L'INTERVISTA «VEDIAMO COSA SUCCEDERÀ CON I BONIFICI»
«Gli addii al Movimento Cinque Stelle
Può accadere ancora Il punto è la diaria»
Il capogruppo Morra: ma niente scissione
ROMA - Con sette parlamentari persi in quattro mesi, il M5S può ancora parlare di emorragia fisiologica e ampiamente prevista? Il capogruppo dei grillini al Senato - il professore Nicola Morra, nato a Genova ma residente a Cosenza dove insegna Storia e filosofia nel prestigioso liceo Bernardino Telesio - prova a dare una spiegazione a questa fuga di massa: «Certo, è singolare la coincidenza con la scadenza per la restituzione della diaria non rendicontata, vedremo dunque cosa farà chi è fuori al momento di fare il bonifico». Ma la rotta del Movimento, ratificata dalla Rete con l'espulsione dal gruppo della senatrice Adele Gambaro, rea di aver criticato pubblicamente il leader Grillo, non cambia: «Democrazia interna non significa mica andare in tv a dire quello che si vuole. La linea la stabilisce l'assemblea, punto. E chi è in dissenso si deve adeguare ».
La senatrice Fabiola Anitori, però, ha parlato di partito «feudale e personale».
«Guardi, se lei ben ricorda quando vennero date le regole per le parlamentarie lo stesso Grillo sostenne, in un famoso video, che servivano regole migliori di selezione. A noi spiace registrare questa singolare coincidenza, quindi mi auguro che anche la Anitori insieme a tutti gli altri faccia i famosi versamenti per restituire la diaria: noi non stiamo a guardare l'entità del bonifico ma speriamo che questo versamento venga rinnovato da qui alla fine della legislatura, altrimenti sarebbe una gigantesca presa per i fondelli per il Paese. Noi siamo nati su basi etiche e riteniamo che quando si prendono degli impegni vadano rispettati. E poi tutti sapevamo che saremmo andati incontro a una guerra che il sistema ci avrebbe fatto... ».
Scusi senatore, ma cosa c'entra la «guerra» fatta «dal sistema» al M5S con questa fuga di massa dai gruppi?
«Diciamo così. Venti giorni fa, quando è scoppiato il caso Gambaro, eravamo dati come prossimi a subire una scissione. Venti di noi erano dati in partenza: da un lato i talebani, dall'altro i moderati. Di fatto, però, la situazione è rimasta pressoché inalterata. Dopo la Gambaro, che è stata espulsa, c'è stato il volontario allontanamento della De Pin e la stessa cosa è avvenuta con la Anitori. Potrebbe accadere ancora anche se non me lo auguro ».
Alla Camera se ne sono andati anche Zaccagnini, Furnari e Vincenza Labriola.
«Si, è vero. Però queste tensioni, con l'approssimarsi del primo bonifico, andranno a scemare. Restituiamo la diaria e a metà della prossima settimana faremo il Restitution day . Manteniamo gli impegni presi, e per molti sono diverse decine di migliaia di euro ».
Quindi, non c'è un problema di democrazia interna al M5S? È solo una «coincidenza»?
«Faremo pubblicare sul blog di Grillo le rendicontazioni dei singoli parlamentari».
Vale anche per chi è uscito?
«Se vogliono, potranno comodamente produrre la ricevuta dell'avvenuto bonifico. Poi se sono 30 o 10 mila euro questo lo valuteranno gli elettori» .
Il «partito feudale» è un'invenzione della Anitori?
«Fabiola ha avuto gravi problemi di salute e sotto questo punto di vista tutti noi
le siamo vicini. Certo, avremmo preferito saperlo in assemblea...».
Dino Martirano
30 giugno 2013 | 9:13
Mah ... 7 su 163 non è certo questa grande emorragia ... tra l'altro poi 6 di questi 7 hanno regolarmente continuato a votare si o no secondo le indicazioni del M5S ... ce n'è solo uno, un ex poliziotto di cui non ricordo il nome, che di fatto si è aggregato al Pd ...
Forse è eccessivo e consolatorio buttarla tutta sulla questione delle "diarie" .... ma nemmeno penso che questa questione sia sempre estranea alle decisioni dei singoli fuoriusciti ...
Certo, per togliere ogni dubbio, la soluzione ci sarebbe ... le dimissioni da parlamentare ... cosa che nessuno dei 7 ha invece fatto ... ma forse non si può pretendere tanto ....
Credo che però il problema sia a monte ... ed in questo la direzione del M5S, leggi Grillo e Casaleggio, non è certo esente da colpa ..... e cioè i criteri di scelta dei candidati ...
E non parlo della selezione tramite "parlamentarie on line" .... cosa certo più democratica della cooptazione fatta dalle segreterie degli altri partiti .... quanto piuttosto dei criteri che hanno escluso dalle "parlamentarie" una serie di persone già esperte .... esclusi tutti quelli che già erano stati consiglieri comunali o regionali o provinciali dello stesso M5S ... esclusi pure tutti quelli che avevano già militato, pure in anni lontani, in altri partiti ed organizzazioni ... escluse addirittura personalità di prestigio come Oliviero Beha e Paolo Becchi ....
Questo ha fatto sì che si è creato un esercito di "dilettanti allo sbaraglio" dove c'è addirittura da stupirsi che poi i fuoriusciti siano stati appunto solo 7 su 163 ...
La "scissione" cercata dal Pd sin dal discorso di Bersani lo stesso lunedì delle elezioni ... invece non c'è stata .... e dubito proprio che ci sarà ....