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Le banche creano denaro dal nulla

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greiskelly
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visto che mi sembra abbastanza centrato sull'argomento (funzione delle banche) chiedo ai vari partecipanti di questa discussione, un parere su questo articolo:

http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=782
01-03-2014
SENTI IMPRENDITORE, TE LO SPIEGO SEMPLICE, MA SEMPLICE, EH?

Le banche italiane (ma anche le altre) non prestano quasi più. Dal 2007 al 2012 il motivo era ovvio: la crisi finanziaria. Cioè dagli USA era arrivato lo Tzunami che ha travolto tutto il sistema creditizio europeo. Poi arriva un altro Tzunami: i 10 anni di esistenza dell’euro hanno talmente depresso le economie di Francia, Olanda, Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia, e Grecia che le banche si sono ritrovate con milioni di prestiti inesigibili (aziende e famiglie che non possono più ripagare le rate). Cioè: i buchi nei loro bilanci già abnormi per la crisi finanziaria sono diventati crateri visibili dalla Luna.

Ora, imprenditore, già a questo punto per te andare in banca a chiedere qualsiasi cosa che non sia un’indicazione stradale era diventato un dramma. Ma ecco che la politica TECNOCRATICA americana ed europea se ne esce con l’idea di tutte le idee:

SICCOME STE BANCHE HANNO FATTO PORCATE FUORI DALLE GRAZIE DI DIO E HANNO PORTATO IL MONDO AL COLLASSO, ORA NOI LE PRENDIAMO PER LA COLLOTTOLA E, A SBERLE, LE METTIAMO IN RIGA.

Ti spiego cosa significa: per la prima volta forse nella Storia, il paradigma che il politico è il cameriere dei banchieri s’inverte. Ora la politica comanda. In Europa la Banca Centrale Europea decide che fra un anno diventerà il SUPER POLIZIOTTO DELLE BANCHE (Banking Union), ma prima di questo, i regolamentatori europei faranno il check up medico alle banche. Cosa significa? Ecco:

Una banca ha tre cose: 1) Il capitale, che sono le azioni investite in quella banca 2) i prestiti emessi (mutui e aziende) che sono gli ATTIVI della banca 3) e l’obbligo che il capitale sia una percentuale precisa di tutti gli attivi detenuti (dall’8 al 10% di tutti i prestiti fatti). Allora: con le banche europee praticamente tutte fallite, il loro capitale si è ridotto tanto (investitori in fuga). Pensa, amico imprenditore, che se la mega Deutsche Bank fosse esaminata con un test severo chiamato Leverage Ratio, si ritroverebbe con un capitale che invece di essere 8-10% degli attivi è il 2,5%. Cioè: dovrebbe portare i libri in tribunale fra 15 minuti. Ok?

Bene. Il problema del capitale obbligatorio delle banche che si è ridotto tantissimo rispetto ai prestiti fatti è già gravissimo in tutta la UE. Poi, come se non bastasse…

Si è detto sopra che le crisi economiche generate dalla crisi USA e da quella inflitta dall’euro, hanno aumentato esponenzialmente la percentuale di famiglie e aziende che non possono più ripagare i prestiti/mutui. Risultato: buchi stellari nei libri contabili della banche. E anche qui i politici TECNOCRATI europei hanno detto alle banche: dovete mettere da parte del capitale per coprire anche sti buchi. Merda, non c’è altra parola, specialmente per le piccole medie banche italiane, quelle cioè coi buchi più spettacolari in UE. Allora le banche cosa hanno pensato? Furbi loro: siccome il problema degli esaminatori europei è che i nostri capitali sono IN PROPORZIONE percentuale sempre inadeguati (cioè troppo bassi) rispetto ai prestiti (attivi) emessi o rispetto ai prestiti che non ci verranno mai più ripagati, allora cosa facciamo noi? Ha! Trovata: RIDUCIAMO gli attivi, cioè i prestiti, e svendiamo agli speculatori i prestiti inesigibili, così i rapporti percentuali fra capitale e prestiti emessi si riequilibria a favore del capitale, e…. PASSIAMO GLI ESAMI.

Ma, caro imprenditore amico, che significa ridurre gli attivi delle banche? Sìììì, esatto, significa ridurre i prestiti che fanno. Ed ecco che ora a te non prestano più neppure una Bic. Capito?

E allora, imprenditore che vai alla Gabbia a sbraitare, ora lo hai capito perché la tua azienda di Istrana in provincia di Treviso non ha più credito? Hai capito dove sta il problema? Hai capito che se continui a sbraitare da La Gabbia contro la casta sei scemo? Nel nome di Giove, spero che tu mi stia capendo. Ma aspetta, perché hai da capire altre due cose fondamentali, sì, tu di Istrana, o di Fusignano, o di Pozzuoli:

A) Che la sberla alle banche della crisi finanziaria poteva essere risanata in sei mesi se Roma avesse avuto sovranità monetaria (si aprono i rubinetti di spesa e si nazionalizzano le banche marce)

B) Che la mega sberla alle banche della crisi dell'Eurozona la si risolve curando l'Eurozona, che significa questo: uscirne, sbattere la porta e dire ciao ciao. Poi magari girarci verso il Giappone e chiedere qualche consiglio, che loro di crisi se ne intendono, visto che ci sono stati per 20 anni ma sono ancora in cima al mondo.

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l'ipotesi A, significherebbe per caso la cosiddetta socializzazione delle perdite?
ovvero ciò che sta avvenendo in islanda? e per il resto cosa ne pensate?


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Georgejefferson
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Greis,a parte che qua non ho letto nessuno che difenda i privilegi del sistema bancario portatore di interessi privati.

Comunque,quel testo di Barnard non e' che abbia detto chissa quale scoperta,a mia opinione.Cosi,a pelle,contesto solo quella (per me) puttanata che dichiara che ora sono i banchieri a fare i camerieri dei politici.

Questo perche (come ho gia scritto) ,bisogna intendersi cosa si intende per "politici" e "banchieri".
I politicanti mezze calzette in Tv (tutti) si,sono e son sempre stati (salvo poche eccezioni) camerieri al servizio delle grandi famiglie storiche di potentati economici e multinazionali,banchieri e grandi industriali,ed ora lo sono ancora di piu.

Diciamo che e' in corso una restrutturazione dove gli squali grossi hanno accentrato ancora piu potere,e cercano di disciplinare quelli piccoli/medi in modo da "servire" ancora di piu i loro interessi.Se intende i "politici" che ora comandano nel senso che i banchieri centrali soprattutto "fanno" politica (detenendo il monopolio del controllo e flusso monetario),certo e' vero.Ma lo sono sempre stati "politici" per quello,pur senza la legittimazione popolare.

Io credo comunque che quel testo si rivolga ad un target di pubblico fatto di piccoli medi imprenditori o semplici persone che vedono la realta in virtu della propaganda.Pubblico che vede e percepisce i vari burocrati finto europei come "politici" in senso stretto,che dettano regole ai "banchieri" che percepiscono come le diffuse piccole banche sul territorio, quelle degli scandaletti (in senso relativo)in stile "report".

Insomma,tanti punti di vista possono essere interpretati diversamente,e questa e' la mia opinione,a grandi linee.


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greiskelly
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Greis,a parte che qua non ho letto nessuno che difenda i privilegi del sistema bancario portatore di interessi privati.

Ci mancherebbe, i difensori di tali metodi sono solo quelli che ne giovano.

Sull'articolo, sarà che non dice niente di nuovo ma è interessante vedere che le banche che creano dal nulla sono costrette a fare marcia indietro, c'è un limite a tutto.
Bisogna vedere poi chi ci rimette.
Perchè quei soldi, che non vengono prestati all'economia reale, da qualche parte saranno.
E poi non vorrei che nazionalizzare significasse socializzare le perdite, tutto qua.... è facile far pagare a pantalone!!


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Georgejefferson
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Si Greis,nazionalizzare in se non vuol dire nulla,dipende che interessi si fanno,se a favore degli oppressi o delle elite.A mio avviso.

Certo che sottolineare le mazzate dei grandi,verso i piccoli,non giustifica proprio le nefandezze di migliaia di piccole/medie banche.E' solo che le "nefandezze" dei grandi,sono di ordine estremamente superiore,e sono pressoche intoccabili,salvo grandi sollevazioni popolari guidate,che non mi appaiono all'orizzonte.

Comunque e' storia che si ripete.Quella dei grandi squali che fagocitano i piccoli gia all'inizio del secolo scorso e' avvenuto (e anche prima),e poi ancora a conseguenza anche della crisi del 29 ,vedi te che per alcuni le crisi servono.Lo diceva bene Monti,si rafforzano le "istituzioni comunitarie".(comunitarie per chi?)

Vedi come e' facile rigirare il senso delle parole e influire?

Cercare di disciplinare e porre freni ad eccessive rendite finanziarie in gergo si dice "repressione finanziaria" (reprimere suona male= brutto)...mentre il blocco o diminuzione del potere d'aquisto dei lavoratori sempre in gergo si dice "moderazione salariale" (moderare,suona bene = bello)

Questo per dire,il monopolio non esiste solo per la moneta,e' anche la cultura,il linguaggio,la simbologia.Egemonia culturale ai diceva...pensa alla dialettica di ognuno,senza che ce ne accorgiamo,esterniamo linguaggi che vengono indotti dall'influenza culturale attuale.E non e' nemmeno semplice capire bene questi meccanismi.

Non che io sia maestro intendiamoci,anzi.


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greiskelly
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le banche non creano denaro attraverso l'erogazione di prestiti con soldi inventati! Del resto se così fosse, perchè malgrado un guadagno così smisurato (900% su ogni prestito!!) le banche si sarebbero impegolate con operazioni pericolose come i subprime, e perchè adesso sarebbero così indebitate da dover essere salvate con operazioni da migliaia di miliardi di euro?

alla luce di quanto riportato dovrebbe essere proprio così...la cosa preoccupante e vergognosa è che malgrado il guadagno così smisurato, siano riusciti comunque a pelare fino all'osso tutto il possibile... la cosa ancora più preoccupante è che chi ha originato queste bolle potrebbe farla franca, facendo pagare ai soliti salvataggi vari inaccettabili.
Nel frattempo noi lavoriamo le nostre belle 9-10 ore al giorno (quando va bene, perchè pure dobbiamo ringraziare se c'è lavoro) e continuano a prenderci per il culo


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Pellegrino
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[quote="greiskelly" malgrado il guadagno così smisurato, siano riusciti comunque a pelare fino all'osso tutto il possibile...

infatti fate l'errore di considerare le banche un fine quando sono solo un mezzo


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greiskelly
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malgrado il guadagno così smisurato, siano riusciti comunque a pelare fino all'osso tutto il possibile...

infatti fate l'errore di considerare le banche un fine quando sono solo un mezzo

in che senso? potresti fare qualche esempio?


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Pellegrino
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volevo dire una cosa semplice, terra terra. Le banche non sono Il Potere, ma uno strumento del Potere, per spogliare i popoli. Alla fine dei giochi sono sacrificabili anch'esse


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imperator
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IL MOLTIPLICATORE MONETARIO È MORTO

Come riporta Frances Coppola sulla piattaforma Pieria, la Bank of England nella sua rivista trimestrale conferma che la moneta è endogena (vedi nella sezione didattica): l'idea che la banca centrale possa controllare perfettamente la quantità di moneta circolante viene confutata dalla stessa Banca Centrale d'Inghilterra.

di Frances Coppola

Il report trimestrale della Banca d'Inghilterra (BoE) contiene una descrizione dettagliata di come funziona la creazione di moneta nell'economia a corso forzoso del Regno Unito.
Dotata di un manuale sulla moneta e di un paio di video esplicativi piacevolmente ambientati nei caveau dell’oro (vorrei sapere: dov’è il bancale etichettato "Germania"?), è una guida completa e chiara.

Ed è controversa. Rigetta le teorie convenzionali sui prestiti bancari e sulla creazione di moneta (il grassetto è mio):

“Il vero modo in cui viene creata oggi la moneta differisce dalle descrizioni che si trovano in alcuni testi di economia:

• Non succede più che le banche ricevono depositi quando le famiglie risparmiano e poi li prestano, sono i prestiti bancari che creano i depositi
• Normalmente, la banca centrale non determina la quantità di moneta in circolazione, e la moneta della banca centrale non viene ‘moltiplicata’ in altri prestiti e depositi. ”

Di certo, numerose pubblicazioni di molti eminenti ricercatori e prestigiose istituzioni (includa la FED, l’FMI, la BCE e la Banca dei Pagamenti Internazionali) hanno dubitato che la teoria convenzionale fornisca una spiegazione adeguata della creazione di moneta in un moderno sistema a corso forzoso. Ma, che io sappia, questa è la prima volta che una banca centrale presenta una spiegazione della creazione di moneta che si discosta così nettamente dall'ortodossia convenzionale.
Com'era prevedibile, economisti eterodossi come Steve Keen e Cullen Roche, che hanno scritto estesamente sulla creazione di moneta endogena e sull'inadeguatezza della teoria convenzionale, si rallegrano. Forse, in modo altrettanto prevedibile, altri sostengono che l’articolo della Banca d'Inghilterra è confuso, contraddittorio o semplicemente sbagliato. Ovviamente è difficile per gli economisti mainstream accettare che la teoria a cui hanno creduto e che hanno insegnato per tanti anni – e da cui dipendono molti modelli economici – è semplicemente inadeguata. Ma ci sono alcune preoccupazioni genuine che vanno affrontate.

È difficile sostenere che la semplice spiegazione della BoE su come funziona un prestito sia sbagliata:

"Le banche commerciali creano denaro, sotto forma di depositi bancari, facendo nuovi prestiti. Quando una banca fa un prestito, ad esempio a qualcuno che ottiene un mutuo per comprare una casa, solitamente non lo fa consegnandogli migliaia di sterline di banconote. Invece, essa accredita sul suo conto in banca un deposito bancario dell'ammontare del mutuo. In quel momento, viene creato nuovo denaro".

Chiunque abbia mai comprato una casa naturalmente sa che il suo conto in banca è stato accreditato dell'importo del prestito, che viene poi usato per pagare il venditore. Ma molte persone pensano che tale denaro sia in qualche modo "trasferito" dai depositi di altre persone. Come la BoE dimostra in questo grafico esaustivo, non è quello che effettivamente accade:

Si noti che sia il bilancio delle banche sia quello dei consumatori aumentano a seguito dell’avvenuto prestito. In altre parole, le banche non "prestano" i depositi. Nessun conto di deposito viene ridotto in valore perché qualcun altro ha preso in prestito del denaro. Quando le banche prestano, vengono creati nuovi depositi.

La ragione della polemica intorno a questo punto, sembra derivare dalla pratica delle banche di pre-finanziare grandi impegni di prestito. Come spiega la BCE (p.38),

“La business unit porta tutti i suoi depositi sulla scrivania dell’ALM perché siano investiti a prezzo di mercato... 'e torna alla scrivania dell’ALM per tutti i suoi requisiti di finanziamento se vuole concedere prestiti"

Ciò sembra suggerire che la funzione di Asset/Liability Management (ALM) nelle banche agisca come camera di compensazione interna, prendendo tutti i depositi raccolti dalla funzione preposta e riallocandoli alla funzione di prestito. Su questa base, alcuni sostengono che le banche in pratica "prestano" i depositi.

In parte, le unità di ALM davvero fanno esattamente questo. Ma i finanziamenti che forniscono non servono per i prestiti in quanto tali, ma per il prelievo dei depositi. I prestiti creano ancora i depositi, ma quando il prestito viene ritirato, è il nuovo DEPOSITO che viene messo in pagamento. Se tale pagamento va in una banca diversa, ciò crea uno squilibrio tra attività e passività nei libri contabili della banca, che devono essere finanziati. Il lavoro delle unità ALM è di garantire che tali squilibri siano coperti: se c'è insufficiente liquidità per finanziare gli squilibri, devono ottenere finanziamenti dai mercati o (in ultima istanza) dalla Banca centrale per colmare il divario. Predisporre i finanziamenti è una pratica operativa prudenziale pensata per prevenire carenze improvvise di liquidità.

La BoE osserva inoltre che quando i prestiti vengono rimborsati, la moneta a credito bancaria (la cosiddetta "moneta in senso ampio") viene distrutta. In circostanze normali, il rimborso di un prestito viene sostituito dalla creazione di un altro, allo stesso mutuatario (rifinanziamento) o a un altro mutuatario, quindi l'effetto netto sulla massa monetaria è zero. Ma quando vengono rimborsati più prestiti di quelli che vengono creati, diminuisce la moneta in circolazione.

Non sorprende quindi che la BoE consigli il QE come un sostituto per l’insufficiente creazione di credito bancario in una fase del ciclo in cui i rimborso dei prestiti sono superiori alle nuove accensioni. Personalmente, non sono convinta della sua efficacia, a causa dei suoi effetti distributivi non desiderabili: non posso evitare di pensare che una reflazione diretta sarebbe più efficace.

L'altra parte controversa dell’analisi della BoE riguarda il ruolo della banca centrale nella gestione dell'offerta di moneta. Fondamentalmente, sostiene, la banca centrale non può stabilire e non stabilisce la quantità di moneta in circolazione. La maggior parte delle persone sarebbe d'accordo che la banca centrale non può controllare direttamente la quantità di moneta creata dalle banche commerciali quando prestano (la cosiddetta "moneta in senso ampio"). Ma la Banca d'Inghilterra sostiene anche che la banca centrale non può nemmeno determinare la base monetaria in senso stretto. Ciò è in aperta contraddizione con la maggior parte dei libri di testo di economia, che spiegano così la politica monetaria:

"le banche centrali determinano la quantità di moneta in senso ampio tramite un ‘moltiplicatore monetario’ variando attivamente la quantità di riserve... le banche centrali attuano la politica monetaria scegliendo la quantità di riserve. E, poiché si presume che ci sia un rapporto fisso tra aggregato monetario ampio e base monetaria in senso stretto, queste riserve sono poi 'moltiplicate' in un valore molto maggiore di depositi bancari quando le banche aumentano i depositi e i prestiti."

Ma la BoE non usa mezze misure:

"Nessuno dei punti di quella storia rappresenta una descrizione accurata del rapporto tra moneta e politica monetaria nell'economia moderna. Le banche centrali in genere non scelgono una certa quantità di riserve per ottenere il tasso di interesse a breve termine desiderato. Piuttosto, si concentrano sull’impostazione dei tassi di interesse. La Banca d'Inghilterra controlla i tassi di interesse fornend
o e remunerando riserve al tasso che si accorda alla politica scelta. L'offerta di riserve e di valuta (che insieme costituiscono la base monetaria) è determinata dalla domanda di riserve delle banche sia per il regolamento dei pagamenti sia per soddisfare la domanda di moneta da parte dei clienti — una domanda che la Banca centrale in genere soddisfa. "

Perciò la creazione di riserve è conseguenza della richiesta di prestiti bancari, anziché esserne la causa:

"E’ quindi più probabile che questa domanda di base monetaria sia una conseguenza piuttosto che una causa delle banche che concedono prestiti e creano moneta in senso ampio. Ciò perché le decisioni delle banche se estendere o meno il credito si basano sulla disponibilità di opportunità vantaggiose di prestiti in un certo momento."

Ho ripetuto questo concetto ad nauseam per quanto posso ricordare. Le banche prestano quando il profilo di rischio/opportunità è a loro favorevole. Quando non lo è, nessun ammontare di riserve aggiuntive potrà convincerle a concedere prestiti. La politica monetaria perciò si concentra sul PREZZO del denaro, non sulla sua quantità, poiché i cambiamenti del prezzo del denaro influenzeranno le opportunità di profitto per le banche e quindi la loro disponibilità a concedere credito.

Ciononostante, come spiega la BoE, anche altri fattori sono importanti - come la politica macroprudenziale, la domanda di prestiti dei consumatori e le circostanze economiche. Quindi metto in dubbio la loro asserzione che la quantità di denaro "in definitiva" dipende dall'assetto di politica monetaria. E’ stato il prezzo del denaro la causa ultima della bolla del credito scoppiata spettacolarmente nel 2007/8? Se è così, è un pesante atto d'accusa alle banche centrali. Personalmente penso che sia appropriata un’idea un po’ meno grandiosa della politica monetaria: la politica monetaria influenza i prestiti, ma in definitiva le decisioni sono prese dalle banche commerciali e dai loro clienti, i quali sono inclini a comportamenti irrazionali come chiunque altro. Mercati del credito malfunzionanti sono il risultato di cattive decisioni di tutti gli attori in gioco, non solo delle banche centrali.

C'è molto, molto di più in questo documento. Consiglio vivamente di leggerlo tutto. Ma se c'è una lezione che si dovrebbe trarre, è che il denaro nei sistemi a corso forzoso semplicemente non funziona nel modo in cui descrivono i classici libri di testo economici. La spiegazione della creazione di denaro attraverso il moltiplicatore monetario può finalmente essere consegnata alla polvere della storia.

http://vocidallestero.blogspot.it/2014/03/il-moltiplicatore-monetario-e-morto.html


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Georgejefferson
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Ricopio e incollo una frase di Mincuo.Questo e' il punto FONDAMENTALE secondo me:

Il denaro lo creano al 90% le banche commerciali e la BC non ha nessun controllo di fatto, salvo che genericamente sui tassi, ma le BC sono di fatto l'espressione delle banche, non una cosa a parte. La quantità di credito (che è la moneta) dipende dalla politica delle banche, dalla domanda di credito, dai tassi, e da considerazioni di trade off. Il punto è che l'espansione/contrazione del credito (che è la moneta) non è collegato sempre a logiche legate a fondamentali economici, (nè logiche solo nazionali, se il complesso delle proprietà delle banche è extra-nazionale)ma li influenza eccome però. Questo è un concetto centrale.


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Anonymous
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Ricopio e incollo una frase di Mincuo.Questo e' il punto FONDAMENTALE secondo me:

Il denaro lo creano al 90% le banche commerciali e la BC non ha nessun controllo di fatto, salvo che genericamente sui tassi, ma le BC sono di fatto l'espressione delle banche, non una cosa a parte. La quantità di credito (che è la moneta) dipende dalla politica delle banche, dalla domanda di credito, dai tassi, e da considerazioni di trade off. Il punto è che l'espansione/contrazione del credito (che è la moneta) non è collegato sempre a logiche legate a fondamentali economici, (nè logiche solo nazionali, se il complesso delle proprietà delle banche è extra-nazionale)ma li influenza eccome però. Questo è un concetto centrale.

E bravo Mincuo! Almeno qualcosa di buono la diceva! Onore al merito da parte di chi - il sottoscritto - per molti altri versi non l'ha mai apprezzato.


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Georgejefferson
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Ciao Gm


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Anonymous
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Ciao Gm

ciao George, piacere di leggerti di nuovo!


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greiskelly
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Ricopio e incollo una frase di Mincuo.Questo e' il punto FONDAMENTALE secondo me:

Il denaro lo creano al 90% le banche commerciali e la BC non ha nessun controllo di fatto, salvo che genericamente sui tassi, ma le BC sono di fatto l'espressione delle banche, non una cosa a parte. La quantità di credito (che è la moneta) dipende dalla politica delle banche, dalla domanda di credito, dai tassi, e da considerazioni di trade off. Il punto è che l'espansione/contrazione del credito (che è la moneta) non è collegato sempre a logiche legate a fondamentali economici, (nè logiche solo nazionali, se il complesso delle proprietà delle banche è extra-nazionale)ma li influenza eccome però. Questo è un concetto centrale.

Quindi questo vorrebbe significare che avere la BC pubblica o privata è indifferente? e che sarà comunque sempre dipendente dalle banche commerciali?

@gm, non eri l'unico, anche se bisogna riconoscere i suoi meriti, era troppo spavaldo. Caratteristica che a volte si paga, con errori.. e anche lui ne aveva fatti. Nella sua assoluta certezza, nonostante vari pesanti e considerevoli indizi, non aveva ancora capito che gli stavano spruzzando il metallo nell'aria, proprio appena oltre le fette di prosciutto che aveva sugli occhi (questo mi ha portato a volte pensarlo in malafede).
Mi meraviglio che con tutta la sua esperienza di vita, questo fattore della "troppa sicurezza dei mezzi propri" gli sfuggisse.


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Georgejefferson
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Il punto Greis non e' un ipotetico "sara sempre cosi",figurati,con me sfondi una porta aperta.Se c'e' una cosa che apprezzo particolarmente di Marx e' stato lo spingere a non cedere alle lusinghe nichiliste dell'immutabilita del presente stato di cose,anzi,e' proprio lo spingere in senso contrario da parte delle elite dominanti a contribuire alla determinazione del presente come destino oggettivo non influenzabile dall'uomo,percorrendo un percorso RIaperto da Hegel.

Il punto e' comprendere la differenza tra forma e sostanza.

Pubblico e privato sono parole,se dette e difese solo formalmente non significa tanto.

Paradossalmente puoi avere poteri "denominati" pubblici che NELLA SOSTANZA servono interessi privati (privati non nel senso degli persone private oppresse,ma pochi,ultra ricchi privati possidenti).

Quindi interesse pubblico o privato conta eccome,ma sempre e solo nella sostanza di quali interessi si fanno.Dopo posto un altro intervento di Mincuo sulla questione,senza per questo farne apologia alla persona.E' il tema che mi interessa e quel testo e' spiegato bene.


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