Notifiche
Cancella tutti

Il Recovery Fund in mano alla Mc Kinsey. Draghi non perde il vizio


marcopa
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8423
Topic starter  
 

La notizia, filtrata su alcuni giornali, rivela che il ministero dell’Economia e Finanza avrebbe firmato nei giorni scorsi, con “estrema riservatezza”, un contratto con la società di consulenza internazionale McKinsey per definire i capitoli del Recovery Plan.

Secondo quanto trapelato, sarebbe stato il ministro dell’Economia Daniele Franco – fedelissimo di Draghi – a contattare Mc Kinsey per accelerare la stesura del piano, che deve essere consegnato alla Commissione europea entro fine aprile. Anche in questo caso, come nel contratto tra Commissione Europea e le società del Big Pharma, i termini del contratto non sono ancora noti ma, secondo la Repubblica, la società McKinsey dovrebbe ricevere “soltanto una sorta di rimborso spese”, la cui quantificazione non è dato sapere.

Al momento non si registrano reazioni significative sul piano politico. Le decisioni del governo Draghi, a quanto pare, usufruiscono di una “franchigia” che lo tiene al riparo delle critiche ma anche degli starnazzamenti di Salvini & c.

E’ decisamente grave, ma non proprio sorprendente, che un governo nato sulle “competenze” affidi ad una società privata – indottrinata sulla logica del business, non certo della coesione sociale – la stesura di un piano economico/strategico decisivo per il futuro del paese; ovvero per investire i 209 miliardi previsti dall’Unione europea nel Recovery Fund.

Molti partiti, nei mesi scorsi (Renzi in primis, ma anche Salvini), avevano starnazzato come oche contro l’ipotesi del governo Conte di affidare il Recovery Plan ad un pool di esperti esterni alla politica.

Ma adesso Draghi ha seguito esattamente la medesima strada, mettendo la stesura del piano economico in mano a gente con il pelo sul cuore, indottrinata a far quadrare i conti delle società multinazionali e non certo a misurarsi con le complesse priorità e necessità di un paese

Dai curricula emerge che alcuni ministeri-manager del goverrno, come Colao, hanno lavorato proprio per McKinsey. Ma chi l’avrebbe mai sospettato…

Alcuni giorni fa, su La Repubblica era possibile leggere che Draghi “ha fretta” e quindi ha deciso di scrivere “personalmente” il nuovo Recovery Plan, insieme al ministro Franco e a “un gruppo ristrettissimo di consiglieri“, tra i quali il bocconiano ultraliberista Francesco Giavazzi e Marco D’Alberti,  docente di diritto amministrativo comparato all’università La Sapienza di Roma.

Per molti aspetti sembra un inquietante ritorno al passato, che però si manifesta come eterno presente. Non è superfluo ricordare che proprio la grande ondata di privatizzazioni e di smantellamento del sistema pubblico in Italia ,dal 1992 in poi, venne realizzato con la consulenza di una società esterna – la Goldman Sachs (che se lo rivendica anche sul suo sito) – e che l’input decisivo venne da Mario Draghi,il quale dieci anni dopo l’inizio “grande massacro sociale” del 1992, transitò con nonchalance dal Ministero del Tesoro proprio alla Goldman Sachs, dove rimase fino a quando venne nominato governatore della Bce.

La società di consulenza Mc Kinsey appartiene alla stessa genìa maledetta. “McKinsey è diventata un governo ombra, non soltanto negli Stati Uniti, che consiglia alle grandi aziende come interagire con i governi, ai governi quali servizi esternalizzare alle aziende, agli investitori in quali aziende investire, con tutti gli inevitabili conflitti di interesse che ne derivano”, sottolinea la sempre ben informata pagina web Startmag.it.

Il New York Times rivelò a suo tempo, che l’amministrazione Trump si era affidata a McKinsey per gestire una questione che di solito è considerata materia di sicurezza nazionale, non appaltabile a società private: le politiche migratorie.

Per un compenso stimato intorno ai 20 milioni di dollari, McKinsey ha spiegato all’Immigration and Customs Enforcement come aumentare i rimpatri di migranti irregolari. E quali sono stati i “consigli” della Mc Kinsey in materia? Ha suggerito di liberare risorse per accelerare le procedure, con un drastico taglio dei costi. Che nel caso di migranti irregolari detenuti sono cibo, assistenza medica e servizi vari.

Ed è lo stesso Sole 24 Ore a far sapere che “Il colosso della consulenza McKinsey ha accettato di pagare 573 milioni di dollari per accordarsi con le richieste di 49 stati americani secondo cui la società ha contribuito ad alimentare l’epidemia di dipendenze a base di oppioidi fornendo consulenza di marketing a produttori di farmaci tra cui Purdue Pharma e Johnson & Johnson.

McKinsey, con sede a New York, pagherà immediatamente circa l’80% della somma per rinforzare i programmi di trattamento e sostenere i bilanci della polizia messi a dura prova dall’abuso esteso degli antidolorifici che creano dipendenza. Il resto verrebbe pagato in quattro anni”.

Insomma con la decisione del governo Draghi di affidare la definizione delle linee guida del Recovery Plan ad un gruppo di avvoltoi come la McKinsey, si chiariscono molte delle cose che abbiamo denunciato con sistematicità in questi mesi, sia sulla natura e gli obiettivi del Recovery Plan conformato alle direttrici dell’Unione Europea, sia sulla natura del governo Draghi.

Questo governo è in perfetta continuità con quelli che hanno smantellato ogni ambito pubblico e privatizzato il privatizzabile nel nostro paese. Figuriamoci se si lasciavano sfuggire un bottino come 209 miliardi da gestire nei prossimi anni.

6 Marzo 2021 - © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: 6 Marzo 2021, ore 13:09

Questa argomento è stata modificata 4 anni fa da marcopa

Citazione
Tag argomenti
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8423
Topic starter  

Ansa

E scoppia la polemica politica. "Il Governo Draghi chiama McKinsey per la scrittura del Recovery Plan: i tecnici dei tecnici. No, così proprio non va. Così, si umiliano le competenze delle pubbliche amministrazioni e si allontana l'accountability politica. Il Parlamento deve intervenire". Così in un tweet Stefano Fassina deputato LeU.

"Con tutto il rispetto per McKinsey, se le notizie uscite oggi fossero vere, sarebbe abbastanza grave". Così l'ex ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.

"'La governance del Pnrr è incardinata nel Ministero dell'Economia e Finanza con la strettissima collaborazione dei Ministeri competenti' aveva detto Draghi al Senato. Se lo schema è cambiato, va comunicato e motivato al Parlamento". Così su Twitter il senatore del Pd Antonio Misiani.

"Rilancio e faccio mie le domande poste da Fabrizio Barca. Cosa sta succedendo a Palazzo Chigi? È vero che ad occuparsi del Recovery Plan sono dei tecnici esterni di una società di consulenza chiamati in gran segreto, come scrive il direttore di Radio Popolare Alessandro Gilioli? Con quale mandato? Sulla base di quale decisione? ".Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Visto che il precedente governo è stato "lapidato" sulla governance che espropriava il Parlamento, la cosa sarebbe piuttosto grave. Oltre che grottesca. Intanto, in attesa che qualcuno risponda alle domande poste da Barca, - conclude Fratoianni - presenterò una interrogazione parlamentare".

"I consulenti McKinsey o altro, si usano per scrivere piani strategici straordinari. Quando hai bisogno di elaborazioni veloci e verifica di fattibilità su progetti. Ma se la guida rimane saldamente nelle mani dei Ministri non vedo alcun problema, anzi. No polemiche inutili". Lo scrive sul suo profilo Twitter Carlo Calenda, leader di Azione.

"Non trovo né sconveniente e meno ancora scandaloso se il ministro dell'Economia Daniele Franco ha chiesto l'aiuto di McKinsey, società di consulenza manageriale, per accelerare la revisione e la redazione del Piano nazionale di resilienza e ripresa che va consegnato alla Commissione europea entro il 30 aprile. Sarebbe utile e positivo, però, offrire un minimo di spiegazioni su questa consulenza, soprattutto per allontanare ogni ombra o sospetto dai tecnici di via XX Settembre circa la loro adeguatezza e competenza". Lo afferma il deputato Osvaldo Napoli, deputato di Cambiamo!.


RispondiCitazione
uparishutrachoal
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 124
 

Mah..

E' chiaro che Draghi ha bisogno di tecnici per fare il lavoro pesante..poi sistema tutto al meglio (secondo lui)..

Le polemiche sono assurde..perché una cosa è richiedere il supporto dei tecnici se non siamo neppure in grado di valutare il lavoro..e una cosa è chiedere il supporto in un lavoro  che lo possiamo poi gestire..

I politici non toccano palla e quando lo fanno la sprecano..

 

Questo post è stato modificato 4 anni fa da uparishutrachoal

RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8423
Topic starter  

Nel frattempo il ministero ha precisato che l' incarico alla Mc Kinsey è limitato, il valore del contratto è 25 mila euro ed ha precisato quali sarebbero i contributi richiesti alla società.

Draghi comunque, descritto come un fenomeno, ha già fatto due o tre azioni assai maldestre.

I ministri tutti del nord, questa consulenza, l' incarico tolto subito ad Arcuri che è in pratica una critica al governo di Pd e M5S che invece lo appoggiano in modo decisivo.

La maggioranza iniziale si è già sfaldata, mancano un pezzo dei 5stelle, sinistra italiana e il Pd ha perso il segretario.

 

Il mito di Draghi potrebbe spegnersi prima del previsto.


oriundo2006 hanno apprezzato
RispondiCitazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 4135
 

C'è una differenza che solo pochi sottolineano : Il recovery fund scritto da Conte e respinto da Bruxelles era un sistema di finanziamento a pioggia per ottenere voti di scambio specialmente al Sud. Conte voleva fare come Mastella solo moltiplicato per 100, anzi per 209. Bruxelles lo ha capito subito e ha rimandato indietro la proposta. I 'tecnici' di Conte erano i suoi fedelissimi e avrebbero fatto quello che gli diceva lui, poi sarebbe andato a riscuotere con un partito suo oppure con i 5S. Le critiche che si sentono da parte dei 5S oggi e dal portavoce di Conte, cioè il Fatto Quotidiano sono bufale. Draghi fa quello che ha sempre fatto : il liberale in economia, basta pensare al programma di privatizzazione (o di svendita) del patrimonio industriale italiano. Qualcuno pensava che sarebbe diventato socialista?


RispondiCitazione
GioCo
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 2267
 
Postato da: @pietroge

C'è una differenza che solo pochi sottolineano : [...] Conte [...] Draghi [...]?

Il potere dei più buoni, Il potere dei più buoni, il potere, il potere, il poteeree...

[ Gaber nell'album "Un'idiozia conquistata a fatica" 2013 ].

QUI.

Detti anche, abbracciapiante:

[...]

In questi tempi così immorali
io penso agli habitat naturali
penso alla cosa più importante
che è abbracciare le piante

[...]

penso che è bello sentirsi buoni
usando i soldi degli italiani

[...]

[dal testo, QUI]

2021, NaturaSi magazine gennaio-febbrario "la natura è ciò che ci unisce", QUI

I più buoni sono poi quelli che potendo ti denunciano ai reparti speciali per un TSO immediato se non calzi bene la mascherina. Come gli ultracorpi d'altronde. Perché la paura ti possiede e il terrore è il Dio del presente, Moloch a cui si sacrificano i bambini, togliendogli l'aria, l'affetto e il futuro, tutto insieme.

La parte più ributtante è poi la sindrome di stoccolma che te li fa pure amare.

Conte-Drago docet!

 


RispondiCitazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3376
 

https://notizie.virgilio.it/recovery-plan-cos-e-mckinsey-1469447

Qui i dettagli della risposta dell' amministrazione pubblica. Non riesco a capire la congruita' tra mandato, necessariamente ampio e dunque sempre di necessita' richiedente tempo e esperti al massimo livello, e la prebenda, che a quei livelli fa semplicemente RIDERE. La Mk non si muove con una mancetta. C'e' evidentemente dell'altro: la dismissione di parte del settore pubblico sotto mandato loro ?

MarcoPa ha detto bene: Draghi si muove in totale contraddizione con le sue asserite 'alte' capacita'. A questo punto, i provvedimenti che ha preso poteva prenderli anche un Fantozzi qualunque.


RispondiCitazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 4135
 

A questo punto, i provvedimenti che ha preso poteva prenderli anche un Fantozzi qualunque.

Non credo proprio che Conte o qualcun altro avrebbe avuto l'ardire di bloccare l'export di vaccini verso l'Australia. La mossa ha sorpreso un po' tutti. Mk si accontenta della mancetta primo perché ha dovuto pagare un bel po' per il casino fatto negli USA con gli oppiacei e si deve rifare la verginità poi perché spera di farsi un cliente.


RispondiCitazione
Condividi: