Sulle elezioni
Sulle elezioni in corso dico poche parole perché credo che ormai la democrazia in Italia sia finita da un certo tempo, quanto meno da quando Salvini (quando era ministro dell’interno) democraticamente eletto dimostrò di non contare una mazza, perché con tutte le sue buone, serie, fondate intenzioni per fermare l’immigrazione clandestina ci riuscì solo in minima parte. Il motivo è che le sue decisioni erano quasi sempre sovvertite da giudici, sindaci, ruffiani prezzolati del papa e compagnia cantando. Pertanto, quando vediamo un ministro dell’interno democraticamente eletto e nominato prendere le decisioni di sua competenza ed essere disubbidito, si può concludere dicendo: democrazia finita, tutti i casa.
Omosessualità
Avevo un amico, caro amico, che era omosessuale ma non ostentava in pubblico la sua omosessualità, era molto discreto e molto rispettoso della “diversità” (?!) altrui.
Ieri, nel centro di Padova, dove passeggiavano donne, bambini, vecchi, due omosessuali ostentarono la loro “diversità” baciandosi mentre passeggiavano.
Suscitarono la reazione di alcuni passanti che passarono a vie di fatto con offese e un “paliatone”. Ritengo scontata la reazione dei “diversi” (?!), perché se i “diversi” sono la maggioranza del pubblico che passeggia nel centro di una grande città come Padova, occorre avere un poco di buon senso e di decoro civico e non ostentare la propria preferenza sessuale col rischio di urtare quella degli altri. Non è giusta pertanto la reazione degli omosessuali che come al solito hanno sfoderato l’archivio di parole d’ordine (omofobico, maschilista, fascista ecc.) per esprimere il proprio risentimento. Prima di fare una cosa, qualsiasi cosa, è buona educazione pensare e chiedersi: questa cosa è giusta solo per me o anche per tutti gli altri esseri umani presenti in questa piazza?
Mazzam, ti do ragione...ma c'è un ma grosso grosso: siamo vecchietti. Tutti e due. Le giovani generazioni giustificano tutto con l' 'amoorreeh'. Qualsiasi cosa, il delirio più totale insieme alla più casta e innocente 'cotta' che si possa immaginare. Non ci sono più 'limiti' accettati, o meglio nei limiti ci sta tutto in nome della 'tolleranza'. Che però, per altri versi è 'tolleranza zero'.
Dunque si stanno riscrivendo le regole del futuro senza che nessuno possa giudicare o possa anche solo avanzare obiezioni di sorta. Ecco, la cosa più indicativa di questi ed altri fatti è che la facoltà di giudizio non esiste più. Non è semplicemente sospesa come nel pensiero filosofico, l' 'epochè' scettica che dava poi luogo all'epicureismo più sfrenato anche allora, è abolita e basta. Non si può giudicare. E' una estensione a livello razionale del divieto di parlare di tante cose, di poter esternare la propria posizione: c'è un bavaglio, anzi una mascherina, che lo impedisce. Del resto chi sei TU per giudicare ?
L'assenza di facoltà critica, di parole e di pensiero, è tutta qui: l'assenza di 'grundnormen' accettate e dunque fatte valere come regola per tutti perchè nessuno è titolato a farlo. La loro assenza provoca questa sospensione del giudizio in nome della 'libertà', anzi delle libertà, di fare quello che in definitiva salta per la testa al momento ma senza che questo in realtà fondi davvero una nuova tavola di valori...
La provocazione diventa semplicemente il lasciapassare sociale per l' accettazione della nuova morale prima ancora che per la propria devianza, per la sua affermazione contro il passato ( che peraltro accettava l' omosessualità ma non ne faceva argomento esibito ): un passato provocatoriamente schernito e deformato, peraltro.
E' indubbio che questo lasciapassare 'ammorreh' è semplicemente la chiave di volta del cattolicesimo terminale: è l' applicazione di una religione profondamente deviata dai suoi fondamenti che finisce nella propria negazione: inc.latevi, missa est...
Caro Oriundo 2006 sono perfettamente d'accordo con te: siamo "vecchietti" ma non rincoglioniti e siamo comunque in condizione di separare il grano dal loglio....
Nota aggiunta sulle elezioni: come sempre hanno vinto tutti e ha perso una: l'Italia