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La nuova parentopoli a Roma


Tao
 Tao
Illustrious Member
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2000 assunti nelle società comunali a Roma esplode la nuova parentopoli

<ii>Coinvolta anche l´azienda rifiuti. Via il caposcorta di Alemanno. All´Atac (trasporti) chiamate 850 persone. All´Ama gli "arruolati" sono invece un migliaio. Procura e Corte dei Conti indagano per verificare eventuali responsabilità penali o erariali

Non bastava la bufera esplosa sulla Parentopoli in Atac, la società del trasporto pubblico romano che dopo l´elezione di Gianni Alemanno in Campidoglio ha imbarcato più di 850 persone, tutte per chiamata diretta e legate da rapporti familiari o politici ad esponenti del centrodestra locale, dirigenti aziendali e sindacalisti. Ora, per il sindaco della capitale si apre un nuovo fronte: il reclutamento di un migliaio di nuovi dipendenti (sui 7mila totali) in un´altra ex municipalizzata, l´Ama, che si occupa di raccogliere e smaltire i rifiuti della città. Dove, partire dal 2008, sono stati assunti, tra gli altri, il genero dell´ad Franco Panzironi, braccio operativo della Fondazione alemanniana Nuova Italia; la figlia del caposcorta del sindaco, Giorgio Marinelli, il quale aveva già provveduto a piazzare il primogenito in Atac; la compagna dell´ex capogruppo pdl in Campidoglio, ora traslocato a La Destra, Dario Rossin; oltre alla solita pletora di mogli, cognati e cugini di vari pidiellini di secondo piano, ma assai utili in campagna elettorale.

La prova provata di come l´occupazione clientelare delle società controllate dal Comune sia ormai diventato un sistema. Ai confini del lecito. Tant´è che sia la Procura della Repubblica sia la Corte dei Conti hanno aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità sotto il profilo penale e del danno erariale.
Tutto parte da un´inchiesta di Repubblica che, da una decina di giorni, indaga sulla moltitudine di congiunti e sodali arruolati in Atac e in Ama nell´era del centrodestra. Nonostante le opposizioni abbiano subito chiesto la testa di Alemanno e dell´assessore ai Trasporti Sergio Marchi, finora l´unico a rimetterci è stato il caposcorta del primo cittadino che ieri si è dimesso dal suo incarico. Ad annunciarlo, lo stesso inquilino del Campidoglio: «Marinelli non è più il mio caposcorta, è ritornato in polizia», decisione assunta «in via precauzionale per evitare speculazioni sull´accaduto», ha spiegato Alemanno, negando tuttavia ogni suo coinvolgimento. «Non mi occupo di assunzioni, sull´Ama non mi risultano particolari scandali e poi non mi ricordavo neanche che quell´agente avesse una figlia», ha tagliato corto.

E pazienza che l´azienda dei rifiuti abbia sostanzialmente confermato il numero dei dipendenti (954) arruolati a partire dal «9 agosto 2008, giorno di insediamento della nuova amministrazione», e ammesso di aver effettuato, «come prevede la normativa vigente», delle semplici selezioni affidate ad agenzie per l´impiego pubbliche e private. Per il sindaco sotto assedio ora è tempo di cambiare: «Bisognerebbe rendere obbligatoria la pratica dei concorsi anche per le municipalizzate, così come si fa al Comune, in modo da superare il problema delle chiamate dirette o dalle selezioni fatte da agenzie interinali», dice ora che dalle sue parti tutto il sistemabile è stato sistemato.

Ma le opposizioni, che sul tema hanno già presentato interrogazioni in Parlamento e in Campidoglio, non intendono mollare. «Dopo l´Atac, le assunzioni clientelari all´Ama», tuona il deputato ed ex assessore pd Jean Leonard Touadi. «Fino ad oggi Alemanno ha fatto finta di nulla: ora basta. Ha il dovere di rendere conto alla città di come lui e la sua amministrazione hanno gestito una materia tanto delicata». Durissimo il segretario regionale dell´Idv Vincenzo Maruccio: «Cosa deve ancora emergere perché Alemanno si rassegni le dimissioni?». E mentre il senatore dipietrista Stefano Pedica minaccia che «di qui a pochi giorni renderò noti gli elenchi delle assunzioni negli ultimi cinque anni alla Provincia, alla Regione, al Comune e in tutti gli enti controllati perché la Parentopoli, in un momento di crisi del lavoro, è uno schiaffo a tutti i cittadini onesti che fanno concorsi», il capogruppo pd in Campidoglio profetizza: «Stavolta non sarà facile per il sindaco convincere i romani che lui non c´entra nulla. Ora chieda scusa».

Giovanna Vitaklr
Fonte: www.repubblica.it
9.12.2010

A Piso e Panzironi, fedelissimi di Alemanno, la regìa delle assunzioni

Nella rete dei favori per familiari e amici l´assessore fa cinquina

Marchi ha sistemato tra gli altri la fidanzata e la moglie del suo capo staff Bertucci, ad dell´Atac, è riuscito a piazzare il genero e la figlia della segretaria

ROMA - Agenzia di collocamento Campidoglio. Ovvero come aggirare l´obbligo dei concorsi pubblici, previsto per legge negli enti locali, assumendo a chiamata diretta nelle aziende comunali parenti, amici e sodali vari.

«Quello messo in piedi dal clan Alemanno è un vero e proprio sistema», racconta un fedelissimo che, in cambio dell´anonimato, è disposto a svelare numeri e metodi del reclutamento avvenuto a partire dal 2008 in Atac e Ama, per dimensioni le due principali società capitoline escludendo Acea (gestore dell´elettricità e dell´acqua quotato in borsa e perciò sottoposto a controlli più stringenti). «Un sistema a carattere piramidale», prosegue la fonte. «Significa che la regia di tutte le assunzioni è politica, serve per accontentare clientele e creare consenso, ripaga dell´astinenza decennale che molti nel centrodestra, sotto Rutelli e Veltroni, hanno vissuto male». In cima c´è il sindaco Alemanno, cui spetta indicare i manager e attraverso di loro controllare gestione e personale delle ex municipalizzate, affiancato da un paio di fedelissimi, ciascuno competente nel proprio settore, che ricevono i desiderata, smistano le istanze, soddisfano le richieste. Imbucate con molta disinvoltura nelle molteplici aziende del Campidoglio, un bacino potenzialmente senza fondo trasformato in un centro per l´impiego di mogli, figli, generi e nuore di parlamentari, assessori, dirigenti aziendali e persino sindacalisti.

In l´Atac, azienda dei trasporti, il dominus è il coordinatore regionale nonché deputato del Pdl Vincenzo Piso. È lui che ha trattato le oltre 850 assunzioni per chiamata diretta effettuate a partire dal 2008. Con la fattiva collaborazione del coordinatore romano di rito forzista Gianni Sammarco e dell´ex ad Adalberto Bertucci, già consigliere comunale di An. Lungo l´elenco dei congiunti illustri. L´ex capogruppo capitolino di An ora in Parlamento, Marco Marsilio, ha per esempio sistemato alla Direzione Comunicazione la sua compagna, Stefania Fois, un trascorso da pittrice semi-affermata come dimostra il sito internet che porta il suo nome; il senatore pdl Stefano De Lillo ha ottenuto per la moglie avvocato, Claudia Cavazzuti, la responsabilità dell´Area Normativa e Disciplina; il deputato Vincenzo Aracri ha fatto arruolare il genero, Nicola Valeriani, così come ha fatto l´ad Bertucci con il marito della figlia; per poi inserire anche la cognata del primogenito Marco e la figlia della sua segretaria (a sua volta distaccata dal Campidoglio e promossa dirigente). Ma, a darsi da fare, è stato soprattutto l´assessore ai Trasporti: Sergio Marchi ha iniziato aiutando la fidanzata, Flavia Marino, a trasferirsi in Atac dalla società regionale Cotral (all´epoca gestita dal centrosinistra), ha continuato facendo assumere la sua segretaria, Loredana Adiutori, e la di lei figlia, si è superato con la consulenza di 4 mesi assegnata al cognato presso l´Agenzia di Mobilità, dove sono state prese pure con un contratto a progetto la moglie del suo capo staff, Enrico Guarnieri, e la ex fidanzata di un altro collaboratore, Peppe Leoni. Non che i consiglieri comunali siano restati a guardare: l´ex An Marco Visconti ha sponsorizzato
l´ingresso come quadro della compagna Barbara Pesimena; il generale prestato alla lista civica di Alemanno, Antonino Torre, il reclutamento del figlio come informatico. Nutrito, come non bastasse, anche l´elenco sindacale: il segretario autoferrotranvieri della Faisa-Cisal, Camponeschi, ha piazzato moglie e figlia; il presidente Moro la sorella e la fidanzata; il segretario regionale della Cisl Chiricozzi il figlio; il segretario regionale Uil Napoleoni due figli, un nipote e la fidanzata del figlio; l´ex segretario della Cgil Murri la figlia. Una lista infinita, dove non mancano neppure i vecchi compagni di scorribande nell´estremismo di destra, dall´ex Nar Francesco Bianco all´esponente di Terza Posizione Gianluca Ponzio, e persino un ex giudice affiliato alla P2, Giuseppe Renato Croce, tessera "Roma 787".

Più controllato ma non meno copioso l´accesso in Ama. Merito di quella vecchia volpe di Franco Panzironi, braccio operativo della Fondazione alemanniana Nuova Italia e gran procacciatore di fondi e affari. Da agosto 2008 è lui l´ad della società capitolina dei rifiuti. Fra le sue mille assunzioni, c´è finito di tutto. Dal genero, Armando Appetito, preso un mese dopo il suo arrivo, alla figlia del caposcorta del sindaco. E poi ancora mogli, cugini, cognati di «una pletora di politici che storicamente utilizzano l´azienda per saldare cambiali elettorali».


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