I pensionati, in particolare, vogliono porre al centro dell’attenzione la sicurezza degli anziani e i non autosufficienti che si trovano nelle strutture di ricovero e residenza, ultimamente al centro delle cronache per la diffusione del virus fra pazienti e operatori sanitari. Fra le principali richieste dei sindacati : il rilevamento e la mappatura, in ogni comune, delle strutture di accoglienza esistenti ed operanti (RSA, RSSA, Case di Riposo, Comunità alloggio, Case famiglia, ecc.), verificando le caratteristiche del loro ambito operativo (pubblico, privato, convenzionato, accreditato, autorizzato); l’attivazione immediata dei processi che consentano di verificare, con continuità e in tempo reale, le condizioni di permanenza degli assistiti, monitorando il loro stato di salute con l’utilizzo di tutte le metodologie di indagine possibili e disponibili (tamponi, indagini sierologiche, telemedicina, ecc).

“Riteniamo inoltre – spiegano i tre segretari – che sia fondamentale anche dare la possibilità, agli ospiti delle strutture residenziali, di fruire di un sostegno psicologico di supporto anche dotandoli collettivamente di strumenti tecnologici che gli consentano di comunicare, anche visivamente, con i propri familiari, e di avviare la costruzione e l’attivazione, in modo organico e in ambito zonale e o comunale di una vera e propria ‘rete di prossimità’ perché nessuno resti isolato e magari travolto dalla incapacità e impossibilità di gestire i bisogni primari ed essenziali, personali e della propria famiglia”.