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No tav cominciano intimidazioni


dana74
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22/09/2010 - CAUSA CIVILE IL 16 NOVEMBRE PER LA PRIMA VOLTA SI PARLA DI RESPONSABILITÀ INDIVIDUALI
Chiesti i danni ai No Tav "Risarcite 220 mila euro"
La società che progetta la linea cita i leader che bloccano i carotaggi. In tribunale Alberto Perino con il sindaco e il vicesindaco di San Didero
MASSIMO NUMA, MAURIZIO TROPEANO
TORINO

La causa civile sarà discussa il 16 novembre nel Tribunale di Susa. Ltf, la società incaricata della progettazione della Torino-Lione, ha chiesto un risarcimento danni di 220 mila euro per l’impossibilità di svolgere il carotaggio S68 all’interporto di Susa programmato per il 12 gennaio 2010. Ltf ha chiamato in causa uno dei leader dei No Tav, Alberto Perino. E poi il sindaco di San Didero, Loredana Bellone, e il suo vice, Giorgio Vair. Si tratta delle tre persone che in quella fredda alba invernale si opposero pacificamente - insieme ad alcune centinaia di militanti - alla presa di possesso dell’area da parte dei tecnici di Ltf. Perino, Bellone e Vair risposero negativamente all’invito dell’allora questore vicario, Spartaco Mortola, a non bloccare la partenza del cantiere. L’alto dirigente affiancato dal capo della Digos, Giuseppe Petronzi, li avvisò delle conseguenze penali e civili di quella che Perino definì «disobbedienza civile in stile gandhiano». Inutilmente.

Da quel mattino sul sito S68 si è consolidato il presidio dei No Tav. E da quel mattino è scattata la quantificazione dei danni subiti da Ltf. Secondo gli avvocati Alberto e Luciano Mittone, che curano sotto il profilo penale e civile gli interessi di Ltf, l’impossibilità di avviare la trivella ha costretto la società a non adempiere ai contratti stipulati - sia per l’affitto dei terreni a Consepi sia per i lavori di scavo - e a pagare le spese di locazione e le penali. Secondo Alberto Mittone «si tratta non solo di recuperare queste spese ma di tutelare la società che utilizza soldi pubblici da possibili interventi della Corte dei Conti». L’avvocato Gianluca Vitale, che difende le ragioni dei tre esponenti No Tav, definisce «assolutamente infondata la richiesta» e spiega che la difesa, in sede processuale, presenterà un’adeguata documentazione che contesta la legittimità delle procedure adottate per l’avvio dei carotaggi. Tra i documenti ci sarà, con ogni probabilità, l’esposto inviato all’Olaf, l’organismo anti-frode dell’Unione Europea, sull’utilizzo dei fondi comunitari. Ed è probabile che il movimento No Tav non si limiterà all’azione legale (atti alla Corte dei Conti ed esposto alla Procura) ma avvierà anche una campagna politica di solidarietà. La questione sarà affrontata sabato dopo la marcia da Rivalta a Rivoli.

L’udienza del 16 novembre, comunque, si preannuncia come l’avvio di una lunga battaglia legale che potrebbe anche condizionare il futuro della mobilitazione. L’esito del procedimento legale potrebbe diventare in qualche modo una causa pilota. Per la prima volta, infatti, esponenti No Tav sono chiamati a rispondere individualmente e, in caso di condanna, a risarcire personalmente, delle conseguenze dell’attività di opposizione collettiva. Il ricorso alla causa civile contro i No Tav potrebbe così diventare uno strumento di dissuasione che i soggetti incaricati della progettazione o dell’esecuzione dei lavori, potrebbero utilizzare per contenere la protesta. Non è un caso che il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano, pur non essendo parte in causa, segua con estrema attenzione la vicenda.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/332902/


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kitiaram
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Tanto non gli riesce di intimidirci! Noi siamo nel giusto loro no! I nostri avvocati lo dimostreranno!
P.s: Gianni e Pinotto scrivono in coppia ora? Da soli non ce la fanno contro di noi!
😆


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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con quale diritto chiedono i danni vorrei sapere, come se con le nostre tasse non li finanziassimo abbastanza, o meglio, senza il nostro permesso estorgono le nostre tasse per opere che non vogliamo!

certo che gianni e pinotto dovevano scrivere il "pezzo" insieme, ci volevano 2 neuroni eh eh


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