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DESTRA? “MA COS'È LA DESTRA, COS'È LA SINISTRA”


mystes
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Destra? Ma di cosa stiamo parlando? Della destra italiana? Dell’erede di quella “fiammella del pibigas” “appicciata” nel dopoguerra dalle truppe americane che avevano bombardato e invaso l’Italia e alla quale diedero il nome di MSI? Dopo tanti anni non proviamo vergogna a definire di destra il partito erede di quella squallida “fiammella” che oggi dice di governare “bene” l’Italia?

“Mi faccia il piacere…” diceva il grande Totò. Uno dei pochi tentativi di restaurare una destra in Italia con tutti i connotati della destra politica e della sinistra sociale fu quella dell´originario “Ordine Nuovo”, (da non confondere con un gruppo omonimo accusato di aver disseminato l´Italia di bombe), movimento culturale fondato da Pino Rauti per reazione alla incultura del partito della “fiammella del pibigas” dove signoreggiava un Michelini filo-democristiano di un arrogante atlantista come Romualdi.

Fu per questo motivo che gli atlantisti, numerosi e diffusi tra i bombaroli italiani (i quali non hanno colore politico e sono addestrati dalle diverse mafie e servizi segreti che prosperano nei corridoi dei Palazzi) sabotarono e infiltrarono Ordine Nuovo con i peggiori ceffi della criminalità politica e organizzata.

Riproduco qui di seguito l´Introduzione e la Conclusione di un documento politico che il Movimento di O.N. aveva pubblicato nel giugno 1963 affinché il lettore sappia (o ricordi, a seconda i casi) che in Italia una vera alternativa a quella politica oggi rappresentata dai cosiddetti Fratelle d´Italia  e Forza Italia esisteva e poteva dare un futuro all’Italia se il terrorismo (rosso e nero) politico e mafioso (figlio legittimo del trattato di pace firmato a Cassibile) che ha sempre lavorato dietro le quinte non l’avesse impedito:

Siamo usciti dal M.S.I. per molti e documentati motivi politici, e, da allora, abbiamo proseguito nella nostra azione di preparazione culturale e di approfondimento ideologico. Quando abbiamo criticato la linea politica dei Movimento Sociale, ciò è avvenuto con le stesse tesi già sostenute quando eravamo nel Partito. Nessuno può contestarci questa continuità di pensiero e di pareri.

Noi, non ci siamo decisi adesso a scoprire che il M.S.I. è in crisi e che la politica sin qui seguita l’ha condotta in una specie di vicolo cieco, con scarse prospettive di manovre parlamentari, quasi nessuna incidenza nella vila del Paese ed un elettorato” congelato” sulla stessa percentuale.

Tutto questo lo avevamo detto già molti anni fa, e siamo lieti che — finalmente — altri se ne siano accorti ed abbiano trovato il modo di organizzare uno schieramento di opposizione.

Ma per star bene su questa trincea e farne il punto di partenza di un radicale rinnovamento nello spirito e nelle strutture — e non la pedana di lancio per la sostituzione di una ”cricca di potere” ad una altra «cricca di potere» — per star bene all´opposizione, ci vogliono idee chiare e punti di riferimento.

Raggruppiamo nelle pagine che seguono alcuni ”spunti polemici” che risalgono al 1954 e al 1956, nonchè gli articoli sul MSI, comparsi sugli ultimi 3 numeri delia Rivista « Ordine Nuovo ».

E li offriamo alia meditazione leale di coloro che, nel M.S.I., intendono condurre una vera battaglia di riscossa, al di là di ogni deteriore ed estemporaneo personalismo.”

Nel seguito del documento veniva descritta la crisi di valori e di ideali ed i vergognosi compromessi della cosiddetta destra italiana con tutti i traditori ed i nemici che avevano distrutto o aiutato a distruggere la nostra sovranità e la nostra indipendenza politica. Il documento così concludeva:

“Si vive alia giornata; si vive di cronaca, e di polemica spicciola, senza che mai un «colpo d’ala» sia impresso a tutta la nostra attività da una iniziativa audace, da un gesto coraggioso, da uno di quegli «atti», che hanno in sé, l’altissima virtù creatrice dell’esempio.

Noi perdemmo militarmente la guerra nel ’45; oggi, rischiamo di perderla sul piano politico e ideale.

Per scongiurare questo pericolo — che poi è un tradimento e una vergogna — occorre “inventare” al più presto una linea politica.

Poichè siamo arrivati al punto in cui sembra che bisogna spiegare anche le cose più semplici, sarà bene precisare che per linea politica intendiamo non solo un programma preciso ed organico di attività esterne di partito ma soprattutto la scelta dichiarata di una ideale posizione politica.”

Questo documento quindi si chiudeva con una speranza e con un auspicio: la speranza si è conclusa dopo un lungo percorso claudicante e penoso tra le braccia di un Berlusconi, l’uomo più avido e più perfido del quadro politico italiano e la nostra fede in una nazione politicamente centrale e sovrana, se prima ansimava nei corridoi della Casa Bianca, oggi deambula asfittica e dissanguata a Bruxelles. Un passo avanti lo abbiamo fatto, si, in direzione dell’abisso. Invece di affondare nell’Atlantico annegheremo nel Mare Mostrum. Auguri Italia!

 

 

 


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oriundo2006
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A mio avviso, la crisi della dx, nei tempi recenti e lasciando stare il passato ( è lecito chiedersi se il fascismo sia stato davvero di dx, ovvero davvero conservatore rispetto alla modernità capitalista in termini ‘liberisti' oppure sia stato piuttosto l’ inveramento torbido e contraddittorio di un socialismo a base ‘nazionale' ) ebbene questa crisi ha origine in una identificazione stretta, e mortale per la seconda, tra il cattolicesimo ‘ufficiale’ e la forma ‘valoriale’ che aveva costituito la vita politica della destra storica dall’ Unità in avanti, sopratutto con l’ idea di ‘Nazione’. Dopo i primi ‘distinguo’ ed i sussulti ‘ateistici’ garibaldini, dopo il facile richiamo all’ ‘azione’ come  taumaturgica, l’ unione fu cementata dai Patti lateranensi: ed è stata questa la gabbia che ha tenuto unita l’ Italia nonostante la sconfitta in guerra.

Derivata dalla realtà religiosa della Penisola ha finito per assolutizzare le pretese ‘temporali’ del papato ed in ciò se costituiva il ripristino ‘modernizzante’ della linfa vitale antica, cosa che il ‘democristianesimo’ ha rappresentato per cinquant’anni qui da noi ( mentre ad esempio in Spagna lo è stato il franchismo ), alla fine ripeteva un atto di fede e non un’analisi critica: non si emancipava dalla sagrestia. Ne finiva dentro.

In realtà questo nesso tra forma religiosa ed indirizzo politico se a livello teorico era davvero dubitabile e pure storicamente era fallace, corrispondeva piuttosto latamente ad una mancanza terribile del pensiero di sinistra ( preso molto alla larga ) e dunque al ’socialismo nazionale’ in quanto derivato da questo: inesistenza di una ontologia capace di dare una direzione all’evoluzione umana oltre il materialismo ‘realizzato’, che poi significava solo ‘soviet + elettrificazione’, obiettivo facile e a cui contentarsi solo masse a livelli poverissimi potevano…

Il socialismo non dava nessuna risposta credibile, plausibile, certa ai quesiti eterni dell’avventura umana nella Storia, salvo feticizzarne le ‘conquiste’ sempre cangianti interpretandole ‘positivisticamente’, ed è questa la critica postuma di ‘Francoforte' al nostro mondo di dx come di sx: critica sempre valida al ‘positivismo’ imperante, oggi ‘buonismo’ genericissimo, una specie di Valium atto a sedare le coscienze: ma anche il Croce metteva in guardia ( Gentile meno ).

Questo indirizzo lo vediamo dispiegarsi chiaramente oggi, in cui la sx ad esempio esalta la tecnica oltre ogni ragionevolezza fino alla modifica del genoma umano ‘via’ attribuzioni di sesso ‘ad libitum’. E’ ‘moderno’ e dunque è ‘positivo’. Questa è la fallacia fondamentale della sx, cui da dx non si sa che rispondere, non osando più riesumare cadaveri politici come il connubio del trono con l’altare, oppure trincerarsi in un rifiuto antimoderno oggi davvero impensabile. La precedente caduta del singnificato politico di ‘nazione’ non ha dato risultati apprezzabili se non la pallida veste della Dama di Norimberga alias Unione europea. L’idea stessa del cristianesimo si è diluita in un culto generico dell’ ente supremo, senza distinzioni e qualifiche utili alla ‘religio'. Anche nell’ idea di ‘popolo’, ovvero comunità di persone e non somma aritmetica di entità individuali, il ‘liberismo’ iperindividualista ha seminato la distruzione politica.

Cosa ci rimane ? Direi niente…oppure tutto. Dipende da chi sopravviverà agli sconquassi che ci attendono.

 

 

 

 


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mystes
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Dopo i primi ‘distinguo’ ed i sussulti ‘ateistici’ garibaldini, dopo il facile richiamo all’ ‘azione’ come taumaturgica, l’ unione fu cementata dai Patti lateranensi: ed è stata questa la gabbia che ha tenuto unita l’ Italia nonostante la sconfitta in guerra.

E´una gabbia che ha stritolato l´Italia ed é anche una maledizione dalla quale derivano tutte le sciagure della nostra Patria. Garibaldi e anche Mazzini lo avevano capito, ma la consegna dell´Italia a Teano con quel gesto tanto plateale e tanto celebrato nei libri di storia, a mio avviso, fu l´inizio della fine. La fine la sanzionó il Duce quando con la firma dei Patti Lateranensi consegnó l´Italia di Vittorio Veneto al Papa il peggiore nemico della nazione una e sovrana.

 


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oriundo2006
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Salve Mystes...Vero quello che dici. Purtroppo anche oggi se ne ha scarsissima consapevolezza, vedi ad esempio la Meloni che appena può cerca l' assist delle alte gerarchie vaticane, fino a chiedersi chi davvero faccia la politica estera dell' Italia, compresi gli svarioni che appiccica qui e là. 

Per essere uomini politici in Italia da tempo occorre essere cattolici o simulare di essere tali oppure vivere discretamente in un limbo 'laico', che significa massonico, purchè MAI si tocchi questo legame di sudditanza, negli ultimi decenni amplificato dalla caduta del 'comunismo' per opera del papa della CIA.

E' come se questo nostro Paese debba essere sempre 'riconoscente' agli USA per averlo 'liberato' da fascismo, al Vaticano per la questione ( tutta ideologica ) del 'comunismo', all' Europa per il sostegno del debito, all' Inghilterra, nostra Patrona politica, per averci levato di mezzo la monarchia...e così via.

Dobbiamo essere sempre grati a qualcuno, complice senz'altro la codardia ed il servilismo che da tempo immemore non fanno certo difetto alla massa degli italioti, cementati unicamente dal rito della 'pasta al dente' e dai sollazzi miserabili che conosciamo.

Ma qualcosa anche qui si sta muovendo, lentamente ma si sta muovendo. Il Vaticano e la religione cattolica che questo monolite professa come suo baluardo contro le mire temporali altrui ( nonchè quelle spirituali ) si avvia ad un declino irreversibile. Questo principierà quando un nuovo Conclave eleggerà il successore di papa Ciccio, rompendo la catena del 'munus' pietrino e destituendo l' intero edificio delle 'benedizioni' derivanti dalla trasmissione apostolica concesse al profeta suo fondatore ( in realtà fu nei fatti Paolo ad edificare il cristianesimo come religione ).

Tocca attendere ancora poco.


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mystes
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"Questo principierà quando un nuovo Conclave eleggerà il successore di papa Ciccio, rompendo la catena del 'munus' pietrino e destituendo l' intero edificio delle 'benedizioni' derivanti dalla trasmissione apostolica concesse al profeta suo fondatore ( in realtà fu nei fatti Paolo ad edificare il cristianesimo come religione )",

La prendo come una profezia... una bella profezia, non come quelle della bibbia si intende, ma come quelle di Calcante che era un indovino....


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BrunoWald
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Anche secondo me il fascismo non fu affatto di destra, in se stesso, ma dovette allearsi alla destra e giunse al potere grazie ad essa, sia in Italia che in Germania, sotto la pressione delle circostanze storiche: da un lato l'aggressione della finanza apolide, dall'altro quella del bolscevismo. Il contesto fu decisivo, e gettò i semi della tragedia storica che stiamo tuttora vivendo. La differenza fu che dopo 17 mesi Hitler aveva già messo lo stivale sul collo dei conservatori, mentre Mussolini ne rimase ostaggio per vent'anni, ma ormai anche questo è acqua passata.

In quanto alla fiammella, rischia seriamente di spegnersi per mancanza di gas, avendo litigato con Putin per conto terzi. Nel caso, sarà la gradita occasione per un brindisi! Chi non ha mai dismesso il Fascio Repubblicano, né si è prodotto in abiure e pagnucolii, non ha di questi problemi: la solitudine è tanta, senza dubbio, ma l'aria è pura e frizzante, come in montagna, e lo sgaurdo non è costretto ad abbassarsi.

Cosa ci rimane ? Direi niente…oppure tutto.

Giusta osservazione. È proprio quando non ci rimane nulla che troviamo noi stessi, chi siamo veramente, senza appigli o stampelle esterne.


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Detrollatore II
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Io credo che il fascismo vada analizzato nel suo rapporto con le élites dominanti. E tra le élites dominanti non c'è solo il Vaticano. Si rischia di avere un quadro troppo limitato se ci si ferma qui.
Bisogna conoscere la legislazione fascista, i principi morali dei fascisti e come si distinguevano dai predecessori, bisogna conoscere ciò che le élites pensavano dei fascisti (e dei nazionalsocialisti), bisogna fuoriuscire dagli schemi destra e sinistra e pensare al più pragmatico e significativo "sovranismo". 
Approfondendo questi temi, è possibile cominciare a capire che in realtà il fascismo fece e tentò di portare a termine la realizzazione di tutti quei valori che andavo cercando nella sinistra, un tempo, sbagliandomi. 
Qui c'è una presentazione di quelli che ritengo i "veri fascisti":
https://vk.com/wall327632289_716
Qui un sito che tratta il fascismo smontando pezzo per pezzo tutti i luoghi comuni su Mussolini e sul ventennio, ben corredato di fonti e bibliografie, nonché molto dettagliato nella descrizione dei fatti (il colonialismo, la legislazione sociale, la RSI, le leggi contro gli ebrei, le violenze dei partigiani ecc ecc ecc):
https://pocobello.blogspot.com/2013/10/san-leucio-il-falansterio-primo.html

La legislazione sul lavoro:
https://pocobello.blogspot.com/2019/12/i-principi-della-carta-del-lavoro-nella.html

Il giovane Mussolini socialista comincia a maturare diffidenze e critica:

Il Congresso socialista di Reggio Emilia del 7 luglio 1912 si era appena concluso, con il trionfo di Benito Mussolini contro «riformisti» e «massoni», che quest'ultimo, su "La Folla" dell'11 agosto 1912, scriveva:
"lo sono un primitivo anche nel socialismo. Io cammino nell'attuale società di mercanti come un esule. Non sono un uomo di affari. Non ho il gusto del commercio. Ora che il socialismo sta diventando un affare, per i singoli e per la collettività, non lo capisco più. Io vivo in un altro mondo. Sono cittadino di un'altra epoca".
https://pocobello.blogspot.com/search?updated-max=2019-12-17T0500&max-results=7&start=2&by-date=false

Qui un'analisi come al solito ben circostanziata e dettagliata sulle differenze con ORDINE NUOVO:
https://pocobello.blogspot.com/search?updated-max=2019-12-13T0200&max-results=7&start=7&by-date=false

ON non è proprio in linea e nel solco del fascismo rivoluzionario repubblicano e socialista RSI, ma semmai con i dettami della “rivoluzione conservatrice” vaticinati da Julius Evola, che non a caso non condivideva e non aderì alla politica sociale e repubblicana della RSI, quindi ON tendeva ad assimilarsi ad alcuni aspetti elitari del nazionalsocialismo, come le SS, e nella attualità alle destre europee, alle fazioni militari modello OAS.

Nel bene e nel male, comunque ON ha portato in una certa area, totalmente priva di contenuti culturali, un certo linguaggio in massima parte mutuato dal “Tradizionalismo”.
Personalmente quei pochi camerati di ON che ho avuto modo di conoscere posso ritenerli tra il meglio che quell’area potesse esprimere, essendo anche persone di alto valore umano ed etico non assimilabili a quel putridume missista che si cannibalizzavano tra loro per le briciole di un seggio elettorale.
Purtroppo il pensiero “evoliano”, pur apprezzabile se considerato come un “supporto” per la “dottrina del fascismo”, conteneva alcune “tare” che, a mio avviso, hanno instradato ON su posizioni politiche non accettabili.
A cominciare dal presupposto che il “Mondo libero” fosse il “male minore”, per cui bisognava, al limite, difenderlo per evitare il “male peggiore” del comunismo.
A parte il fatto che questa considerazione non era affatto vera, inevitabilmente si sarebbe finiti con il collaborare con l’Occidente, che non è scindibile dall’americanismo e che viceversa era il male peggiore per il genere umano (basti vedere come sono oggi spettralmente ridotti tutti i paesi di quel cosiddetto “mondo libero”)

Davvero tantissimi argomenti che ho sottoposto a tanta gente (anche per capire dove sbagliano o dove sbaglio se appoggio queste posizioni) ma nessuno ha mai provato a smentire, perché nessuno ne parla più, nessuno se ne interessa...
Non riesco più a trovare però l'articolo che parla dell'eredità fascista nella nostra costituzione. Altro che antifascista!! 


BrunoWald e oriundo2006 hanno apprezzato
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oriundo2006
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Se guardi nella costituzione della repubblica di Salò, ne vedi alcuni…anche se davvero rappresenta un passo oltre la costituzione italiana: il che è tutto dire.

Uno su tutti troneggiava nella costituzione del ’47: la religione catttolica come religione di stato, chiaro ed evidente residuo dei patti lateranensi ( ma analoghe disposizioni erano già negli statuti Albertini, che ricordi ), poi riformato in seguito.

Altro: il ruolo del sindacato come ‘corporazione’ dei lavoratori avente la legittimità a contrattare e disciplinare il conflitto sociale. Qui il riconoscimento pieno non avvenne mai, mancandone la registrazione di legge, ma nei fatti fu lo stesso.

Eccetera eccetera e sopratutto il ruolo enorme dato alla struttura giuridica ed amministrativa dello stato nel disciplinare l’attività concreta dei cittadini, considerati dei 'minus habens' da disciplinare e dirigere fin nei più minuti dettagli: anche questa ‘forma mentis' è ‘religiosa’, è residuo della controriforma con il disprezzo e la mancanza di fiducia nel genere umano, da punire e regolare ossessivamente con minute e continue regole affidate a quel ‘monstrum’ teologico-pratico che è lo stato, dotato di caratteri semi-divini nelle sue pretese totalitarie, specie punitive perchè legittimate dalla sua natura ‘etica’.

Questa natura etica non viene espressamente qualificata come tale, come sotto il fascismo, ma emerge nelle sue potestà che paiono superare la tripartizione dei poteri, facendosene garante e dunque ‘dominus’ di tutta l’ impalcatura giuridica che ne deriva. Un grosso bastone da calare con forza sulla crapa dei subjecti, male bestie da domare e sconfiggere nei loro desideri ‘anarchci’ ( anarchici perchè intesi a limitare lo stato, assai meno per altre ragioni, specie quando fa comodo l’ intervento ‘riparatore’ dello stato ).

Questo è l’aspetto da ripensare, liberalismo ( farlocco ) o non liberalismo, specie nell’ ossatura dei codici, ma un pò dappertutto.

A proposito di questi, mentre la procedura penale è stata ‘riformata’ ( assai male ), gli altri tre codici sono pari pari quelli del ventennio, fatte salve le modifiche imposte dalla corte costituzionale via via nel tempo: e proprio per questo residuo totalitario, verrebbe da dire...

Un bel risultato, madama democrazia. Il ritorno della destra al potere dopo tanti anni saprà iniziare un percorso meno statolatrico oppure sarà la ripetizione in forma minore del passato, come certe sciagurate decisioni in politica estera paiono adombrare ?


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Detrollatore II
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Oriundo2006, essendo io un pochino di parte (per le ragioni su esposte e per l'assenza di confutazioni serie e centrate al cuore delle questioni da me sollevate di volta in volta), mi riferivo alle eredità benefiche e votate al sociale che la Costituzione ha raccolto dal fascismo, nessun riferimento quindi a retaggi totalitaristici. Questi elementi, presenti nel fascismo, avevano e avrebbero tuttora un senso se applicati, vista la pervasività capillare del condizionamento subliminale - sia pur "libero e democratico" - operato dalle sinistre globaliste da ormai decenni e viste le insidie che il bolscevismo esercitava in tutto il mondo occidentale. Le sorosate ante litteram, per intenderci.
In questa parte del documentario ne parlano diffusamente, se non ricordo male (il video non mi si sta aprendo), delle "rivoluzioni" colorate nella Germania degli anni '30. Allora non servivano i colori però. Non c'era la tv, né tantomeno a colori... 🤣 
https://www.bitchute.com/video/sLZj9peVxF8g/
In soldoni, quando vedono una nazione sollevarsi sulle sue gambe, questi vi si agguantano come avvoltoi assetati di Vita. Non di carcasse...E quando sai che devi difendere una nazione e un popolo da queste insidie pericolosissime e provenienti dal Potere con la U maiuscola, devi calcare un pò la mano.
Insomma, Oriundo, io sono stanco di parlare di libertà DALLO stato senza specificare il contesto internazionale e gli equilibri di potere a livello globale.
Molti di voi trasaliranno, ma è mia convinzione che oggi siamo in una situazione in cui questa difesa totalitaristica dei confini italiani non occorre, perché il contesto internazionale sta assistendo a una spoliazione proprio delle élites globaliste.


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