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Moody’s e le banche italiane da declassare


Anonymous
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MOODY'S E LE BANCHE ITALIANE DA DECLASSARE

Trenta istituti di credito sotto osservazione. E la solidità del sistema scricchiola

24 giugno 2011

Sono una trentina, divise in due liste. Le banche italiane il cui rating è stato messo sotto osservazione da Moody’s cominciano a tremare, e oggi, a mercati aperti, sapremo se sarà un collasso o l’ennesimo allarme andato a vuoto. Dei motivi parla Francesco De’ Dominicis su Libero:

Da ieri il rating di 16 banche italiane è «sotto osservazione», vale a dire che nel giro di poche settimane il giudizio sullo stato di salute potrebbe cambiare in negativo. Si tratta di un primo gruppo e vi rientrano Intesa, Mps, Cassa depositi e prestiti, Banco Popolare, Bnl, Cariparma e Friuladria, Carige, Banca Sella, Cassa di risparmio di Bolzano, Cr Cesena, Banca padovana credito cooperativo, Cassa centrale banca, Cassa centrale Raiffeisen e l’Istituto servizi mercato agroalimentare. Tecnicamente si parla di «revisione per un possibile downgrade ». Per altri 13 istituti – il secondo gruppo colpito dall’agenzia americana – è arrivato invece una sorta di avvertimento: l’outlook – vale a dire le prospettive – potrebbe peggiorare. Fari puntati, in questo caso, su Ubibanca, Credem, Creval, Bancaperta, Banca Marche, Italease Banca Agrileasing, Pop. Alto Adige, BancApulia, Popolare di Cividale, Banca Tercas, Cr provincia di Chieti e Pop. Spoleto. Un richiamo meno pesante, ma comunque di un certo peso. Nella doppia lista nera diffusa ieri non figurano solo Unicredit e la Popolare di Milano. Non si tratta, però, di un merito, visto che sia a piazza Cordusio sia a piazza Meda nelle scorse settimane è stato recapitato il taglio del giudizio.

La difficoltà è palese:

L’industria creditizia italiana non sta attraversando il momento migliore. E i dati diffusi mercoledì dalla Confindustria delle banche, messi insieme,erano paragonabili a un bollettino di guerra: secondo il rapporto Abi, infatti, sono in aumento le sofferenze che si avvicinano minacciosamente alla soglia dei 100 miliardi di euro. Un segnale assai preoccupante: i prestiti faticano a essere rimborsati e le moratorie del Tesoro – spacciate per aiuti alle imprese, ma in realtà apparecchiate per mantenere in ordine i bilanci bancari – non bastano a mascherare un quadro pessimo: l’onda lunga della crisi finanziaria si sta facendo sentire, eccome. Anche sul fronte della raccolta non mancano i problemi: di soldi ne girano sempre meno e allo sportello risulta più complicato mantenere i depositi ad alto livello. Come se non bastasse, i clienti vedono salire i tassi di interesse sui mutui, specie quelli per l’acquisto di abitazioni. Quello di Moody’s è comunque un gesto che non ha sorpreso gli istituti. In molti si sono affrettati a precisare che il faro è la conseguenza diretta del warning lanciato sul debito pubblico.

E si rischia il crollo a Piazza Affari

Tuttavia secondo alcuni esperti del settore, potrebbe esserci qualche conseguenza diretta nei prossimi giorni, a cominciare dall’andamento sui listini azionari. Ieri in Borsa è stata un’altra giornata da dimenticare. Ma Moody’s non centra. A pesare sulla seduta a piazza Affari è stato l’allarme lanciato mercoledì sera dal presidente della Bce, Jean Claude Trichet, sui rischi di contagio dalla Grecia. Allarme che ha dato una mazzata agli istituti della Penisola. Ubi ha ceduto il 5,16% finale, Mps il 5,12%, Unicredit il 4,94%,Bpmil 4,85%, Banco popolare il 4,53%, Intesa il 4,35%. Di poco inferiori le perdite accusate da Mediobanca e Mediolanum, in calo rispettivamente del 3,28% e del 2,41%. La crisi greca, insomma, sta mettendo a nudo la connessione sempre più stretta fra tenuta dei bilanci pubblici e solidità delle banche, che spesso e volentierihannoin pancia ingenti quantità di titoli di Stato. C’è chi ipotizza le manovre degli speculatori. Come Francesco Boccia, coordinatore per l’econo – miadel Partito democratico. «Lecomunicazioni di Moody’s – ha detto l’espo – nente del Pd – hanno un carattere di assoluta eccezionalità, l’Italia è possibile preda dei più aggressivi speculatori internazionali. Se ben sedici istituti di credito sono stati messi sotto osservazione ed il rischio è il loro declassamento, non c’è più spazio per dichiarazioni in politichese. Vogliamo che il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, venga alle Camera per spiegare agli italiani la verità».

Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/130792/moodys-e-le-banche-italiane-da-declassare/2/


Citazione
AlbaKan
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2015
 

Moody's operandi....
😈


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