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Criminalità e immigrazione: ecco i veri numeri


Hito
 Hito
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http://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/criminalita-immigrazione-falsa-propaganda-stampa-progressista-80099/#_ftn11

Roma, 19 feb – L’inchiesta parte dalla disamina di un articolo pubblicato lo scorso 14 febbraio sul progressista Huffington Post intitolato “Sui migranti e la sicurezza, numeri inventati e propaganda elettorale[1].
L’autore è Filippo Miraglia[2], candidato alle prossime elezione per Liberi e Uguali della coppia Boldrini-Grasso, responsabile nazionale immigrazione della sorosiana Arci e promotore della campagna “L’Italia sono anch’io”[3] a favore dell’approvazione dello ius soli, nonché del diritto di voto alle elezioni amministrative e a quelle europee dei residenti stranieri.
Nella premessa, Miraglia suggerisce che non esistano né un’emergenza criminalità né un’insicurezza pubblica dovute agli immigranti in Italia, e che chi lo sostiene non tiene conto dei dati ufficiali e vuole solo aumentare la xenofobia e la discriminazione “soffiando sul fuoco della violenza e del malcontento”. Per questo motivo, “bisogna riportare nel dibattito pubblico elementi di realtà e chiedere che per lo meno questi abbiano uno spazio pari a quello che viene destinato ai predicatori d’odio, ai produttori di fake news, a coloro che costruiscono la loro fortuna elettorale contro i rifugiati e i migranti: è un obiettivo che deve vedere unite tutte le forze sociali, politiche e democratiche, a partire dalla sinistra, per quella che è una battaglia di civiltà”.
Per fugare ogni dubbio, anche noi abbiamo fatto una ricerca utilizzando peraltro le medesime fonti del responsabile immigrazione di Arci, senza però nessuna manipolazione che renda i dati propedeutici all’una (immigrazionisti) o all’altra parte (seminatori d’odio), preferendo un approccio scientifico senza nessuna retorica.
Il rapporto di ISMU[4] del 2017 parla di una percentuale stimata di stranieri, regolari e irregolari, presente nel nostro Paese intorno all’8,8% (5.958.000) della popolazione totale. La percentuale degli irregolari è dell’8,2% (491.000). Ovviamente si parla di stime e non di dati reali a causa della difficoltà di registrare i singoli presenti sul nostro territorio con foglio di via non tornati nei paesi di origine e quelli arrivati sulle nostre coste grazie agli “sbarchi fantasma” dalla Tunisia e quindi completamente sconosciuti alle autorità: sappiamo però che, attraverso la rotta libica, sono sbarcati in Italia 624.535 migranti dal 2014 alla fine del 2017.
Quindi nel nostro Paese, a causa della mancanza di un piano di rimpatrio efficiente che sembra frutto di una scelta politica visto che dalla Libia quasi quotidianamente aerei partono alla volta dei paesi di origine grazie all’impegno della IOM, circolano più di 500.000 immigrati irregolari senza alcun tipo di diritto di rimanere in Italia e che, verosimilmente, per sostenersi sono impiegati nel lavoro nero o nella criminalità organizzata.
Passiamo ai numeri relativi alla popolazione carceraria: i detenuti stranieri sono 19.818 (fonte Ministero della Giustizia, 31 gennaio 2018[5]) sui 58.087 dei detenuti totali, ovvero il 34%. Una percentuale a dir poco elevata: 1 reato su 3 in Italia è commesso da un immigrato che rappresenta l’8,8% della popolazione totale presente sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda il continente di origine della popolazione carceraria[6], l’Africa è al primo posto con il 50,5% dei detenuti dei quali il 18,7% provengono dal Marocco, il 10,7% dalla Tunisia e il 5,8% dalla Nigeria che ricordiamo essere la nazionalità più numerosa tra i richiedenti asilo sbarcati nei porti italiani negli ultimi quattro anni (81.467). Per quanto riguarda Marocco e Tunisia (il cui governo ha firmato curiosamente nel 2017 una legge svuotacarceri[7] e che vanta il più alto numero di foreign fighter dell’ISIS), la maggioranza degli irregolari di tali nazioni non arrivano tramite la classica rotta libica preferendo quella tunisina che utilizza imbarcazioni che giungono serenamente sulle spiagge italiane senza essere intercettate dalle autorità competenti, i cosiddetti “sbarchi fantasma”.
A tal proposito, il quotidiano britannico The Guardian lo scorso gennaio ha dichiarato che l’Interpol ha diffuso un elenco di 50 combattenti dell’ISIS sbarcati sulle nostre coste, tutti di nazionalità tunisina[8].
Per quanto riguarda i reati di cui sono accusati i detenuti stranieri, Filippo Miraglia afferma che “la legge sul reato di clandestinità ha portato migliaia di stranieri in carcere negli ultimi anni”, volutamente dimenticandosi che la pena per tale reato è “contravvenzionale, punito con la sola pena pecuniaria, per il quale non è possibile l’adozione di forme limitative della libertà personale, quali l’arresto o il fermo di polizia, perché il nostro sistema processuale penale non consente di mettere in carcere una persona per un reato che non è punito con la pena detentiva”[9].

Questa non è l’unica inesattezza del Miraglia.
Lo stesso parla di un’incarcerazione preventiva degli stranieri irregolari decisamente superiore rispetto a quella degli italiani, a causa della impossibilità di indicare un domicilio dei primi. L’incidenza della carcerazione preventiva (in attesa di primo giudizio o condannati non definitivi) per gli stranieri è del 40%, mentre quella degli italiani è il 31%, differenza non sostanziale per spiegare elevata percentuale dei primi nelle patrie galere.
Miraglia parla di questo dato tra “gli aspetti che vengono deliberatamente taciuti da chi fa dell’intolleranza una leva politica per i propri successi elettorali”: ribadiamo che una differenza del 9% nella carcerazione preventiva non giustifica la presenza del 34% di stranieri nelle carceri del nostro Paese.
Ora vediamo i reati commessi dagli stranieri utilizzando il grafico pubblicato da Il Sole 24 ore del settembre 2017[10] che utilizza i dati forniti dal Ministero dell’Interno.

Nel periodo dal 1° agosto 2016 al 31 luglio 2017, le segnalazioni riferite a persone denunciate/arrestate sono diminuite dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e riguarda sia gli immigrati sia gli stranieri.
Il dato che Il Sole 24 Ore ritiene allarmante è il peso specifico della criminalità importata: “rapportato il numero di denunce/arresti alla popolazione residente, nel caso degli stranieri siamo al 4,78% contro l’1,07% degli italiani”.
Il grafico denuncia che il 55% dei furti con destrezza è imputabile a immigrati, come il 51,7% della prostituzione e della pornografia minorile, il 45,7% delle estorsioni, il 45% dei furti in abitazione, il 41,3% delle ricettazioni, il 37,5% delle violenze sessuali, il 36,2% dello spaccio e il 20,3% degli omicidi volontari. Questi dati sono da leggere sempre in relazione al numero degli stranieri presenti in Italia, ovvero 8,8% della popolazione totale.
I dati esposti parlano chiaramente di una criminalità legata agli stranieri, regolari e irregolari, presenti sul territorio italiano che si aggiunge prepotentemente a quella autoctona. Il mercato della prostituzione è ormai di proprietà quasi esclusiva della malavita organizzata nigeriana[11], che grazie ai trafficanti di esseri umani, ha costruito una vera filiera che dai paesi di origine porta ignare ragazze africane nei porti italiani per essere poi essere scaraventate sulle strade delle nostre città. E lo stesso vale per il mercato degli stupefacenti. A tal proposito, un rapporto della Direzione Investigativa Antimafia parla della criminalità organizzata nigeriana come quella più violenta e ramificata sul territorio[12].
Miraglia chiude l’articolo affermando che non esista nessuna correlazione tra l’immigrazione incontrollata di questi ultimi anni e sicurezza; anzi rilancia e propone, in piena campagna elettorale, le proposte del programma sull’immigrazione di Liberi e Uguale: “l’abolizione della legge Bossi-Fini e della legge Minniti-Orlando, una sanatoria per gli irregolari già presenti sul territorio, riprendere la strada dei decreti flussi, con ingressi per ricerca di lavoro, sistema unico d’accoglienza sul modello Sprar, chiudendo i Centri di accoglienza straordinaria”.
Sembrerebbe che l’articolo sia stato scritto da Filippo Miraglia con l’unico scopo di fare una personale spot elettorale, a costo zero, su un quotidiano online nazionale a poco più di due settimane dalle elezioni politiche, sconfessando l’impegno ad un’informazione neutrale e scevra da ideologia assicurato nella premessa. L’ultimo paragrafo è decisamente la pistola fumante.
Per non cadere nella medesima contraddizione, preferiamo non esprime nessuna considerazione sul legame intercorrente tra criminalità e immigrazione, perché presumiamo che le percentuali parlino da sole.
Una sola domanda finale: secondo voi, questi dati sono tollerabili e giustificabili in un Paese che si definisce civile?
Francesca Totolo

[1] Sui migranti e la sicurezza, numeri inventati e propaganda elettorale: http://www.huffingtonpost.it/filippo-miraglia/sui-migranti-e-la-sicurezza-numeri-inventati-e-propaganda-elettorale_a_23361647/
[2] Filippo Miraglia: http://www.huffingtonpost.it/author/filippo-miraglia/
[3] L’Italia sono anch’io: http://www.litaliasonoanchio.it/index.php?id=517
[4] XXIII rapporto ISMU sulle immigrazioni 2017: http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2017/12/Comunicato-23esimo-rapporto-ISMU.pdf
[5] Detenuti presenti – aggiornamento al 31 gennaio 2018: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page;jsessionid=5XEWD6FnhFWz1mhNGMJkT9o9?contentId=SST94315&previsiousPage=mg_1_14
[6] Detenuti stranieri presenti – aggiornamento al 31 gennaio 2018: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.page;jsessionid=5XEWD6FnhFWz1mhNGMJkT9o9?contentId=SST94319&previsiousPage=mg_1_14
[7] Tunisia, tra gli ex detenuti in fuga via mare verso l’Italia: “La Guardia costiera ci lascia passare”: http://www.lastampa.it/2017/10/25/esteri/tunisia-tra-gli-ex-detenuti-in-fuga-via-mare-verso-litalia-la-guardia-costiera-ci-lascia-passare-QUQ3ZfNxKmJwXoX1LUMTwN/pagina.html
[8] Interpol circulates list of suspected Isis fighters believed to be in Italy: https://www.theguardian.com/world/2018/jan/31/interpol-circulates-list-of-suspected-isis-fighters-believed-to-be-in-italy
[9] ASGI, Le buone ragioni per abrogare il reato di clandestinità: un atto necessario e di onestà: https://www.asgi.it/notizie/buone-ragioni-abrogare-reato-clandestinita/
[10] La mappa dei reati commessi dagli stranieri in Italia: http://www.infodata.ilsole24ore.com/2017/09/28/la-mappa-dei-reati-commessi-dagli-stranieri/
[11] Chi costringe alla prostituzione le ragazze nigeriane in Italia: https://www.internazionale.it/notizie/adaobi-tricia-nwaubani/2016/11/21/prostituzione-italia-nigeria
[12] Sesso, droga e armi: nove città ostaggio dei nigeriani: http://www.ilgiornale.it/news/politica/sesso-droga-e-armi-ecco-nove-citt-ostaggio-dei-nigeriani-1494665.html


Citazione
illupodeicieli
Prominent Member
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C'è anche il reato di trasferimento di soldi all'estero, quando si fanno rimesse non consentite , cioè quando l'importo è superiore a quanto prevede oggi la legge. Premesso che sono favorevole all'uso dei contanti, anche quando un cinese viene beccato , mentre sta per imbarcarsi verso la Cina,con 35 mila euro addosso: è un cittadino straniero e può farlo. Ma che cosa dire dei bengalesi che hanno in affitto immobili a 3mila e più euro al mese nel centro di Roma? O i cinesi ,anche loro, a 3 mila euro nel centro di Cagliari per vendere chincaglieria? Nessuno si fa domande se poi abitano in un appartamento in affitto a 1.000 euro al mese e dispongono di 2 auto nuove da 26 mila euro cad. Come avete capito si parla di lavanderie.


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