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Habemus banca


AlbaKan
Noble Member
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Post: 2015
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MPS Avevamo una banca
Non sappiamo se Fassino abbia telefonato a Siena per avere notizie.

Nel caso lo avesse fatto, avrebbe dovuto chiedere: “abbiamo ancora una banca?” Nel dubbio, ha piazzato il suo predecessore Chiamparino a capo della Fondazione S Paolo, primo azionista di Intesa, il che conferma che i banchieri sono politici e viceversa e spiega anche perché lo Stato e le banche vadano ugualmente male. Tornando a Siena, pare che la magistratura stia cercando una “stecca” da 1,5 miliardi di euro, 3000 miliardi di vecchie lire, una cosa enorme, se pensiamo che la famosa tangente Enimont era di 150 miliardi. Ammesso che esista, dubitiamo verrà trovata, i banchieri almeno per queste cose dovrebbero sapere come fare.

Resta però il fatto che la classe politica senese, tutta di estrazione Pd, tendenza ex comunista, è riuscita a far collassare sia l'Istituto, che una delle più ricche Fondazioni italiane. Dapprima acquistando la Banca del Salento per 2,5 miliardi di euro, quando valeva forse 500 milioni.

L’operazione, che ebbe come padrino politico D’Alema, portò De Bustis a capo di Mps, l’inventore di prodotti finanziari che sono costati alla banca un altro miliardo di euro, per rimborsare gli investitori. Lo scandalo gli costò il posto , ma non ai suoi sponsor, che continuarono ad entrare e uscire dalla banca, dopo essersi laureati all’Università di Siena, per diventare sindaci o presidenti della provincia, per poi rientrare nell'Istituto o diventare deputati.

Una colossale porta girevole, dove sono passati sempre un ristretto gruppo di protagonisti, tra cui Mussari, che da presidente della Fondazione pilotò l’acquisto di Antonveneta dagli spagnoli del Santander, pagandola 10 miliardi di euro, due mesi dopo che questi l’avevano acquisita per poco più di 6. Per una così straordinaria operazione, Mussari fu promosso presidente della Banca e avviò la serie di aumenti di capitale che hanno distrutto la Fondazione, che oggi ha un patrimonio di un miliardo di euro tutto in azioni Mps, contro un debito di 350 milioni, nonostante sia scesa dalla maggioranza assoluta, al 35%.

Nel mentre l’ex sindaco Piccinni è stato spedito a dirigere Mps France, l’ex sindaco Cenni è diventato vice-direttore generale e Mussari presidente dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. E i padrini politici del gruppo senese che fine hanno fatto? Luigi Berlinguer domina l’Università, Bassanini presiede la Cassa Depositi e Prestiti, Amato è stato chiamato a moralizzare i partiti e D’Alema si prepara a tornare al governo, dalla presidenza Copasir.

Ci sarebbe poi questa storia della massoneria: quella scozzese di Royal Bank, avrebbe scalato Abn Amro, assieme a quella spagnola del Santander, che avrebbe venduto Antonveneta a quella senese.

Vero?

Falso?

Verosimile?

Poco importa, resta la distruzione di diversi miliardi di euro e resta il fatto che per il momento sono indagati solo l’ex direttore e il collegio: giusto, dovevano vigilare, ma i consiglieri che hanno votato? Possibile che tutto sia accaduto a loro insaputa?

Per ora i giornali, con l’eccezione del Fatto, ci vanno cauti, con la sinistra sono sempre indulgenti. Resta da dire che Amato e D’Alema sono in corsa per il Quirinale e questa sarebbe la sinistra di governo. Poi non ci si deve stupire se la gente vota i grillini e a chi obbietta che non sanno governare, risponde: meno male!

http://www.finanzaelambrusco.it/index.php?option=com_content&view=article&id=971


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