Mentire come respirare: disinvoltamente, con la stessa naturalezza.
Dopo molti articoli scientifici relativi alla correlazione tra vaccinazione Covid ed insorgenza di cardiopatie, articoli bellamente ignorati dai mezzi di comunicazione allineati, la pubblicazione di un vasto studio centrato su quattro paesi nordici che tale correlazione pone in evidenza, provoca una reazione giornalistica del tipo: "se non puoi tacere, menti".
Lo studio (in inglese):
"SARS-CoV-2 Vaccination and Myocarditis in a Nordic Cohort Study of 23 Million Residents"
ovvero: "Vaccinazioni SARS-CoV-2 e miocarditi in uno studio su una coorte nordica di 23 milioni di residenti",
pubblicato il 20 Aprile di quest'anno sull'autorevole "Journal of American Medical Association" (JAMA)
https://jamanetwork.com/journals/jamacardiology/article-abstract/2791253
è già stato sinteticamente recensito su questo portale, ma vale qui la pena di indagare come le sue risultanze vengano esposte da una testata giornalistica allineata alla narrazione pandemica: QuiFinanza.it
Pubblicato in rete il 24 di Aprile troviamo:
"Vaccino Covid, rischio miocardite: la nuova scoperta"
https://quifinanza.it/salute/video/vaccino-covid-rischio-miocardite-giovani/642887/
Le tecniche impiegate per stravolgere il contenuto dell'articolo sono quelle conosciute da sempre: omissione, travisazione, falsificazione, invenzione; vediamole con ordine.
Travisazione 1: si inizia con una presentazione video in cui si riportano in forma scritta i punti salienti; si parla di 'presunto legame' tra vaccino Covid e rischio di miocardite, si precisa che 'una fascia della popolazione sarebbe più esposta a sviluppare miocarditi': usando il condizionale e sollevando incertezza laddove un'analisi statistica basata sui dati ufficiali raccolti dai sistemi sanitari di quattro paesi europei consente di trarre conclusioni inequivocabili.
Travisazione 2: si ammette a denti stretti che esiste un aumentato rischio di cardiopatie da vaccini, ma di modesta entità e limitatamente ad uno di quelli, Moderna, per una sola categoria di individui, i giovani maschi; quindi si approfitta per consigliare per essi il prodotto alternativo.
Omissione 1: lo studio in esame afferma chiaramente che i componenti del gruppo dei vaccinati sono stati seguiti per 28 giorni, considerati 'a rischio', dopo ciascuna inoculazione e sono stati conteggiati gli 'incidenti', definiti come ricovero ospedaliero con diagnosi di miocardite o pericardite, entro quell'intervallo di tempo: meno di un mese; i componenti del gruppo dei non vaccinati sono stati seguiti dall'inizio dello studio fino al suo termine e sono stati conteggiati gli eventi in tutto quel periodo: più di nove mesi; non viene chiarita la scelta dei 28 giorni della finestra di visibilità degli eventi avversi pei vaccinati e, se può sembrare ragionevole questi possano manifestarsi maggiormente all'inizio, non se ne dovrebbe escludere l'occorrenza nel seguito; più corretto sarebbe stato confrontare gli eventi nei due gruppi occorsi nell'intero periodo di tempo: nove mesi sono nove volte un mese e molti eventi potrebbero bene accadere nei successivi otto!
"Individuals contributed person-time as unvaccinated until the first vaccination. After each first or second dose, individuals contributed person-time in a main risk period of interest defined as day 0 up to and including day 28".
Omissione 2: lo studio riporta la suddivisione in base al sesso della popolazione, approssimativamente due metà, e la percentuale delle somministrazioni: 7% solo la prima dose, 74% con due dosi; ovvero solamente 3 persone su quattro hanno completato il ciclo vaccinale; questo dato non viene riferito dal nostro giornalista, che però puntigliosamente ci informa che la percentuale delle femmine è del 50,2% contro un 48,8% dei maschi (e qui si potrebbe concludere che in Scandinavia valga una stretta osservanza della binarietà del genere ...)
"Across 4 Nordic countries, 23.122.522 residents (49.8% male and 50.2% female) were followed up from December 27, 2020, to October 5, 2021, at the latest. By study end, 17.129.982 residents (74%) had received 2 doses and 1.681.930 residents (7%) had received 1 dose of SARS-CoV-2 vaccines."
Omissione 3: i dati che il nostro giornalista riporta si riferiscono all'occorrenza tra i giovani maschi della sola miocardite:
"Dopo due dosi di vaccino Pfizer e BioNTech è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 5,55 ogni 100 mila soggetti.
Dopo due dosi di vaccino Moderna è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 18,39 ogni 100 mila soggetti.
Dopo due somministrazioni con vaccinazione eterologa è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 27,49 ogni 100 mila soggetti."
Considerate che 'eccesso' significa in aggiunta ai casi rilevati nella popolazione non vaccinata, cui anche i vaccinati appartenevano fino al momento della prima inoculazione. Nessuna menzione dell'occorrenza delle pericarditi le quali, assommate come nell'articolo originale alle miocarditi, portano a (tabella 3):
un eccesso pari a 8,30 casi ogni 100 mila soggetti, dopo due somministrazioni di Pfizer/BioNTech;
un eccesso pari a 26,51 casi ogni 100 mila soggetti, dopo due somministrazioni di Moderna;
un eccesso pari a 37,94 casi ogni 100 mila soggetti, dopo una somministrazione di Moderna seguita ad una di Pfizer.
40 casi di miocardite o pericardite ogni 100 mila giovani tra 16 e 24 anni altrimenti sani! E questo solamente nei 28 giorni successivi alla inoculazione!
Falsificazione 1: il video prosegue commentando i precedenti risultati con una menzogna:
"Questo non vuol dire eludere la vaccinazione: gli esperti hanno piuttosto raccomandato di destinare ai giovani maschi le dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech" ... niente di simile è riportato nell'articolo scientifico, il quale al contrario, dopo aver ripetuto che sono stati l'ente regolatore statunitense, la FDA, e quello europeo, la EMA, ad autorizzare l'uso condizionale dei vaccini stabilendo (come? sulla base di quali studi?) che i benefici superano i rischi, conclude affermando che il rischio di miocardite associato con la vaccinazione contro il SARS-CoV-2 deve essere bilanciato contro i benefici di questi vaccini; di fatto smentendo le basi per le deliberazioni ufficiali di FDA ed EMA.
"The risk of myocarditis associated with vaccination against SARS-CoV-2 must be balanced against the benefits of these vaccines."
Falsificazione 2: nel testo di corredo al video il giornalista aggiunge, come conclusioni, che:
"Gli esperti raccomandano dunque di destinare agli adolescenti maschi e giovani adulti le dosi del vaccino prodotto da Pfizer e BioNTech, e sottolineano l’importanza di sottoporsi all’iniezione, considerando che immunizzarsi permette di prevenire le miocarditi correlate all’infezione da Covid ..."; di nuovo niente di tutto ciò è contenuto nell'articolo scientifico che, al contrario, chiede un bilanciamento dei rischi evidenti contro i benefici presunti; ancora più interessante è il fatto che quest'ultimo contiene, come materiale supplementare, l'analisi dei casi di miocardite a seguito di infezione con SARS-CoV-2 nei soggetti non vaccinati, riportandone un eccesso di 3,26 eventi ogni 100 mila maschi di ogni età e un eccesso di 1,37 eventi ogni 100 mila maschi in età compresa tra 16 e 24 anni; ovverosia il virus SARS-CoV-2 aumenta si il rischio di miocarditi, ma in misura minore, molto minore, di quanto non faccia il vaccino realizzato per proteggerci da esso; per l'esattezza, facendo un semplice rapporto, troviamo che il rischio di sviluppare una miocardite dopo due dosi di vaccino Pfizer, nei ragazzi tra 16 e 24 anni è 4 volte maggiore dello stesso rischio da contagio col virus per un non vaccinato; tale rischio diviene 13 volte maggiore dopo due dosi di vaccino Moderna ed a 20 volte maggiore in caso di abbinata Pfizer/Moderna. Quindi la menzogna è doppia: gli esperti non solo non affermano niente del genere, ma lo studio da essi condotto mostra, fattualmente, l'esatto contrario di quanto sostenuto dal giornalista.
"During the 28-day risk period after a positive SARS-CoV-2 test, there were 73 myocarditis cases. Excess events of myocarditis were 3.26 (95% CI, 1.90-4.61) events per 100.000 individuals with a positive test result among all males, and 1.37 (95% CI, −0.14 to 2.87) events per 100.000 individuals with a positive test result among males aged 16 to 24 years."
Falsificazione 3: il sottotitolo dell'articolo giornalistico riporta:
"C'è una correlazione tra il completamento del ciclo vaccinale anti Covid e l'insorgenza di miocarditi in una sola fascia della popolazione"
e questo viene smentito dallo studio scientifico che riporta per tutte le fasce di età, nella tabella 2, i seguenti valori dello IRR, lo "Incidence Rate Ratio", ovvero il rapporto fra i tassi di incidenza delle miocarditi tra la popolazione maschile vaccinata e quella non vaccinata utilizzata come riferimento, assieme agli eventi avversi in eccesso, sempre rispetto alla popolazione non vaccinata utilizzata come riferimento:
Subgroup, exposure Crude incidence rate IRR (95% CI) No. of excess events
per 1000 person-years in 28 d per 100.000
of follow-up vaccinees (95% CI)
Males, ages ≥12 y
Unvaccinated 0.097 1 [Reference] 0 [Reference]
AZD1222 0.139 2.39 (1.04 to 5.48) 0.62 (0.00 to 1.24)
AZD1222/AZD1222 ND 1.29 (0.31 to 5.33) 0.12 (−0.48 to 0.72)
BNT162b2 0.125 1.40 (1.09 to 1.80) 0.27 (0.09 to 0.46)
BNT162b2/BNT162b2 0.172 2.04 (1.61 to 2.58) 0.67 (0.46 to 0.88)
BNT162b2/mRNA-1273 1.433 16.99 (11.51 to 25.07) 10.34 (6.86 to 13.83)
mRNA-1273 0.139 1.45 (0.84 to 2.52 0.33 (−0.11 to 0.78)
mRNA-1273/mRNA-1273 0.733 8.55 (6.40 to 11.41) 4.97 (3.62 to 6.32)
dove le inoculazioni sono indicate secondo la loro sequenza temporale: AZD1222 è AstraZeneca, BNT162b2 è Pfizer, mRNA-1273 è Moderna; un solo di questi codici indica una sola inoculazione; i dati riferiscono a tutta la popolazione maschile maggiore di 12 anni. Come si può constatare lo IRR non risulta mai, mai, inferiore ad 1, valore che indicherebbe la stessa incidenza di miocarditi tra vaccinati e non, e quindi la non influenza della vaccinazione su tale evento; tutti i valori per una doppia dose di vaccino sono compresi tra lo 1,29 di AstraZeneca, ovvero un aumento di circa il 30% dopo tale trattamento (che, nonostante la pessima campagna di stampa, si rivela per questi esiti il meno pernicioso), al 2.04 di Pfizer, ovvero oltre il doppio di incidenza dopo tale trattamento, al 8,55 di Moderna, ovvero incidenza quasi decuplicata dopo tale trattamento, per arrivare al 16,99 di Pfizer/Moderna, ovvero circa il 1700% dopo tale combinazione di trattamenti. E questo in tutte, tutte, le fasce di popolazione sommate.
Non si cruccino troppo le signore: sebbene, a dispetto de 'il sesso è un costrutto sociale', questi intrugli si rivelino spiccatamente 'maschilisti', esistono anche in questa situazione le quote rosa:
Subgroup, exposure Crude incidence rate IRR (95% CI) No. of excess events
per 1000 person-years in 28 d per 100.000
of follow-up vaccinees (95% CI)
Females, ages ≥12 y
Unvaccinated 0.043 1 [Reference] 0 [Reference]
AZD1222 ND 1.87 (1.04 to 5.48) 0.62 (0.00 to 1.24)
AZD1222/AZD1222 ND 1.67 (0.31 to 5.33) 0.12 (−0.48 to 0.72)
BNT162b2 0.061 1.46 (1.09 to 1.80) 0.27 (0.09 to 0.46)
BNT162b2/BNT162b2 0.057 1.25 (1.61 to 2.58) 0.67 (0.46 to 0.88)
BNT162b2/mRNA-1273 ND 9.62 (11.51 to 25.07) 10.34 (6.86 to 13.83)
mRNA-1273 ND 1.45 (0.84 to 2.52 0.33 (−0.11 to 0.78)
mRNA-1273/mRNA-1273 0.098 2.73 (6.40 to 11.41) 4.97 (3.62 to 6.32)
Nel loro caso l'aumento del rischio è decisamente più contenuto, passando da un +25% dopo due trattamenti con Pfizer a +67% dopo due trattamenti di AstraZeneca ma arrivando quasi a triplicarne in valore dopo due trattamenti con Moderna, fino a decuplicare il rischio di miocarditi con la sequenza Pfizer/Moderna!
Invenzione 1: in chiusura il giornalista riporta l'ormai classica litania:
"Inoltre, come è ormai ben noto e come stiamo osservando in Italia, un’alta copertura vaccinale permette di ostacolare la diffusione del coronavirus e l’insorgenza di nuove varianti più pericoloso"
che ovviamente non ha alcuna attinenza col contenuto dell'articolo in oggetto, né con quello di qualsiasi altro studio scientifico, ma molta coi contenuti delle dichiarazioni governative.
Questo il tenore degli articoli di stampa che fin dal principio hanno condotto la nostra discesa nell'attuale stato di delirio.