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26 Luglio 2024 22:27
“Il suicidio economico e demografico italiano”.
E’ il titolo di una lezione intavolata il 30 maggio 2021 in diretta dal prof. Valerio Malvezzi.
Era l’epoca del Covid, in cui imprese e famiglie pativano un periodo di crisi di alto calibro, con i lockdown che chiudevano gli esercizi commerciali. Un’emergenza dentro un altro quadro economico molto più grande, che ha visto le prime pennellate alla fine del 20esimo secolo: l’inizio dell’Unione Europea e quindi dell’Euro, che ha poi sostituito la malvista “liretta” nel 2002.
Da lì in poi le allerte sono state diverse: dallo spread al debito pubblico, passando per gli Eurobond.
Così facendo si sono trascurati, secondo Malvezzi, altri grafici e altri dati fondamentali.
Uno di questi è, per esempio, il tasso di risparmio delle famiglie italiane.
“La cosa più importante – spiega Malvezzi – per capire se un Paese sta bene o male non è il consumo, come vi raccontano dai TG, ma il risparmio. Nel 1970 noi avevamo un risparmio del 20% e nel 1980 eravamo arrivati al 25%. Cosa vuol dire il 25%? Voleva dire che una famiglia che aveva un reddito di famiglia supponiamo di 2 milioni di lire al mese, risparmiava ogni mese 500 mila lire. Dati statistici medi.
Nel 1981 c’è uno scambio di lettere tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia in cui si decide di cominciare a perdere la sovranità monetaria e si decide di andare verso le privatizzazioni; si decide che la Banca d’Italia non debba più acquistare i titoli di Stato; si decide di fare le aste marginali sul debito pubblico, cioè sostanzialmente un meccanismo competitivo in cui i titoli di Stato sono collocati al prezzo peggiore per il mio paese: è il prezzo più vantaggioso per le banche speculative. Inizia la privatizzazione del paese; iniziamo l’epoca Draghi: lì c’è un precipizio e a quel punto la curva comincia a scendere“.
Ma non finisce qui. Avanzo primario, debito privato – e non pubblico – delle famiglie, correlazione tra fertilità e risparmio.
Tutti dati Eurostat e Banca mondiale che puoi rivedere in questo intervento a Un Giorno Speciale | 30 maggio 2021.
25 Luglio 2024
27 Luglio 2024 10:42
Solo alcuni appunti:
- il debito pubblico che “esplode” dopo gli anni 80 non è causato dal divorzio tesoro/bankitalia, la FED ha un ruolo importante
- la differenza tra gli anni 80 e quelli attuali, per quanto riguarda il consumo delle famiglie italiane, oltre al minore indebitamento per consumi, sta anche nel fatto che gli italiani compravano PRODOTTI ITALIANI (principalmente). Adesso oltre a fare debiti per vari prodotti, questi sono principalmente di importazione, non alimentano l’economia interna, i soldi vanno all’estero.
3CENT0 hanno apprezzato
29 Luglio 2024 8:41
quello di cui parla non influisce sulla bilancia commerciale?