Notifiche
Cancella tutti

creazione di altro ente parassitario


dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 14759
Topic starter  

ma scusate per le tariffe non c'è l'autorithy?
per la qualità non ci sono la Asl, Ispra e l'Arpat?!?!?!!?!?

Ma quanti parassiti si devono pagare per fare un lavoro pessimo e a favore delle lobbies????

"il principio chi inquina paga"
ma davvero? ma si divertono a prendere per i fondelli con gusto.

"La stessa dovrà definire i livelli minimi di qualità, controllare i gestori della distribuzione e ascoltare le associazioni dei consumatori."

ah livelli minimi li garantisce di sicuro.
Eh già. Ascoltano i consumatori, ma che paese civile, e sono i consumatori che hanno chiesto l'arsenico nell'acqua?
O il cloro altrove (eh già si vede che personalizzano "l'additivo" in base alle richieste)?

L’acqua: un tesoro nel quale si vogliono bagnare tutti

Dal timore di una speculazione, e con l’occhio al referendum, nasce una nuova agenzia per vigilare su tariffe e qualità

Rita Dietrich

Nasce l’Agenzia di vigilanza per l’acqua. La struttura prevista dal decreto legge sullo sviluppo sarà composta da tre membri eletti dai due terzi delle competenti commissioni parlamentari. Il suo compito sarà quello di tutelare l’interesse degli utenti, di regolare le tariffe, la promozione dell'efficienza e l’economicità del sevizio e della trasparenza nella gestione dei servizi idrici. La stessa dovrà definire i livelli minimi di qualità, controllare i gestori della distribuzione e ascoltare le associazioni dei consumatori. In caso di inosservanza delle regole, potrà imporre sanzioni amministrative ai trasgressori e stabilire eventuali indennizzi a favore degli utenti in caso di violazione dei medesimi provvedimenti.
L’ Authority avrà anche il compito di regolamentare le tariffe e di controllare la qualità dell’acqua fornita, applicando il principio “chi inquina paga”.
Dal momento che incombe il referendum, il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo definisce che il dl è importante perché: “offre garanzie ai cittadini. L'acqua rimane pubblica e i cittadini sono tutelati da un’autorità indipendente e forte”.
Intanto sono stati anche pubblicati i dati sulle tariffe del servizio idrico italiano, mettendolo a confronto con quello di altri Paesi del mondo. Le città italiane con in media i loro 200 euro ogni 200 metri cubi consumati all’anno, si collocano fra quelle dove l’acqua è più a buon mercato, di contro Berlino che sostiene una spesa media annua di 975 euro, Zurigo con 845 euro l'anno e Bruxelles con 572 euro. In riferimento al solo suolo italiano, la tariffa più bassa è a Milano con 103 euro l'anno preceduta da Venezia con 198 euro l'anno, mentre la spesa media annua è di 260 euro a famiglia.
Nonostante i costi contenuti rispetto al resto d’Europa, in media il consumo degli italiani è solitamente superiore a quello degli altri Paesi, con 92,5 metri cubi di acqua potabile per abitante, ed un incremento dell'1,2% negli ultimi dieci anni. A contribuire a tale elevato consumo è l’eccessivo uso dell’acqua per irrigare orti e giardini, diversi errati usi domestici dovuti a cattive abitudini di spreco, e soprattutto l’elevata quantità di acqua che viene dispersa nella rete, pari al 47%. Le regioni dove questo fenomeno è più diffuso sono Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo, dove per compensare alle perdite, per ogni 100 litri di acqua erogata, se ne immettono in rete circa 80 litri in più. Mentre quelle che hanno una rete fognaria più efficiente sono soprattutto la Lombardia e le due province autonome di Trento e Bolzano.
A causa di queste differenze anche la qualità del servizio è molto variabile fra le regioni italiane. Il 10,8% delle famiglie si lamenta dell’irregolarità nell'erogazione dell'acqua, dato che ovviamente aumenta nel Mezzogiorno (18,7%), fino ad arrivare a punte di disservizi in Calabria (33,4%) e in Sicilia (28,3%). Nel Nord invece il fenomeno è appena del 6%. Sempre a causa dei disservizi di rete, la fiducia dei cittadini sulla potabilità dell’acqua decresce scendendo lungo la penisola, fino a superare il 50% della popolazione in regioni come la Sicilia, la Calabria e la Sardegna. Di conseguenza cresce l’utilizzo del consumo di acqua in bottiglia che è giunto a ben192 litri pro capite, con 12,4 miliardi di litri imbottigliati nel 2009 e un giro d'affari di 2,3 miliardi di euro.

07 Maggio 2011 1200 - http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=8123


Citazione
sacrabolt
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 821
 

L’ Authority avrà anche il compito di regolamentare le tariffe e di controllare la qualità dell’acqua fornita, applicando il principio “chi inquina paga”.

Interessante questo concetto capitalistico che ogni cosa ha il suo prezzo. "Hai il cancro? Che cazzo vuoi: ti ho pagato!".


RispondiCitazione
Condividi: