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[MDAP] E se decidessimo di non pagare più ???


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Ognuno, che è vittima di una guerra di aggressione, considerando l’aggravante della disparità delle forze in campo, cerca di difendersi come può. L’aggressore è sempre il solito. L’occidente. Con la sua visione turbo capitalista del mondo. Con l’ossessione della globalizzazione, e di omologazione di popoli, tradizioni e culture con la conseguente trasformazione del tutto ad un unico villaggio globale, la cui unica ragion di esistere è poi quello di trasformare i cittadini in consumatori. In soggetti da spremere per il beneficio di una elité. L’attacco è costante e sfrutta varie strategie ed armi che possono essere di distruzione di massa ma anche , seppure apparentemente meno cruenti ma non meno efficaci, di distrazioni di massa. Insomma si può passare tranquillamente da stragi tipo quella compiuta in questi giorni in Siria dai sicari delle petromonarchie del Golfo al soldo degli USA, ai concerti di Lady Gaga.

Della signorina Stefani Joanne Angelina Germanotta già ce ne interessammo tempo fa http://movimentodiazionepopolare.blogspot.it/2011/06/lady-gaga-ultima-risorsa-delloccidente.html dove nel pezzo in questione si arrivava alla conclusione i popoli ancora degni di questo nome si beccano sulla testa missili cruise, a quelli oramai asserviti si dedica invece un concerto di lady gaga. E’ di ieri una notizia speranzosa che arriva dall’Indonesia. “ Sfortunatamente lo spettacolo di Lady Gaga deve essere annullato “ ha detto Michael Rusli presidente della società organizzatrice Big Daddy. Oh certo, si dirà che ci sono state delle indegne pressioni e minacce da parte dei soliti estremisti. Come se le azioni di killeraggio di intere popolazioni, portate avanti dal nobel Obama e le sue decisioni sulla sorte di governi di stati sovrani rientrassero invece nel novero dei nobili compiti che spettano di diritto alla repubblica massonica d’oltreoceano. E’ notizia speranzosa quella proveniente dall’Indonesia. Perché ci mostra che la propria cultura, la propria tradizione, la propria storia si difende anche con la forza e non soltanto con il pacifintismo di cui ama vestirsi lo spirito arrendevole dei popoli oramai succubi. E questa è una lezione non indifferente anche per noi italiani. Non amo dire europei. Perché potrebbe trarre in inganno; lasciando erroneamente intendere che esista pure un margine di credibilità per questa sovrastruttura nazionale messa in piedi dal sistema bancario. La lezione indonesiana è proprio uno stimolo in più per rovesciare il tavolo sul quale i bari della finanza stanno facendo il loro gioco.

Da mesi ci stanno sottoponendo ad un lavaggio del cervello ed ad una intimidazione continua, che rasenta il reato di interdizione di incapace. Perché incapaci di ragionare, gli uomini della BCE, ci debbono considerare. Ci spiegano in mille modi che se salta l’euro qui va tutto all’aria. Non è soltanto una questione economica o finanziaria, ma, orrore degli orrori, quello che è a rischio è l’intera infrastruttura comunitaria. Le istituzioni, i trattati, le convenzioni. Guardate che lo abbiamo capito benissimo. Ed è per questo che ci auguriamo il crollo dell’euro. Per vedere ammainare definitivamente la bandiera dell’UE dai pennoni dei nostri municipi. E’ anche vero che con le nostre forze di semplici cittadini possiamo ben poco. Ma quel mostro messo in piedi da questi apprendisti stregoni della finanza creativa, molto presto si mangerà gli stessi suoi gran sacerdoti. La parola era sconosciuta ai più. Ma dal novembre scorso un altro anglicismo è venuto ad inquinare il nostro vocabolario. Si tratta dello spread. Ricordate. Sotto il peso dello spread è caduto il governo Berlusconi. Sotto l’incubo dello spread è apparso all’orizzonte il salvatore del palazzo, il neo senatore a vita Mario Monti, che come prometteva l’inquilino del Quirinale avrebbe domato questa bestiaccia e ridato un segnale di normalità ai mercati. Come se i mercati fossero cose normali o di normalità si nutrissero.

Oggi dopo parecchi mesi lo spread è ancora lì, con indici da paura. In compenso, in questo lasso di tempo il governo dei tecnici con i voti di PDL,PD e terzo polo,ha strangolato definitivamente l’economia reale. Ha gettato definitivamente sul lastrico imprese e famiglie. L’unica crescita sensibile che ha fatto registrare è quella dei suicidi per disperazione. Purtroppo c’è da credere che la cosa non finisca qui. Ancora deve andare a regime l’IMU ed a dicembre il livello di disagio sociale arriverà a maturazione. A tal punto alcune considerazioni si renderanno indispensabili. Qualcuna delle grandi menti che agitano il panorama ministerialfinanziario dovrà pure metterci la faccia. Dovrà spiegarci che nonostante il salasso economico e le politiche di rapina fiscale non si è cavato un ragno dal buco. Che lo spread ancora incombe e si mangia le nostre vite, che il debito è sempre lì. Non solo. Ma ci dovrà pure spiegare che il tanto agitato spettro del debito pubblico in realtà è uno spauracchio che non esiste. Ragioniamoci un attimo. La Gecia è sommersa dal debito, a cui vanno aggiunte Portogallo, Spagna, Irlanda ed Italia, che tutte insieme vanno a formare quell’insieme di Stati che secondo l’acronimo anglosassone PIIGS individuano le Nazioni che hanno un debito talmente alto da non poter essere mai ripagato. E sia, ma le altre nazioni allora stanno meglio? Mica tanto. La Francia e l’Inghilterra hanno di che preoccuparsi. Per la stessa Germania alcune agenzie di rating hanno ipotizzato la possibilità di un prossimo declassamento. Andiamo bene allora! Gli stati Uniti sono in un baratro senza fine, per il Giappone la stessa cosa. E così via. Ma a questo punto qualcosa non quadra. Ma chi cazzo è che ha in mano tutti questi crediti? Se esistono nazioni indebitate e quindi popolazioni indebitate ci saranno pure , non dico molte, ma almeno una nazione che possa vantare il credito. Niente da fare, non esiste . Capite che la cosa si fa angosciante. Tutti i miliardi di abitanti di questa terra che si dannano l’anima per lavorare per produrre per creare beni e valori alla fine della serata sono tutti un po’ più indebitati di quando si sono alzati la mattina. La qual cosa è allucinante. Rimane la domanda di fondo. Ma tutto questo credito allora di chi è ? E’ DELLE BANCHE. In attesa che qualcuno spieghi chiaramente alla Nazione lo stato dell’arte, rimane comunque il fatto che di fronte ad un fittizio debito pubblico esiste un effettivo e reale debito privato, di imprese e famiglie. Come sarà indubbio che se il chiarimento non avverrà in tempi ristretti qualche animo inizierà a scaldarsi, e non usando propriamente i toni da chiacchierata tra quattro amici, anche l’insofferenza sarà destinata a salire. Qualche reazione incomposta potrebbe pure esserci come forse qualche disdicevole incidentucolo. Ma al di là di questi eventuali effetti collaterali, in fondo anche le stragi di intere famiglie da parte delle forze aeree Nato sui vari fronti di guerra così vengono definite ma comunque incluse nei costi da preventivare, si porrà inevitabilmente la questione di fondo. E cioè il continuare a riconoscere la legittimità di un simile, cosiddetto, debito pubblico. Pagare per chi e perché? E guardate che la domanda non è capziosa, faziosa o provocatoria. Discende soltanto dall’accettazione della logica dei mercati. Quel mantra a cui destracentrosinistra da tempo si sono convertiti. Ragioniamoci sopra un attimo. Ad esempio il famigerato spread altro non è che il differenziale, la differenza di credibilità ad essere solvibile, tra il sistema tedesco e quello italiano.

Il mercato, il banchiere, questo benefattore dei nostri tempi, in sostanza fa questo ragionamento. Bene, visto che mi sono dato la possibilità di poter stampare denaro in regime di monopolio a costo praticamente nullo, ti concedo a te Germania un prestito diciamo di 100 euri. Considerando che sei una nazione seria e laboriosa e non nutro dubbi sul fatto che a fine scadenza tu mi restituisca il capitale, s
ullo stesso ti applico un interesse diciamo dell’1% annuo. Rischio minimo, interesse adeguato. Poi arriviamo noi. Fortunatamente con altre caratteristiche, ma il banchiere che benefattore è ma fesso no, fa quest’altro ragionamento. Cara Italia ti concedo un prestito, diciamo di 100 euri, ma considerata la tua poca affidabilità e non sapendo se a fine scadenza tu mi restituirai il capitale, sullo stesso ti applico un interesse diciamo del 7% annui. Rischio elevato, interesse adeguato. Queste sono in parole semplici le logiche di mercato. Ma esse hanno una logica se possono essere vissute sino alle estreme conseguenze. E cioè se mettiamo su un piano paritario sia le valutazioni ed il diritto di riscossione del prestatore di denaro e sia il diritto di far valere il fattore di rischio intrinseco nel patto contrattuale da parte di chi il denaro lo ha ricevuto. Ad un certo momento, se dobbiamo pagare interessi maggiori perchè soggetti a rischio, potrebbe nascere nelle nostre fervide testoline un’idea niente male; che più o meno potrebbe essere la seguente: cerchiamo di fare accollare l’intero rischio alle banche.

Come ???? Non pagando. E’ scorretto?? E’ disdicevole ??? NO. Perché questa possibilità è stata valutata dal banchiere e ritenuta pure molto probabile , ma nel contempo accettata quando lo stesso ci ha applicato un interesse da usuraio. Perché se ci vengono a raccontare che questo non si può fare, che siamo obbligati da trattati, convenzioni od altre invenzioni truffa ad onorare gli impegni, allora cari banchieri non potete considerarci preventivamente soggetti a rischio ed allora non ha senso lo spread e cioè la differenza di trattamento tra tedeschi e noi. Se siamo obbligati a pagare allora le regole del gioco debbono cambiare. Non vi potete più fare forza della nostra presunta inaffidabilità, in quanto la stessa è azzerata dall’obbligo di rispettare gli impegni assunti. Ed allora non esistono più ragioni per mantenere in vita uno spread che è soltanto un artificio teso a gonfiarvi la borsa.

L’interesse ( se legittimazione a praticarlo c’è, e questa è altra sostanziale chiarificazione da fare) sarà per tutti uguale, altrimenti facciamo saltare il banco. Questa sarà la sostanza dello scontro che entro breve dovrà avvenire. Non aspettiamoci ovviamente da nessun politico della politica rappresentata il coraggio di un simile discorso. Ma questi tanto sono alla canna del gas ed oramai rappresentano solo loro stessi . E’ da vedere se qualcuno al di fuori della palude destrocentrosinistra avrà la forza di gridare che il re è nudo. Ed allora veramente si apriranno le danze. In caso contrario rassegniamoci pure ad un futuro fatto di fuorvianti battaglie neo-ecologiche egalitarie e pacifinte, ritmate dalla musica dei concerti di Lady Gaga.

Giuseppe Coppedè
29.05.2012


Citazione
AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

Già, ma quando si dice di non pagare l'IMU sulla prima casa tutti si cagano sotto!

Comunque prima o poi ci arriveremo, per forza di cose.


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