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La lobby scende in campo


PietroGE
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La lobby scende in campo in prima persona, perché ormai non si fida più dei fedeli sudditi e vuole accelerare i due obiettivi principali : da una parta la scomparsa del popolo italiano attraverso l'immigrazione incontrollata e la trasformazione del Paese in coacervo di minoranze in lotta tra di loro per una torta di welfare che si fa ogni anno più piccola, dall'altra assicurarsi una politica estera filo israeliana e filo americana. Senza dimenticare la svendita di quel che resta dell'industria nostrana alla Cina. Poteva qui mancare lo 'svenditore' Prodi? Notare, inoltre, gli agganci internazionali della Schlein e, sul piano interno, i possibili (diciamo certi) finanziamenti di Soros per le eventuali campagne elettorali. Per non parlare del pompaggio mediatico che già si annuncia tambureggiante.
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https://www.ilgiornale.it/news/politica/dietro-nuova-schlein-i-padrini-soros-e-prodi-2092466.html

Dietro la "nuova" Schlein i padrini Soros e Prodi
6 Dicembre 2022 - 14:29

L'anti Meloni non ha un padrino. Bensì due: Romano Prodi e George Soros. La rete di lobby che strizza l'occhio alla scalata politica della giovane Elly Schlein, la parlamentare indipendente dal volto pulito, va dalla Cina alla Francia. Passando per l'Emilia rossa, terra del professore Prodi e del movimento delle Sardine.

La novità rischia già di essere chiusa in una gabbia. Alle spalle di Elly, che promette aria fresca, si muovono, nell'ombra, gruppi di potere, circoli finanziari e organizzazioni politiche straniere che puntano tutte le fiches sulla «figura nuova» per imporre anche in Italia un modello politico alternativo a quello del premier Giorgia Meloni. Lo sponsor numero uno della candidatura di Elly Schlein alle primarie del Pd, che in Parlamento non ha votato l'emendamento per il ripristino di Italia Sicura, proprio come i grillini, l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi. L'endorsement di Prodi, avvenuto nelle settimane scorse - pare dopo il faccia a faccia con l'ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna - avrebbe sbloccato la trattativa. Ma soprattutto l'intervento del professore sarebbe stato decisivo per spostare su Schlein pezzi di nomenclatura di sinistra, inizialmente orientati ad appoggiare Andrea Orlando. Due nomi su tutti: Enrico Letta e Nicola Zingaretti. Prodi si è portato dietro il movimento delle Sardine. Non è un mistero che l'ex fondatore dell'Ulivo sia il loro padre nobile. Con Prodi c'è un pezzo di Cina che guarda di buon occhio l'ascesa di Schlein a capo della sinistra italiana. L'ex premier di centro-sinistra negli anni ha costruito una rete di rapporti stabili con Pechino. I libri e le lezioni di Prodi spopolano nelle università cinesi. Ma non solo: negli anni l'ex leader dell'Unione è stato uno dei più convinti sostenitori dell'espansione commerciale e finanziaria della Cina in Italia e in Europa. Mentre nell'aprile scorso La Verità ha svelato la spinta di Prodi per la produzione in Emilia di auto di lusso made in China.

C'è un dettaglio da segnalare. Nel suo primo discorso, da candidata alla segreteria del Pd, Schlein ha fissato la priorità della sua agenda politica: le energie alternative. Un assist alla Cina che domina il mercato mondiale per la produzione dei pannelli solari fotovoltaici. L'altro grande padrino-sponsor della giovane candidata alla segreteria del Pd è il finanziere ungherese naturalizzato statunitense George Soros. Le idee di Soros su immigrazione e globalizzazione sono notoriamente in contrasto con il modello meloniano. Idee incarnate da Elly Schlein. Al punto da meritarsi tra il 2014 e il 2019 l'inserimento nella lista degli eurodeputati «amici» del finanziare. La lista fu compilata dall'organizzazione «filantropica» Open Society Foundations, che opera come lobby politica per conto del miliardario, ed è tuttora reperibile sul web.

Con l'endorsement di Letta a Schlein esultano Parigi e Pechino. Il segretario dimissionario del Pd, che ora si schiera al fianco della giovane deputata, ha avuto negli anni una fittissima rete di relazioni con gruppi finanziari cinesi e parigini. Per due anni Letta è stato in Publicis, colosso pubblicitario francese criticato per i rapporti con i sauditi. E poi è stato anche vicepresidente per l'Europa occidentale del veicolo di investimento cinese ToJoy. Tutte lobby e gruppi di interesse che cercano una sponda nei leader e partiti politici italiani. Sponda che sperano di trovare in Schlein grazie al ponte dei suoi padrini politici.

 


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oriundo2006
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Insomma, Prodi comincia a preferire le aragoste alle sardine !

Ma la Schlein, a parte l'endorsement di certa nomenklatura nostrana alquanto agée, è comunque persona dai referenti ( non detti ) assai solidi.

Pensate cosa significhi essere eletta in un collegio blindato, chiaramente in Emilia-Romagna, senza aver neppure la tessera del partito che ti elegge. Non devi versare i contributi al partito, tanto per dirne una. Non sei soggetta alle burocrazie interne, sei immediatamente 'sopra' tutto e tutti.

Non completamente però. Esistono delle faide interne proprio a partire dalle femministe del PD, che non penso proprio vedano di buon occhio un tale personaggio 'pompato'. Ed esiste una frangia interna 'operaista' memore delle lotte passate per mettere insieme pranzo e cena, non per i party negli attici di New York.

Staremo a vedere. Critica mi sembra la sua posizione antisionista, chiaramente di facciata, come debole la sua preparazione politica a livello teorico: perchè per resuscitare una idea che sta lentamente morendo occorre avere davvero un impianto intellettuale di prim'ordine.

Per ora non mi è sembrata abbastanza 'scafata' per la cattiveria della politica italiana: l' ultima sua uscita/intervista è poco convincente anche a partire da idee di sx ( doppio eufemismo ) e direi delirante nel voler mischiare pubblico - appartenenza al mondo di sinistra - e scelte personali - essere bi-tri-quadri sex come mezzo per riscattare quel mondo dalle sue storiche macerie.

Dai Elly. Famo cinquina e poi tutti a casa tua...daje che ci divertiamo ...!

( Bestiale essere ridotti così in Italia: in altri tempi sarebbe stata invitata a far pratica politica nel Terzo Mondo e lì dimenticata da tutti ).


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Arian Van Heisen
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 mancava un' altra Ebrea nel circolo Piddino....!


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PietroGE
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Pensate cosa significhi essere eletta in un collegio blindato, chiaramente in Emilia-Romagna, senza aver neppure la tessera del partito che ti elegge. Non devi versare i contributi al partito, tanto per dirne una. Non sei soggetta alle burocrazie interne, sei immediatamente 'sopra' tutto e tutti.

Appunto, più raccomandata di così! E non dico delle sviolinate su La7, i media italiani sono già ai suoi piedi. Una parola su Prodi, questo figuro che ha già svenduto l'industria a partecipazione statale ai suoi amici, in particolare a quelli che avevano 'il taglietto sul pisello', ora è ritornato alla carica e fa da lobbista per la Cina facendo credere che noi ci guadagneremmo a svendere quel poco che  ci è rimasto ai cinesi e ad allearci con la tecnologia cinese. O ci fa o ci è, la Cina non si è mai alleata con nessuno e sfrutta copiandola tutta la tecnologia che gli capita sotto le mani per poi produrre in patria a prezzo stracciato e conquistare i mercati mondiali. Lo hanno capito, tardi, gli americani. Per gli europei invece è ancora notte fonda e sogni d'oro. 


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sarah
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@PietroGE. Dense nubi all'orizzonte, come sempre, per questo disastrato paese. Leggevo di questo soggetto su Atlantico Quotidiano, una testata online di chiara ispirazione liberale che ora condivide i propri articoli con il sito di N. Porro: da quelle parti ci si limitava a sottolineare la relativa "pochezza"  politica di questo personaggio, del tutto allineato al pensiero unico globalista e così lontano dai famosi "problemi reali degli italiani", prefigurando quindi un flop della candidatura. Ma naturalmente la riflessione è più ampia e più profonda ed è quella che fa lei. La memoria mi è tornata al 2013, al governo letta e alla sua presunta missione da compiere. L'attuale segretario PD allora imposto come premier non si fece mancare nulla: il ministro di colore, la sceneggiata umanitaria a Lampedusa nella quale si ebbe l'onore di vederlo in ginocchio ( letteralmente ), affranto per le vicende degli sbarchi, il sodalizio - immancabile - con il neo papa accorso dall'Argentina per occupare una sede neanche troppo vacante. In quell'anno il settimanale Time si fece carico di spiegare chiaramente la direzione che l'Italia avrebbe dovuto intraprendere in un articolo intitolato "The meaning of Mario" ( il significato di Mario ): il riferimento era ai celebri Mario del momento, Monti e Balotelli. Il primo, coraggioso decisore con il compito di indirizzare il paese verso la "giusta" direzione e il secondo, ça va sans dire, eroe del pallone e testimone, anche di fronte alle masse di beceri, del successo delle politiche di cui sopra. La nuova Italia, insomma, senza se e senza ma da imporre anche con la cattive. Solo in seguito scopriremo quanto cattive. Il carrozzone letta in realtà non ebbe vita tanto facile, nonostante gli endorsement di rilievo e i cospicui finanziamenti; durò poco meno di un anno e poi si dovette ricorrere al mezzo busto renzi per fare nuovamente presa sull'immaginario collettivo che nel 2014 andava pazzo per le "rottamazioni". Sono passati dieci anni, dieci anni nei quali il sistema elettorale è letteralmente andato in tilt e le camere parlamentari si sono ridotte ad un ruolo di comparsa. Anche senza modificare le leggi ( con buona pace di chi ancora si illude dei ricorsi alla consulta ). Possiamo chiederci come è andata a finire? Forse non ancora ma l'impressione più chiara che ho è che "quel mondo", tanto ben incarnato dalla neo candidata ES, sia sempre stato un mondo parallelo al nostro paese e diametralmente opposto nella cifra culturale. Ecco perché, come dice bene lei, ora la lobby scende in campo per accelerare forse una volta per tutte la transizione tanto auspicata. Però sulla fortuna politica di questi personaggi non scommetterei moltissimo: l'Italia è terreno difficile per chiunque e forse questa ragazza, con in tasca un'ottima lettera di referenze scritta dal grande perdente delle ultime elezioni, non durerà sul palcoscenico più di altri in seguito scaricati e sacrificati senza pietà. Sono stata prolissa, mi scuso, ma l'argomento è caldissimo e la riflessione è inevitabile per comprendere la realtà presente.


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Luca VFR
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L'unica cosa che Renzi ha davvero rottamato è stata l'Italia.


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sarah
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@ Luca VFR. Senza dubbio. Si ricorda, ad esempio, tra le tante sciocchezze ( avrei voluto usare un francesismo ) quella di affidare la direzione di musei, parchi ed altre istituzioni simboliche a stranieri preferibilmente tedeschi e francesi? Un "decreto rettorale", un gesto ridicolo e prepotente per continuare a svuotare l'identità di questo paese destinato a sentirsi suddito e "inferiore".


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