Notifiche
Cancella tutti

Metanodotti sulla dorsale appenninica


helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Metanodotti supersicuri? E chi lo dice?

DUBBI DALLA COMMISSIONE NAZIONALE V.I.A. E DAL PARLAMENTO.

Sulmona – Scrivono i Comitati cittadini per l’ambiente: ” “Snam Rete Gas continua a tranquillizzare i cittadini sostenendo che i propri gasdotti sono assolutamente sicuri. Ma la stessa è smentita dalla realtà perchè solo negli ultimi anni, più volte è accaduto che metanodotti costruiti e gestiti dalla Snam siano saltati in aria. Vedi, ad esempio Montecilfone, Tarsia, Tresana, Sciara, Mutignano di Pineto, Roncade, Ponte Presale di Sestino.
A Mutignano di Pineto, nel marzo 2015 si è sfiorata la tragedia e, cronaca di qualche giorno fa, per l’esplosione avvenuta, sono indagati diversi responsabili della società.
Circa l’affermazione secondo cui il tracciato della “Rete Adriatica” e l’ubicazione della centrale di compressione sarebbero stati scelti lontano dalle aree anche solo potenzialmente interessate da dissesti idrogeologici o sismici, ciò non è affatto vero perchè il megagasdotto, non solo corre in parallelo, ma in più punti interseca diverse faglie attive. La stessa centrale di compressione è ubicata in un’area di massima sismicità a breve distanza dalla faglia del Morrone, silente da circa 1900 anni e, in merito alla quale, diversi esperti hanno messo in evidenza che nei prossimi anni un forte terremoto potrebbe colpire Sulmona e la Valle Peligna.
La Commissione nazionale V.I.A. che ha esaminato il progetto presentato dalla Snam, nel prescrivere ulteriori studi di dettaglio per quanto concerne la sismicità, ha scritto che essi si sono resi necessari per “ridurre la vulnerabilità della condotta”. Ridurre non vuol dire eliminare, il che significa che anche con tutti i possibili studi l’infrastruttura resta vulnerabile.
Non si riesce a comprendere perchè la Snam, pur potendo delocalizzare l’opera in aree meno pericolose, continui ad insistere sulla dorsale appenninica. La Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, dopo una lunga e complessa istruttoria, è giunta alla conclusione che l’nfrastruttura della Snam non è compatibile con territori altamente sismici quali quelli dell’Appennino centrale ed ha impegnato il Governo ad individuare un tracciato diverso, che sia però al di fuori della dorsale appenninica. Ma nessuno dei Governi che si sono succeduti dal 2011 fino ad oggi ha dato attuazione a quanto deciso dal massimo organo elettivo del nostro Stato.
Le alternative all’attuale tracciato esistono. Perchè la Snam non accetta di discuterne nell’apposito tavolo tecnico-istituzionale richiesto dal Parlamento? Perchè la Snam, nel realizzare un’opera che serve ai propri interessi (rivendere il gas ad altri Paesi europei) vuole a tutti i costi esporre le popolazioni dell’Appennino a rischi ancora maggiori rispetto a quelli derivanti da possibili e purtroppo ricorrenti, disastrosi eventi naturali?

27 Agosto 2016

http://www.inabruzzo.com/?p=273172


Citazione
[Utente Cancellato]
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 544
 

al massimo fanno bum


RispondiCitazione
cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

E probabilmente non fanno neppure bum se un terremoto (o anche un trattore che ara il campo per impiantare vigne) li trancia. Il gas si incendia e in pochi minuti la caduta di pressione nel condotto attiva il blocco automatico.

Prima o poi qualcuno tirerà fuori il grave pericolo dei gasdotti ed invocherà il ritorno alle bombole di GPL per far andare i fornelli di casa ed alla nafta o al carbone per il riscaldamento. Le prime sono vere e proprie bombe in mano alle massaie ed ai pensionati (infatti una volta al mese salta per aria una casa) mentre per tornare al gasolio o al carbone occorre cambiare caldaia, canna fumaria e montare i filtri antiparticolato ìal modico costo di 100-200.000 euro per ogni edificio.

Occorre mettersi il cuore in pace: l'italia non è un luogo dove costruire città ed attività industriali, magari lungo una bella vallata e vicino ad un fiume. Quando lo si fa si accetta il rischio (o la certezza) di un bel terremoto o di una bella alluvione con annessi danni e morti.


RispondiCitazione
LAZZARETTI
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 28
 

PAROLE, PAROLE, PAROLE


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Non si capisce il motivo per cui il gasdotto deve stare sulla dorsale appenninica.

Ci sono tracciati alternativi non tenuti in considerazione della Snam.

Un gasdotto che interseca la faglia sismica chi lo farebbe?


RispondiCitazione
cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

Non si capisce il motivo per cui il gasdotto deve stare sulla dorsale appenninica.

Ci sono tracciati alternativi non tenuti in considerazione della Snam.

Un gasdotto che interseca la faglia sismica chi lo farebbe?

Prova a guardare una carta geografica, come ce lo porti il gas nelle case di L'Aquila, Rieti, Terni, Perugia, Arezzo, Firenze ed a tutti i paesi dell'appennino, con le autobotti a motore diesel?


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Non si capisce il motivo per cui il gasdotto deve stare sulla dorsale appenninica.

Ci sono tracciati alternativi non tenuti in considerazione della Snam.

Un gasdotto che interseca la faglia sismica chi lo farebbe?

Prova a guardare una carta geografica, come ce lo porti il gas nelle case di L'Aquila, Rieti, Terni, Perugia, Arezzo, Firenze ed a tutti i paesi dell'appennino, con le autobotti a motore diesel?

Il topic dice che alla Snam ha proposto percorsi alternativi e la Snam non ha accettato perché vuole rivendere il gas ad altri paesi europei e non le interessa di esporre le popolazioni in aree sismiche ad un ulteriore pericolo.

Il punto e che la Snm non vuol portare il gas in centro Italia ma lo vuole rivendere all estero.

La centrale di compressione nella valle del morrone ad alta sismicità e la rete che non corre in parallelo ma in faglie attive aggiunge qualcosa ad un quadro di per se allucinante.


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 544
 

io a casa ho le bombole e mi trovo bene. Se la chiudi dopo averla usata non scoppia e non è la bombola che scoppia ma il gas dentro. Nella casa dove andrò (vecchia e di pietra ci intendo a precisarlo) si andrà a legna e pellet.

E me dei ricatti dei gasari non frega un fico secco,se poi fuma nero farò in modo di farlo quando il vento tira verso to così gaso un pò la città.

E se va via la luce o cercano in qualche modo di disturbarmi io il fornello lo accendo lo stesso con i fiammiferi e almeno la cucina (che va a legna) la scaldo lo stesso.

Un vaffa al metano lo posso tirare? E con lui vaffo anche i manutentori ,i certificatori e i mangiapane a tradimento


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Sulla dorsale appenninica c e molto legname.

Il metano puzza,l legna no.

Per cui la snam per far soldi vende ad altri paesi esteri il gas probabilmnte perche da quelle parti sono stati mndati affancuko da tempo.
E la snam si vendica.


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 544
 

strano che non si sia ancora fatto vivo chi si fa raspe mentali per le polveri fini e dice che solo il metano è eco eco eco


RispondiCitazione
cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

Il metano non puzza di suo perchè è un gas inodore, incolore e più leggero dell'aria.

Per evitare che le massaie ed i pensionati (categorie aristoteliche che provocano il 90% dei danni anche mortali) lascino i fornelli aperti il metano viene odorizzato dal distributore. Il termine "odorizzare" è orrendo ma chiarisce che la "puzza" viene aggiunta artificialmente per segnalare eventuali perdite nelle case. Più puzza e più è sicuro che il pensionato non faccia saltare per aria la casa.

Non c'è speranza: per cucinare serve o il metano o le bombole di GPL mentre per i termosifoni e il bidè caldi serve o il metano o il gasolio o il pellet (magari proveniente dall'est europa e pieno di residui chimici ed un paio di anni fa anche radioattivi)

Chi vive (molto) a sud di roma può sperare nei pannelli solari termici ma fra ammortamento e manutenzione costano il doppio del gas e chi vive in montagna può contare sulla "cucina economica" a legna e sul "prete e monaca" per scaldarsi almeno il letto con la brace: e la legna costa almeno 15 euro a quintale (se costa meno è una truffa).


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 544
 

io l'acqua calda c'è l'ho elettrica e ho già addocchiato un boiler a legna


RispondiCitazione
Condividi: