Sono appena stato alla manifestazione che a Milano da diversi sabati parte da Piazza Fontana. Sono arrivato circa alle 17:20 e mi aspettavo delle persone come quelle che ho visto nei video, anche a Roma o Torino, non solo a Milano.
Invece ho trovato una strana abbondanza di gente dei centri sociali, ben riconoscibili, una quantità disumana di polizia (soprattutto per il numero dei presenti, non più di qualche centinaio) e persone ancora più strane in borghese che se non erano agenti (con tanto di talkie nel taschino) io sono cappuccetto rosso.
C'era un gruppo sopra un camioncino abbastanza conciato, credo rosso, tipo di quelli scoperti che si usano per portare laterizi, con sopra dei ragazzi con grossi cartelli e si sentivano trombette da stadio suonare in giro tra la gente ma non si capiva da dove provenissero anche se la folla non era molta. A gruppetti, persone dall'aria più disorientata della mia si trovavano dispersi ovunque e più defilati. Tutti gli sguardi erano comunque rivolti al camioncino.
Mi faccio coraggio, dopo aver misurato la pizza e passato un paio di volte i cordoni degli agenti in tuta antisommossa per misurare lo schieramento e poi cercare in piazza qualcuno che mi chiarisse cosa stava succedendo; l'aria era carica di "tensione", come per capire perché sembravano tutti arrivati come me la priva volta e nonostante anche gli agenti fossero molto tranquilli nessuno era "tranquillo". Una ragazza tra i venti e trent'anni accompagnata da un ragazzo mi passa accanto attraversando a testa bassa la manifestazione con mascherina ben calzata e commenta "Qui scoppia una rivoluzione, maledetti!", ma era impossibile capire se si riferiva ai manifestanti o ai provvedimenti del governo. Protendo per la prima perché evidentemente non aveva intenzione di prendere parte alla manifestazione.
Tanto per capire l'aria che tirava. Mi avvicino a un gruppetto di donne di mezza età in centro alla piazza e cerco di formulare rapidamente qualcosa per attaccare bottone in una situazione non certo favorevole per la confusione. Un gruppo di ragazzi tatuati accanto alla fontana solleva bandiere italiane enormi e uno di loro tuona "Rivoluzione!" ma rimane una voce isolata.
Partano i soliti slogan contro draghi e il g.p. quindi aspetto un attimo che torni un poco di silenzio mentre mi avvicino sorridendo alle signore per poter parlare.
Chiedo cosa sta succedendo e spiego che è la prima volta che partecipo, sono appena arrivato e sto cercando di orientarmi, ma non capisco, c'è qualcosa che non capisco. Loro mi spiegano che "i capipopolo" (hanno usato proprio questo termine) che di solito guidano la manifestazione hanno disertato e non si sono presentati e questi che stanno sul camion sono nuovi, nessuno li conosce ne sa da dove arrivino.
Mi presento per cercare di saperne di più. Loro aggiungono che non sanno se partecipare e che anche loro sono disorientate, che ci sono gruppi che riconoscono avere preso parte alle manifestazioni dall'inizio e me li indicano. Anche sui loro volti si legge l'indecisione sul da farsi. Mi confessano che sono preoccupate perché c'è la forte possibilità che la manifestazione sia infiltrata e hanno paura che degeneri in violenza. Io penso che era talmente evidente che mancavano i segnali al neon con lampeggianti rossi e non ci voleva un drago a capire che anche loro ne erano ben consapevoli. Ma forse non era il momento, non ancora per lo meno, perché mancava "lo spirito" e la volontà per muovere la folla alla violenza e si percepiva distintamente.
Poi aggiungono qualcosa che mi da pensare e mi lascia troppo perplesso. Per me la guida suprema è la coerenza e se non capisco, non riesco a mettere insieme i puntini, preferisco dissociarmi a prescindere. Mi dicono che questi "capipopolo" che hanno fino a ieri diretto le manifestazioni hanno ricevuto delle "diffide" e che se si fossero presentati alla manifestazione li avrebbero arrestati (?!?). Non so se sia possibile una cosa del genere, legalmente intendo e a parte questo era un occasione straordinaria per tirare fuori le palle. Però penso subito al fatto che la questura non aveva autorizzato le manifestazioni precedenti e collego: probabilmente era una diffida per violazione della legge che disciplina l'uso degli spazi pubblici per fini politici, quindi al massimo potevano correre il rischio di un fermo per verifica dell'identità e forse poi sarebbe seguita una denuncia a piede libero, ma comunque non l'arresto!
Ma allora questa manifestazione è autorizzata o no? E chi l'ha sta gestendo? Loro non lo sanno, non li riconoscono ed è questo che le rende titubanti. Una poi esordisce: "io settimana prossima dovrò fare il tampone se voglio andare a lavorare". Gli ricordo che nelle aziende con meno di 15 dipendenti non c'è obbligo e che è il capo a decidere. Non mi rispondono, segno che ho fatto centro. Un altra mi dice "non si può più andare avanti così, qui bisogna metterci la faccia", mi dico subito d'accordo ma ribadisco la mia confusione. Troppe cose fuori posto.
Il corteo parte e loro decidono di seguirlo lo stesso. Rimango indietro a guardare cosa succede. Una fiumana di camionette della polizia si accoda al corteo: erano tutte al centro del viale che porta verso piazza d'Uomo a fianco della chiesa. Ne conto forse una decina ma la prospettiva può ingannarmi. Agenti in borghese si piazzano in mezzo alla strada a gambe divaricate e sguardo puntato su piazza Fontana per osservare chiarissimamente chi si aggiunge. Molti infatti accorrono per raggiungere il corteo, perché arrivati in ritardo. Poi all'improvviso vedo arrivare Paragone e per un istante il suo volto con su impresso uno strano ghigno beffardo. Corre insieme con un altra mezza dozzina di persone, evidentemente collaboratori e uno grida "dai che facciamo in tempo non siamo tanto in ritardo!"; li perdo quasi subito.
Allora mi chino a terra vicino il muro del Museo Diocesiano, accanto alla piazzetta antistante Palazzo Reale dove una surreale manifestazione contro la violenza (alle donne) offre coperte colorate. Devo pensare. Questa cosa puzza, troppa polizia, troppo strano che gli organizzatori si siano defilati e che qualcuno "provvidenzialmente" ne abbia preso il posto con "il permesso" della polizia che in massa non poteva non essere consapevole che i gestori originali erano stati diffidati. Poi un altra cosa strana: perché gestori della nettezza urbana (si leggeva sui loro giubbotti) rimanevano accanto agli genti in borghese come fossero poliziotti? Perché c'erano camionette della nettezza urbana ferme in piazza d'Uomo?
Rimango basito e confuso. Ho deciso comunque che tornerò a interrogare quella gente sabato prossimo se ce la troverò ancora. Vorrei sapere tanto chi sono questi "capipopolo" che avrebbero ricevuto queste diffide e perché hanno scelto di non farsi più vedere (dato che non avevano organizzato loro evidentemente nulla questa volta) e perché non hanno detto di non andare a manifestare se mancavano per evitare manipolazioni ingestibili da parte di terzi ignoti? Troppa sempliciotteria? Panico o mancanza di palle? Ma tutti sanno del pericolo delle infiltrazioni della polizia e si sapeva dall'inizio cosa si rischiava, oltre che delle intenzioni malvage di chi vuole pilotare la protesta per renderla utile a un certo tipo di narrazione, è una roba ormai alla luce del sole!
Mah! In attesa di capirci qualcosa, passo e chiudo.
Interessante. Un amico ha partecipato di recente alla manifestazione in un centro meno importante di Milano e mi ha riferito una situazione diversa, pur esprimendo, a sua volta alcune perplessità generali. Le rivendicazioni della piazza sono sacrosante e doverose e, per quanto partecipate, sembrano sempre poca cosa rispetto alla gravità inaudita della situazione. Manca un riferimento, è evidente l'appiattimento della politica tutta su posizioni evidentemente di comodo. Nessuno rischia, nel caso migliore si sceglie di fare l'attendista. Questo può essere un bene perchè salvaguarda la spontaneità della manifestazione che resta al riparo ( apparente ) da strumentalizzazioni. Però, allo stesso tempo, obbliga i partecipanti ad affidarsi ad anonimi "capipopolo" che non sono di per sè garanzia di nulla ma così, sic stantibus rebus, non c'è alternativa al momento. Chissà se si cerca davvero lo scontro aperto con le forze d.o. .. Secondo me chi è al potere sa quanto la situazione può mettere a rischio la stabilità delle cose. Forse valuta di volta in volta fin dove può spingersi, cosa è meglio fare o lasciar fare. Non è detto che valuti sempre bene...
@sarah, c'è anche una parte carina riservabile ai movimenti gretini:
Poi comunque, volendo ricordare il gretinismo, possiamo chiedere aiuto all'ottimo Donadel che ce ne faceva un sunto impeccabile (e tutt'ora attualissimo) già nel 2019:
Sì, ricordo bene il chiarissimo compendio di Donadel, già in tempi "meno sospetti".. Le manifestazioni pro greta..già certo, ottimo accostamento. Esattamente quelle organizzate dal regime in modo palese, trascinando ignari studenti, f@nk@zzzi§ti vari in stile sciopero per non andare a scuola e pennivendoli al seguito.. Ricordo che nel gennaio 2020 ( a pochi secondi dal disastro ) risposi ad un conoscente impegnato nel sindacato che mi invitava candidamente a partecipare ad una certa manifestazione di pesci in scatola che non avrei mai mosso un dito per appoggiare un partito già al governo. Rimase di sale.. La sera dopo mi ritrovai quasi bloccata alla Stazione Centrale di Milano da una massa umana ignara ( certamente più di noi ) del disastro incombente..Ahimè..
Ieri io a Trento: partecipazione maggiore dei sabato scorsi, infiltrazione, cortei "cisiamo" "resistiamo" con percorso concordato senza passare per la festa dello sport in centro città, poca roba comizi farfuglianti specie il siparietto fronte Università se questi sono i capipopolo aiuto... a manifestazione conclusa il ringraziamento alle forze dell'ordine.
E io ringrazio te alpho che, insieme a tanti altri, numerosi, in quest'ultimo periodo vi state aggiungendo al sito facendo sentire la vostra presenza. Perche' so che questo non significa solo ginnastica da tastiera ma l'aver abbracciato una precisa modalita' di azione nel vissuto quotidiano, fuori dalla rete.
Anche se non tutte le manifestazioni in piazza vedono o vedranno i numeri di Roma sabato scorso, cio' non di meno c'e' l'evidenza che molti si stanno organizzando e reagendo per resistere in modo differente: territoriale (anche se non-locale), individuale (ma collaborativo), autonomo (non sulla coda di qualche capopopolo) e ho la sensazione che tali modi siano parimenti efficaci allorquando l'intervento in piazza (momento di incontro fisico) arriva ad esporre alla repressione in caso di infiltrazione. Piazza che personalmente reputo complementare alle tattiche sopra esposte, sia chiaro.
Grazie a tutti, sempre piu' piccole preziosissime goccioline. Se ci fosse un sistema per contarci davvero i risultati sarebbero da stordimento per qualcuno.
P.s. ma poi Paragone che fine ha fatto? Mi sfugge il dettaglio 😉
Io sono arrivato in piazza Duomo alle 18.10. Si vedeva la coda del corteo avviatosi verso San Babila. Seguendolo mi sono accorto che in breve tempo non ero l'ultimo, ma moltissima gente era dietro di me, ingrossando il numero dei partecipanti. La marcia, con brevi sporadiche soste, si è svolta come al solito, con i consueti slogan, alzate di mani e grida. L'unica novità lo slogan "Il Popolo siamo noi". Da San Babila abbiamo proseguito fino a Porta Venezia e poi attraverso Corso Buenos Aires fino a Loreto, dove la polizia sbarrava il percorso verso la Stazione Centrale ed anche verso Viale Monza. Il corteo si è fermato un po' in Piazzale Loreto, riempiendolo. Il che m fa pensare che fossimo attorno ai 20.000 partecipanti circa. Attorno alle 20.00 una parte consistente dei manifestanti si è avviata imboccando Viale Padova (alternativa a V.Monza), mentre io ho infilato la metropolitana per tornare a casa. Il video sopra mi pare documentare il periodo successivo.
Per quel che so e che ho visto la stragrande maggioranza dei partecipanti era composta da gente pacifica e normalissima, anche con bimbi piccoli in spalla o in carrozzina. E' chiaro che in testa al corteo (non autorizzato) qualcuno decideva le direzioni da prendere in base alle circostanze, così come avvenuto il sabato precedente (quando io ero invece in P.zza San Giovanni a Roma).
La mia conclusione è che queste manifestazioni hanno finora avuto un grande successo in tutti i sensi, ed è quasi miracoloso che non siano degenerate in disordini con poliziotti, carabinieri Guardia di finanza, vigli urbani (come invece succede abitualmente in Francia ed ora anche in Germania).
E' chiaro però che avvicinndosi alla data fatidica del 15 ottobre occorrerà organizzarsi meglio.
L'onanismo in una piacevole manifestazione di successo(?) che non degenera, è chiaro che dal 15 Ottobre occorrerà.... organizzarsi meglio. E cioè?
L'onanismo in una piacevole manifestazione di successo(?) che non degenera, è chiaro che dal 15 Ottobre occorrerà.... organizzarsi meglio. E cioè?
Alla mia età mi aspetto che si faccia avanti qualche giovane strafottente come te. Sai com'è, mi scappa da ridere.
L'onanismo in una piacevole manifestazione di successo(?) che non degenera, è chiaro che dal 15 Ottobre occorrerà.... organizzarsi meglio. E cioè?
Alla mia età mi aspetto che si faccia avanti qualche giovane strafottente come te. Sai com'è, mi scappa da ridere.
A parte che siamo tutti nella stessa melma e scaricare a prescindere da qualsiasi attributo (in era di guerra mi sembra che non si guardi in faccia nel reclutamento forzato se mancano forze, o no?) mi pare poco saggio, al solito anticipo quello che OBBLIGATORIAMENTE avverrà, perchè se le forze in @GioCo sono quelle che leggo, non c'è santo che tenga, sarà come ho previsto!
Cioé che l'organizzazione sarà fatta creando dei percorsi "preferenziali" paralleli a quelli generati dai padroni del discorso, certamente più poveri ma almeno dignitosi ed etici, in modo da poter continuare a vivere anche se contrari ai decreti o a qualsiasi altra panzana futura verrà ideata per rendere la vita più difficile. Certo che più tempo ci metteremo, meno sarà possibile salvaguardare e più verrà perduto. Il tempo in questa fase non ci è favorevole...
...E lo so perfettamente che questo discorso non verrà ascoltato ne capito, ci sono abituato alle "teste di rapa" e non perché abbia "capito tutto" ma perché applico un metodo, a differenza vostra, e non mi riesce nemmeno di dirvi quanto sia essenziale per VEDERE gli sviluppi e imparare ad affrontarli PRIMA, ne di trasmetterlo (non lo sto rendendo segreto, ne lo spaccio a pagamento, ma proprio per questo nessuno ne coglie l'essenza) almeno da un certo punto di vista, che non è certamente sufficiente ma rimane imprescindibile.
Poi so anche che non è chiaro a tutti che è l'UNICA ancora di salvezza, che piaccia o meno lo ribadisco è OBBLIGATORIO procedere in quella direzione, non perché lo dico o è un parere, è così e basta, perché ciò che ne consegue è l'impossibilità di conservare la propria intimità come prima (per costituire gruppi allargati di mutuo-auto-aiuto è obbligatorio ridurre le distanze) e so perfettamente anche che è esattamente questo "egoismo" che fa oscillare pericolosamente il pendolo delle opportunità, perché è ciò che garantiva il vecchio ordinamento che essendo minacciato destabilizza, insieme alla proprietà privata che sarà sempre più "limitata" e per ciò da soli non potremo difenderla. Ne lo potranno le piazze facilmente pilotabili.
Perché tutto quello che abbiamo dato per scontato è in discussione, insieme ai famigerati "diritti" che prima erano considerati "naturali". Non si recupereranno, non si recupereranno, non si... beh, ci siamo capiti.
Quindi NATURALI UN ACCIDENTE, quei diritti erano frutto di infinito sangue e sudore e se oggi, avendo lasciato i vecchi il loro ruolo di guide e i giovani il loro compito di innovatori, abbiamo perduto la forza per difendere quei diritti, allora va ricostruito da capo tutto. DA CAPO.
Lo so che sarà fatto comunque, per ciò prima avverrà meglio sarà. Per me è vedere da una parte i più giovani vagare senza meta, perché senza guida, e dall'altra i più anziani lasciati in mano ad aguzzini, perché senza protezione, è orrendo oltre ogni possibile sopportazione. Ma è lo stato delle cose che ci troviamo ad affrontare e prima ci renderemo conto del DISASTRO TOTALE in cui la modernità ci ha lasciato e l'anima profondamente NERA e perversa che ci sta guidando da tempo a cui abbiamo dato credito, pensando che fosse una cosa bella, giusta, utile, prima ne verremo fuori.
Il primo passo per sconfiggere il Male non è affrontarlo con l'ignoranza, ma RICONOSCERLO. Passo che sembra facile, ma quando dall'altra parte hai degli abili simulatori che si nascondono dietro belle parole e buoni propositi, è difficile poi vederli per quello che sono. Come quando in questo stesso blog mi sentivo dire che il drago ora era cambiato e che forse era come diceva quel Magaldi che infervorato da non so quale sapienza superiore ci diceva che "lavora per il bene". Lavora per il bene DI STI CA%%I e quanto tempo ci ha fatto perdere il Magaldi? C'è ancora qualcuno che lo difende? Con che coraggio? Davvero vogliamo pensare che era in buona fede? E adesso cosa dice Magaldi per pararsi il culo che è di nuovo passato al lato oscuro della forza sto drago o che bisogna sostenerlo comunque perché è con noi per non si sa quale ancestrale superiore motivo?
Il 15 si apre la porta dell'Inferno (QUI) LETTERALMENTE, al QUIRINALE. Siamo in quel periodo che occorre per trovare un nuovo inquilino che governi il paese, un paese in "eterna emergenza" in cui il CAPO DELLO STATO può assumere pieni poteri ed è da anni che sappiamo che è il drago che dovrà assumere quella carica, con la demoniocrazia ai minimi storici e i partiti tutti ai suoi piedi rimpiageremo Napolitano come uno che PROTEGGEVA LA COSTITUZIONE.
Nessuno ne sta parlando. Nessuno.
Vedete, senza nemmeno una chiara visione del FATTO COMPIUTO che le emozioni ci comandano SEMPRE e che non agiamo secondo ragione ma secondo una "motus ratio", cioè sono le ragioni che ci fanno muovere, ragioni che non sono "puramente razionali" se non da un punto di vista biologico ed evolutivo, possiamo SOLO farci gestire da altri per non avere il pensiero di imparare cosa ci muove, rimanendo comodamente ignoranti in merito.
Punto.