"Gli italiani in Libia sono stati rapiti dall'Is"
I quattro tecnici della "Bonatti" sarebbero stati prelevati da uomini dello Stato Islamico. Lo sostiene il sindaco di Sabrata Hussein Dhawadi in un'intervista con "l'Espresso"
di Francesca Mannocchi
10 marzo 2016
Gli italiani in Libia sono stati rapiti dall'Is
Dhawadi è un personaggio controverso. Fino a poco più di un mese fa riteneva non ci fossero seguaci del califfo Abu Bakr al Baghdadi nell'area da lui amministrata, quella dove sono stati uccisi Fausto Piano e Salvatore Failla e liberati Filippo Calcagno e Gino Pollicardo. Anche sulla vicenda dei nostri connazionali ha più volte cambiato versione.
L'ultima chiama in causa gli estremisti dello Stato islamico. «Ci sono molti elementi», sostiene in un'ntervista sull'Espresos in edicola da venerdì 11 marzo e già online su Espresso+, «che ci indicano che siamo di fronte allo Stato islamico e non a criminali comuni. Anzitutto il materiale trovato nei covi, tutto il necessario per costruire cinture esplosive e le bandiere nere. In secondo luogo, durante i blitz effettuati nelle ultime settimane ci siamo trovati di fronte a miliziani kamikaze. Una pratica inedita in Libia fino alla comparsa dei fondamentalisti».
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Dhawadi dice anche che Piano e Failla sono stati uccisi dai loro carcerieri prima dello scontro con le forze locali e aggiunge: «Possiamo dunque affermare con certezza che il gruppo che aveva in mano gli italiani fosse collegato all'Is. Stiamo interrogando Youssef Yahyah, l'uomo che guidava la macchina il giorno del rapimento e che sta rilasciando dichiarazioni importanti. Ma per ora su questo non posso dire di più».
Infine un monito all'Italia: «Gli italiani per noi sono amici e partner. Abbiamo difeso e difenderemo il compound dell'Eni di Mellitah con le nostre milizie perché vogliamo continuare a difendere i nostri e vostri interessi economici. Ma niente truppe in Libia. Se volete aiutarci, prendete i nostri feriti e curateli, addestrate i nostri soldati, ma niente attacchi sul nostro suolo, altrimenti il patto non reggerà».