Movimento dei Forconi, Libero scambio Ue-Marocco: “Sentenza di morte in Sicilia”
“Questa è la firma ad una sentenza di morte per l’economia della Sicilia. Il 6 marzo porteremo la Sicilia e i siciliani a protestare a Palermo davanti al palazzi del potere per dare una spallata a questo governo che non riesce a difendere il suo popolo. Giorno 11 marzo saremo a Chianciano e da lì partirà anche l’offensiva nazionale”.
Il leader dei Forconi, Mariano Ferro, commenta deluso l’approvazione da parte del Parlamento Europeo dell’accordo di liberalizzazione degli scambi commerciali fra l’UE e il Marocco. “Siamo alla disperazione – ha aggiunto Ferro – ma non ci vogliamo suicidare. C’è poco da fare, vogliamo combattere questi governi che vogliono farci pagare il conto nella totale disattenzione dei partiti politici nazionali”.
“Qui si sta decretando – ha proseguito – la desertificazione dei territori e il disastro occupazionale, che vedremo da qui a qualche mese e secondo me il 2012 sarà l’anno della rivoluzione in Italia perchè tra lo Stato, al quale non frega nulla della Sicilia e la Regione Siciliana, che non può alzare la voce per colpe pregresse, stiamo andando dritti dritti verso la Grecia”.
“Se non riesce ad affrontare questo dramma per l’economia siciliana – ha concluso il leader dei Forconi – il governo regionale ne prenda atto e vada a casa”.
18 Febbraio 2012
"Prima vennero per i vip come Valentino Rossi e Gabbana e fui contento perche' li invidiavo. Poi vennero per gli yacht e a Cortina, e fui contento perche' ostentavano la loro ricchezza. Poi vennero per i gestori dei locali e i ristoratori, e fui contento perche' avevano la casa piu' bella della mia. Poi giunsero per gli idraulici e i dentisti e sono stato contento perche' erano troppo cari. Infine vennero per la mia casa e non era rimasto nessuno che potesse difenderla"
bene, ora una bella marcia su Bruxelles e devono restare lì con i trattori e esigere un mensile a vita dato che il loro lavoro nei campi Bruxelles con ROma lo ha annientato.
Si occupino loro di mantenere chi lavora veramente
Massima solidarietà ai forconi
I forconi di Giarratana e Monterosso uniti nella protesta il 6 Marzo a Palermo
Giarratana – è stata un' assemblea molto partecipata quella che ieri sera è stata tenuta dal movimento dei forconi e che ha visto presenti gli aderenti di Monterosso e Giarratana ma anche semplici cittadini. Diversi gli interventi da parte dei vari leader del movimento ma anche di aderenti.
A fare gli onori di casa Salvatore Azzaro che ha ribadito ancora una volta come questa che si sta conducendo deve essere una rivoluzione non violenta e che deve avere un taglio culturale e sociale.
Una protesta che vede il popolo siciliano alzare la testa e rivendicare il proprio diritto a vivere dignitosamente.
E la parola dignità ed orgoglio è quella che è riecheggiata nei successivi interventi di Mariano Garofalo rappresentante dei forconi di Monterosso, di Aldo Bertolone leader provinciale dei forconi e di due imprenditori locali che hanno sottolineato le loro difficoltà nel portare avanti l’attività e hanno invitato a consumare prodotti locali.
Più passionale e battagliero l’intervento del leader regionale Mariano Ferro
“Questa è una battaglia che durerà a lungo – ha ribadito – ma mentre noi lottiamo arriva l’ultima mazzata all’economia meridionale e cioè l’accordo con il Marocco per importare in Italia arance.
Una concorrenza impossibile da sostenere per i nostri agricoltori visto le paga di una giornata in agricoltura in Marocco è di 4 euro.
Tanti parlamentari – accusa Ferro- di tutti gli schieramenti hanno votato a favore di questo accordo e se hanno il coraggio si devono dimettere visto che noi non li possiamo cambiare perché l’Italia non è una democrazia in quanto ha una legge elettorale che non permette ai cittadini di scegliere chi li dovrà governare”
Giorno 6 Marzo – tuona Ferro - andremo a Palermo occuperemo Sala D’Ercole - preparate l’esercito se volete.
Non si può vivere più, il carburante costa troppo, la Sicilia si prende solo i tumori delle raffinerie invece delle royaltys che ammonterebbero a 10 milioni di euro l’anno.
La Sicilia ha alzato la testa, noi stiamo lavorando per tutti i siciliani, abbiamo chiesto lo sconto carburante per tutti, la politica è assente.
Giorno 6 a Palermo vogliamo i sindaci con le fasce in prima linea, perché rappresentanti di un territorio che sta affondando.
Chiederemo ai negozianti di abbassare le saracinesche dei negozi e agli studenti di venire.
Andremo pure a Roma e bloccheremo il raccordo anulare così vedremo se si accorgeranno di noi.
Qualche giorno fa a Siracusa hanno arrestato dei politici e la dichiarazione del procuratore capo della repubblica sembrava quella di uno dei forconi e cioè che c’è un verminaio e una connivenza tra politica e affari, mentre a noi che diciamo le stesse cose ci dicono che siamo populisti e demagoghi.
Lo Bello ci accusa di avere all’interno degli infiltrati in effetti c’è stato qualche brutto episodio ma la stragrande maggioranza del movimento è sana.
Le Istituzioni sono chiuse nei loro palazzi e la mafia si è seduta nei palazzi della politica a Roma e Palermo.
Mentre i cittadini sono sempre più poveri la Regione Sicilia non riesce a spendere i fondi comunitari del piano di sviluppo rurale.”
Al di là di come la si pensi questo è comunque un movimento che nasce dal basso e che va ascoltato e compreso nelle ragioni profonde.
Un Movimento che la stampa del nord e le tv nazionali hanno bollato frettolosamente come mafioso o dalle aspirazioni indipendentiste, forse perché fa comodo spiegare ogni cosa che avviene in Sicilia o al Sud con la mafia.
Un’analisi superficiale che non comprende e non spiega ciò che veramente sta succedendo e il malessere sociale che si sta allargando a macchia d’olio.
Invece quello che si percepiva dalle parole e dai volti delle tante persone che ieri sera erano presenti al comizio era la fierezza, l’orgoglio di imprenditori ma anche di statali e commercianti che hanno costruito tanto e che ora sono sull’orlo del fallimento e la preoccupazione di padri di famiglia per il presente e il futuro dei loro figli.
Tutte preoccupazioni e istanze legittime alle quali la politica con la P maiuscola deve dare risposte concrete in tempi rapidi.
22 Febbraio 2012
Angelo Schembari
Il tempo delle banane e finito,o si vince tutti insieme,o moriremo tutti di fame,nord,centro,sud siamo tutti nella stessa barca