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Lettera: il governo Draghi e la pace


marcopa
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Una mia lettera a Il manifesto., inviata oggi
 
Il quotidiano ha chiesto ai lettori di inviare lettere scrivendo quello che pensano del governo Draghi. In effetti il giudizio sul nuovo governo ha diviso il bacino dei lettori del quotidiano, basta pensare alla divisione dentro Sinistra Italiana, con l' assemblea della formazione politica contraria a dare la fiducia al governo Draghi e gli eletti di Sinistra Italiana, De Petris e Palazzotto, che hanno votato a favore. Invitare tutti ad esprimersi è modo quindi di evitare ripercussioni spiacevoli a questa divisione che, di fatto, si è verificata nell' area politica che fa riferimento al giornale.
 
Marcopa

 

Lettera: il governo Draghi e la pace

http://lecorvettedellelba.blogspot.com/2021/02/lettera-il-governo-draghi-e-la-pace.html

 

Mario Draghi presentando il programma del suo governo ha parlato poco di politica estera, ma il poco che ha detto, insieme al non detto, ha indicato chiaramente le sue intenzioni: il nuovo esecutivo avrà una posizione completamente allineata alla NATO e all’ Unione Europea, e pazienza se talvolta gli USA e i paesi guida dell’UE avranno tra loro posizioni diverse. L’ importante per Draghi  è stato affermare che non ci sono alternative all’ atlantismo che per sua fortuna con l’ elezione di Biden è appena tornato protagonista sulla scena mondiale.

 

E’ difficile sostenere che Occidente e UE siano sempre dalla parte della pace, e in Italia, dopo il blocco delle forniture di armi all’ Arabia saudita deciso dal governo Conte a fine mandato,  si ha l’ impressione che il nuovo governo consideri la vendita di armamenti come uno dei volani della ripresa economica a cui Draghi lavora. Tuttavia è legittimo definirsi pacifisti e appoggiare il governo Draghi. E’ anche legittimo però, e secondo me più giusto, opporsi al nuovo esecutivo in nome dell’ opposizione alle guerre.

Allora sarebbe utile alla causa della pace che coloro che la pensano a questo modo si pronunciassero subito, e non solo a livello individuale ma con prese di posizione collettive. Cosa che non avverrà, almeno in questi primi giorni di attività del nuovo governo.

 

Inoltre nel 2021 l’ Italia ospiterà il G20 e questo sarà un’occasione anche per i movimenti politici e sociali che potranno proporre all’ opinione pubblica e alle istituzioni le loro posizioni sui temi oggetto del confronto internazionale.

E’ quindi è possibile che in Italia nell’ anno in corso si torni a discutere di pacifismo e pacifismi. E’ anche probabile ? Temo di no, ma ripeto però che sarebbe possibile farlo e non dovremmo perdere un’ occasione che non arriva tutti gli anni.

 

Marco Palombo

Roma

Questa argomento è stata modificata 3 anni fa da marcopa

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oriundo2006
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Caro Marco, tu dici ''..è legittimo definirsi pacifisti e appoggiare il governo Draghi..'' e poi aggiungi ''..è legittimo però, e secondo me più giusto, opporsi al nuovo esecutivo in nome dell’ opposizione alle guerre..''.

E' sempre la solita ambiguità della sinistra 'militante' che laddove senta odor di sx in un governo qualsiasi allora chiude volentieri gli occhi, come accadde in occasione della guerra in Yugoslavia voluta da D' Alema e dall'attuale presidente della repubblica, quel tal Mattarella che infesta la vita democratica del paese ( già moribonda di suo ) con iniziative che vanno ben oltre la vita democratica e parlamentare. 

Draghi è possibile che non prenda iniziative di sorta nei teatri in cui è presente comunque l' Italia ma non si tirerà certo indietro alla chiamata Nato e USA, nè si rifiuterà di destabilizzare ulteriormente il teatro siriano e mediorientale, tanto per dirne una ( senza parlare dell' Est Europa ).

Dunque non vedo un problema di legittimità: vedo invece il desiderio di inserirsi in una road map aggressiva per profittare monetizzandone i benefici. 


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marcopa
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Non so se ho usato bene le parole, 

quello che voglio dire è che sicuramente io ho un modo mio di vedere la pace e la guerra, questo modo si rifà complessivamente alla nonviolenza di Gandhi, Capitini, Galtung:

 

1)Sono contro le guerre in generale,

2) e penso che l' occidente, che con la NATO è la forza militare più grande, abbia bisogno della forza militare e del suo interventismo militare nel mondo per mantenere il suo predominio economico sul pianeta.

 

Ci sono però anche altri approcci alla pace alla guerra e alle relazioni militari e internazionale.

 

Grossomodo i principali sono tre:

 

1) il pacifismo diritto umanista filo occidentale, in pratica quello che in questi anni è portato avanti dall' associazionismo vicino al centro sinistra e alla Chiesa.

No a interventi militari, l' art. 11 della Costituzione va rispettato, "L' Italia ripudia la guerra", il mercato delle armi va limitato quindi si alla 185, non vendiamo le armi a chi è in guerra o le usa per repressione politica.

Questo pacifismo spesso ha coperto rivoluzioni colorate, primavere arabe non si sa quanto spontanee, ed ha avuto sempre grosse difficoltà ad esprimersi contro il centro sinistra.

Lo fece però per i bombardamenti su Belgrado, ci fu una manifestazione nazionale, ho letto non c'ero, dove intervenì Don Ciotti, se non sbaglio, Ingrao, ed erano contrari  anche Arci e altro associazionismo.

 

2) la posizione "campista", c'è l' occidente e La NATO, Russia e Cina sono indipendenti dall' occidente e rivali economici e geopolitici, quindi considerati ostili dai paesi a noi alleati, dalla NATO. Noi invece siamo dalla parte di Cina, Russia, sempre e sempre contro le manovre dell' occidente contro i paesi da lei indipendenti: siano questi del Sud America del nuovo socialismo, siano il governo siriano, o di Gheddafi, o dell' Iran.

Questa posizione presente anche su questo sito ha sbagliato troppo però con il giudizio su Trump e ne ha, secondo me, pagato un prezzo alto come credibilità. Trump davvero non era nè pacifista, ne filantropo.

 

Apripista di questa lettura è stato soprattutto Giulietto Chiesa, ma al momento dell' elezione di Trump si è portato dietro anche tanta sinistra radicale

 

3) l' ultima posizione diffusa è la lettura di classe, dei rivoluzionari contro il capitalismo e i dittatori. posizione comune soprattutto ai Troskisti, che in Italia abbiamo visto degenerare su Libia e Siria in una collaborazione con il pacifismo diritto umanista e insieme hanno coperto le manovre occidentali e della NATO in Libia e in Siria. Anche se con esiti disastrosi per questi paesi, o con esiti impossibili da difendere "dopo". la guerra NATO alla Libia viene definita un errore anche dai francesi che l' hanno voluta, ma forse non sono pentiti di averla fatta. Il loro scopo lo hanno ottenuto.

 

ieri ho accennato a questi concetti a un amico pacifista prima di un incontro online con pacifisti di tutta Italia, e da questa mia schematizzazione sono uscite le parole mie di oggi.

C' è un pacifismo collaterale al centro sinistra, che non è solo di persone interessate alla carriera, ma anche di persone in buona fede e con ottima cultura pacifista. Questo pacifismo in parte probabilmente appoggia anche il governo Draghi.

hanno posizioni diverse dalle mie, ma ritengo legittime le loro posizioni, anche se errate,

 

c' e' un pacifismo diverso radicale e nonviolento. E questo è il mio. Secondo me questa dovrebbe essere la posizione giusta per tutta la piccola area nonviolenta italiana. per quello che so è condiviso in Italia da qualche raro attivista, una estrema minoranza, 

Questo post è stato modificato 3 anni fa da marcopa

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oriundo2006
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Ciao, per me l’errore è coniugare pacifismo, terzomondismo, anticapitalismo con sx storica ( non parlo delle ideologie ).

Il pacifismo è un valore a sè, non ha bisogno di sostegni ideologici nè di atteggiamenti folkloristici tipo LGBTD e quant’altri. Se è stato sinora contiguo alla sx è bene che se ne liberi: l’ unica sx ‘pacifista’ è stata quella socialdemocratica della Svezia, ma solo perchè ufficialmente nazione non-allineata e neutrale. Oggi anche lì la deriva militarista ha preso in parte il sopravvento e addirittura si parla di ingresso nella Nato …

Oggi non ci sono configurazioni politiche che difendano il pacifismo potendo contare su di una nazione di riferimento o su di un movimento popolare esteso e credibile: ho difficoltà a considerare tale il Venezuela o anche Cuba, a cui peraltro vanno tante mie simpatie. Semplicemente non possono: per esser pacifisti coerenti dovrebbero … arrendersi e non è il caso.

Dunque il pacifismo oggi non è un sistema politico definito ma solo un riferimento culturale: è un approccio etico per chi pensa che la deriva attuale vada dritta dritta ad un conflitto tremendo ma sulla configurazione socioeconomica il pacifismo potrebbe anche esser compatibile con un certo capitalismo, ovviamente ben diverso dall’attuale, ovvero un capitalismo limitato a certe funzioni specifiche della produzione e non alla direzione di tutta quanta la società ( si capisce in mancanza di meglio ).

Personalmente non credo sia oggi proponibile un manifesto politico di questo genere in Italia, dove si venderebbero l’ anima per le commesse militari: e lo fanno eccome se lo fanno. Dai governi Prodi in avanti la politica di sx ( come quella di dx…ma si sa ) è una merchant bank di quelle industrie, il cui vero riferimento ideologico di ‘copertura’ è la chiesa, che tutto comanda nell’ ombra, che se ne fa complice e mallevatrice ed è stata pescata ad investire direttamente nelle industrie di armamenti. Del resto, benedice ieri come oggi i cannoni e intorta i soldati nelle missioni di pace. Hai mai letto le omelie dei cappellani militari ? Io si. Grondano di melensa superiorità della loro religione in nome di un pacifismo portato con le armi in quei paesi disgraziati, che tutto hanno bisogno tranne di armati occidentali che con aria di superiorità dall’alto dei loro carrarmati e autoblindo si peritano di giudicare chi ha ragione e chi ha torto. E sparano. Senza dirlo, ovviamente…ma questa è la vera legittimazione ideologica che bisogna combattere, lasciando perdere una sx cialtrona e affarista.

Non abbiamo bisogno di loro. Non abbiamo bisogno di tutta questa merda. 

 


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marcopa
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Innanzi tutto ti ringrazio moltissimo per l' attenzione che hai dato a quanto ho scritto.

Oggi il manifesto ha pubblicato la mia lettera, e sono stato fortunato perchè lo spazio supplementare, dedicato alle lettere di commento al nuovo governo Draghi, da domani non ci sarà più.

Mi piacerebbe approfondire bene il tema dei diversi pacifismi,

venerdì farò un incontro on line altre persone per vedere se ce riusciamo a mettere insieme un dialogo interessante e comprensibile su questo tema.

Quanto al movimento pacifista e contro le guerre.

Ho cominciato a conoscere all' inizio degli anni 2.000 l' ambiente della nonviolenza italiana, e tra il 2006 e il 2021 ho frequentato i pochi reduci ancora non pentiti dell' opposizione alle guerre.

Sono sempre convinto che un movimento contro le guerre potrebbe essere forte, riunire molte persone ed avere anche risultati parziali soddisfacenti.

Negli ultimi anni invece è quasi sparito del tutto e sopratutto , se rinascesse , dovrebbe reclutare da zero tutti gli Under 35 anni.......

 

vedremo e ti farò sapere, anche con messaggi privati su CDC


oriundo2006 hanno apprezzato
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oriundo2006
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Ciao, grazie… 😊 l’argomento è davvero difficile da trattare perchè oltre a quello che ho detto, si pensa che il ‘pacifismo’ sia una opzione che lasciando immutati i rapporti di forza, privilegi stati d’animo rinunciatari ed assai in linea con la passività delle persone che vediamo oggi ( passività indotta con tecniche politiche raffinatissime … ma anche con poteri cabalistici … senza dimenticare l’esistenza di onde a bassa frequenza psicotrope ).

Come differenziare la posizione pacifista VERA da questi stati d’animo amorfi e panciafichisti ?

Molto complesso farlo e molto complesso diffondere una sensibilità ATTIVA verso queste tematiche. Leggo adesso qui un articolo di D’ Orso su Controinformazione che volendo indicare le possibili basi per una opposizione reale nel Paese si scaglia con una certa virulenza contro il pacifismo tout court, imputandogli sottomissione e débacle anticipata e dunque da cassare senza rimedio in una ipotesi di strutturazione della protesta sociale:

‘’..Il ripudio del “pacifismo”, non trattandosi in alcun modo di uno strumento di lotta per conseguire obbiettivi politici senza spargimenti di sangue, ma soltanto sottomissione pecoresca al potere elitista imperante, che lo impone opportunisticamente alle masse assieme al “culto sanfedista” della democrazia. Lo fa valendosi dei suoi media, dei suoi pseudo-intellettuali e accademici, degli esponenti sub-politici e collaborazionisti, di molti Corifei, dei falsi movimenti a lui tributari (come le Sardine da “rivoluzione colorata”) che crea ad arte nell’ormai ridotto spazio Extraparlamentare. Oggi il “gandhismo”, se adottato da una forza alternativa, da un’opposizione politica e sociale che propone istanze sgradite agli elitisti e al Gotha democratico, sarebbe sinonimo di fallimento aprioristico, con annessa e successiva disintegrazione oppure, in alternativa, l’“integrazione” svilente e tombale nel sistema parlamentarista democratico (vedi la grottesca parabola discendente dei 5Stelle)..’'.

Dunque, l’aspetto da capire e da sviluppare è questo: come differenziare l’ istanza non-violenta ATTIVA e preparata intellettualmente da un laissez-faire PASSIVO coordinato con le istanze profonde del Potere, che ci vuole docili sudditi completamente decerebrati ed al limite salmodianti mantra buonisti dietro a papi, preti, monsignori condividendone la religione ovvero l’ ideologia che ne è alla base.

E lo dico con dolore…profondo dolore di chi ha visto esaurirsi tanta parte della protesta giovanile perchè fagocitata nei partiti-massa della sx ufficiale o persa nelle infinite diatribe dei gruppi ‘alternativi’. Tanti giovani e tante giovani con doti umane straordinarie attratti nella sx per esserne poi distrutti dal ‘bacio della morte’ di una ideologia perdente sopratutto perchè capitanata da lupi mannari senza alcuno scrupolo, lupi che hanno mandato allo sbaraglio generazioni intere di italiani e di italiane solo per lucrare a titolo personale posizioni di potere nascondendo verità indicibili e sopratutto interessi infami.

Riferirsi alle personalità del passato può dunque non esser pertinente o non esser capito oggi, dato che viviamo un contesto di deriva sociale completamente perdente: sulla critica sociale oggi non c’è NULLA, completamente nulla nella sx ufficiale e pochissimo ad esser ottimisti in quello che rimane nella sx di protesta ( oggi falcidiata ad esempio dalle sentenze allucinanti ex TAV o sepolta nelle patrie galere con sentenze disumane ). Rimane la destra ‘colta’, anticapitalista d'antan, molto ‘reazionaria’ ed ‘elitista’: anche qui un sentiero interrotto se se ne vuol recepire alcuni dei temi in chiave di politica attuale…quali poi ? La destrutturazione dell’ individuo ‘borhese’ è oggi capitanata proprio dai contri del potere mondiale per azzerarne le potenzialità di semplice difesa personale contro leggi ingiuste, regolamenti arbitrari, e tutto il resto: e non è solo una difesa della ‘persona’ è anche una difesa della sua ‘anima’ ad esser in gioco... 

Ci penserò. Nel frattempo un abbraccio … ! 

 


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