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No-tav,perquisite case attivisti.Accusa di terrorismo.


helios
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29/07/2013 - il caso
Perquisite le case di attivisti No Tav
Accusa di terrorismo: è la prima volta

Ispezioni in una decina abitazioni in Val di Susa e a Torino: notificati avvisi di garanzia per attività eversive

Sono in corso una decina di perquisizioni nelle case di altrettanti attivisti No Tav in Val Susa e a Torino. L’atto giudiziario è collegato all catena di episodi di violenza avvenuti negli ultimi mesi al cantiere di Chimonte. E’ la prima volta che viene contestata l’accusa di attentato per finalità terroristiche o di eversione. Nelle perquisizioni a Torino e in Val Susa sono stati sequestrati pc e telefoni cellulari.

Contestualmente sono stati notificati avvisi di garanzia per attività eversiva finalizzata al terrorismo. L’inchiesta è coordinata dai Pm Andrea Padalini e Antonio Rinaudo. L’accusa fa riferimento all’assalto al cantiere dello scorso 10 luglio, quando gli appartenenti alle forze dell’ordine furono costretti a uscire dalle reti del cantiere per poi essere presi di mira con bombe carta, petardi e pietre lanciati ad altezza d’uomo. Secondo la procura, tale modalità di attacco configurerebbe finalità terroristiche ed eversive. Nelle prossime ore si potranno apprendere maggiori dettagli sulle operazioni coordinate dalla Procura di Torino e dalla Digos.

http://www.lastampa.it/2013/07/29/cronaca/perquisizioni-nelle-case-dei-no-tav-FUE1UQUrxFex844wVsmcDJ/pagina.html


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radisol
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helios
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29/07/2013
Plano: “No Tav terroristi? Un’esagerazione”

«Gli amministratori condannano ogni forma di azione illegale nei confronti del cantiere e ritengono giusto che polizia e magistratura facciano indagini per accertare i responsabili di queste azioni ma personalmente credo che sia sbagliato ipotizzare i reati di eversione e terrorismo perchè si tratta di un altro film che non può essere girato in Valle». E’ il commento di Sandro Plano presidente Pd della comunità montana Valsusa e Valsangone all’inchiesta della magistratura. Secondo Plano «non si può minimizzare il problema ma nemmeno massimizzarlo e dunque le proteste violente, che io condanno, devono essere inquadrate per quel che sono: si può parlare di estremismo o antagonismo di assalto con strategie militari ma non di eversione e terrorismo». E aggiunge: «qui c’è una valle che non vuole questo treno. I sindaci chiedono un incontro e si risponde con indagini che partono da accuse di eversione e terrorismo. Termini da maneggiare con cura che si potrebbero portare dietro condanne fino a 17 anni, sproporzionate rispetto a tanti altri reati che non vengono perseguiti in Italia». Plano si mostra preoccupato per questa situazione di muro contro muro. E per questo motivo che chiede un «incontro urgente con il premier Letta perchè il governo che deve decidere come uscire da questa situazione cioè se buttare a mare miliardi oppure investirli in qualcosa di più utile alla società».

http://lastampa.it/2013/07/29/cronaca/plano-no-tav-terroristi-unesagerazione-fDpFjiFjDMZewBgFKMdmwL/pagina.html


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