L’estate sta finendo…
Suvvia, diciamolo francamente, ci siamo divertiti. Pure quelli che non si sono mossi di casa, tra il castello di Silvio Berlusconi, la casa di Fini, la Rai di Tulliani, i tacchi a spillo della Santanchè, il dito medio di Bossi, quello stronzo di Casini... è stato meglio del Bagaglino, dove là fanno la parodia, che non è più necessaria perchè ormai abbiamo gli originali...
E che spasso il Web. Con lo stesso prezzo con cui compravi il TUO giornale e leggevi di questo che dava del cornuto a quello e quello non lo leggevi perchè scriveva su di un quotidiano che tu non compravi, oggi con lo stesso prezzo puoi averli tutti, là in fila la mattina e leggere Feltri che scova una Scavolini, Repubblica dimostra che no, allora Libero trova le fatture ma il Fatto chiede dove sia la bolla di consegna... Uno spasso.
E le bufale? Le bufale sono diventate materia da iniziati, se persino Dagospia, tarocca un Sito e per scoprirlo bisogna essere ingegneri informatici. E Gaucci che vince all’Enalotto? Ma ve lo immaginate voi questo proprietario di banche e di mezzo mondo, di squadre di calcio e di palazzi, uno che regala alla convivente una quarantina di miliardi delle vecchie lire per le spesucce, che il venerdì fa la fila dal tabaccaio per giocare la schedina, ma ce lo vedete voi? Io sì. Commovente!
Ma adesso basta, siamo seri. Qui c’è da tornare tutti sotto il basto e tirare la carretta guardando come tutta la nostra classe politica seguiti a sbraitare mentre mangia alla greppia di Colui al quale stanno per salvare il culo prima di dicembre...
Io ricordo un episodio che riguarda Montanelli e mi spiace che in tutti questi anni, uno come Travaglio, giornalista sempre vicino al Maestro, non abbia tirato fuori questa semplicissima proposta che lui fece ai tempi in cui lo sbatterono fuori dal suo giornale.
Disse di Silvio Berlusconi bugiardo, venditore di tappeti, piccolo fascista un po’ come vaccino per fascismi più grossi, e quant’altro, tutta roba che quasi tutti i giorni ci viene riproposta sul web. Ma disse pure un’altra cosa, più o meno disse: e smettiamo di agitarci
Sul Berlusconismo, su cosa sia legittimo e su cosa no. Indiciamo un bel referendum popolare con una sola domanda: “Volete voi abrogare tutte le leggi che danno fastidio a Berlusconi?” Rispondere sì o no e poi torniamo tutti a lavorare.
Aveva ragione lui, se avessimo abrogato pacificamente e per referendum tutte le leggi che Berlusconi ha dovuto abrogare da solo usando, comprando e corrompendo tutte le forze dello Stato, adesso torneremmo tutti al lavoro pensando a come uscire da questo guano, e invece siamo qui ad assistere a questi dibattiti d’aria fritta che hanno il solo scopo di far uscire il premier dalle secche...
Vabbè buon lavoro.
ALDO VINCENT