanti: da un lato cercano di tendere la mano ai contribuenti che hanno qualche cicatrice aperta (o qualche prurito), dall’altro non vogliono dare il senso di una resa all’evasione.
Se questo esercizio di equilibrismo riuscirà lo sapremo presto, ma per ora mi tengo ai fatti. E per quelli mi sono fatto dare dalla Banca d’Italia i dati più grezzi che ci siano: la circolazione di banconote di tutti i tagli in Italia, trimestre per trimestre, negli ultimi anni. Lasciate che vi racconti cosa ho scoperto.

Prima, però, una premessa. Volevo capire quante banconote da cinquecento, duecento, cento euro o più piccole siano state emesse dagli sportelli di banca in Italia negli ultimi anni e quante invece sono state depositate. Il motivo è evidente: sembra che con la legge di bilancio il governo alzerà la soglia dei pagamenti permessi in contante a cinquemila euro (oggi è a tremila, ma sarebbe scesa a mille da gennaio). Poi però sono arrivate due lettere che hanno acuito, se possibile, la mia curiosità. La prima l’ha scritta al Corriere “Marco F.” e noi l’abbiamo pubblicata sul giornale del 12 novembre. Eccola: “Sono uno dei tanti artigiani che fattura solo una piccola parte delle entrate. Se non fatturo risparmio Iva, contributi e Irpef e posso a mia volta far risparmiare qualcosa ai miei clienti che, non potendo portare niente in detrazione, sono ben disposti a pagare in contanti. Quando il limite all’uso del contante era di mille euro dovevo inventarmi degli stratagemmi per fare acquisti importanti o per depositare il contante sul conto corrente. Vivevo comunque con il timore di venire segnalato all’Agenzia delle Entrate. Ora che potrò spendere fino a 5.000 euro in contanti vivrò molto più tranquillamente”, scrive il signor Marco.
La seconda lettera arriva invece di un lettore di Whatever It Takes (a proposito: grazie a tutti voi che scrivete, a ogni email imparo qualcosa; alla newsletter ci si iscrive qui). Si chiama Alberto Forlai e gentilmente mi permette di riprodurre il suo messaggio: “Lavoro in banca, dove si hanno un po’ di informazioni dal mondo. Un collega, qualche anno fa, è stato invitato da un artigiano che gli voleva sottoporre un problema: aveva due casseforti a muro stracolme di banconote da 50 e 20 euro, come spenderle? Un’altra è recente e riguarda Napoli – scrive il signor Forlai –. Sembra che la Camorra, tramite una rete di tabaccai compiacenti, riesca ad individuare i vincitori dei giochi come ‘Gratta e Vinci’ o ‘Sisal’. Trovato il vincitore, che dovrebbe pagare una tassa sul suo premio, gli viene fatta una proposta: noi ti diamo la vincita netta, 5.000 euro a fronte di una vincita di 5.000 e tu, ci dai il biglietto...”. Così, grazie alla liquidità pronta all’uso, il riciclaggio è gioco da ragazzi: il fortunato estratto riceverà il contante esentasse, mentre i camorristi pagano legalmente un’aliquota al fisco sui loro proventi criminali che ora sono puliti sotto forma di biglietto vincente della lotteria.

 

 

 

Il rapporto: mille contro uno. Il boom dei biglietti di grossa taglia

Chiariti questi fatti veniamo alla circolazione di biglietti di banca in Italia negli ultimi tempi. In sintesi, è un rapporto di uno a mille: per ogni singolo euro in biglietti di grosso taglio distribuito agli sportelli o dai bancomat in Italia nei dodici mesi fino al giugno scorso, ne sono stati depositati mille. Sempre in biglietti di grosso taglio. In sostanza gli italiani affidano ai loro conti in banca mille volte più biglietti di grosso taglio di quanti ne ritirino. Ma fatemi essere più preciso. Nei dodici mesi fino a giugno scorso la Banca d’Italia – tramite gli sportelli degli istituti e i bancomat – ha distribuito 13.500 biglietti da duecento euro (quelli giallastri) e zero biglietti da cinquecento (quelli violastri, oggi in tutta l’area euro non più emessi ma ancora accettati allo sportello). Valore complessivo di queste banconote emesse, 2,7 milioni di euro. Eppure nello stesso periodo gli sportelli e i bancomat italiani hanno ricevuto in deposito dai correntisti quei grossi biglietti per 2,7 miliardi: da cinquecento per 1,3 miliardi di euro e biglietti da duecento per 1,4. Per questo la liquidità di grosso taglio depositata è stata pari a mille volte la liquidità di grosso taglio messa in circolo. Il tutto naturalmente senza contare le banconote che finiscono nelle cassette di sicurezza, grande incognita.

 

Riciclaggio e pagamenti in nero

Va detto che niente del genere si verifica nei biglietti di piccolo e medio taglio, dove semmai sono più le emissioni dei depositi. E va aggiunto che un pacchetto di sigarette può contenere ottomila euro in pezzi da duecento, una confezione di zucchero da un chilo può contenerne per duecentomila euro e quattro milioni entrano in una scatola di mezzo metro in altezza. Dunque quei biglietti sono particolarmente pratici per trafficanti e addetti a varie forme di riciclaggio e pagamenti in nero. L’ultimo anno del resto è un’eccezione solo per l’accelerarsi di una tendenza visibile da anni. Nel primo trimestre del 2019, periodo finale di emissione dei biglietti da 500 euro da parte della Bce, i depositi in Italia hanno superato la distribuzione di 1771 volte; l’anno prima li avevano superati di 795 volte. Quanto ai biglietti da duecento euro, i depositi superavano le emissioni di 178 volte alla vigilia della pandemia. In sostanza, i risparmiatori e i lavoratori in Italia sembrano ritrovarsi fra le mani una quantità di cash in biglietti di grosso taglio esponenzialmente più alta di quella che è stata messa loro a disposizione dal sistema bancario. Continuano a essere pieni di pezzi da 500 anche se non si stampano più da tre anni, al punto che ne stanno depositando agli sportelli per cento milioni di euro al mese. E hanno mille volte più biglietti da 200 di quanti ne vengano distribuiti.

 

I turisti e il cash a tutti i costi

Com’è possibile? La Banca d’Italia si tiene ai fatti e parla di “afflussi di banconote da altri Paesi dell’area euro”. Il che è tautologico: se non sono stati messi in circolazione qua, quei soldi devono necessariamente provenire da qualche altra parte. Già, ma da dove? Probabile che una parte di queste somme sia perfettamente legale e non implichi evasione o riciclaggio. Centinaia di migliaia di turisti preferiscono venire in Italia equipaggiati di rotoli di grosse banconote, per i motivi più svariati. I tedeschi per esempio hanno una venerazione per il cash, dalle radici storiche e psicologiche che affondano nell’iperinflazione di un secolo fa e nell’esigenza di privacy così sentita dopo l’esperienza nazista: così molti in Germania adorano comprare con bigliettoni fragranti persino le auto. Ma questo probabilmente può spiegare un’eccedenza dei depositi di 200 e 500 di alcune decine di volte, non di mille volte.

 

I bigliettoni soprannominati «Bin Laden»

Una traccia per provare a rispondere la offrono i dati più vecchi di Banca d’Italia, quelli sulla circolazione a metà del decennio scorso. Allora venivano pubblicati ancora i numeri su base regionale, mentre oggi non più. E lì si vedono le regioni che mostrano un maggiore afflusso di biglietti da 500, soprannominati “Bin Laden” per la loro popolarità fra terroristi e mafiosi. E sapete quali sono queste regioni dove i 500 diventano sempre più popolari? Appartengono a due categorie. Sicuramente figurano Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, dove gli introiti di grossi biglietti esplode in cifre comprese fra il 110% e il 45% fra il 2010 e il 2014. Non è un caso se la Bce abbia smesso di far stampare i “Bin Laden” proprio per ostacolare il riciclaggio. In parallelo però accelerazioni simili sui 500 euro in quel periodo si registrano anche in Emilia-Romagna (più 111%), nelle Marche (più 98%), in Veneto (più 66%) e in Lombardia (più 46%). Tutte le altre regioni sono indietro. Ciò sembra suggerire che l’uso del contante di grosso taglio non sia prediletto solo nelle aree a maggiore insediamento mafioso, ma anche in quelle di maggiore dinamismo dell’export. Imprese che sotto-fatturano le loro vendite all’estero, per evadere il fisco, tendono a farsi pagare la differenza in contanti.
Tirate voi la vostra lezione. Forse non ce n’è una sola. Non è detto che se il limite al contante fosse più basso, chi vuole fare qualcosa di illegale rinuncerebbe. Ma, come spiega il nostro lettore di Varese nella sua lettera, non mi sembra un motivo per facilitargli la vita.

 

 

 

 

https://www.corriere.it/economia/finanza/22_novembre_21/contante-passione-italiani-le-banconote-200-500-euro-d40e9e66-696a-11ed-b919-9f19d32d2ede.shtml


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ducadiGrumello
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notevole il diverso taglio nel presentare la predilezione dei crucchi per il contante, adducendo motivi storici che francamente fanno sorridere, e quella degli italiani. Il denaro peggio speso comunque resta quello destinato allo stipendio dei fubini e di quelli come lui


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Detrollatore II
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E mettiamola in risalto, @ducadiGrumello, questa presentazione della predilezione per il contante da parte dei tedeschi, dalla penna di Fubini. Io non so esattamente perché i tedeschi abbiano questa predilezione, ma posso immaginarlo e non sicuramente per questi motivi, che mi sono parsi in effetti un pò forzatini:

I tedeschi per esempio hanno una venerazione per il cash, dalle radici storiche e psicologiche che affondano nell’iperinflazione di un secolo fa e nell’esigenza di privacy così sentita dopo l’esperienza nazista: così molti in Germania adorano comprare con bigliettoni fragranti persino le auto.


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Arian Van Heisen
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Questo articolo è il solito panflè scritto da soloni Dem di origine Giudea che pur di incamminarci con più solerzia verso il Great Reset del controllo globaledigitale

vogliono toglierci l' ultima libertà rimasta cioè il contante, ora quale argomento surrettizziamente gli rimane se non quello che contante equivale a evasione fiscale

riciclaggio e malaffare ...! orbene come si difenderebbe un semplice risparmiatore che non vuole affidare i suoi risparmi alle Banche o alla truffa dei Fondi se non quella di tenere il contante di grosso taglio , come può difendersi il piccolo artigiano o commerciante utratassato e dalla concorrenza sleale esentasse e con regalie dei Fondi Nazionale e Sovranazionali di Amazon E bay Adidas Uber e tutte le altre Corporation tutelate attraverso trasferimenti  click dei Fondi USA.Giudei senza versare un Cent. di tassa  ?

Strano che questi soloni prezzolati dalle agenzie di stampa al servizio di BlackRock, Vanguard e Blackstreet tramite le loro fondazioni esentasse non puntino un dito o le loro penne verso i Paradisi Fiscali dove si annidano le vere evasioni multi miliardarie ..!

 

Eliminare il contante equivale a togliere la Libertà  l' ultimo tassello per renderci tutti schiavi ..!

Questo post è stato modificato 1 anno fa da Arian Van Heisen

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Pfefferminz
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@Detrollatore II

"... così molti in Germania adorano comprare con bigliettoni fragranti persino le auto." 

Norbert Haering, autore e giornalista (Handelsblatt), anni fa ci ha provato a prelevare dal suo conto corrente bancario 15.000 € in contanti e raccontò di aver avuto qualche difficoltà. 

In Germania è previsto un inasprimento a partire da gennaio 2023.

"Limite di 10.000 euro: quali regole sui contanti si applicano già e quali verranno"

https://www.stern.de/wirtschaft/geld/bargeld-limit-10-000-euro--welche-regeln-gelten---und-welche-kommen-sollen-32913336.html

 

 

 

 

 

Questo post è stato modificato 1 anno fa da Pfefferminz

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Detrollatore II
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Nelle vostre risposte avete sottolineato la falsa propaganda anti-evasione del corriere ma non avete risposto alla mia domanda, che rinnovo, perché trovo più interessante l'oggetto principale dell'articolo: a cosa può esser dovuta la circolazione di molte banconote di grosso taglio? A cosa può essere dovuta secondo voi, se non è dovuta all'aumento dell'evasione, all'innalzamento del tetto al contante e al riciclaggio di denaro, che Fubini insinua nella sua disamina come cause? Se è menzogna o quasi ogni argomentazione contraria alla libera circolazione del contante, sarà menzogna anche tutta la spiegazione sulle cause di questa eccezionale circolazione di banconote di grosso taglio?


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sarah
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@ Detrollatore II. Mah, ammesso che sia vero ( il rapporto 1 a 1000 mi sembra un po' tanto ), pare esagerato attribuire l'intero fenomeno alla sola evasione fiscale. E poi quale evasione fiscale? Troppo facile additare sempre quella del piccolo lavoratore autonomo, quella basata sulla circolazione di banconote legate a movimenti invisibili al fisco. Ma c'è anche una "grande" evasione, legata ai maggiori capitali che è di fatto legalizzata e che non si tradurrà mai nella circolazione visibile di banconote che, in fin dei conti, rientrano sempre nell'economia reale come i tagli da 20 e 50 dell'artigiano citato dal giornalista. Se, paradossalmente, fosse posto un limite di circolazione alle sole banconote da 10, gran parte dei pagamenti diventerebbe automaticamente opaca, poco rintracciabile e potenzialmente illecita ma sappiamo bene che non è così. Pensi che tempo fa avevo letto una notizia di segno opposto, secondo cui le banconote da 500 sarebbero di fatto sparite dai paesi europei ( Italia compresa ) e sarebbero ben più diffuse in paesi terzi generalmente caratterizzati da condizioni bancarie più favorevoli e un regime fiscale più accomodante. Qui si legge invece che in Italia sarebbero presenti in gran numero. Chi avrà ragione? 


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Detrollatore II
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@Sarah, sì giustissimo e sono d'accordo ma manca un'ipotesi, la più logica, la più "naturale", in una situazione di massiccia presenza (in aggiunta rispetto a quelle normalmente circolanti) di banconote di grosso taglio. Vedo che fate tutti fatica ad arrivarci e ci sono dei motivi comprensibilissimi che vi danno impedimento...
Sì ho saputo anche della decisione della BCE di qualche anno fai di bloccare l'emissione di banconote di grosso taglio.


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ducadiGrumello
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ci dica Detrollatore, io onestamente non ci arrivo. Posto che sto con @Sarah, il rapporto 1/1000 mi pare la classica sparata usata dai fu(r)bini per puntellare le proprie tesi traballanti, anche se il dato parrebbe affidabile, visto che cita la banca d'Italia


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sarah
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Aspetto un suggerimento, davvero, e dopo sarò ben felice di continuare il discorso anche perché mi avete incuriosita. C'è un cortocircuito: se le banconote sono ben di più di quelle emesse in Italia e la spiegazione che provengano da altri paesi UE non è sufficiente a giustificarne la quantità ingente, allora si deve concludere che sono false...


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Detrollatore II
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C'è una risposta così ovvia ma al tempo stesso inverosimile per voi che non riuscite ad arrivarci. Se poi l'avete esclusa a priori perché ne sapete di più dal punto di vista tecnico, mi scuso in anticipo: 
Se circolano più banconote (specie se di grosso taglio), qualcuno può aver provveduto a farle stampare e a metterle in circolazione. E se fosse così, si spiega anche la reticenza del Fubini e le sue fantasiose spiegazioni. Mica sottolineerebbe un atto sovranista di questo livello! Farebbe finta di nulla, ometterebbe di dirlo, ecc...
E se questo qualcuno al governo (anche quello precedente) ha fatto questo, si muoverebbe altrettanto discretamente...


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ducadiGrumello
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non ci avevo pensato. Ipotesi affascinante, in effetti le banche centrali nazionali provvedono alla stampa, anche se le indicazioni dovrebbero essere sempre quelle rigorosissime della BCE. Altro che sovranismo, sarebbe un colpo di reni mai visto. Poco coerente con l'atteggiamento di servilismo totale mostrato dall'Italia verso le autorità (?) europee, ma ne succedono di cose strane...


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Pfefferminz
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Io ho tre ipotesi da sottoporvi. 

La prima riguarda la prima cosa che ho pensato, scorrendo l'articolo. Non l'avevo esposta, perché mi sembrava troppo banale.

Sappiamo che molti non si fidano delle banche e accumulano i loro risparmi "sotto il materasso" o in un luogo ritenuto sicuro in casa o in giardino. Per motivi di spazio, costoro hanno conservato soprattutto banconote da 500 €. Adesso hanno saputo che verrà introdotta la moneta digitale e cominciano ad aver paura di trovarsi in difficoltà, quando dovranno andare in banca a scambiare le banconote con moneta digitale, contestualmente all'abolizione del contante. Quindi cominciano a spendere, immettendo in circolo le banconote prima tesaurizzate.

Seconda ipotesi: la fine dei tassi negativi applicati dalle banche centrali. È noto che molte banche, per non dover pagare interessi negativi per il deposito di denaro presso la banca centrale, hanno depositato delle banconote in magazzini appositi. Qui lo spazio è determinante, quindi si può pensare che abbiano immagazzinato banconote di grosso taglio che, ora che i tassi da negativi sono diventati positivi, cominciano a circolare.

Terza ipotesi, la più terribile.

Sono state stampate ingenti quantità di banconote da 500 €, perché "loro" sanno (e lo sanno, perché sono loro a programmarlo) che ci sarà un'iperinflazione e che l Bin Laden da 500 € diventeranno come i 100 € di adesso, quindi ne serviranno di più. Svelato l'arcano, ma è solo un'ipotesi fantasiosa di chi legge troppi thriller (o ascolta Ernst Wolff, il lupo di Wall Street). 


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Deheb
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“Chiariti questi fatti …”

Quali fatti? Quelli del lettore di Varese e del sig. Marco? Ma per favore!!!

Poi uno furbo che vuole evadere, anzi ha già evaso, cosa fa? Invece di mettere il contante nel pacchetto di sigarette, dato che vuole rimanere anonimo, li deposita in banca. Logico. E molto furbo. Scaltro come un furetto. 

La malavita va dal “sig. Forlai” (sarà il passato remoto di forlare) per “lavare” il contante, gli altri invece versano in banca.

(di solito uno poco furbo versa contante in banca quando ha un corrispettivo, una pezza giustificativa, cioè una fattura, quindi niente evasione).

 

E’ dal 2019 che non vengono più prodotte banconote da 500, solo ritirate.

Quindi già il titolo dell'articolo è fuorviante o subdolo, suggestivo direi.

 

“La distribuzione ha superato di mille e rotti volte l’emissione….”

A parte che l'emissione è zero, se la stessa banconota viene contata per ogni passaggio in banca supera anche di 2000 volte l'emissione.

 

“Continuano a essere pieni di pezzi da 500 anche se non si stampano più da tre anni, al punto che ne stanno depositando agli sportelli per cento milioni di euro al mese. “

Un miliardo di euro in un anno? Di versamento contanti in banconote da 500 solo in Italia?

L’eurosistema dice che, ad oggi, il valore delle banconote circolanti da 500€ è di 153miliardi di euro, 308 milioni di pezzi.

https://sdw.ecb.europa.eu/reports.do?node=1000006517

Bankitalia dice che ci sono circa 600mila unità circolanti. 

600.000x500€=300milioni

MAH…a meno che la stessa banconota non venga contata tutte le volte che viene versata e ritirata dalla banca (e non è possibile ritirare banconote di grosso taglio dal bancomat).

Bankitalia dice anche un’altra cosa:

Dal 2002 la circolazione di banconote in Italia (e in ogni paese dell’area dell’euro) non è più misurabile con precisione, ma solo sulla base di stime e convenzioni. Tale circostanza, riferita alla difficoltà di determinare la circolazione locale, è analoga al tentativo di misurare la circolazione in Sicilia o in Piemonte quando la lira era la valuta nazionale.”

 

Praticamente di cosa stiamo (e stanno) parlando? 

 


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Detrollatore II
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@Deheb,
grazie della risposta. In sostanza, vorrei sapere da voi se fosse possibile stampare molte banconote di grosso taglio per far fronte a esigenze di liquidità da parte dello stato, anche senza il permesso della BCE, eventualmente.
 


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