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Continua a crescere il potere delle banche


radisol
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Lunedì 28 Marzo 2016

A colpi di articoli e modifiche, il Governo Renzi consolida sempre di più quel rapporto che vede l’esecutivo garante delle banche e dei loro interessi.

Non basta aver accolto in modo del tutto strumentale la tanto contestata direttiva europea sui mutui, accorciando i tempi a favore delle banche per quanto riguarda la gestione degli immobili delle persone morose, colpevoli o non colpevoli. Il Governo Renzi fa di più.

All’interno del DDL sulla concorrenza, in discussione al Senato, c’è la volontà da parte del Pd ( e non solo) di dare la possibilità alle banche di poter proporre un pacchetto completo: mutuo, assicurazione e ristrutturazione.

In sostanza si tratta di una norma che darebbe la possibilità agli istituti di credito di non occuparsi solo dell’assicurazione sull’immobile o il semplice mutuo bensì anche la sua eventuale ristrutturazione. Il Partito delle Banche vuole dare la possibilità agli istituti di credito di poter avere società di ingegneria proprie non iscritte all’albo, questo vuol dire avere la possibilità di entrare a far parte di un mercato che chiuderebbe il cerchio dal punto di vista degli interessi delle banche. Quindi la possibilità di progettare, costruire, vendere e ristrutturare gli immobili. Le società d’ingegneria costituite in forma di società di capitali o cooperative che fino ad oggi hanno potuto operare solo nel settore pubblico, con questa norma potranno avere mano libera anche nel privato.

Certamente una guerra tra interessi di parte tra Governo e professionisti, dove questi ultimi hanno spesso difeso il loro giardino dalle liberalizzazioni. Sempre ben rappresentati all’interno del parlamento, architetti e ingegneri, hanno goduto e godono tuttora di una certa protezione, garantendosi un sistema ben oleato con quella politica che molto spesso a sua volta si è garantita il loro appoggio.

Questa norma tuttavia dà la possibilità alle banche di inserirsi tra i due litiganti, portando a sé il risultato migliore. Le ricadute saranno inevitabili anche per l’ultima ruota del carro, quelli che in pratica hanno sempre cercato di far diventare il figlio dell’operaio dottore. Inevitabilmente ci si troverà a dover fare i conti con un mercato divorato dai grossi istituti di credito, che spazzerà via il piccolo studio d’ingegneria, architettura e professionisti vari. Poiché gli unici a dover essere iscritti all’albo, dovranno essere solo i singoli professionisti impiegati nelle società d’ingegneria facente capo alle banche.Nulla dice però sull’iscrizione delle stesse società d’ingegneria all’albo professionale, e quindi al rispetto delle norme deontologiche. Il rischio è che possano gestire anche degli interventi tecnici e professionali senza dover rispettare le norme deontologiche.
In questo le banche potranno schiacciare la concorrenza data da piccoli professionisti, che devono rispettare un codice deontologico iscrivendosi appunto all’albo della categoria di riferimento, una banca con una buona diffusione sul territorio di sedi che le fanno capo, potrà sicuramente avere una maggiore facilità d’intervento, magari legando la ristrutturazione dell’immobile a un mutuo.

Il Partito delle Banche tenta in ogni modo, riuscendoci in parte, di concedere sempre più agibilità agli istituti di credito. Del resto con i tempi che corrono, il patrimonio immobiliare delle banche sarà sempre più in aumento perché sempre più in aumento sono le persone che perdono la casa.

InfoAut Redazione

http://www.infoaut.org/index.php/blog/varie/item/16791-continua-a-crescere-il-potere-delle-banche


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radisol
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Gli 11 regali del governo alle banche dal 2013 a oggi :

http://www.beppegrillo.it/2016/03/gli_11_regali_del_governo_alle_banche_dal_2013_a_oggi.html


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grillone
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credo che ormai le banche siano i soggetti piu potenti(e piu spietati)in circolazione


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radisol
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credo che ormai le banche siano i soggetti piu potenti(e piu spietati)in circolazione

La questione è molto semplice ...

Quando il capitalismo era, oltre che su base prettamente nazionale, un capitalismo di tipo manifatturiero/produttivo ... le banche, pubbliche o private che fossero ... erano un mero "strumento" di questo tipo di capitalismo ...

Ora che il capitalismo è su base globale ... ed è un capitalismo soprattutto finanziario/speculativo ... le banche, ormai pressochè tutte private ... sono invece l'espressione diretta e principale di questo tipo di capitalismo ....

Per essere "spietate", in verità ... salvo che con "gli amici degli amici", cioè i miracolati vari prodotti dall'industria privata ma "assistita" ( Fiat docet), dalla politica clientelare e dalle mafie ... "spietate" con i comuni mortali lo erano anche prima ...

Ora sono invece vera e propria espressione di "nazismo finanziario" .... o di "darwinismo sociale" che dir si voglia ...


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grillone
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sono d'accordo, ma alla fine sarebbe sufficente che le banche, semplicemente, tornassero a fare soltanto le banche, e molte dei problemi che stiamo avendo in questa epoca non ci sarebbero piu


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radisol
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A parte che il fenomeno è globale ... e che la stessa forma istitutiva della Ue, col ruolo della Bce, è in sè banco-centrica .... in Italia avevamo, fino agli anni novanta, una legge bancaria che stabiliva con certezza assoluta una serie di paletti almeno sul piano formale ...

Qua sopra si dà spesso una grandissima importanza al cosiddetto "divorzio" tra Ministero del Tesoro e Bankitalia definito sul finire degli anni settanta anche se fu reso veramente operativo qualche anno dopo ancora ... ed importanza certamente ne ha ... ma quello che ha veramente sconquassato il sistema precedente ... pur non certo esente da abnormi difetti, scandali bancari in Italia, ad esempio, non ne sono veramente mai mancati ... è stata la sostanziale abolizione della legge bancaria del 1936, opera - anche se nata durante il fascismo - dell'economista "socialista" Beneduce e rimasta efficientemente in vigore fino agli anni novanta ... e non a caso difesa per mezzo secolo soprattutto dal Partito Comunista rispetto ai vari tentativi di stravolgerla che c'erano stati precedentemente ...

Il principio base della legge era la netta separazione tra cosiddette "banche d'affari" e cosiddette "banche ordinarie" ... e l'altrettanto netta separazione tra banche in genere, anche quelle "d'affari", e l'industria ... in soldoni le banche non potevano essere azioniste o socie di imprese industriali ... e le imprese industriali non potevano essere azioniste o socie di istituti bancari ... se a questo poi aggiungiamo che almeno fino alla fine degli anni ottanta oltre il 95% delle banche di ogni genere in Italia erano a vario titolo di proprietà pubblica ed ora sono invece tutte private, il quadro si chiude ...

Ripeto, non è che quel sistema fosse il paradiso ... anche al netto dei ricorrenti scandali .... pure la separazione netta tra banche ed industria era soprattutto di tipo formale ma non sempre pure di tipo sostanziale ... e non impedì, ad esempio, che la Mediobanca di Enrico Cuccia fosse spesso l'arbitro, esercitando come ente privato un ruolo che avrebbe dovuto invece essere dei ministeri competenti e quindi dello stato, di una serie di controversie tra varie entità industriali e persino la principale e persuasiva "consulente" della Fiat di Romiti nella nota vertenza sindacale del 1980 che portò di fatto allo smantellamento di quel "contropotere operaio" che aveva fatto vedere i sorci verdi a tutta Confindustria per almeno 11 anni, dal 1969 a quella data ....

Certo comunque che dallo smantellamento della legge del 1936, avvenuta appunto nei novanta, ad oggi è stato veramente il diluvio ...

E per tornare indietro ... e "far tornare le banche a fare le banche" ... adesso come adesso sarebbe assolutamente necessario, come condizione minima di partenza, uscire proprio dalla Ue e non solo dall'euro ... altre possibilità non ce ne sono ...


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Stodler
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A parte che il fenomeno è globale ... e che la stessa forma istitutiva della Ue, col ruolo della Bce, è in sè banco-centrica .... in Italia avevamo, fino agli anni novanta, una legge bancaria che stabiliva con certezza assoluta una serie di paletti almeno sul piano formale ...

Qua sopra si dà spesso una grandissima importanza al cosiddetto "divorzio" tra Ministero del Tesoro e Bankitalia definito sul finire degli anni settanta anche se fu reso veramente operativo qualche anno dopo ancora ... ed importanza certamente ne ha ... ma quello che ha veramente sconquassato il sistema precedente ... pur non certo esente da abnormi difetti, scandali bancari in Italia, ad esempio, non ne sono veramente mai mancati ... è stata la sostanziale abolizione della legge bancaria del 1936, opera - anche se nata durante il fascismo - dell'economista "socialista" Beneduce e rimasta efficientemente in vigore fino agli anni novanta ... e non a caso difesa per mezzo secolo soprattutto dal Partito Comunista rispetto ai vari tentativi di stravolgerla che c'erano stati precedentemente ...

Il principio base della legge era la netta separazione tra cosiddette "banche d'affari" e cosiddette "banche ordinarie" ... e l'altrettanto netta separazione tra banche in genere, anche quelle "d'affari", e l'industria ... in soldoni le banche non potevano essere azioniste o socie di imprese industriali ... e le imprese industriali non potevano essere azioniste o socie di istituti bancari ... se a questo poi aggiungiamo che almeno fino alla fine degli anni ottanta oltre il 95% delle banche di ogni genere in Italia erano a vario titolo di proprietà pubblica ed ora sono invece tutte private, il quadro si chiude ...

Ripeto, non è che quel sistema fosse il paradiso ... anche al netto dei ricorrenti scandali .... pure la separazione netta tra banche ed industria era soprattutto di tipo formale ma non sempre pure di tipo sostanziale ... e non impedì, ad esempio, che la Mediobanca di Enrico Cuccia fosse spesso l'arbitro, esercitando come ente privato un ruolo che avrebbe dovuto invece essere dei ministeri competenti e quindi dello stato, di una serie di controversie tra varie entità industriali e persino la principale e persuasiva "consulente" della Fiat di Romiti nella nota vertenza sindacale del 1980 che portò di fatto allo smantellamento di quel "contropotere operaio" che aveva fatto vedere i sorci verdi a tutta Confindustria per almeno 11 anni, dal 1969 a quella data ....

Certo comunque che dallo smantellamento della legge del 1936, avvenuta appunto nei novanta, ad oggi è stato veramente il diluvio ...

E per tornare indietro ... e "far tornare le banche a fare le banche" ... adesso come adesso sarebbe assolutamente necessario, come condizione minima di partenza, uscire proprio dalla Ue e non solo dall'euro ... altre possibilità non ce ne sono ...

Radisol, non ti facevo così radicale sulla UE.

La crisi ha lavorato duro se persino te sei così drastico.


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radisol
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Lo sono almeno dal 2011 ....

Ma non è una impostazione "ideologica" ... mai stato "nazionalista" .... e comunque continuo a pensare che "nostra patria è il mondo intero" ... ma appunto "il mondo intero" e non la Ue ...

Il problema vero sono i meccanismi fondanti di questa Ue .... assolutamente iper-liberisti ed appunto banco-centrici ... così fondanti che la rendono ... Grecia docet ... assolutamente "irriformabile" ... al punto che ritengo non basti nemmeno la semplice uscita dalla moneta unica ...

Non sarei comunque contrario ad un ritorno ad una "comunità europea" come quella che, prima della Ue, aveva tutto sommato funzionato abbastanza bene ...


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