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De Magistris - Crack finanziari e polizze dormienti


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Come fa il Governo Italiano a risarcire le vittime dei crack finanziari? Semplice, ruba i soldi ad altri risparmiatori. Altro non è il senso della norma contenuta nella legge 166 del 28 ottobre 2008 (decreto Alitalia) che prevedeva il versamento degli importi non riscossi delle polizze vita dormienti nel Fondo per le vittime dei crack finanziari. Il risultato è una guerra tra poveri, una guerra tra “truffati”, gli uni dai grandi poteri economico-finanziari, gli altri dallo Stato. Al centro della bufera soprattutto Poste Vita, fino ad oggi considerata la più sicura da migliaia di risparmiatori italiani.

La norma incriminata, contenuta nel decreto Alitalia, sanciva che chi non avesse riscattato i premi delle polizze stipulate dai propri parenti scomparsi entro il termine di prescrizione, portato da 1 a 2 anni, avrebbe visto i propri risparmi “statalizzati” e dirottati nel Fondo per le vittime dei crack finanziari. Una normativa addirittura con effetto retroattivo, anche per le polizze Poste Vita che, da contratto, avevano rinunciato ad avvalersi della clausola di prescrizione.

Dopo che perfino questo Governo si è reso conto dell’assurdità di una tale legge, che aveva gettato nel panico migliaia di cittadini, il Consiglio dei Ministri ha fatto “parzialmente” marcia indietro, cancellando la retroattività del provvedimento con il decreto incentivi del 18 marzo scorso, curiosamente proprio alla vigilia delle elezioni regionali.
“Parzialmente” perché la nuova disciplina sulle polizze dormienti si applica oggi esclusivamente a quelle non ancora cadute in prescrizione alla data del 28 ottobre 2008, quando cioè è entrato in vigore il decreto Alitalia. Risultato? Dalla nave che affonda si salvano solo i casi più vecchi. Con un pizzico di cinismo, si può dire che chi avesse subito la scomparsa del familiare intestatario della polizza vita dopo il 28 ottobre 2007 e non avesse ancora riscosso il premio, oltre al dolore del lutto, dovrebbe sopportare anche il furto dei propri risparmi da parte dello Stato, magari frutto del lavoro di una vita.

Le assurdità di questa vicenda sono molte ed esemplari del modus operandi del Governo Berlusconi. Da una parte, la totale indifferenza degli interessi e delle tasche dei risparmiatori italiani. Dall’altra, l’uso di provvedimenti finanziariamente spregiudicati come specchietti per le allodole (Es: la creazione del Fondo per le vittime dei crack finanziari). Infine, l’incapacità di rimediare efficacemente ad un errore normativo palese e denunciato tanto dalle associazioni dei consumatori quanto da Ania e Abi.
Sullo sfondo, il reddito personale di Silvio Berlusconi, che nel 2009 è cresciuto di 9 milioni di euro…alla faccia della crisi e dei risparmiatori italiani!

Luigi De Magistris
Fonte: www.gliitaliani.it
Link: http://www.gliitaliani.it/2010/04/crack-finanziari-e-polizze-dormienti/
11.04.2010


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