MILANO BRUCIA

Tutto ciò che sta accadendo è stato lucidamente previsto e provocato dalle menti perverse che tengono in pugno l'occidente. Su questo ormai non possono sussistere dubbi di sorta. Il mondo catto-marxista (nonché protestante) si è fatto entusiasticamente complice di questo crimine contro i nostri popoli, ma in posizione ampiamente subordinata. Mettiamoci dentro anche il mondo imprenditoriale ("United Colors of Benetton", la spazzatura di genio del sig. Toscani, è un esempio da manuale dei danni che può fare la cosiddetta intellighentsia, opportunamente imbeccata e finanziata...) e naturalmente le diverse mafie.

Ripeto, tutto è stato previsto, voluto e provocato. Nel nostro paese, la legge che porta il nome di quel sinistro figuro noto come Nicola Mancino, nel suo palese intento di impedire l'autodifesa politica, prima ancora che fisica, degli italiani, è una prova evidente della premeditazione con cui si è agito. Mai, neppure per un attimo, si è trattato di una questione umanitaria: importando cinquecento milioni di allogeni si farebbe collassare l'Europa e gli Stati Uniti, senza risolvere nemmeno in parte i problemi del terzo mondo. E i promotori del melting pot lo sanno benissimo, e non gliene frega niente.

L'obiettivo è sempre stato uno solo: la morte del mondo bianco. Le cose vanno chiamate col loro nome: è una guerra razziale. Sappiamo benissimo chi l'ha voluta, essendo convinto di riuscire a farla franca quando la guerra tra poveri scoppierà davvero, perché quelle di adesso sono solo avvisaglie.

Qualcuno aveva compreso tutto questo con un secolo di anticipo: per opporsi efficamente a coloro che predicavano strumentalmente la lotta contro il Klassenfeind (nemico di classe), avevano coniato il concetto di Rassenfeind (nemico razziale).